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9/2/2019

Ladra (2002)

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di Lorenzo Vanni
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Nel corso del Duemila si sono posti all’attenzione dei lettori numerosi romanzi accomunati da un medesimo tema, ossia l’identità. Si tratta evidentemente di una crisi dovuta all’incapacità di ricono­scersi in una società sempre più mutevole; da un lato, la globalizzazione e la familiarizzazione con gli altri più diversi da noi, dall’altro lato i progressi della scienza che mettono sempre più in dubbio la centralità dell’uomo nell’universo paventando talvolta la sua sostituzione attraverso l’intelligenza artificiale. Due temi opposti affrontati da romanzi inglesi candidati a essere i prossimi classici, come Denti Bianchi (2000) di Zadie Smith e Non Lasciarmi (2004) di Kazuo Ishiguro.
   Il primo in particolar modo fa parte di una serie di romanzi che si stanno facendo centrali nel di­battito culturale se non altro perché pongono in primo piano i problemi delle minoranze; nel caso di Smith è una minoranza etnica, ma nel caso di Alan Hollinghurst (un nome per tutti) è una minoran­za sessuale (La Linea della Bellezza è senza dubbio uno dei romanzi imprescindibili degli Anni Zero).
   Vale la stessa indicazione anche per Ladra (2002), romanzo di Sarah Waters, che infatti è interessata alle questioni che riguardano la comunità omosessuale femminile. Se volessimo inquadrarlo come genere potremmo dire che si tratta di un romanzo storico ambientato nel 1862 in piena epoca vittoriana basato sull’alternanza di punti di vista: la trama è raccontata seguendo le vicissitudini delle due protagoniste che alternano i rispettivi racconti. I modelli letterari di riferimento sono piuttosto evidenti: un incrocio tra il Dickens di Oliver Twist (1837) e la Bronte di Jane Eyre (1847), a cui si aggiungono stilemi tipici del classico melodramma vittoriano.
   La trama vede l’orfana Susan Trinder, nata in un quartiere malfamato fuori Londra in una famiglia adottiva di ladruncoli, venire convinta da Gentleman, soprannome di Richard Rivers e ladro a sua volta, a fingere di essere una cameriera di Londra per andare al servizio di Maud Lilly, giovane ere­ditiera a cui spetterà tutto il denaro una volta sposata. Gentleman vuole che Susan lo aiuti a sedurre Maud cosicché si possano sposare e la ragazza possa ereditare la somma; a quel punto Gentleman con un pretesto la farà rinchiudere in manicomio, e lui e Susan potranno godersi il denaro.
   Questa accennata è solo la trama di partenza perché il racconto si complica attraverso il ricorso a più punti di vista e l’introduzione della tematica omosessuale. Le due ragazze, quasi coetanee, fini­scono per innamorarsi l’una dell’altra e tentano alla fine di opporsi a Gentleman. Questo significa che ai modelli di partenza precedentemente individuati e più immediati si deve aggiungere un parti­colare, ossia che questo romanzo si inserisce in un filone di narrativa femminista che rilegge i clas­sici del passato (in questo caso, i romanzi vittoriani) in un'ottica che rovesci l’impostazione che tutti conosciamo. Da un rapporto uomo-donna passiamo ad un rapporto donna-donna, con la consapevo­lezza tuttavia che la situazione di subalternità in cui si trovava nell’Ottocento porta necessariamente ad assumere posizioni inedite. Questa rilettura dei classici ottocenteschi non si inserisce solo nell’attuale moda inglese del Neo-Vittorianesimo, ma è un esito dei gender studies, in particolare quelli che vedono l’identità sessuale come costruita culturalmente; semplificando, se si nasce in una società patriarcale omofoba, sarà anche lo stesso soggetto a reprimere la propria omosessualità per timore di essere marginalizzato. Dipende tutto dal tipo di narrazione che trasmettiamo alle diverse generazioni. I classici sono basati su esempi patriarcali in cui l’omosessualità non esiste, se non leggendo tra le righe, e le donne sono molto spesso personaggi svantaggiati nei romanzi scritti da uomini.
   Sarah Waters rielabora il passato e cerca di fornire una nuova narrazione per il nuovo secolo. Si può dire che se in Inghilterra c’è stato un risveglio delle coscienze su questo tema è stato anche gra­zie ai romanzi di questa autrice. Da questo libro è stato tratto un film ambientato in Corea negli anni Trenta, Mademoiselle, diretto da Park Chan-wook nel 2016.

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Immagini tratte da:

https://www.amazon.it/Ladra-Sarah-Waters/dp/8850246994/ref=la_B001K86U3C_1_1?s=books&ie=UTF8&qid=1549638445&sr=1-1
 
https://www.nytimes.com/2014/09/10/books/the-paying-guests-by-sarah-waters-looks-at-1920s-britain.html

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