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20/8/2016

Il complesso di Edipo e il narcisismo di Grimilde

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Una lettura psicoanalitica della novella Biancaneve e i sette nani dei Fratelli Grimm
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di Lorenzo Vannucci

Biancaneve e i sette nani, una delle fiabe maggiormente apprezzate da grandi e piccini, nonché una delle più note al mondo, si pone come una fiaba atipica e complessa: non solo affronta il tema della bellezza e della seduzione - presente nella rivalità generazionale tra Biancaneve e Grimilde -, ma anche il complesso di Edipo e le nefaste conseguenze del narcisismo. Questo rapporto conflittuale, che trae origine nella “transitorietà” della bellezza, mediata dal pomo della discordia (la mela) e dalla tentazione (Biancaneve più volte nel corso della storia viene “tentata” da pulsioni sessuali, è incentrata sul rapporto con l’altro, con lo “specchio”, riflettente per Biancaneve e deformante per Grimilde, simulacro della trasformazione corporea.
La giovane bambina dalla carnagione bianca come la neve, dalle labbra rosse come il sangue e dai capelli neri come i corvi, risultato del desiderio dei genitori, non è altro che l' “aspirazione” edipica di avere una figlia che incarni l'essenza della bellezza. Biancaneve, tuttavia, non è figlia del conte e della contessa, per quanto lei sia profondamente amata dal conte e la contessa ne sia gelosa. Nella versione universalmente conosciuta, la donna gelosa non è la madre, ma la matrigna.
La puntura di Grimilde con un ago, le tre gocce di sangue sulla candida neve non sono solo un rimando alla “creazione” di Biancaneve e al desiderio appena citato dei genitori, ma preannunciano alcune problematiche che la piccola fanciulla sarà destinata ad affrontare nel corso della sua vita: alla bianchezza, simbolo del candore e dell'innocenza sensuale, fa da contrasto il rosso, simbolo non solo del desiderio sessuale, ma delle fasi di crescita a cui Biancaneve deve ancora arrivare: l'effusione sessuale di sangue, come nella prima mestruazione, e più tardi il coito alla rottura dell'imene.
Del complesso pre-edipico di Biancaneve sappiamo poco, solo che la sua infanzia è tranquilla fino all'età di sette anni. É in questo momento che al posto della madre Grimilde subentra la figura della matrigna, personaggio caratterizzato da un profondo narcisismo che si sente minacciata dalla bellezza di Biancaneve fino da diventarne gelosa. Grimilde, secondo una chiave di lettura freudiana, non riesce ad elaborare il lutto per la perdita dell’oggetto narcisistico, innescando in lei intense angosce e la ricerca di un continuo confronto con lo specchio.

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Il celebre soliloquio di Grimilde "Specchio, specchio delle mie brame, dimmi, chi è la più bella del reame? Ed esso rispose: “Qui, nel tuo regno, regina, la più bella sei tu. Ma fuor di qui, oltre i monti e le valli, Biancaneve, a casa dei sette nani, lo è mille volte di più” non è altro che una riproposizione moderna dell'antico tema di Narciso, che amava talmente tanto se stesso da finire inghiottito dalla propria auto-ammirazione. Dioniso, l'altra faccia del mondo apollinare, condensa le pulsioni erotiche più sfrenate e primarie, ricalcando i contenuti mentali degli arcaici riti tribali d'iniziazione puberale. Ecco allora che le celebri parole di Bettelheim acquistano senso:
 
“É il genitore narcisistico quello che si sente minacciato dalla crescita del proprio figlio, poiché esso significa che il genitore invecchia”. Fintanto che il bambino è totalmente dipendente, resta , per così dire, parte del genitore; non minaccia il narcisismo del genitore. Ma quando comincia a maturarsi e ad aspirare all'indipendenza, viene avvertito come una minaccia da questo genitore”.
 
