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21/4/2018

Intervista a Gordiano Lupi – Alla scoperta delle “Edizioni Il Foglio”

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di Lorenzo Vanni
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Quello di Gordiano Lupi è un nome noto nell'ambiente editoriale piombinese e delle sue aree limitrofe. La sua è una presenza costante nella vita culturale della città e molti sono gli scrittori locali che devono a lui gran parte del loro successo; alla sua notorietà contribuisce la lunga serie di pubblicazioni che lo hanno visto protagonista in molte occasioni dedicandosi a studi di cinema, traduzioni di autori cubani (altra sua passione), e un'intensa attività di romanziere con opere tese a problematizzare il rapporto ambivalente tra l'individuo e la città di appartenenza, in questo caso Piombino, con sguardo nostalgico e insieme critico. Ultimo, ma non meno importante la casa editrice da lui fondata: “Edizioni Il Foglio”, ed è di questo che parliamo con lui.   

Che cosa la aveva spinta in origine a fondare le Edizioni Il Foglio? 

Le cose nascono per caso. Nel 1999, insieme ad Andrea Panerini e Maurizio Maggioni, fondammo una rivista letteraria, poi ci sono creature che ti prendono la mano, volano via mentre tu cerchi di stare al loro passo. Dalla rivista alla Casa Editrice il passo non è stato facile e non lo abbiamo fatto in una sola volta, prima sono nati i supplementi della rivista, poi dei veri e propri libri, fino a un Pisa Book Festival di molti anni fa (forse era il 2003) in cui decidemmo di fare il grande salto, perché ci rendemmo conto che le nostre proposte piacevano. Adesso i compagni di viaggio sono cambiati, ma il filo conduttore del Foglio Letterario si chiama sempre passione.
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Alla casa editrice si affianca una rivista, Il Foglio Letterario, che di recente ha rinnovato il suo sito web www.ilfoglioletterario.it. Come si inserisce la rivista online nel contesto social che sta assumendo l'editoria?

La rivista è nata prima della Casa Editrice e proprio per questo l'abbiamo riportata in vita facendone uno strumento mensile di diffusione dei nostri contenuti, non un mero organo pubblicitario, ma una cosa che Vincenzo Trama (caporedattore) sta plasmando secondo la sua sensibilità, un contenitore di passato e di presente, con gli occhi rivolti al futuro. La rivista ha una sezione vintage che contiene i primi numeri del Foglio e i vecchi libri editi, ma ci sono anche numeri nuovi di zecca arricchiti da contenuti multimediali. Webmaster è Melisanda Massei Autunnali, che ci sa fare come scrittrice e come tecnica.

​Nei tre numeri della rivista usciti nel 2018, sono presenti una serie di speciali in cui Lei parla della figura dello scrittore sfigato. Chi è lo scrittore sfigato e come incide sul suo ruolo di editore?

Lo Scrittore sfigato è un personaggio di un fumetto che ho inventato da poco ma che fa parte della mia vita dai tempi di Quasi quasi faccio anch'io un corso di scrittura, edito da Stampa Alternativa nel 2004. É un gioco, reso molto bene graficamente da Davide Calandrini, nato per prendersi gioco - scusa il triplice gioco di parole! - del mondo editoriale contemporaneo, tutto preso dal pubblicare nani, elfi e ballerine, senza fare alcuna opera di scouting e di ricerca. Il direttore editoriale di oggi è un manager che guarda al profitto, ma nella cultura non funziona così. Il mio scrittore sfigato rimpiange i tempi di Calvino, Pavese e Buzzati...

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Che cosa hanno da offrire le Edizioni Il Foglio a un potenziale autore?

Intanto abbiamo una gran bella collana di cinema che facciamo solo noi con tali caratteristiche, nel senso che non pubblichiamo saggi che con certezza venderanno, ma scommettiamo su cose che ci appassionano, su registi come Prandino Visconti o Pupi Avati, sui generi come gli spaghetti western e l'horror italiano. Per quel che riguarda narrativa e poesia cerchiamo autori validi, soprattutto giovani, che sappiano coniugare la capacità di scrittura con la voglia di darsi da fare e di mettersi in gioco, perché chi pubblica un romanzo o una raccolta di poesie deve essere consapevole che se non promuove e non presenta il suo lavoro al pubblico ha poche possibilità di farsi conoscere. Abbiamo lanciato molti autori che adesso sono nella grande editoria e siamo stati per sette volte al Premio Strega (oltre alle mie due partecipazioni come autore); mi piace ricordare Sacha Naspini che è appena uscito con Le case del malcontento edito da E/O, ma anche la talentuosa Lorenza Ghinelli (Il divoratore è una mia scoperta), ora Rizzoli, per non tacere di Wilson Saba (Giunti), che con noi arrivò undicesimo allo Strega nel 2006 (Sole e baleno).

