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2/12/2021

María de Buenos Aires al Teatro Verdi e streaming della trilogia verdiana

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COMUNICATO STAMPA
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SABATO 4 E DOMENICA 5 DICEMBRE DI SCENA LA QUINTA OPERA
DELLA STAGIONE 2021/22, MARÍA DE BUENOS AIRES
 
MARÍA DE BUENOS AIRES

Opera tango 

Omaggio ad Astor Piazzolla nel 100° dalla nascita
Musica di ASTOR PIAZZOLLA

Testo di Horacio Ferrer
 
María Martina Belli
Payador Ruben Peloni
El Duende Daniel Bonilla-Torres

regia Carlos Branca
Orchestra Arcangelo Corelli
Davide Vendramin bandoneon
direttore Jacopo Rivani
 
Fondazione Nazionale della Danza/ Aterballetto coordinamento produttivo danza

MM Contemporary Dance Company danzatori

Michele Merola coreografo 
scenografia Giulio Scutellari e Carlos Branca
aiuto regista Rosanna Pavarini
bozzetti costumi Carla Mellini
realizzazione costumi Nuvia Valestri

nuova coproduzione Ravenna Festival, Fondazione Teatro Comunale di Ferrara, Teatro di Pisa e Teatro di Chieti
con il patrocinio dell’Ambasciata della Repubblica Argentina in Italia
Foto
A cent’anni dalla nascita di Astor Piazzolla, ha debuttato a luglio scorso a Ravenna Festival, come primo di una serie di omaggi al compositore e bandoneonista argentino, la nuova produzione di María de Buenos Aires, l’opera-tango che nel 1968 rivoluzionò i canoni della musica tradizionale argentina, in uno spettacolo che non ha mai avuto altri paragoni se non con sé stesso. In un sordido angolo di Buenos Aires, l’operaia Maria incontra i suoni seduttori del tango. Ne viene avvinta, incontrando presto il male di una città che la trasforma in cantante e poi in prostituta. Muore, ma non il suo spirito, che continua a vagare in forma di spettro in una metropoli affollata di perditempo, ladri e assassini, finché Maria non rinasce per dare alla luce una bambina, una nuova sé stessa, condannata all’eterno ritorno delle cose. Il realismo magico sudamericano, spietato e poetico, si incarna nel capolavoro teatrale di Astor Piazzolla, autore di questa tango-operita unendo sacro, profano e fantastico, un mondo in cui si nasce sotto cattiva stella quando “dio è ubriaco”. E il tango, ipnotico e rapinoso, scandisce l’alternarsi di vita e di morte come un giudice inflessibile.

Biglietti ancora disponibili (da 30,00 a 10,00 Euro) al Botteghino del Teatro, al servizio prevendita telefonica 050 941188 e online su www.vivaticket.com.

VENERDI’ 3, SABATO 4 E DOMENICA 5 DICEMBRE
IN STREAMING LA TRILOGIA VERDIANA.

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Per chi invece non potrà recarsi a teatro, i canali web e social del Verdi renderanno finalmente disponibili le tre produzioni della Trilogia Popolare di Verdi, realizzate a ritmo di record a settembre e pensate sin dall’inizio per la versione video, così da raggiungere l’ampio pubblico, italiano e internazionale, che non ne ha goduto dal vivo, dare maggiore visibilità ai giovani talenti dei cast selezionati con il nuovo meccanismo delle audizioni senza mediazioni e dare infine un senso di sostegno concreto alla promozione del territorio pisano grazie all’idea innovativa di usare la città come scenografia di tutte le opere, in una continua mise en abyme o rispecchiamento di Pisa e delle sue eccellenze estetiche sul palco d’opera.

Nel rispetto di un teatro popolare, orizzontale, democratico che consenta l’accesso a tutti, in linea con i prezzi calmierati delle poltrone del Verdi, la Trilogia online sarà avrà accesso gratuito a dimostrazione tangibile che si può – e si deve - mantenere un budget sano senza penalizzare il pubblico.

3 dicembre
LA TRAVIATA


Violetta, Irene Celle
Flora Bervoix, Eleonora De Prez
Annina, Francesca Maionchi
Alfredo Germont, Emanuele D'Aguanno
Giorgio Germont, Badral Chuluunbaatar
Gastone, Carlo Enrico Confalonieri
Il Barone Douphol, Emil Abdullaiev
Il Marchese d’Obigny, Michelangelo Ferri
Il dottor Grenvil, Levan Makaridze
La Morte Alice Bachi

