Il sec. 16° rappresenta un periodo di grandi rivoluzioni e cambiamenti: l’Europa perde il suo primato con la scoperta dell’America, l’unità della cristianità va in frantumi sotto le spinte di Lutero e dei riformatori e nemmeno i cieli conservano lo stesso assetto con le scoperte di Copernico e l’affermazione dell’eliocentrismo. In un simile contesto diventa necessario per l’uomo confessare, senza mediazioni, la sua condizione di fronte a simile sovvertimenti. Il primo a inaugurare questo genere è il nobiluomo francese Michel Eyquem De Montaigne, il quale individua nel saggio la forma migliore di questa autoanalisi. Le diverse edizioni dei Saggi (1580-1582-1588) rispondono perfettamente a questo approccio: l’essere umano non è statico, ma è in continuo divenire e in trasformazione e soltanto il saggio può registrarne i cambiamenti (Garavini 2014).
Forte è l’influenza di Montaigne su uno dei più importanti pensatori francesi del sec. 17°, Blaise Pascal. Egli è autore dei Pensieri, riflessioni di orientamento cristiano influenzate dallo stile del nobiluomo del Périgord.
Nel secolo dei Lumi la Letteratura francese conosce un altro testo confessionale: si tratta delle Confessioni di Jean-Jacques Rousseau (1782-1789). Similmente a quanto auspicato dal Bordolese nella prefazione della sua opera, anche il pensatore ginevrino intende rappresentarsi per quello che è veramente, affidandosi all’aiuto di Dio (l’altra influenza sul testo del filosofo sono le Confessioni di Agostino).
Se la Letteratura francese ha prodotto importanti e significative opere introspettive, lo stesso vale per l’Inghilterra. La lezione di Montaigne è subito recepita da Francis Bacon, giurista e uomo di scienza, il quale, tra il 1597 e il 1625 scrive i Saggi o Consigli, Civili e Morali. L’opera di Bacon affronta diversi temi, in modo piano ed epigrammatico, dispensando buoni consigli sulla vita politica e morale (Vickers 2008, Matthew e Harrison 2004: 142).
Il genere del saggio ben si confà con la temperie culturale del Romanticismo: l’autore dice adesso “io” perché il Romanticismo è la stagione della soggettività, dei sentimenti e delle emozioni. Ed è quello che fa Charles Lamb coi suoi Saggi di Elia (1823). Elia è il nome di un collega italiano di Lamb nel periodo in cui egli era dipendente presso la India East House. In questi componimenti Lamb si cela dietro il nome del collega e la sorella Mary dietro la maschera della cugina Bridget. I saggi dell’autore inglese danno voce, come quelli di Montaigne, alla più disparate riflessioni: dall’infanzia, agli incubi notturni e alla stregoneria, alla vita in campagna, a indicare le più varie disposizioni dell’Io monologante, unite a un linguaggio arcaico (Fang 2010: 30-32).
Dal Cinquecento fino al Romanticismo, il genere del saggio segna le tappe dell’evoluzione del soggetto, ma, allo stesso tempo, non lesina consigli o indicazioni su come vivere.
Bibliografia:
Fang, Karen (2010) Romantic Writing and the Empire of Signs: Periodical Cultural and Post-Napoleonic Authorship. Charlottesville: University of Virginia Press. Garavini, F (2014)(a cura di) Michel Eyquem De Montaigne, Saggi, a cura di Fausta Garavini. Milano: Bompiani. Matthew, HCG, Harrison, Brian (2004)(eds.) The Oxford Dictionary of National Biography vol. 3. Oxford: Oxford University Press. Vickers, B (2008)(ed.by) Francis Bacon, The Essays or Counsels, Civil and Moral, edited by Brian Vickers. Oxford: Oxford University Press. Immagini tratte da: Francesco Bacone, Pubblico Dominio, Wikipedia italiana, voce “Francesco Bacone”. Charles Lamb, Pubblico Dominio, Wikipedia italiana, voce “Charles Lamb”. Blaise Pascal, Pubblico Dominio, Wikipedia tedesca, voce “Blaise Pascal”. Jean-Jacques Rousseau, Pubblico Dominio, Wikipedia tedesca, voce “Jean-Jacques Rousseau”. Michel Eyquem De Montaigne, Pubblico Dominio, Wikipedia tedesca, voce “Michel de Montaigne”.
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Maggio 2023
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