In questa fase storica dominata da neoconservatori, sovranisti e tradizionalisti, l’unico genere letterario che ci permette di evadere e di fuggire da questo mondo barbaro è quello dell’utopia, che ha nella Repubblica di Platone (390-360 a.C.) e ha conosciuto declinazioni moderne in Thomas More (Utopia, 1516), Francis Bacon (La nuova Atlantide, 1627) oppure in William Morris (Notizie da un nessun luogo, 1891).
Platone delinea il programma dei luoghi o delle città ideali: in essi non esiste proprietà privata e il governo della città è affidato ai sapienti, cioè ai filosofi che saranno in grado di reggere lo Stato con saggezza
Il genere utopico conosce un’ulteriore declinazione a partire dal Rinascimento, grazie alla riscoperta dei grandi classici dell’antichità. In questo contesto l’umanista e uomo di stato Thomas More (1478-1535) dà grande prova per il suo capolavoro, Utopia. È opportuna, a mio parere, una breve riflessione filologica: cosa vuol dire veramente utopia? Due sono le risposte possibili: “utopia” potrebbe derivare dal greco eu e topos (cioè “bel luogo”) oppure potrebbe discendere da u e topos (cioè “nessun luogo”). Nello stato delineato da Rafael Hythlodaeus (cioè “dotto in sciocchezze”), non esiste la proprietà privata (come in Platone) e le pecore possono pascolare liberamente. Ognuno può praticare la religione che vuole (in quanto la tolleranza religiosa è un bene supremo) e addirittura è concessa ai cittadini l’eutanasia. La nazione descritta da More è l’opposto dell’Inghilterra di Enrico VIII, dove non esistono più terre comuni per la voracità delle pecore e il benessere è riservato a pochi. Stona l’enfasi posta sulla tolleranza religiosa, in quanto More si contraddistinguerà per il suo zelo nella caccia ai Protestanti con l’inizio della Riforma in Europa, ma resta da apprezzare la sua apertura
Procuratore generale prima e Cancelliere poi, Francis Bacon contribuì allo sviluppo del genere con La nuova Atlantide. L’influenza della Rivoluzione scientifica si fa sentire sul testo, in quanto esso si svolge sull’isola di Bensalem, da qualche parte in Perù, dove la scienza ha un’influenza preponderante sull’esistenza; tutto è controllato dalla Casa di Salomone, una fondazione che opera seguendo scrupolosamente le regole del metodo baconiano (cioè induttivo) e dove ogni manufatto è la più preziosa delle scoperte o delle invenzioni. Vale inoltre la pena di ricordare come gli abitanti di Bensalem siano in grado di parlare diverse lingue (dall’ebraico alle lingue classiche) e sono stati cristianizzati da san Bartolomeo
Marxista e socialista è l’utopia che vuole costruire William Morris in Notizie da nessun luogo. Il protagonista, William Guest (nome parlante: si sente ospite della società capitalista vittoriana e ovviamente a disagio in un mondo simile) si sveglia, dopo una riunione socialista, in un mondo completamente diverso, dove è stata abolita la società privata, i mezzi di produzione sono in comune, le classi sono state abolite e l’autorità non esiste. Morris auspica così un’abolizione del capitalismo e un nuovo ordine, su cui costruire una nuova società
Il filosofo Karl Raimund Popper si è posto in modo critico nei confronti dell’utopia, in quanto chi sogna utopie prepara l’inferno in terra, ma, di fronte al desolante spettacolo contemporaneo di xenofobia, razzismo e omofobia, la carica fortemente evasiva e destrutturante di questo genere letterario è ciò di cui abbiamo bisogno, per indicare che una nuova diversa è sempre possibile.
Immagini tratte da: https://pierluigifagan.wordpress.com/2014/01/20/come-platone-ridusse-il-molteplice-ad-uno-nella-repubblica/ http://www.goodreads.com/book/show/18414.Utopia http://stateofthenation2012.com/?p=22822 https://openlibrary.org/works/OL15008064W/News_from_nowhere_and_selected_writings_and_designs
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Febbraio 2023
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