Danzatori solisti Daniela Maccari e Ivan Ristallo

4 dicembre
RIGOLETTO


Duca di Mantova, Zi-Zhao Guo
Rigoletto, Alberto Gazale
Gilda, Francesca Benitez
Sparafucile, Levan Makaridze
Maddalena, Clarissa Leonardi
Giovanna, Galina Ovchinnikova
Conte di Monterone, Emil Abdullaiev
Marullo, Gianluca Andreacchi
Matteo Borsa, Carlo Enrico Confalonieri
Conte di Ceprano, Alessandro Martinello
Contessa di Ceprano, Eleonora De Prez
Il Paggio, Ilaria Cassai
La Maledizione Alice Bachi

5 dicembre
IL TROVATORE


Il Conte di Luna, Cesar Méndez
Leonora, Carolina López Moreno
Azucena, Victória Pitts
Manrico, Murat Karahan
Ferrando, Levan Makaridze
Ines, Greta Lirussi
Ruiz, Alessandro Vannucci
La Strega Alice Bachi

direttore Marco Guidarini,
regia Enrico Stinchelli
disegno luci e video mapping Angelo Sgalambro
coreografia Daniela Maccari
Orchestra e Coro Arché

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1/12/2021

Da giovedi a domenica al Niccolini Carlo Cecchi torna con due perle del repertorio eduardiano

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COMUNICATO STAMPA
Carlo Cecchi, ritorno al Niccolini di Firenze
con due perle del repertorio eduardiano
 

Da giovedì 2 a domenica 5 dicembre 2021
Teatro Niccolini - via Ricasoli, 3/5 - Firenze
Marche Teatro, Teatro di Roma – Teatro Nazionale, Elledieffe
DOLORE SOTTO CHIAVE
SIK SIK L'ARTEFICE MAGICO

Due atti di Eduardo De Filippo
Carlo Cecchi, Angelica Ippolito, Vincenzo Ferrera,
Dario Iubatti, Remo Stella, Marco Trotta
Regia Carlo Cecchi
​

Innovatore della scena che ha attraversato il Novecento, Carlo Cecchi è stato protagonista di molte stagioni del Teatro Niccolini di Firenze. E su questo palcoscenico torna, da giovedì 2 a domenica 5 dicembre, portando con sé due perle del repertorio eduardiano, “Dolore sotto chiave” e “Sik sik l’artefice magico”, un dittico sul mondo del teatro come metafora della vita. Con Carlo Cecchi, che cura anche la regia, salgono sul palco Angelica Ippolito, Vincenzo Ferrera, Dario Iubatti, Remo Stella e Marco Trotta.

Inizio ore 19,30 (domenica 5 dicembre ore 16). Biglietti posti numerati 17/20/27 euro. Prevendite sul sito ufficiale www.teatroniccolini.com, su www.ticketone.it e nei punti prevendita di Box Office Toscana. Sconto per soci Coop, under 21 e over 65. Si accede con Green Pass.
Foto
“Dolore sotto chiave” è una girandola di situazioni grottesche, un gioco beffardo sul senso della morte, sulla sua permanenza nelle nostre vite, sulla sua esistenza nella nostra quotidianità. C’è un po’ di morte in ogni vita, sembra dirci il drammaturgo, e lo fa con irresistibile comicità.
Nasce come radiodramma nel 1958 con Eduardo e la sorella Titina nel ruolo dei protagonisti, i fratelli Rocco e Lucia Capasso. Viene portato in scena due volte con la regia dell’autore, con Regina Bianchi e Franco Parenti nel 1964 e nel 1980 con Luca De Filippo e Angelica Ippolito.

“Sik Sik l’artefice magico”, atto unico scritto nel 1929, è uno dei capolavori del Novecento. “Come in un film di Chaplin – spiega Carlo Cecchi – è un testo immediato, comprensibile da chiunque e nello stesso tempo raffinatissimo. Si -Sik (in napoletano, “sicco” significa secco, magro e, come racconta lo stesso Eduardo, si riferisce al suo fisico) è un illusionista maldestro e squattrinato che si esibisce in teatri di infimo ordine insieme alla moglie Giorgetta e Nicola, che gli fa da spalla.  Una sera il compare non si presenta per tempo e Sik Sik decide di sostituirlo con Rafele, uno sprovveduto capitato per caso a teatro. Con il ripresentarsi di Nicola poco prima dello spettacolo e con il litigio delle due “spalle” del mago, i numeri di prestigio finiranno in un disastro e l’esibizione si rivelerà tragica per il finto mago ma di esilarante comicità per il pubblico.

Carlo Cecchi restituisce con questo dittico l’amarezza e il realismo di Eduardo De Filippo, la sua capacità di graffiare anche con una sola, fulminea, invenzione paradossale. Un confronto tra due intelligenze inflessibili e rivoluzionarie che hanno da sempre combattuto, dentro e fuori la scena, per un “teatro vivente”. Un rigoroso esempio di coscienza critica nel classico gioco “del teatro nel teatro”, proprio attraverso quella contrapposizione tra realtà e finzione, spinta oltre l’asfittico dibattito tra vita e forma.

