di Lorenzo Vanni Se dovessimo tracciare le coordinate in cui immaginiamo possa muoversi la storia della letteratura inglese del secolo in corso, probabilmente ci ritroveremmo a seguire numerose direttrici il cui punto di origine è tuttavia sconosciuto. La storiografia adotta etichette di comodo per le diverse opere pubblicate nell’arco dei decenni identificando caratteristiche comuni e dissonanze che delineano un percorso artistico spesso sfaccettato; una delle etichette che viene usata attualmente in relazione al periodo che va dagli anni ’90 a oggi è quella di post-umanesimo, e in ambito anglosassone possiamo certamente citare l’esempio del celeberrimo romanzo di Kazuo Ishiguro, Non lasciarmi, del 2005, dove il rapporto tra tecnica e umanità si definisce in senso distopico attraverso un’analisi dell’identità individuale per poi chiederci che cosa faccia la differenza tra uomo e macchina, tra essere naturale ed essere artificiale. Un altro romanzo a nostro avviso fondamentale è stato scritto da Tom McCarthy, intitolato semplicemente C e pubblicato in Italia da Bompiani. Alla fine degli anni ’90, Tom McCarthy aveva aderito alle avanguardie artistiche parigine di fine Novecento ed è noto soprattutto per essere tra i fondatori della INS (International Necronautical Society), una società fittizia legate alle suddette avanguardie i cui scopi sono ignoti e di cui le informazioni in rete sono scarsissime e vaghe. Fatto sta che in questo ambiente Tom McCarthy si forma ed è qui che comincia a sviluppare una propria riflessione sul post-umanesimo. Attraverso questo termine, piuttosto diffuso, si intende il rapporto che si crea tra tecnologia e umanità nel momento in cui la prima si mette al servizio della seconda, in altre parole come la tecnica modifica il concetto stesso di umanità nel momento in cui gli individui sono portati a modificare i propri paradigmi mentali come effetto dell’implementazione tecnologica sull’uomo. C è un romanzo che costruisce di fatto un’archeologia del post-umanesimo. La forma narrativa è vicina a quella del “realismo isterico”, secondo l’etichetta usata da critici come Terry Eagleton per riferirsi alla prosa di autori come David Foster Wallace o Zadie Smith; a ben vedere, il post-umanesimo può essere letto come una forma di modernismo. La storia di McCarthy è sostanzialmente episodica e vede protagonista Serge Carrefax attraversare diverse fasi dello sviluppo tecnologico legato alla comunicazione tra cui le trasmissioni con il telegrafo in codice Morse e un’ampia parte centrale dedicata alla prima guerra mondiale. È questo per Tom McCarthy l’evento determinante in cui si comincia a parlare di post-umanesimo. Come è noto, il mondo era impreparato ad affrontare lo shock di una guerra combattuta dalla distanza e in trincea, e dove gli strumenti di combattimento erano radicalmente cambiati rispetto al passato. C è un romanzo enorme, come ambizione e come valore artistico. Probabilmente il lavoro migliore di un autore scarsamente considerato in Italia, ma indubbiamente di un talento eccezionale. Se cercate la grande letteratura, la trovate qui. Immagini tratte da:
https://www.headstuff.org/culture/literature/introducing-tom-mccarthy/ https://www.amazon.it/C-Tom-McCarthy/dp/884527196X
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Febbraio 2023
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