di Agnese Macchi Bertolt Brecht, originariamente Eugen Berthold Friedrich Brecht, nacque a Berlino nel 1898; fu un drammaturgo, poeta, regista teatrale e saggista tedesco. “Da leggere il mattino e la sera” è un breve componimento estratto dalla raccolta “poesie 1933-1938” e recita così:
Quello che amo mi ha detto che ha bisogno di me. Per questo ho cura di me stessa guardo dove cammino e temo che ogni goccia di pioggia mi possa uccidere. Già dopo una prima lettura, comunque attenta, si può percepire di essere di fronte a una poesia aperta a molte interpretazioni. Ognuno può interpretarla a modo suo, perché se ci si immedesima nel poeta, già dal primo verso a ciascuno balzerà alla mente quello che più ama. È lì che Brecht pone maggior attenzione: apre così questa sua preghiera, un mantra da ripetere mattino e sera, ricordando quello che ama. Non è per niente semplice capire a che cosa o a chi si riferisse Brecht, ma chiunque ami qualcosa o qualcuno può facilmente ritrovarsi in queste parole. È quello che si ama che ci spinge a conservarci, a guardare dove si mettono i piedi a non perderci tra i passi di una vita impervia e a volte crudele. Perché per l’appunto, ogni singola goccia di pioggia, ogni singolo evento, caso, circostanza, può ribaltare la realtà delle cose e farci sparire per sempre in un misero attimo. È la goccia di pioggia più temibile di tutte, eppure finché si è vivi ci sembra impossibile morire. Non conviene temere la morte, dal momento che nessuno sarà mai esentato dal tetro abbraccio di questa, piuttosto è bene amare la vita, e rimanerci aggrappati il più possibile. Il tempo spazza via tutto e spazza via anche noi, non è una novità, lo sappiamo bene ormai; allora perché non ripetere ogni mattina e ogni sera quanto ci amiamo e conserviamo unicamente per quello che si ama? Schivare le gocce di pioggia è impossibile, a meno che non ci si chiuda in un qualche sgabuzzino; allora ognuno si bagnerà della pioggia che merita, e se sarà forte troverà la forza di asciugarsi e continuare, solo il debole si accascerà sotto la pioggia lamentandosi proprio di questa. Dedicarsi a ciò che si ama permette di travasare un po’ della nostra essenza altrove, lasciare il segno da qualche parte, qualsiasi essa sia, esterna al nostro corpo, niente più di un pesante fardello che un giorno scomparirà. Si inizia pensando all’amore, si finisce pensando alla morte. Questo componimento per quanto breve, lascia una scia di emozioni pressoché infinita. Ne risulta un inno alla vita, una spinta a perseguire e porre l’attenzione su ciò che si ama, un impulso a sfuggire dal tempo, che a volte è crudele e passa senza aspettarci. Il messaggio è molto importante: dovremmo dedicare tutto il nostro potenziale a ogni singolo istante, certo il sacrificio e la rinuncia si fanno avvertire, ma niente è come vedere avvicinarsi ciò che si ama, o essere contornati da chi si ama. L’uomo vive per questo. Brecht poteva descriverlo in otto versi. Immagine tratta da:
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Febbraio 2023
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