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1/12/2021

Caro Evan Hansen - La recensione

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di Matelda Giachi
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Genere: Drammatico, Musicale 
Anno: 2021
Durata: 137 min
Regia: Stephen Chbosky
Cast: Ben Platt, Julianne Moore, Kaitlyn Dever, Amy Adams, Daniel Pino, Amandla Stenberg
Sceneggiatura: Steven Levenson (dal musical di by Steven Levenson, Benj Pasek, Justin Paul)
Fotografia: Brandon Trost
Montaggio: Anne McCabe
Musica: Benj Pasek, Justin Paul, Dan Romer
Produzione: Marc Platt Productions
Distribuzione: Universal Pictures Italia
Paese: USA

Evan è uno studente del liceo con forti problemi di ansia sociale e il suo psichiatra gli ha dato il compito di scrivere lettere motivazionali a se stesso. Una di queste lettere finisce in mano a Connor, anche lui estremamente problematico; un disagio che manifesta con aggressività, diversamente dall’invece remissivo Evan. Quando il ragazzo viene trovato morto suicida con in tasca la lettera scritta appunto da Evan, i genitori di Connor si aggrappano all’idea che il figlio avesse finalmente trovato un amico. Per non deluderli, Evan inventa un’amicizia mai esistita. La bugia a fin di bene lo porta, tra le altre cose, ad uscire dal guscio, assaporare la vita che ha sempre solo sognato e a farsi conoscere da quei coetanei per cui è sempre stato invisibile, finché la faccenda non gli sfugge inevitabilmente di mano. ​
Foto
Esce al cinema il 2 dicembre ma l’idea dietro Caro Evan Hansen comincia a svilupparsi all’incirca una decina di anni prima, nel 2011, dalla collaborazione tra i produttori esecutivi del film Benj Pasek e Justin Paul e lo scrittore Steven Levenson. Nel 2015 debutta inizialmente a teatro a Washington, per poi approdare a Broadway l’anno successivo, dove ottiene un successo straordinario, riconosciuto ufficialmente con sei Tony Awards tra cui quello per il Miglior Musical e per il Miglior Attore Protagonista a Ben Platt. La strada per il cinema a questo punto è spianata, la Universal Pictures si fa carico del progetto e Platt accetta di riprendere il ruolo di Evan.

Solitudine, isolamento, incomunicabilità in un’era in cui i social danno l’illusione di una connessione quando forse, in realtà, finiscono per amplificare le distanze, sono i temi centrali di questo musical. Un film di cui sono protagonisti gli adolescenti, quella fascia di età che più di tutte cerca e necessita di comunicazione e di un senso di unità e appartenenza, e che allo stesso tempo fa più fatica a stabilirla. La versione cinematografica di Caro Evan Hansen ha così trovato il suo regista naturale in Stephen Chbosky, da sempre sensibile alle tematiche adolescenziali, come abbiamo potuto vedere precedentemente in Noi Siamo Infinito, da lui scritto e diretto. E’ principalmente ad un pubblico giovane che quindi il film si rivolge, ma non solo, perché nella società mordi e fuggi in cui viviamo forse un po’ tutti ci ritroviamo involontariamente isolati, fatto che la pandemia sembra avere solo inasprito.
Foto
Caro Evan Hansen è un musical a forte impatto emotivo; soprattutto nella sua prima parte; va a scavare nel profondo dello spettatore portando alla luce sentimenti repressi e lacrime liberatorie. Il percorso del protagonista procede attraverso il più grande maestro di tutti, l’errore, e lo porta a scoprire l’importanza di essere se stessi. Sentir cantare Ben Platt rende comprensibile la volontà della Universal di averlo di nuovo nel ruolo di Evan nonostante l’età visibilmente avanzata rispetto a quella richiesta dalla parte, e che la presenza di un gruppo di coprotagonisti evidentemente più giovani certo non dissimula. L’interpretazione ha però la meglio sull’anagrafica. Un po’meno coinvolgente la seconda parte che porta allo sciogliersi del nodo narrativo, il che forse però dà anche equilibrio alla drammaticità delle tematiche trattate. Il film è stato presentato in anteprima ad Alice nella Città in occasione della sedicesima edizione della Festa del Cinema di Roma, un’edizione particolarmente sensibile a questi temi, che si ritrovano anche in uno dei prodotti di maggiore successo di questo periodo, quale Strappare Lungo i Bordi di Zerocalcare, presentato in anteprima nella stessa sede. Segno che, forse, vi è una grande necessità di affrontare l’argomento.
Voto: 7/8
Foto
Immagini tratte da:
​
www.comingsoon.it
www.startribune.com
www.vanityfair.com
www.lostincinema.it

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