Ogni uomo mente, ma dategli una maschera e vi dirà la verità La crisi dell'uomo contemporaneo trova nell'arte di Luigi Pirandello un testimone e un interprete d'eccezione. Con la sua intensa e spregiudicata attività letteraria, rappresentata soprattutto dalla sua opera di narratore e di drammaturgo, Pirandello compì una spietata esplorazione della condizione dell'uomo del suo tempo, del suo smarrimento, della sua dissipazione morale e della sua disperata solitudine. La dicotomia tra persona e personaggio, tanto palese nell'opera pirandelliana, non è altro che una forza inconscia che spinge l'uomo ad auto ingannarsi, a fingere a sé stesso la soddisfazione di bisogni quali il piacere, la giovinezza, l'amore in cui l'identità è solo finzione e apparenza. Ecco allora che oggigiorno, sul mondo dei social network, milioni di identità nascoste si raccontano attraverso una maschera, un mondo in cui le persone si illudono di agire per cambiare le cose senza agire. Facebook è un mondo che ci dà la sensazione di esseri connessi, di essere fisicamente in contatto con qualcuno, una piattaforma digitale in cui non si vedono “persone”, ma maschere. Paragonabile a una grande stanza virtuale, un'agorà in cui si ritrovano e incontrano milioni di utenti, la chat non è altro che la combinazione tra tempo reale e inanimato e la possibilità di assumere un ruolo molto diverso da quello reale. Il questa realtà fittizia, governata da regole e dinamiche precise le persone, nascondendosi dietro una foto o un nickname, si sono trasformate in profili. Facebook è una grande utopia, un mondo che dà la sensazione reale e tangibile di estendere la presenza fisica di un individuo in altri luoghi e realtà virtuali “vendendo” non la propria persona, ma un personaggio incarnato da un avatar. Così come per Pirandello la società era minacciata all’interno dall’incapacità di vedersi come ‘unico’ e dall’esterno dall’impossibilità che gli altri individui lo vedessero in modo univoco, oggi la nostra identità è altresì “insidiata” dai modelli omologanti della società di massa, rafforzati dai social in cui si impiega poco a diventare come tutti gli altri e, quindi, nessuno. Quell'Uno Nessuno e Centomila pirandelliano non è altro che la perdita della proprio “io” dopo aver creato un'identità fittizia, un mondo in cui una persona dall'avere una propria identità (foto, video, luoghi visitati) finisce per scoprire che non una, ma centomila persone, hanno gli stessi interessi. Una particolare realtà che lentamente porta le persone ad omologarsi, a nascondersi dietro un like come se una persona tra milioni di utenti si stesse realmente accorgendo di me in un particolare momento. Sitografia: - https://keynes.scuole.bo.it/ipertesti/facebook/facebook_societa_economia.pdf http://www.nattabg.gov.it/wp-content/uploads/ArchivioDiplomati/LST_as13-14/5DLST/5DLST_BONICELLI_JACOPO.pdf Immagini tratte da:
- www.ilfoglio.it - riverberidisogniinframmentidivita.wordpress.com - tesinasalvatorecoppola.altervista.org
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Febbraio 2023
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