Poesia contemporanea VALERIA SEROFILLI PRESENTAZIONE: Impegno e divulgazione culturale Valeria Serofilli docente di Lettere, operatrice culturale, Presidente del Premio Internazionale di Poesia “Astrolabio” e degli Incontri Letterari presso lo storico Caffè dell’Ussero di Pisa e di Villa di Corliano. Dirige dal 2004 le collane "Passi - Poesia, I libri dell'Astrolabio" per Puntoacapo Editrice di Novi Ligure, annessa all’omonimo premio letterario e “I Quaderni dell’Ussero” (Collezione di Puntoacapo) nonché dal 2015 “Le PetitUssero”, Quaderni collettivi per l’editrice Ibiskos Ulivieri di Empoli (Pisa). Curatrice del sito personale www.valeriaserofilli.it nonché collaboratrice di riviste e case editrici con recensioni, note di lettura e prefazioni a libri di poesia e narrativa, è stata anche redattrice della rivista di poesia, arte e filosofia “La Mosca di Milano”. Si può tranquillamente associare il nome di Valeria Serofilli alla figura di un moderno intellettuale e mecenate. Nell'epoca in cui la comunicazione e la cultura passa per i Social Network, Serofilli rivendica l'importanza della carta stampata e della lettura senza precludere nulla alle possibilità offerte dai nuovi mezzi di comunicazione. Il suo impegno nella riscoperta del confronto aperto in occasione degli Incontri Letterari presso lo storico Caffè dell’Ussero di Pisa e di Villa di Corliano, che alcuni riterrebbero anacronistici e di nicchia, danno invece nuova linfa ad un settore come quello della Poesia entrato in crisi con l'avvento di Internet per la possibilità che esso rappresenta. Per quanto ritenuto lo strumento più democratico, esso dà spazio a tutta una sottocultura del web che lascia disorientato il lettore. Seppur vero che a tutti è permesso di esprimere il proprio parere, il rovescio della medaglia è che si mettono sullo stesso piano esperienze culturali rilevanti con il dilettantismo agli esordi senza dare strumenti di distinzione. Il merito di Serofilli è di aver creato una vera network di esperienze culturali nazionali importanti che danno il senso del confronto, della crescita tecnica e contenutistica sia nell'ambito poetico che prosastico. L'AUTRICE Valeria Serofilli è inserita in Letteratura Italiana dal secondo Novecento ad oggi (Bastogi, Foggia 2007, vol. 1) ed in numerose antologie e riviste italiane e straniere fra cui “Gradiva”, “Lo Scorpione Letterario” diretto da Antonia Arslan, “La Clessidra” (Novi Ligure), il quotidiano "Il denaro di Napoli" con pubblicazione di singoli testi poetici. Suoi testi editi e inediti sono stati premiati o segnalati in concorsi nazionali (Premio “Montano”, "Alessandro Tassoni" "Città di Tortona", “Cinque Terre”, "Città di Pompei",”Il Portone” e altri) e internazionali fra cui il Fiur’lini (l’Aia, Olanda, dell’associaz. culturale Forum), nonché letti e commentati all’interno di diverse trasmissioni radiofoniche. Possiamo infatti ricordare Toscana Classica, Radio Alma di Bruxelles nella rubrica culturale La Tela Sonora e Radio Città Futura, nel programma Carta Vetrata curato da Gaffi Editore di Roma e televisive quali “L’Impallato” e “Luci della Città” dell’emittente 50Canale, visibili anche sul canale 897 di Sky e "Arcobaleno" di Telegranducato. ![]() È autrice di recensioni per volumi di poesia, arte e saggistica per riviste nazionali fra le quali “Pomezia- Notizie”, “Il Laboratorio del Segnalibro” (Roma),” Il Convivio” (CT) e “Alla Bottega” (MI) e internazionali quali Gradiva Publications (Rivista Internazionale di Poesia Italiana dell’Università dello Stato di New York), diretta da Luigi Fontanella per la casa editrice Olschki. Riconosciuta autrice oltre che promotrice culturale, tra i suoi ultimi lavori vi sono l’ebook antologico di racconti Ulisse (LaRecherche, 2013), poi riproposto come raccolta in Ulisse (Ibiskos - Ulivieri, Empoli 2015), e la raccolta di poesie Vestali ( Ibiskos Ulivieri Editrice, Empoli 2015), lettura che ho avuto il piacere di gustarmi. ULISSE Nell'Ulisse si può parlare di un viaggio in