di Lorenzo Vanni Se c’è una cosa che il mondo moderno ci ha insegnato è che nelle grandi metropoli ci si può perdere, letteralmente e figurativamente. Si può arrivare a dimenticare se stessi assorbiti dal flusso delle persone che affollano le strade delle grandi città per essere poi solo numeri, poco più di una statistica. Parafrasando i Piano Magic che nella loro “Comets” dicono “sono venuta a Londra per trovare me stessa, ma tra dieci milioni di persone da dove si comincia?” potremmo scambiare Londra con Tokyo e ci troveremmo al centro di un romanzo, quello di Emily Itami, inglese di origini nipponiche: il romanzo si intitola Ballata malinconica di una vita perfetta, pubblicato da Mondadori. La storia inizia con una donna afflitta da bovarismo, ossia la sensazione che la propria vita per quanto perfetta e apparentemente senza scosse sia troppo immobile rispetto alla vita che da giovane Mizuki si sarebbe aspettata. Avrebbe potuto essere una cantante in America, avrebbe potuto vivere in Occidente, viaggiare in tutto il mondo e seguire la propria carriera e invece no; in Giappone una donna vive come casalinga nascondendo l’inquietudine e la delusione sotto gli strati di aspettativa che il marito giapponese ha su di lei, nonché le altre donne che sanno come dovrebbe comportarsi una vera giapponese. Dare l’immagine della moglie perfetta, mai inquieta, sempre pronta a prendersi cura del marito e dei figli con il sorriso in faccia: difficile per chi fino a poco tempo prima viveva all’occidentale. Un altro mondo, altri mondi. Fino all’incontro con Kiyoshi che, poco alla volta, diventa una frequentazione ricorrente tanto da portarla a innamorarsi grazie a quella forza che la spinge fuori a perdersi nelle strade di Tokyo, nel primo locale dove poter bere qualcosa indisturbata. Se questo romanzo fosse un film, sarebbe probabilmente un incrocio tra Lost in Transation di Sofia Coppola e In the Mood for Love di Wong Kar-Wai. La stessa incomunicabilità, lo stesso peso dell’aspettativa e la sensazione di essere perduti in una città dove nessuno riconosce l’altro se non per piccoli momenti di intimità che si dissolvono nella frenesia di una metropoli (post)moderna. Questo è un romanzo che ci parla di noi, degli sforzi che facciamo per adeguarci a vivere in questo secolo movimentato e delle aspettative crescenti che vengono alimentate nei nostri confronti; avere successo, essere i migliori, pena l’esclusione sociale se non si è conformi a questo modello. È la modernità, ed è la vita di Mizuki, ma pure la nostra. Di noi che cerchiamo noi stessi tra dieci milioni di persone senza sapere mai da dove cominciare. Fonti immagini:
https://www.librimondadori.it/libri/ballata-malinconica-di-una-vita-perfetta-emily-itami/ https://www.harpercollins.com/blogs/authors/emily-itami
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Febbraio 2023
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