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7/4/2018

La Veglia (2007)

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di ​Lorenzo Vanni
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Che tipo di scrittrice è Anne Enright? E, ancora più importante di questo, chi è Anne Enright? Il suo nome in effetti risulta sconosciuto ai più nonostante sia stata autrice di molti romanzi che si sono attirati il plauso della critica fino a culminare con la vittoria del Booker Prize nel 2008. In seguito a questa vittoria il suo romanzo più noto, La Veglia, venne tradotto in 25 paesi per poi venire rapidamente dimenticato e in breve tempo finire fuori catalogo in Italia.
Anne Enright, ex allieva di Angela Carter (autrice di uno dei capolavori del postmodernismo, La Camera Insanguinata), presenta un romanzo che ha al centro un lutto: la protagonista Veronica Hegarty si reca a casa dell'anziana madre per annunciare che il fratello Liam è morto, un suicidio per annegamento. Sarà compito di Veronica dare la notizia ai membri della numerosa famiglia mentre con il pensiero ritorna al tempo passato insieme e alla storia d'amore giovanile vissuta dalla nonna Ada in seguito a cui conobbe quello che sarebbe diventato suo marito, per poi scoprire la possibile causa indiretta del suicidio del fratello.
Se è vero, come dichiarava John Banville, che ogni autore irlandese sceglie come proprio modello Joyce o Beckett, possiamo affermare con una certa sicurezza che la Enright sceglie il primo, nonostante la sua scrittura venga spesso paragonata piuttosto a quella di Flann O'Brien, modernista anch'egli, ma nel suo sperimentalismo antesignano del postmodernismo. La storia del romanzo sembra una lunga rielaborazione dei temi presenti nel più celebre dei racconti di Joyce, I Morti, e più in generale riecheggia il tema della paralisi presente in tutta la raccolta di racconti universalmente nota come Gente di Dublino. Era opinione di Joyce infatti che, in un periodo in cui si dibatteva a tratti in modo anche aspro sulla necessità dell'Irlanda di aprirsi all'Europa oppure di alimentare il mito celtico radicato nelle tradizioni popolari attraverso quel movimento politico noto come Celtic Revival (siamo negli anni '10 del XX secolo), fosse necessario liberarsi di quei fattori che paralizzavano l'Irlanda identificati nell'alcolismo, comune alla Enright, e la corruzione negli ambienti ecclesiastici.

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Questi elementi ritornano nella Enright con alcune variazioni: la simonia non è più rilevante, quello che l'autrice mette in luce è invece il modo in cui la religione tende a favorire una mentalità borghese di conservazione delle apparenze in nome di una pretesa decenza (“decency”). In altre parole che l'incanto del mondo di cui parlava Max Weber ammanta ogni accadimento umano di una patina consolatoria e mistificante che nega l'evidenza della realtà. Non è un caso che i membri più giovani della famiglia di Veronica siano atei mentre i più anziani siano credenti (al cattolicesimo di matrice anglicana, elemento non secondario).
Un altro fattore che distingue la Enright da Joyce è la componente erotica. Non che nell'opera di Joyce non vi sia erotismo, basterebbe il Ritratto dell'Artista da Giovane per dare un'idea precisa dell'opinione dell'autore sull'argomento; ma spesso nel romanzo della Enright si assiste a un incrociarsi dei concetti di amore e desiderio come se fossero la stessa cosa. L'idea che sembra emergere dalla lettura è che il desiderio sessuale sia alimentato come una forma di ribellione al cattolicesimo rigido che guida la vita dei parenti più anziani di Veronica. La libertà sessuale deve essere intesa quindi come atto ostile verso l'anglicanesimo, il che significa ostile verso il dominio culturale inglese nell'Irlanda del nord.
 È notevole il capitolo in cui si tiene la veglia del titolo che sembra mettere insieme due racconti di Joyce: il già citato I Morti e Le Sorelle. È questo un capitolo realmente rivelatore dei temi centrali del romanzo che possono essere sintetizzati in poche parole: una famiglia che, con le sue contraddizioni, rappresenta l'immagine più fedele dell'Irlanda nella sua volontà di aprirsi verso il mondo esterno cercando di tenere a freno le forze centripete che la vorrebbero ancora legata a un passato di dominazione.

Immagini tratte da:
https://www.sololibri.net/La-veglia-Anne-Enright.html (a sinistra del primo paragrafo)
https://www.irishcentral.com/images/MI-Page-18-Anne-Enright.jpg (sotto il secondo paragrafo)
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