di Agnese Macchi Marlo Morgan è una scrittrice statunitense nata nell'Iowa nel 1937. La sua vita prende una radicale svolta quando dopo circa 25 anni di carriera in ambito medico, e di matrimonio, decide di mollare tutto e partire per l'Australia. Il suo lavoro le aveva infatti offerto la possibilità di trascorrere del tempo nel continente australiano per partecipare a un progetto di assistenza sanitaria per gli aborigeni. A questo proposito Marlo partecipa a molte conferenze e discorsi, finché riceve dagli aborigeni della tribú della Vera Gente l'invito a ritirare un premio speciale. La Morgan, tutta d’un pezzo si prepara a dovere per l’occasione, con tanto di abito elegante. Senza saperlo ne aspettarselo minimamente si trova in mezzo al deserto, di fronte ai suoi abiti e beni preziosi bruciati in un faló, inconsapevole del fatto che nei tre mesi successivi avrebbe persocrso a piedi nudi circa 1400 miglia nell'Outback australiano, in compagnia della popolazione aborigena della Vera Gente. Quest'esperienza unica è narrata e romanzata nel libro “E venne chiamata Due Cuori” (1990) del quale è autrice la stessa Marlo. Inevitabilmente la vita dell’autrice viene stravolta da quest’esperienza, il fatto di essere un medico l'aveva radicata nel mondo materiale della scienza, l'aveva portata a un’analisi sempre razionale del mondo e dei fenomeni. Il viaggio di Marlo in compagnia degli aborigeni la metterá di fronte a realtá ben diverse da quella che credeva fosse l'unica possibile. Il premio speciale che gli aborigeni vogliono lasciare a Marlo non ha bisogno di forme, contesti e definizioni: consiste nella veritá di un popolo che è rimasto fedele alla propria natura e al proprio universo. Il popolo della Vera Gente vaga nell'Outback senza provviste per sopravvivere, ma con la fiducia che il divino Tutto gli metterá a disposizione il necessario. Seguendo l’istinto e i sensi questi uomini riescono a rilevare la presenza di corsi d'acqua sotterranei, animali, riescono a percepire se una pianta é pronta per essere colta e mangiata oppure no. Sono gli uomini che abitano i lunghi piú ostili e inospitali della terra, ma anche quelli che vivono piú in simbiosi e in armonia con essa. Non si tratta di possedere leggendari poteri sovrannaturali, ma il potere piú naturale di tutti: l'istinto animale. E non é qualcosa fuori dal normale, ma l'unica cosa normale, da buoni animali non essere usciti dal proprio anello, non aver interrotto l'equilibro dell'ecosistema, non aver sfruttato, occupato, inquinato, sprecato. Sono gli unici uomini che hanno rispettato il posto loro assegnato, senza per forza invadere, evadere, combattere, imporre, distruggere, riformare. Marlo che per l’Australia aveva lasciato il marito, la figlia, la casa, il suo studio medico, e per questo viaggio aveva dato in pasto al fuoco i suoi abiti, i gioielli, le scarpe e tutti i suoi oggetti, si era liberata di quell'identitá sociale per cui tanto aveva lottato, ma che si era rivelata una gabbia dell'animo. É ora che Marlo é una donna e non piú uno stereotipo sociale modello, stile “pacchetto completo per essere una donna normale”, che comprende: un matrimonio che per lo meno appaia felice agli occhi degli altri, una carriera alle spalle che renda orgogliosi quanto meno i genitori e i vicini di casa, un lavoro redditizio per permettersi ció che serve per rimanere al passo con la massa, una casa di proprietá, un'auto, qualche migliaio di oggetti inutili e chi più ne ha più ne metta. Il mondo degli aborigeni é così lontano e inconciliabile con quello civilizzato, non é desiderata un’integrazione e nel caso neanche sarebbe possibile. Viviamo in dimensioni opposte, noi in quella materiale, loro in quella spirituale. Siamo di un'altra razza ormai, siamo l'homo tecnologico, meccanizzato, robotizzato, cementizzato, plastificato; nelle nostre vite non c'é piú niente di naturale. Il popolo della Vera Gente aveva optato per un’estinzione volontaria, e quindi aveva smesso di procreare. Marlo era la prescelta per trasmettere e far conoscere il loro messaggio, lei che era riuscita a tornare al suo stato primordiale e aveva imparato a vivere di nuovo, per la prima volta da vero essere umano. La Morgan racconta che questi aborigeni avevano l'usanza di cambiare periodicamente il proprio nome in un “soprannome" che delineasse le capacità di ognuno. Marlo per l'appunto viene chiamata Due Cuori, per le sue due nature, le sue due appartenenze, la sua capacitá di amare il mondo civilizzato e quello primitivo al tempo stesso. Non é opporturo rivelare e anticipare più dettagli sulle meravigliose e mistiche descrizioni di Marlo, che meritano di essere lette integralmente. È una lettura piacevole e interessante, piú impegnativa dal punto di vista delle riflessioni che lascia. Un racconto che offre un punto di vista alternativo e contrario a quello comune, per certi aspetti didattico, un libro che fa crescere e comprendere. Si é dibattuto a lungo sulla veridicitá di quanto narrato da Marlo, probabilmente alcuni racconti sugli aborigeni sono romanzati dall'autrice, ma non è molto rilevante dal momento che la lettura non mira tanto a riportare informazioni sul modo di vita della Vera Gente, quanto a far riflettere noi gente civilizzata sul nostro modo di vivere. Una riflessione approfondita sullo spirito e la vera essenza dell'uomo, per iniziare a sostituire il concetto di politicamente corretto con quello di umanamente e naturalmente corretto. Una riflessione che per avere luogo ha bisogno di un che di anticonvenzionale e anticonformista, che sappia mettere in dubbio le fondamenta del nostro sistema e quindi assumere un punto di vista che esca da questo. Un'altra lettura in qualche modo “rivoluzionaria" in linea con gli argomenti trattati nelle settimane precedenti. Immagini tratte da amazon.it
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Febbraio 2023
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