di Matelda Giachi Mrs. Fairytale torna a impossessarsi di Filippo Timi e a calcare attraverso di lui i palcoscenici italiani. Il personaggio nasceva all’incirca nel 2011 con lo spettacolo Favola; dopo 10 anni torna a sentire la necessità di raccontarsi ancora con quello che era stato inizialmente pensato come un sequel, ma che poi è diventato altro, sera dopo sera. Si è sviluppato nelle sue repliche romane ed è arrivato a Firenze trovando il suo titolo definitivo ed anche una certa stabilità strutturale, ma non smetterà mai di evolversi, perché il suo protagonista è in costante connessione col pubblico, diverso ogni sera, e con quel pubblico interagisce, dialoga, gioca. Chissà in che forma sta lasciando il capoluogo toscano, chissà che cosa andrà in scena quando raggiungerà la sua ultima replica. “Non c’è cerotto per un cuore spezzato”. E’ la notte di Capodanno, Mrs. Fairytale è stata appena abbandonata dal marito e non ha altra compagnia che Lady, il suo barboncino impagliato. Potrebbe uscire e gettarsi nel caos della festa, ma la sua casa è già colma del rumore assordante della Solitudine, il vero soggetto di quest’atto unico, quella stessa ombra con cui tutti siamo stati costretti a confrontarci negli ultimi due anni. Ma è proprio nel dolore di quella solitudine che Mrs. Fairytale scopre una presenza che le dedica piccole attenzioni: le fa trovare una tisana calda, le massaggia i piedi. C’è un uomo invisibile nella sua casa. C’è un uomo invisibile dentro di lei, quella parte maschile che non aveva mai scoperto. Filippo Timi, col suo modo unico di fare teatro, è un artista che riesce a riempire i teatri chiamando a sé ogni generazione, anche in un momento in cui ancora non è sconfitta la paura. Istrionico sul suo palcoscenico, regala un’esplosione di vita esorcizzando i suoi momenti più bui, perché “non si torna indietro dalla felicità”. Immagini:
Teatro della Pergola, Ufficio Stampa
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Febbraio 2023
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