di Lorenzo Vannucci Accanto all’opera di Macpherson, scrittore scozzese capace di rielaborare in forma scritta antiche tradizioni orali ispirandosi ai pochi manoscritti gaelici sopravvissuti nel X secolo, notevole importanza assume per lo studio del preromanticismo la ‘poesia sepolcrale’ di Thomas Gray ed Edward Young. The complaint, or night thoughts on life, death and immortality può essere considerato il passo decisivo di Edward Young, pastore anglicano colto e dalla produzione poetica versatile, verso quel genere letterario che di lì a poco avrebbe influenzato il panorama letterario europeo. La riflessione sulla vita, la morte e l'immortalità non erano certo temi nuovi, ma il modo di affrontarli, argomentarli, rende Young un poeta a quell'epoca unico nel suo genere. La morte viene invocata dallo scrittore come una eterna compagna, capace di ispirare nella vita dell’uomo i pensieri più nobili e gli atti più generosi. “La vita è deserto, la vita è solitudine, la morte ci unisce alla grande maggioranza”, emblema di come essa abbia una funzione salvifica, capace di dare un senso ai tumulti dell'animo. Secondo Ugo Foscolo e Thomas Grey, i sepolcri sono l’incarnazione della memoria. Ma mentre Gray parla di una memoria della specie in ogni uomo, anche la più umile «contemplazione delle umili e grezze tombe dei contadini del borgo» - immagine del morto che chiede a chi è di passaggio di versare almeno una lacrima o un sospiro per il suo destino - Foscolo celebra la memoria degli eccelsi, di coloro che, per la specie umana, si immolano eroicamente. Visione, quest'ultima, aspramente criticata dal poeta inglese, che vede nell'ostentazione della propria ricchezza un atto futile e insignificante, in quanto la vita in terra dei ricchi viene resa vana dalla morte. Immagini tratte da: https://it.depositphotos.com/
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Febbraio 2023
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