Qualche settimana fa vi avevo chiesto di condividere i titoli che più avete amato o dai quali vi siete lasciati catturare e influenzare. Nell’articolo di oggi voglio condividere un libro che mi accompagna sempre, ed è tra l’altro di recente scoperta, circa due anni fa; ma da allora non l’ho più lasciato e spesso lo riprendo perché è come se avessi instaurato un rapporto speciale. L’amore è il cuore di tutte le cose è fondamentalmente l’epistolario (1915-1930) tra una delle coppie più famose della letteratura mondiale: Vladimir Majakovskij e Lili Brik; a cura di Bengt Jangfeldt. Majakovskij fu poeta nella e della rivoluzione, pittore dell’avanguardia russa e poeta futurista della stessa, fu simbolo di tutto ciò che di innovativo e audace si presentava in quel periodo così ricco di novità e fervore. Militante bolscevico non tesserato, gli era proprio un carattere particolare e schietto se non anche una natura ribelle e insofferente a qualsiasi tipo di costrizioni. Per Majakovskij la vita, le donne, l’arte e la rivoluzione furono un gioco, nel senso di vincita o perdita, la cui posta però era la vita stessa; se avesse perso la morte sarebbe stata il presso da pagare, e nel 1930 si tolse la vita con un colpo di pistola. Il suicidio fu infatti per il grande poeta una sorta di malattia cronica da cui nessuno poté curarlo. La sua poesia si caratterizza per la rara punteggiatura e la non sequenzialità, per la sintassi reclamante totale indipendenza dalle regole conosciute, per il ritmo scardinante ma soprattutto per la passione e il sentimento intrinseco. Sentimento rivoluzionario e amore si intrecciarono e si chiusero in un legame inscindibile. Più importante delle sue opere e della sua attività fu solo ciò che dal 1915 ne rappresentò l’inizio e la destinazione: Lili Brik; a lei si rivolgeva tutto, anche le lettere, i telegrammi, i piccoli disegni del libro. Lili Jur’evna Kagan sposò Osip Brik nel 1912. Il primo incontro ufficiale tra il poeta e i coniugi, fatto coincidere dallo stesso Majakovskij con la “data più felice”, avvenne un giorno di fine luglio del 1915 quando Lili e Osip rimasero folgorati dalla lettura di una sua opera. Dalla scintilla poetica si creò un rapporto che cambiò radicalmente le tre vite, rendendo il loro legame indissolubile; si immersero insieme nel clima artistico e letterario. L’amore che si instaurò tra Lili Brik e Vladimir e l’affetto tra quest’ultimo e Osip non si tramutò in un banale triangolo amoroso; la natura dei rapporti coniugali dei Brik era già mutata in profonda e intima amicizia, e nutrendo per il marito un profondo rispetto non gli fu mai infedele. Pur ricambiando il celere ma immutabile per la vita sentimento del grande poeta, la relazione fu resa pubblica solo nel 1918, quando Lili si sentì sicura; dal marito però non si separò effettivamente mai. Forme di amore nuove, lontane dal tradizionalismo accettato si crearono in modo del tutto spontaneo, senza alcuna forzatura o finzione nell’accettarle. Un amore forte, forte come l’intensità con cui Majakovskij viveva tutti gli eventi della vita, senza alcuna predisposizione che non fosse quella innata del momento, che non fosse quella giusta secondo le sue regole; una personalità talmente forte da far dire a Lili di sentirsi quasi spaventata all’inizio. L’irruenza di uno spirito libero non deve essere però confusa con la violenza, che solo si dimostrò nella portata del sentimento verso l’amata e amante. Questo le lettere lo dimostrano benissimo: un linguaggio crudo di natura che si addolcisce di romanticismi e promesse, un epistolario di sofferta lontananza e difficoltà che ogni volta si ricongiungono nell’amore. Il loro non è un amore comune, è un amore che trascende la dipendenza per allacciarsi all’indipendenza costretta da un amore ormai diventato parte integrante della persona; non è più questione dell’atro come figura esterna, è insito ormai, in un modo che non ammette più distacco se non il distacco da se stessi. E’ passione, coinvolgimento culturale, distacco temporaneo per riposarsi dalla troppa potenza ma è stato anche un amore molto dolce, delicato. E’ davvero emozionante poter essere testimoni di una relazione così turbolenta, nuova, vera, piena che leggere quelle lettere è ogni volta un’esperienza impagabile, un viaggio alla scoperta di una personalità criptica nella profondità della sua semplice forma. Ma cosa è davvero l’amore? Cosa comporta la sua assenza, o presenza? La risposta del poeta non poteva essere più semplice e al tempo stesso non banale, come scritto nel passaggio della mia lettera preferita, Ti amo? (5/II 23) Immagini tratte da foto dell'autore
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Febbraio 2023
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