Il sec. 18°, da un punto di vista letterario e culturale, è testimone del progressivo affermarsi del Romanticismo, un movimento che rappresenta una vera e propria rottura con l’equilibrio e l’armonia neoclassica. Il termine “romantico” designa le prime opere letterarie redatte non più in latino, ma nei volgari romanzi, ricchi di eventi non ascrivibili alla realtà e alla verosimiglianza (Ferroni 2012: 56, Meletinskij 1993). Il Romanticismo guarda con interesse all’epoca più remota e più controversa della storia europea, cioè il Medioevo, in quanto, durante quella stagione culturale, si svilupparono i futuri stati nazionali (Inghilterra, Francia e Spagna) e si avviò anche un’elaborazione linguistica. Anche la riflessione filosofica contribuì in modo essenziale alle caratteristiche generali del movimento che andava lentamente nascendo: si deve a Burke e a Kant la definizione del sublime, cioè di quel senso di smarrimento e orrore di fronte a certi spettacoli naturali, come mari in tempesta, la maestosità delle vette alpine e pianure sconfinate (cfr. Bodei 2008). ![]() Dopo la filosofia, anche la letteratura inizia a produrre significative testimonianze in questa direzione: un primo manifesto della maniera romantica si può rivenire nella celebre Ode Written in a Country Churchyard (1742-1751) di Thomas Gray, dove l’Io lirico introduce la semplicità del mondo agreste contrapposto all’artificiosità della civiltà urbana e la solitudine del poeta, che riflette sulla storia del paese e dei suoi abitanti (immagine qui). Il momento culminante del Romanticismo inglese è il sodalizio tra William Wordsworth e Samuel Taylor Coleridge, un’amicizia intellettuale iniziata nel 1797 e siglata definitivamente nel 1798 con l’uscita del manifesto della poesia romantica britannica, le Lyrical Ballads. I due poeti, provenienti da background culturali diversi (Wordsworth figlio di un avvocato, Coleridge figlio di un pastore anglicano), si danno compiti diversi: Wordsworth, abbandonando lo stile poetico neoclassico, scriverà poesie utilizzando a language really used by men, una lingua più vicina a quella della gente comune. Diverso è invece il progetto che intende intraprendere Coleridge: il suo interesse per questioni trascendenti, filosofiche e spirituali lo spingono a servirsi di un idioma ricco di arcaismi e di echi medioevali L’amore per la semplicità medioevale fa sì che entrambi i poeti scelgano uno dei generi più frequentati in quel periodo, la ballata, come già appare nel titolo della loro raccolta (cfr. Stafford 2013). Una seppur breve indagine sulla poesia romantica non sarebbe completa senza una menzione dei generi del saggio e delle confessioni, in quanto la centralità dell’esperienza dell’Io è più importante del mondo esteriore. Charles Lamb scrive gli Essays of Elia (“Saggi di Elia”, 1823-1833), dove l’autore descrive alcuni episodi della sua infanzia e giovinezza. Celebri sono le Confessions of an English Opium-Eater (“Confessioni di un oppiomane” 1821) di Thomas De Quincey, dove, oltre alla centralità dell’Io, emerge anche l’esplorazione degli effetti dell’assunzione di droghe, un tema caro a un altro grande poeta di questo periodo. Charles Baudelaire. Bibliografia: - Bodei, R. (2008), Paesaggi sublimi. Gli uomini davanti alla natura selvaggia, Milano, Bompiani. - Ferroni, G. (2012), Storia della Letteratura italiana. Dalle origini al Quattrocento, Milano, Mondadori Università. - Meletinskij, E. (1993), Introduzione alla poetica storica dell’epos e del romanzo, Bologna, Il Mulino. Immagini tratte da:
- Thomas Gray, wikipedia italiana, Pubblico dominio, voce: Thomas Gray. - Samuel Taylor Coleridge, wikipedia italiana, Pubblico dominio, voce: Samuel Taylor Coleridge. - Thomas De Quincey, da Wikipedia italiana, Pubblico dominio, voce: Thomas De Quincey.
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Febbraio 2023
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