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1/4/2017

Ghost in the shell: quello che vi serve sapere

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​di Marco Messina
Ghost in the shell, l’opera più famosa di Shirow Masamune, è ambientata in un ipotetico XXI secolo in cui tutti gli aspetti della vita umana sono completamente informatizzati (sebbene popoli e nazioni continuino a esistere, come viene specificato nelle prime pagine), dove impianti cibernetici, cyborg e I.A. avanzate rappresentano ormai la norma. Tutti, esseri umani e non, sono collegati a un complesso di reti informatiche attraverso il proprio ghost (un concetto molto simile a quello di “anima” o “spirito”) che ne racchiude l’identità e la memoria. Come specificato nella prefazione del manga, tutti questi cambiamenti sono stati resi possibili dall’avvento e dallo sviluppo delle micromachine (o nanomacchine), grazie alle quali è stato possibile riprogrammare il cervello umano alla stregua di un computer, con la possibilità di connetterlo e riprogrammarlo a piacimento. In un siffatto universo, a rappresentare una minaccia per l’ordine pubblico sono i ghost tracking, individui in grado di hackerare i ghost altrui per manovrarne il corpo o alterarne le esperienze. Ed è in casi del genere che entra in gioco la cosiddetta “Sezione 9”, capitanata dalla protagonista della storia, Motoko Kusanagi.
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L’opera di Shirow è di fatto un poliziesco di stampo cyberpunk, come andava di moda nel periodo a cavallo tra gli anni ‘80 e ‘90, ma possiede una profondità capace di trascendere il tempo e i generi (come tutta la fantascienza “buona”, in fondo). Partendo dal rapporto uomo-macchina, che da sempre ha ispirato e tormentato l’uomo, Shirow non lesina riflessioni di tipo psicologico e sociologico, in temi quali la riproducibilità dell’essere umano e il principio di autodeterminazione, sfociando nelle battute finali della storia, in una digressione quasi esoterica sulla natura dell’universo.
Nel manga sono inoltre presenti numeri appunti dell’autore, utili per meglio calare il lettore nella storia, nella sua ambientazione e nella sua filosofia di fondo; ma, anche così, Gits resta una di quelle opere che meritano più di una rilettura per essere capite e metabolizzate.
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Nel 1995, Ghost in the shell è stato trasposto in un lungometraggio animato diretto da Mamoru Oshii. Sono molte le differenze che si notano mettendo a confronto le due opere. Prima di tutto, per forza di cose, quello di Oshii è un adattamento, che riporta in maniera più o meno fedele (a volte di più, a volte molto meno) la storia principale del manga, quella che vede la Sezione 9 contrapposta al Burattinaio, uno dei più grandi ghost-tracking del mondo; storia che nel manga tocca solo alcuni capitoli (gli altri sono per lo più slegati).
Cambia molto anche il tono generale della storia. Nel manga Shirow ricorreva spesso a gag e personaggi superdeformed (ovvero rappresentati in maniera caricaturale) per alleggerire il tono generale della narrazione; Oshii opta invece per un registro più serioso e cupo, con dei protagonisti più apatici, quasi a voler sottolineare la loro condizione di alienazione e di essere non completamente umani.
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Infine, per quanto Oshii riprenda più o meno tutti i temi presenti nel manga, la vera differenza risiede nell’insistenza del regista giapponese verso la sessualità e la riproduzione in un essere post-umano. Motoko, che nel manga è addirittura protagonista di un’improbabile gang bang lesbo, nel film diventa una specie di paradosso vivente: possiede un corpo perfetto e per buona parte del film va in giro nuda, ma è anche quasi del tutto asessuata e non vi è nulla di erotico in lei; parla di mestruazioni per giustificare il suo cattivo umore, ma essendo dotata di un corpo del tutto sintetico, lo spettatore capisce subito che non può sanguinare.
Da questo punto di vista, il film può essere visto come un tentativo di descrivere nuove forme di riproduzione e di nuovi tipi di “essere” che, per forza di cose, emergeranno con l’aumentare dell’informatizzazione del mondo.
Che si parli del manga o del film, si tratta in entrambi i casi di due cult: l’eredità con cui Rupert Sanders deve fare i conti è pesantissima.​
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Immagini tratte da:
Immagine 1: http://cc-media-foxit.fichub.com/image/fox-it-mondofox/dfda1db7-c866-450a-b2da-fda4f4703bdc/ghost-in-the-shell-manga-1200x630.jpg
Immagine 2: https://s-media-cache-ak0.pinimg.com/564x/03/08/10/030810c75ba48fbfd40572741e71de52.jpg
Immagine 3: https://upload.wikimedia.org/wikipedia/en/c/ca/Ghostintheshellposter.jpg
Immagine 4: https://errantcritic.files.wordpress.com/2015/06/ghost-in-the-shell.jpg

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