Walter Siti (1947) è uno dei più importanti scrittori italiani contemporanei, con all’attivo una significativa produzione saggistica e critica. Nato a Modena, si è formato presso la Scuola Normale di Pisa, insegnando nelle università di Pisa e di Cosenza; dal 2007 è professore di Letterature comparate presso l’Università dell’Aquila. È autore di saggi su Montale, Penna e Pasolini e per i Meridiani Mondadori ha curato l’edizione delle opere complete dello stesso Pasolini.
Ciò che emerge dal suo macrotesto è una sublimata attenzione ai rapporti di tipo omosessuale. Questa tematica emerge benissimo nel primo romanzo dello scrittore emiliano, Scuola di nudo (1994). Si tratta di un’autobiografia romanzata, dove il protagonista si definisce in rivolta, come Camus aveva definito l’uomo in un suo celebre saggio. Allo stesso tempo, non manca l’influenza di Pasolini, poiché il personaggio è un doppio letterario come in Petrolio. La vicenda ruota attorno a un professore toscano, il quale non ne vuol più sapere di essere una persona perbene; egli vuole abbandonare le catene della cultura per tornare alla natura e al suo vero modo di essere. Egli trova il suo archetipo, il suo ideale, nel corpo nudo maschile, più precisamente in quello di un giovane culturista. Il suo corpo nudo assume, agli occhi del protagonista, una valenza quasi mistica, quasi divina, in grado di interrompere il regolare corso degli eventi e di portarlo nel platonico mondo delle idee.
Diversa è la vicenda di Troppi paradisi (2006), romanzo dove l’autobiografismo si unisce all’ambientazione postmoderna. Il protagonista è Walter Siti, un professore dell’Università dell’Aquila omosessuale, che all’inizio del romanzo intrattiene una relazione con un produttore RAI. La loro storia finisce e Walter cerca avventure con escort omosessuali, finché non incontra e si innamora di Marcello, un culturista, per il quale sperpera tutto il denaro. Soltanto alla fine deciderà di scrivere la sua autobiografia, per raccontare la sua storia. Siti (l’autore) scrive un romanzo dove il confine tra realtà e finzione è molto labile (come avviene in ogni romanzo postmoderno). I paradisi del titolo sono quelli prodotti dall’effetto della TV, accanto a un linguaggio molto spinto e ai riferimenti al mondo omosessuale.
Del 2017 è il romanzo più controverso dello scrittore emiliano, Bruciare tutto. Il romanzo ruota intorno all’indagine psicologica di don Leo, un sacerdote che non riesce a trattenersi di fronte a bambini. Il romanzo ha prodotto uno scontro tra lo scrittore e la filosofa e accademica Michela Marzano, la quale ha stroncato il romanzo dell’autore modenese. A mio parere, è invece necessario che un romanzo del genere si trovi nelle nostre librerie, sia per la critica alla Chiesa romana e alle sue pratiche discutibile, sia per la diagnosi di una sofferenza mentale e psichica che è ormai comune, troppo comune non soltanto in Italia, ma anche all’estero.
Walter Siti mette a confronto la società italiana non soltanto con gli scandali, ma anche con quei problemi e con quei nodi ancora irrisolti che nemmeno la politica intende affrontare fino in fondo, per paura di perdere consensi. I diritti delle persone LGBT rientrano in questa categoria.
Immagini tratte da: http://www.minimaetmoralia.it/wp/speciale-walter-siti-prima-parte/ http://www.rollingstone.it/recensioni/bruciare-tutto-la-nostra-recensione-del-libro-scandalo-sulla-pedofilia/ https://www.amazon.it/Troppi-paradisi-Walter-Siti/dp/8817081531
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Maggio 2023
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