di Cristiana Ceccarelli Proprio in questi giorni in cui la famiglia è soggetto e centro di dibattiti su cosa davvero stia a significare e da chi è rappresentata, il libro che propongo è quello di Gerald Durrell, dove la famiglia è la vera protagonista, dove è quello che è, nonostante le difficoltà, nonostante l’amore. La mia famiglia e altri animali è stato pubblicato per la prima volta nel 1956 ed è un’autobiografia dello stesso autore. Il libro, come un diario di memorie, racconta le vicende della sua simpatica famiglia; con la storia che inizia dal loro trasferimento dall’Inghilterra alla Grecia, dove hanno vissuto tra il 1935 e il 1939. Gerald Durrel, diventato poi un famoso zoologo e naturalista, ci trasporta, con la narrazione intima della prima persona, nella soleggiata Corfù, alla scoperta del suo mondo naturale e dei segreti della sua famiglia.
“Questa è la storia dei cinque anni che ho trascorso con la mia famiglia nell’isola greca di Corfù. In origine doveva essere un resoconto blandamente nostalgico della storia naturale dell’isola, ma ho commesso il grave errore di infilare la mia famiglia nel primo capitolo del libro. Non appena si sono trovati sulla pagina, non ne hanno più voluto sapere di levarsi di torno [..]” Così inizia il libro, con un titolo che attraverso la semiotica della disposizione, vuole già veicolare l’ironia del racconto e dei personaggi coinvolti: sono infatti animali anche i membri della famiglia. La famiglia che conta la mamma, il fratello maggiore Larry , il medio Leslie, la sorella Margo e il fedele Roger ci apparirà in tutta la sua franchezza vitale, in un turbinio di vicende quotidiane quanto particolari, tra condivisione e litigi, tra scoperte e delusioni. I personaggi vivono sulla pagina e su di essa crescono, si arrabbiano, perdono; e noi siamo spettatori coinvolti del loro percorso, tanto da immedesimarci nel contesto e sentirsene parte, affezionandosi a tutti loro. A questo avvicinamento contribuisce la tecnica stilistica di Durrel: la sua scrittura non sembra influenzata dalla parentela e tutti sono presentati per come sono, con i pregi e i difetti. La prosa è di una minuziosità importante, quasi poetica nelle parti che descrivono il mondo naturale, che coglie in modo spontaneo le peculiarità di ognuno e ci cattura con la sua costanza ritmica, tra il finto fastidio per la vicinanza e la personalità ingombrante dei familiari e il legame di amore che trasuda anche dalle virgole, a rappresentanza di tutti quei sentimenti contrastanti che in una famiglia è normale provare. I Durrel sono una famiglia unita nelle differenze, che mostra accettazione per le diversità che caratterizzano i componenti, che le esalta nonostante l’esasperazione che comportano. E’ una famiglia che insegna a superare le difficoltà con l’unione, che si accontenta di quello che ha ma non dell’assenza di condivisione. E’ una storia di integrazione in un contesto diverso, di apertura verso il nuovo e di fiducia nel prossimo, in una famiglia che allarga i suoi confini immaginari per includere tutte le persone e gli animali incontrati, come in un concetto di famiglia che prescinde dalla materialità e fisicità delle persone ma si basa sull’appoggio reciproco, sulla sopportazione, sulla fiducia e sull’amore e la voglia di stare insieme e aiutarsi, che può sembrare banale ma è l’essenza della famiglia stessa: sapere di poter essere chi si è, e insieme essere ripresi ed accettati per questo, sapere di avere qualcuno su cui contare e al quale affidarsi, in una piene condivisione. E questo i Durrel ce lo insegnano nel loro simpatico modo di stare insieme e coinvolgere gli abitanti dell’isola, in una grande famiglia con uno zoo in giardino. Dal libro è stata tratta anche una serie televisiva in onda dal 2016, che ripropone fedelmente le vicende descritte nel romanzo, con una scelta degli interpreti che ben si adatta a ciò che un lettore può essersi immaginato.
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Febbraio 2023
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