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8/7/2017

IlTermopolio incontra Tuono Pettinato

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Vi proponiamo la seconda parte dell’intervista al noto fumettista pisano, un’ottima occasione per conoscere una delle più belle matite del nostro paese.

di Salvatore Amoroso
In esclusiva IlTermopolio ha incontrato il fumettista e illustratore pisano Andrea Paggiaro aka Tuono Pettinato per scambiare quattro chiacchiere sulla sua ultima collaborazione, ovvero la favola per adulti (come piace definirla a lui) Qualcosa, ultimo romanzo dell’autrice Chiara Gamberale, edito per Longanesi. Nella prima parte dell’intervista, uscita la scorsa settimana, la nostra Eva ha discusso con Andrea proprio del romanzo e delle sue interessanti sfumature, mentre oggi nella seconda parte di questa speciale intervista vi proporremo un viaggio all’interno del mondo di Tuono, capace di regalarci capolavori come Corpicino o Enigma. La strana vita di Alan Turing. Un’imperdibile occasione per conoscere più da vicino una delle matite più sincere ed emozionanti del panorama fumettistico italiano, vincitore tra l’altro nel 2014 del premio “Miglior Autore Unico” al Lucca Comics and Games. Buona lettura e non dimenticatevi di sostenere l’arte del fumetto.

Tuono raccontaci i tuoi inizi e di come hai deciso d’intraprendere la via del fumetto.

Ho mosso i miei primi passi da Pisa a Bologna, mi ero spostato lì per studiare cinema al DAMS e, quello che nacque come un hobby si trasformò in una realtà sempre più forte nella mia vita. Attorno a me, tra l’altro, si era creato un clima davvero favorevole; ai tempi conoscevo molte persone creative e dinamiche che facevano tanta autoproduzione e questo mi permetteva di darmi la spinta giusta per portare avanti numerosi progetti. In seguito, quando iniziai a rendermi conto che i miei fumetti e le mie opere piacevano non solo agli amici più intimi e ai miei familiari, mi resi conto che forse quella era davvero la strada giusta. Ricevetti una grande carica per portare avanti le mie passioni. Per un po’ di tempo ho fatto molte autoproduzioni, sia per conto mio che con i “SuperAmici”, il gruppo storico di cui faccio parte, fondamentale nella mia crescita d’artista. Poi ho collaborato con collettivi con storie brevi e pian piano ho imparato a scriverne altre molto più lunghe. In seguito, nel 2010 Rizzoli mi fece un gran regalo: mi commissionò il primo libro, una biografia storica. Ai tempi mi ero già occupato di brevissime biografie, come ad esempio quella dedicata a De Coubertin o a Henri Matisse. Stavo per entrare in uno di quei filoni che tuttora esiste nel mondo del fumetto, ovvero quello del raccontare la realtà e di poter parlare della vita di personaggi storici già esistiti; gran parte delle produzioni che ho fatto finora è rappresentata da questo tipo di opere. Nel tempo ho acquisito più esperienza e ovviamente mi è piaciuto molto variare: ho fatto diversi fumetti di scienza e ho affrontato temi come quello di Corpicino che mai avrei sognato di esplorare. Con Corpicino sostanzialmente ho raccontato il mondo del turismo del terrore, ovvero di quelli che vanno sui luoghi dei delitti più famosi per farsi fotografare. Attualmente son tornato sui miei primi passi, nel mondo dell’autoproduzione con una cerchia ristretta di autori e abbiamo in cantiere diversi nuovi progetti.
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Cosa ne pensi del panorama fumettistico italiano?

Sono molto contento perché ultimamente sto notando tantissime cose belle. Si respira un clima selvaggio in Italia, ho come la sensazione che a volte la libertà possa dare una grande mano agli autori. L’Italia ovviamente non può competere con paesi come la Francia che mette sullo stesso piano fumetto e letteratura, ma il fatto che ancora da noi questo tipo di opere non sia fruibile a tutti permette ai fumettisti di sentirsi liberi di osare, infatti ci sono un sacco di progetti, alcuni stranissimi che m’intrigano parecchio e pazienza se da noi il fumetto non viene messo in primo piano, sono convinto che la nostro originalità alla lunga verrà fuori.
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Cosa ruberesti alla Francia fumettistica?

Intanto ruberei le Crepes ai francesi (ride). Io credo che il fumetto italiano stia un po’ seguendo le orme di quello francese. Oggi è importante sapere che nelle nostre scuole gli insegnanti parlano di Graphic Novel ai proprio alunni e questo è già un traguardo, ovviamente bisogna vedere che tipo di evoluzione ci sarà negli altri paesi, in modo tale da poter colmare al più presto il gap che ci separa da loro. In Francia non avevano mica una predisposizione naturale verso i fumetti ma ci sono arrivati col tempo, la loro passione è coinvolgente e quando partecipi ai loro festival di fumetti è un’esperienza fantastica. La loro abitudine maggiore alla lettura è ammirevole e le code ordinatissime per gli autografi la dicono lunga sull’amore che provano per questa forma d’arte. La diffusione poi è pazzesca, puoi trovare sullo stesso scaffale l’ultimo albo del fumettista accanto al romanzo del momento, una cosa inimmaginabile dalle nostre parti. Qui, ad esempio, i festival sono ancora molto di nicchia, frequentati per lo più dagli addetti ai lavori e quando sentiamo che un fumetto è stato candidato per il premio STREGA rimaniamo a bocca aperta, segno che ancora deve entrare a far parte della nostra cultura. Col tempo ci arriveremo perché i giovani ci sono e alcuni di essi stanno facendo un ottimo lavoro.
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Progetti futuri? Puoi anticiparci qualcosa?

Ma sì dai, giusto pochi minuti prima di quest’intervista ho ultimato questo gioco di carte Jambo. Era da tempo che volevo giocare a qualcosa di nuovo e quindi ho deciso di tuffarmi in questo progetto: un memory con i volti di fumettisti italiani. L’ho realizzato insieme ad altri colleghi e abbiamo fatto un primo pacchetto, con all’interno venti autori e venti doppioni con oggetti da individuare e contiamo di farne ulteriori perchè domani mattina sono sicuro che riceverò le chiamate degli altri fumettisti furiosi che vorranno essere inseriti nel gioco e quindi ho il sospetto che realizzeremo altri pacchetti. Poi sto lavorando come un matto a un libro sulle crisi climatiche insieme alla brava Francesca Riccioni, con cui avevo già realizzato Enigma sempre per Rizzoli, e poi sono reduce da un viaggio “matto, mattissimo” in Giappone con Dario Moccia, noto youtuber e per l’anno prossimo ne uscirà il resoconto che vi consiglio non perdere.
Link per approfondire: Qualcosa dentro Qualcosa

Immagini tartte da
:
Immagine1: www.tuonopettinato.tumblr
Immagine2: www.LoSpazioBianco.itImmagine
3: www.panorama.it
Foto a cura dell’autore

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