Motivo per cui Grimilde, solo a partire da un certo momento, inizia a provare astio verso Biancaneve. Questa rivalità generazionale viene generata dalla stessa Biancaneve, convinta in cuor suo che l'amore incondizionato del padre sia la cosa più naturale del mondo. La giovane fanciulla, a livello preconscio, è ben consapevole della gelosia della madre, ma se ne disinteressa. Da qui nasce il rapporto conflittuale di Biancaneve con la madre, il tramutarsi dell'idea di inferiorità “io sono gelosa” in un pensiero di assoluta rivalità e superiorità “mia madre è gelosa di me”. Una lotta per la supremazia che rende la vita intollerabile ai due protagonisti della storia: la prima tenta invano di sbarazzarsi del genitore, obbligando la seconda a competere in una lotta per il proprio uomo.
In Biancaneve la lotta edipica della bambina non viene repressa, ma messa in atto dalla madre rivale attraverso la figura del cacciatore (rappresentazione inconscia del padre). L'ambivalenza paterna di questo uomo misterioso - non uccide Biancaneve con le proprie mani strappandole il cuore richiesto dalla regina, ma lascia la povera fanciulla sola in un bosco pieno di animali feroci – genera l'odio della madre, tormentata dall'incapacità del cacciatore di assumere una posizione energica. È proprio in questa inversione dei ruoli – padre debole bambina forte – che Grimilde decide di farsi vendetta da sola, cambiando le proprie sembianze pur di uccidere la figlia rivale.
Un tema, questo, che ricorda proprio il Mito di Edipo: in questa leggenda non solo trova la propria rovina Giocasta, la madre di Edipo, ma lo stesso padre Laio, la cui paura di essere soppiantato dal figlio finisce col farlo soccombere alla tragedia che travolge tutti loro.
E cosa dire infine dei nani? Omuncoli liberi da conflitti interiori, felici di trascorrere un'esistenza sempre uguale in miniera, incapaci di comprendere le pressioni interiori che impediscono a Biancaneve di resistere alle tentazioni della regina. La giovane fanciulla ripetutamente si lascia sedurre dalle velenose lusinghe di Grimilde, nonostante i continui ammonimenti dei nani che le ricordano costantemente quanto può essere perfida e maligna la regina.

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L'avvertimento dei nani “non lasciare entrare nessuno in casa” - ultimo baluardo della propria incolumità fisica – può essere letto psicoanaliticamente come un tentativo di penetrare nell'intimità di Biancaneve.
E mentre per i nani è facile non cadere in tentazione – rimasti legati a una frase pre-edipica (nonostante la connotazione fallica dell'essere piccoli omuncoli capaci di penetrare in spazi stretti) Biancaneve, dopo aver trascorso una pre-adolescenza assoluta tranquillità, di latenza dal punto di vista sessuale, entra in una fase, quella adolescenziale, in cui comincia a provare impulsi sessuali che fino a quel momento erano repressi. Motivo ancora una volta per cui la regina, solo ad un certo momento, decide di sconvolgere la pace interiore di Biancaneve. Non solo Biancaneve cade in continue tentazioni nella casa dei nani (mangia un boccone da ciascuno dei sette piatti e beve un sorso da ciascuno dei sette bicchieri come se fosse casa sua e, soddisfatta la fame, non contenta, decide di coricarsi in uno dei sette letti, non prima di averli provati tutti e consapevole del rischio che stava correndo), ma viene costantemente messa in crisi da Grimilde, incarnazione degli elementi sessuali negati, capace di tentare la giovane fanciulla prima con la mela avvelenata e poi, camuffata da vecchia, con la scusa di accorciarle i capelli per renderla inconsciamente più seducente.
Ed è proprio la mela della discordia, quella mela offerta ad Afrodite che portò alla guerra di Troia e che indusse l'uomo a rinunciare alla propria innocenza pur di scoprire il piacere della sessualità che porta Biancaneve alla caduta finale assaporando la parte rossa (erotica) della mela. Il rimando alla parte iniziale è allora evidente: Biancaneve, scegliendo la parte rossa, quella parte che evoca associazioni sessuali come le tre gocce di sangue presenti nella creazione della stessa fanciulla (inizio della adolescenza), fa morire la bambina che è in lei, segnando il passaggio dalla fanciullezza a un età fatta di pericoli e tentazioni.

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Biografia:
- http://www.laltrafacciadellamela.altervista.org/fiabe.html
- Bettelheim B.: “The Uses of Enchantment: The Meaning and Importance of Fairy Tales”, Knopf, New York 1976
- Pushkin A.: “The Tale of the Dead Princess and the Seven Knights“, Raduga Publishers, Moscow 1974
- Grimm, Biancaneve e i sette nani

Immagini tratte da:

- fiabeincostruzione.wordpress.com
- http://www.laltrafacciadellamela.altervista.org/fiabe.html

- www.laltrafacciadellamela.altervista.org

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