Un suggeritore torna, dopo 10 anni, nel nuovo thriller d’autore “Il gioco del suggeritore”. di Cristiana Ceccarelli Si è concluso il 15 dicembre, alla libreria Galla di Vicenza, il tour promozionale del nuovo romanzo “Il gioco del suggeritore” di Donato Carrisi. La presentazione ha toccato Milano, Torino, Roma e altre città italiane. A Vicenza l’incontro si è presentato come un dialogo aperto, una compartecipazione e uno scambio di battute tra l’autore e i lettori e le lettrici presenti. Dopo l’esordio da 3 milioni di copie vendute nel 2008 con “Il suggeritore”, con cui ha vinto il premio Bancarella, lo scrittore italiano di thriller più letto al mondo torna con un romanzo in cui a decidere le regole del gioco è, di nuovo, un suggeritore. Serial killer subliminale, che non ha alcun contatto con le vittime, e per questo difficile da scovare, assassino il cui piacere risiede nel suggerire, nell’addentrarsi nelle menti di coloro che riconosce come più deboli e manipolabili, il suggeritore è in grado di far credere giusti e giustificabili i desideri più oscuri che risiedono dentro ognuno di noi, solo per il fatto di esistere. Torna il labile confine tra bene e male, torna con un nuovo profilo dalla pelle completamente tatuata di numeri, nello scenario contemporaneo di una realtà invasa dal virtuale dove, a perdersi, siamo tutti noi che non sappiamo più distinguere cosa sia la vita reale e che non riusciamo più a pensarla senza l’ausilio tecnologico. Una famiglia trucidata, un nome che riporta ad un ragazzo scomparso, un misterioso giocatore dal bizzarro abbigliamento, una lacrima d’angelo e il ritorno sulla scena della ormai ex poliziotta Mila Vasquez, già protagonista dei precedenti romanzi, che deve ritrovare la figlia rapita. Per quanto la trama sia nuovamente intrigante, il focus è sulle emozioni, sulla percezione che noi abbiamo di esse e su ciò che ci spinge a sentire in modo nuovo, sentire per la prima volta; il tutto viene percepito attraverso degli apparati che hanno preso il sopravvento senza che ce ne accorgessimo, credendo di poterli e saperli controllare. “Ma internet più che rappresentare la democrazia è una forma di anarchia”, afferma lo scrittore durante l’incontro, “uno spazio dove viene rigettato tutto il male, come succede nel libro, dove tutti viviamo senza essere consapevoli veramente, dove tutto rimane, indelebile negli anni”. L’era digitale e il nostro rapporto con l’altro mondo sono il fulcro tematico del libro, ed il perno su cui ruota la storia è il presupposto che il web sia, ad oggi, il miglior territorio di caccia per i suggeritori, cosa che l’autore fa ben capire anche dalle sfide apocalittiche lanciate sui social e dalle argomentazioni affrontante durante gli incontri - “Mettete la suoneria e spegniamo tutti il telefono, tra 15 minuti lo riaccenderemo e vediamo quanto suona, chi ci ha scritto”, ci sfida. Carrisi ci chiede, inoltre, se ci siamo mai interrogati su cosa davvero il web vuole sapere di noi: cosa è che i social chiedono e cosa riescono a comprendere anche solo attraverso le emoticon, per molti così banali e scontate, ma che in realtà sono in grado di sostituire fonemi, parole, frasi? Immagini tratte da Foto dell'autore
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Maggio 2023
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