cui Serofilli ci conduce per mano attraverso figure anche mitologiche della classicità greca. L'autrice apre l'Ulisse in chiave moderna in un percorso interiore, come sottolineato nella prefazione da Ivano Mugnaini: "...quella del viaggio intorno al mondo immaginato e descritto da Jules Verne, oppure quello di Ulisse, ancora lui, figura imprescindibile, il cui percorso dura anni ed è preceduto da immense attese e seguito da lidi sconfinati di rimembranze, rimpianti e volontà di partire di nuovo, nonostante tutto. Ma l'interpretazione soggettiva e l'accorato auspicio dell'Autrice la conducono a dare vita ad un Ulisse atipico, lontano dall'immagine consolidata e prevalente, spinto dalla volontà di un ritorno definitivo in quanto appagato dall'amore finalmente raggiunto, privo quindi di ulteriori pulsioni di fuga." ![]() A detta della stessa autrice che lo definisce Il mio Ulisse (dove ancora una volta emerge la forte soggettivazione della figura): "fil rouge della raccolta intende essere infatti la metafora della navigazione, sottesa alla tematica del viaggio e della ricerca del sé e della verità. Entrambe queste tematiche si ritrovano nelle varie storie in forme diverse ma in ogni caso similari e cariche di risvolti simbolici a seconda delle situazioni dei protagonisti e degli intrecci. Anche il testo “Sirena”, il cui titolo stesso rientra nel campo semantico del mare, è unito agli altri racconti dal sottile fil rouge del potenziamento delle normali capacità percettive condotte al di là delle caratteristiche e capacità umane." La raccolta di racconti si conclude con una figura insolita per chi inizia un viaggio, un abete simbolo del Natale che arriva e che verrà addobbato per la festa tanto attesa, una frase sovrasta la conclusione dell' "Ulisse": "Pezzo di ghiaccio trova il coraggio d’andar laddove / torna anche maggio! Pezzo di ghiaccio in eroico / atto sotto ad una stufa raggomitolati a gatto!" In un ambiente legato all'infanzia, alla dolcezza, alla famiglia si conclude questo lavoro, si chiude il cerchio iniziato in viaggio su sponde sicure e riflessive e si ricollega al racconto: "Un viaggio dentro che assume una valenza altamente simbolica tanto da potersi porre come titolo alternativo all’intera raccolta." VESTALI "Ulisse e Vestali, due raccolte differenti anche se scritte quasi in parallelo; pensate e realizzate autonomamente eppure non prive di molteplici rapporti ideali e formali ed è proprio in base a questo trait d’union che ho preso la decisione di pubblicarle insieme, anche se la raccolta Ulisse era già uscita in versione e-book nel 2014 per LaRecherche di Roberto Maggiani." Queste le parole di Serofilli; entrambe le opere hanno una connessione con il tema del viaggio, del mare e delle figure ad esso associate, si ripercorrono attraverso sensazioni ed un caleidoscopio di colori ed immagini le vie dell'Io. Pur sottolineando la natura della raccolta di poesie, l'autrice insiste sul nodo che lega questi due lavori: "...Vestali, raccolta scritta quasi in parallelo con i racconti durante il mio soggiorno estivo a Rodi, in cui il tema dell'abbandono inteso come allontanamento, dà luogo ad una Penelope che vive un'assenza/presenza, in quanto l'amore dà, l'amore toglie. Una Penelope-Vestale, cullata dal soffio del caldo Grecale o travolta dall'impetuoso Scirocco, assimilabile alla figura di tante eroine abbandonate delle Eroidi di Ovidio, da Arianna a Didone." ![]() Faccio mia la riflessione che Ninnj Di Stefano Busà fa nella prefazione alla raccolta: "Una raccolta elegante che ha la pretesa di significare e interpretare l’Amore come mero fulcro dell’anima, l’unico sentimento che ci può restituire tutto, o almeno in parte, quel grande bisogno interiore di sentirsi doppio, con l’altra metà del cielo. La raffigurazione poetica è di grande impatto, i sensi sono allertati e desiderosi di una danza duale, di un incontro alla luce abbagliante, ai venti prorompenti dentro un’atmosfera che sembra rubarle emozioni forti, carichi di