Commediografo di fama internazionale, Carlo Goldoni viene ricordato per aver cambiato la storia del teatro italiano attraverso la sua riforma. Nato da famiglia borghese, a Venezia, il 25 febbraio del 1707, fino ai vent’anni si divide tra studi medici, spinto dal padre che vuole avviarlo alla sua professione, e passione mai sopita per il teatro. Abbandona il sogno del padre verso la fine degli anni venti per dedicarsi all’attività teatrale sia come autore che come attore e consegue parallelamente la laurea in giurisprudenza a Padova. A due anni dalla laurea, la svolta, data dall’incontro, a Milano, con Giuseppe Imer, un capocomico che lo fa lavorare in teatro a Venezia e gli permette così di tornare in Veneto. Dal 1737 al 1741 dirige il teatro San Giovanni Crisostomo creandosi un’ampia esperienza teatrale sul campo, fatta di studi, messe in scena e reale lavoro con gli attori. In questi anni prende forma la sua riforma del teatro. Goldoni cerca di riportare l’opera teatrale a quella realtà da cui si era discostata con la commedia dell’arte, o meglio con la degenerazione della stessa. Trasforma così la commedia dell’arte in “commedia di carattere”: abolisce l’uso delle maschere, conferendo al personaggio un’individualità sempre più marcata, sostituisce il canovaccio con il copione e inserisce l’azione nel concreto tessuto sociale della classe borghese mercantile. Goldoni propone di dare priorità al testo scritto, contrapponendosi alla ripetitività dell’azione scenica e alla mancanza di coerenza e di costruzione della trama, tipici della commedia dell’arte: il commediografo deve scrivere un testo completo dei dialoghi e delle indicazioni sceniche. I “caratteri” goldoniani infatti non sono individualità tra loro isolate collocate su uno sfondo neutro, ma sono sempre inseriti in un contesto molto concreto. Dalle sue commedie traspare un forte intento etico, tuttavia elegante nella sottile critica al degrado dei costumi della borghesia. La grandezza di Goldoni sta nella messa in scena di personaggi che sono veri, rappresentati a tutto tondo anche nelle loro sfumature psicologiche, e nella attenta riproduzione degli ambienti in cui si svolgono le vicende che sono differenziate a seconda dei contesti sociali. Un altro punto importante nell’opera di Goldoni è l’alta attenzione allo spettatore: Goldoni era un uomo che viveva a diretto contatto con il pubblico e ne conosceva i bisogni e gli umori. Un gioco teatrale dunque che disvela il mondo della realtà; due luoghi, “mondo” e “teatro” ,e il sottile confine tra realtà vissuta e scena viva. Immagini tratte da:
Immagine 1 da http://www.domus-europa.eu/?p=5940 Immagine 2 da http://www.windoweb.it/guida/letteratura/biografia_carlo_goldoni.htm Immagine 3 da http://www.librettidopera.it/zps_gol/Z_ope/039%20Speziale.html
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Febbraio 2023
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