Una domanda che interessa gli aspiranti scrittori che ci seguono: quali sono le proposte editoriali di interesse della casa editrice e quali consigli darebbe a un potenziale autore che vuole farsi notare da Voi?

In parte ho già risposto. Aggiungo che nel 2018 non si deve pubblicare a pagamento, perché in tempi di stampa digitale un editore accorto riduce i rischi, se fa questo lavoro con passione e non per mero interesse. Noi siamo piccoli ma pieni di entusiasmo e cerchiamo autori che abbiano la stessa voglia di fare e di mettersi in mostra.

Da dove viene la passione per la cultura cubana che emerge da diverse Sue pubblicazioni come "Yoani Sanchez. In attesa della primavera", solo per citare uno dei Suoi più recenti saggi?

Ecco, proprio da Yoani Sanchez non partiamo però, perché è uno dei più grandi errori della mia vita. La mia passione per la cultura cubana deriva da viaggi e permanenze sull'isola e soprattutto da avere una famiglia italo - cubana, che mi sono fatto vent'anni fa. Mia moglie - che collabora alla casa editrice - è cubana, il mio primo figlio - che fa tutt'altro, ma è giusto così - è nato all'Avana, quindi pure io mi sento italo - cubano. Ho tradotto molti autori dell'Isola: Felix Luis Viera, Guillermo Cabrera Infante, Nicolas Guillén, José Martì, Alejandro Torreguitart... e ho scritto romanzi ambientati a Cuba (Una terribile eredità - Fame), oltre a saggi di vario tipo (Cuba magica, Un'isola a passo di son, Almeno il pane Fidel...)

A quali manifestazioni letterarie sarà possibile incontrare le Edizioni Il Foglio?

Le prossime occasioni per conoscerci saranno la Fiera del libro di Imperia, la Fiera del Libro di Giosa Mare (Messina), il Pisa Book Festival, la Fiera del Libro di Firenze e altre manifestazioni più piccole che si terranno in provincia di Livorno e in Toscana. Abbiamo deciso di abbandonare le fiere della vanità come il Salone di Torino e quelle dove guadagno solo gli organizzatori, perché non siamo in grado di permetterci di viaggiare a rimessa. Non siamo editori a pagamento. Non abbiamo capitali da gettare...
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Un Suo romanzo si intitolava "Calcio e Acciaio": crede sia ancora valido quel binomio?

Calcio e acciaio è il mio unico vero romanzo, il mio lavoro più importante come autore. Ha partecipato al Premio Strega nel 2014 e ancora mi tormenta con la sua ingombrante presenza, al punto che sto lavorando al sequel, sempre che riesca a finirlo. È il mio posto delle fragole, il racconto partecipe e appassionato di come cambia la provincia nel tempo e di come si possano rivedere le vecchie cose cercando di trovare i sapori perduti. Tema proustiano, affrontato con umiltà, certo. Il binomio del titolo si comprende solo leggendo il romanzo, perché il protagonista è un piombinese che ritorna a casa dopo aver assaporato il successo calcistico, ritrova la sua terra cambiata, se ne innamora di nuovo e decide di restare ad allenare una squadra che non frequenta i quartieri alti del mondo sportivo. La storia si dipana durante il periodo più complesso della crisi siderurgica - che non accenna a terminare - e quindi entra in gioco l'acciaio come leitmotiv dolce amaro della sua Piombino.

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Gordiano Lupi presenterà Il Foglio Letterario online nella Sala Consiliare del comune di Piombino il 28 aprile.


Immagini gentilmente concesse da Gordiano Lupi

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2 Commenti
AMALIA gRAGLIA
5/1/2020 19:44:48

interessante il dinamismo che traspare dalle risposte, la volontà e la determinazione.Forse rimane un pò imprecisata la caratterizzazione delle scelte editoriali nel senso dei valori di contenuto e delle scelte stilistiche. O forse è meglio così e il dinamismo intravvisto nell'avanzata verso il futuro di per sè funzionerà come
valida discriminante. Amalia graglia

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27/11/2020 11:50:29

Thirty minutes later, I went back to the house to return to the market after shopping.

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