L’Umanesimo e l’Illuminismo, pur avendo rappresentato epoche di progresso civile, umano e morale, hanno contribuito a gettare un’ombra di sospetto, di diffidenza e di terrore nei confronti del Medioevo. Esso era visto come un’età buia, oscura, superstiziosa e retrograda, dominata dai dogmi della Chiesa di Roma e dalla nascente Inquisizione, ostacoli alla vita in ogni sua manifestazione. Scopo di questa riflessione è decostruire una visione parziale e tendenziosa del Medioevo, soprattutto in ambito letterario, dimostrando come la letteratura medioevale inglese sia intessuta di obliqui riferimenti alla sessualità e a comportamenti licenziosi. Brugnolo (2013: 1-2), muovendo da Orlando (1990), individua nella letteratura una formazione di compromesso, che veicola pulsioni sessuali anche attraverso testi apparentemente innocenti come gli enigmi antico inglesi. Essi sono contenuti in una silloge eterogenea, il Codex Exoniensis (sec. 10° ), sulla quale la ricerca ha dimostrato grande interesse negli ultimi anni, in modo particolare nei confronti delle istanze erotico-sessuali.
Davis (2014), Murphy (2011) e Salvador Bello (2003) mostrano un’immagine diversa del Medioevo inglese: a loro giudizio gli enigmi, in virtù della formazione di compromesso istituzionalizzata dalla letteratura, dipingono un mondo meno castrante e soffocante così come è stato tramandato dalla vulgata tradizionale. L’enigma 44, la cui soluzione è apparentemente chiave, potrebbe essere interpretato come una sottile allusione a un amplesso.
La stessa situazione si ripresenta al 25, la cui soluzione è cipolla; subentrano i sospetti quando essa è definita “gioia per le donne”, dando adito ad altre interpretazioni.
Nonostante le forti implicazioni teologiche presenti nel codice, salta subito all’occhio la presenza di una serie componimenti dalla forte caratura terrena e mondana, che dimostrano la falsità o la surrettizia aria di moralità del Medioevo.
La lezione boccacciana (e boccaccesca) del Decameron (1350-1353) hanno una vasta eco nell’opera più celebre della letteratura inglese tardomedievale, i Canterbury Tales (1390, “I Racconti di Canterbury”) di Geoffrey Chaucer.
L’autore rappresenta in modo realistico la società della sua epoca, seguendo la tripartizione di ascendenza duméziliana: coloro che combattono (rappresentati dal cavaliere), coloro che pregano (rappresentati dai vari esponenti del clero) e coloro che lavorano (rappresentati da vari esponenti, tra cui spicca, per la sua moralità, il contadino) (Bisson 1998: 143).
Al vivace quadro bachtiniano si assommano anche considerazioni di ordine sessuale, specialmente legate al personaggio dell’indulgenziere. Nel Prologo Generale, il pellegrino Chaucer descrive con dovizia di particolari le caratteristiche psicofisiche del personaggio: i suoi capelli gialli indicano una mancanza di spiritualità, così come la voce è simile a quella di un capro. Il capro è simbolo di lussuria e la lussuria è uno dei sette peccati capitali e il genere di perversione sessuale a cui l’indulgenziere, anche a causa della fede debole, sarebbe l’omosessualità (Cocco 2008: 361-362, Burger, Kruger 2001, Myers 2000: 54-62, McAlpine 1980: 18). Vale la pena di aggiungere che Chaucer si trova a criticare gli abusi della Chiesa cattolica apostolica romana, sulla scia delle feroci critiche di uno dei prodromi della Riforma protestante, il teologo John Wycliffe (Bisson 1998: 49-62).
Tracciando questo quadro del Medioevo inglese, appare evidente come la sessualità non fosse un tabù. Seppure costruita in modo allusivo attraverso la funzione di compromesso della letteratura, essa riesce a emergere negli enigmi del Codice Exeter, i cui testi danno spesso adito a veri e propri doppi sensi. Sul finire del Trecento Geoffrey Chaucer rappresenta l’omosessualità nella figura dell’indulgenziere. Come si vede, i cosiddetti “secoli bui” erano tutt’altro che bui.
Bibliografia:
Immagini tratte da: http://www.bbc.com/news/uk-england-devon-36581705 http://colloquy.eu/chaucers-tale-1386-and-the-road-to-canterbury-by-paul-strohm-2014/ http://www.medievalists.net/2010/12/23/orality-and-the-satiric-tradition-in-the-pardoners-tale/ https://www.theguardian.com/books/2016/jun/22/unesco-lists-exeter-book-among-worlds-principal-cultural-artefacts
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Maggio 2023
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