quell’ardore che le fa dire:" Tutti gli incensi / dall’ambra al muschio selvatico / non valgono una stilla / del profumo della tua pelle / dopo l’amore / mentre intesso tasselli musivi sul tuo corpo: / ogni tassello un ricordo /... / "Sono un oggetto del desiderio, una passione inestinguibile quelli che paiono attraversare le figure retoriche di queste composizioni liriche, per attestarsi a pura e semplice personificazione dell’oggetto amoroso. Una forte vibrazione che risveglia l’anima dal torpore, facendole gustare il miele della frenesia, in moti d’anima percettibili:" Vendemmia di pelle / occhi negli occhi. / Se è tutto inganno / inganno sia / perché è questo / il più dolce annegamento. E sono proprio questi moti d'anima al centro della produzione di Serofilli sempre attenta alle sfumature e al "piccolo" cui si ridà giusto valore e spessore. Forse proprio questa caratteristica della sua poetica fa ben capire lo spessore di questa autrice che ci ha regalato un'importante opportunità. IL PREMIO ASTROLABIO Si deve ritornare alle origini ed ai primi scritti poetici di Valeria Serofilli, per i quali si parlò paradossalmente di ermetismo (risalenti alla tenera età di nove anni) e ad un evento che ha dell'ancestrale come l'eclissi di sole del 1999 perché l'ispirazione poetica riaffiori esplodendo in tutta la sua forza. Sono gli anni in cui frequenta le lezioni di letteratura italiana del prof. Luca Curti della Scuola di Specializzazione di Pisa ed in cui conosce la scrittrice pisana Renata Giambene, fondatrice del Gruppo Internazionale di Lettura, figura che segnerà molto Serofilli tanto da legarla a sé con una pagina dedicata sul suo sito. Queste prime esperienze culminano nell'opera prima Acini d'Anima con cui nel 2000 Serofilli vincerà l'Astrolabio che, interrotto in quell'anno per la sezione poesia, verrà ripristinato dall'autrice stessa a partire dal 2004. ![]() A Valeria Serofilli, alla sua caparbietà e passione si deve il merito di averci ridato questa importante occasione di condivisione della parola poetica, riprendendo dal sito dell'autrice: "Il Premio è istituito allo scopo di promuovere la parola poetica ed evidenziare nel panorama letterario attuale opere di autori degne di attenzione." Opera che Serofilli adempie meravigliosamente, personalmente credo abbia creato un Polo di energie positive nell'ambito della Poesia Italiana e che si pone, insieme sicuramente ad altre esperienze, come riferimento, la passione trasformata in realtà. L'edizione del 2016 è così strutturata, vi sono quattro sezioni a tema libero e sezioni a tema specifico, i temi cui gli autori potranno lavorare sono due:
La Prima sezione si rivolge alla presentazione di un volume edito di poesia per un’opera in versi pubblicata a partire dal 2008; la Seconda sezione ad una silloge inedita di almeno 10 poesie e massimo 20. La Terza sezione è dedicata alla poesia singola a tema libero cui si partecipa inviando da una a tre poesie inedite e mai premiate in altri concorsi. La Quarta ed ultima sezione lascia spazio alla narrativa con Fiabe e racconti inediti a tema libero con lunghezza da 3 a 12 pagine. Con la descrizione del Premio Astrolabio si conclude la nostra intervista a Valeria Serofilli. Noi de IlTermopolio vogliamo ringraziarla per averci dato modo di conoscere sia il suo operato che la sua azione di promotrice culturale. Avremo il piacere di seguire e condividere con lei questa avventura. Immagini tratte da:
Valeria Serofilli, da http://www.versanteripido.it/wp-content/uploads/2013/09/valeria-serofilli.jpg I Quaderni, da http://m2.paperblog.com/i/215/2153790/i-quaderni-dellussero-valeria-serofilli-di-iv-T- Copertina di Ulisse, da https://cartesensibili.files.wordpress.com/2015/10/cover-serofilli.jpg Copertina di "Vestali", da https://cartesensibili.files.wordpress.com/2015/10/cover-vestali.jpg Bando Premio Astrolabio 2016, da http://nazariopardini.blogspot.it/2016/04/premio-astrolabio-2016.html
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