Il racconto a fumetti di Daniel Pennac sul palco di Pontedera
Si è tenuta lo scorso venerdì 9 febbraio la prima messa in scena presso il Teatro Era di Pontedera dell’opera di Daniel Pennac Un amore esemplare.
La pièce è l’adattamento del fumetto omonimo, Un amore esemplare, di Daniel Pennac e Florence Cestac, volume che ha inaugurato in Italia la nuova collana Feltrinelli Comics. L'incontro tra la penna sensibile e sognatrice del narratore con le illustrazioni marcate ed evocative della fumettista dà luogo a un'armonia di sensi, che non comprendono soltanto il tatto e la vista, ma con grazia diffondono i profumi e voci di una storia dal forte impatto emotivo. Al punto da sembrare inventata di sana pianta. Un’opera gradevole e delicata a metà tra vera e propria recitazione e racconto ad alta voce, senza dimenticare i disegni della Cestac.
Il sipario si alza e lo schermo sullo sfondo si anima grazie ai disegni che Florence Cestac realizza sul momento; se il volto della disegnatrice ci è nascosto, visto che è seduta a una scrivania e ci volge le spalle, il tratto che si distingue sullo schermo è inconfondibile. Presto il disegno di una giovane sartina si sovrappone a Ludovica Tinghi, attrice e “traduttrice” di Daniel Pennac. Sì, perché il celebre scrittore francese compare poco dopo, rammaricandosi di sapere l’italiano, ma di non riuscire mai a parlarlo. Infatti lo spettacolo si sviluppa in un’alternanza di francese e italiano, in cui Pennac ci racconta, sfogliando il suo fumetto, la storia di Jean e Germaine. La Tinghi a questo punto si offre di farci da traduttrice, ma è anche colei che veste i panni di vari attori: dal fratello di Pennac al padre di Germaine, ma è proprio a quest’ultima che presta più spesso il volto. A questo punto non resta che trovare il nostro Jean dal naso a “quart de brie”. Il prescelto è Massimiliano Barbini che dal pubblico raggiunge gli altri attori sul palco.
La storia che Pennac condivide con noi è quella di un amore tra classi sociali diverse, tra Germaine, umile sartina figlia di uno straccivendolo, e il marchese Jean de Bozignac. Un amore che attraversa la storia e la Francia, da Bordeaux a Colle sur Loup in Costa Azzurra. Proprio qui rivela di averli conosciuti Pennac, quando ormai erano dei signori di mezza età che andavano contro ogni ragionevole convenzione sociale: entrambi erano stati rinnegati dalla propria famiglia di origine, Jean non aveva un lavoro, non avevano figli, erano quella che veniva definita una coppia improduttiva. E nonostante chiunque li guardasse con occhio critico e sospettoso, il giovane Pennac aveva deciso invece di “amarli assolutamente”, perché catturato dalla magia della loro unione. Un'unione certamente avversa agli schemi comuni e alla "normalità" prevista dalla morale pubblica. Un legame caratterizzato da una simbiosi straordinaria tra le due persone, all'interno della quale la tenerezza prendeva il sopravvento su tutto il resto, e in cui la passione per il fascino esercitato dai libri si trasformava nel pane quotidiano che avrebbe nutrito le anime di Jean e Germaine sino alla fine della loro esistenza. Il giovane Pennac era rimasto irresistibilmente conquistato da questo incontro al punto da impegnarsi a escogitare gli stratagemmi più disparati per poterli rivedere. Ed è proprio grazie ai numerosi escamotage inventati dal giovane scrittore per passare sempre più tempo in loro compagnia, nella loro casa, che veniamo a conoscenza di questo amore esemplare, senza intermediari e senza alcuna possibile separazione, perché la verità è che Jean e Germaine sono “sono nati il giorno del loro primo incontro”.
Foto tratte da: foto gentilmente fornite dal Teatro Era. Potrebbe interessarti anche:
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Febbraio 2023
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