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21/10/2017

Negli occhi di chi guarda

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di Alice Marrani
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Mentre il successo di Pineta e del suo bar è ormai consolidato sia su carta che su Sky, il lato giallo della produzione di Marco Malvaldi, con Negli occhi di chi guarda, uscito da pochi giorni e sempre edito da Sellerio, lascia il BarLume e si sposta per la quinta volta in un luogo diverso. Precisamente a Poggio alle Ghiande, podere immerso nella pace della campagna toscana affacciata sul mare. La tenuta è di proprietà di due fratelli, Alfredo e Zeno Cavalcanti, gemelli monozigoti, uguali come possono esserlo un collezionista d’arte innamorato della pace della sua casa d’infanzia e un broker di banca residente a Milano che dal luogo dove ha vissuto da bambino non vede l’ora di scappare, oltre che venderlo. Ormai abitualmente, la tenuta è abitata anche dai vari affittuari degli appartamenti che contiene, oltre che da Piotr uomo delle pulizie estremamente religioso e da Raimondo Del Moretto, custode che lì lavora da quando è uscito dal manicomio che lo ospitava in Emilia Romagna, dove dice di aver conosciuto e stretto amicizia con Ligabue, il pittore. Nella vicenda si aggiungono al già variegato gruppo di personaggi l’architetto Marco Giorgetti e l’ingegnere Giorgio De Finetti presenti per una trattativa di vendita in corso fra i proprietari e una società cinese. Arrivano come ospiti anche Piergiorgio Pazzi, genetista, e Margherita Castelli, filologa e archivista. Gli ultimi due non sono personaggi nuovi ai lettori affezionati a Malvaldi. Li avevamo conosciuti a Montesodi Marittimo, paesino toscano famoso per essere “il paese più forte d’Europa” nel quale erano stati mandati entrambi per stabilire scientificamente se quell’appellativo era frutto della genetica. (Milioni di Milioni, Sellerio 2012). Margherita, che lavora per Zeno Cavalcanti, contatta Piergiorgio e lo porta alla tenuta per poter conoscere e studiare i due gemelli completamente diversi. Lui la segue un po’ per amore di professione e un po’per i suoi occhi verdi, rimasti impressi nella memoria da cinque anni prima. Rimarrà invischiato in una scommessa fra i due fratelli alla quale non avrebbe voluto partecipare e quando un incendio divampa nel bosco della tenuta tutti i personaggi si ritroveranno in una vicenda che mescola delitto, il mistero di un’opera d’arte scomparsa, la scienza e l’immancabile ironia che rende Malvaldi piacevole e riconoscibile. Il delitto si insinua nelle trame della rete di relazioni che lega gli abitanti della tenuta, già scossi dalla imminente vendita e quindi dalla possibile perdita del luogo di pace che ormai li ha trasformati in una piccola comunità. Come in ogni libro firmato da Marco Malvaldi, ogni personaggio è caratterizzato e si fa simbolo di un lato diverso di società che nella trama si incontra e si scontra in un intrecciarsi continuo. L’evento delittuoso crea un’indagine che non solo cerca i colpevoli ma che rompe gli equilibri, porta alla luce i piccoli segreti, accentua i contrasti caratteriali e sociali e li indaga attraverso un’ironia pungente ma delicata. L’investigazione è condotta da ragionamenti deduttivi che si estendono dalle autorità competenti a personaggi che avrebbero evitato volentieri l’imbattersi con delle indagini ma che per caso, per ruolo o per carattere, dopo essere stati coinvolti, non ne possono fare a meno. Particolarità che possiamo attribuire all’ormai famoso Massimo della serie del BarLume, così come a Piergiorgio e a Margherita ma allo stesso tempo al colonnello Valente del Corpo Forestale che non è a suo agio con gli omicidi ma che, dopo aver cominciato, non può far a meno di indagare. Il segno di Malvaldi è come sempre ben visibile nella scrittura, nell’ambientazione e nel carattere non velatamente toscani, nel carattere classico dei suoi gialli e nella sua distintiva capacità di rendere divertente una spiegazione su cosa sono i telomeri e il DNA quanto il mistero che piano piano viene sciolto.

Marco Malvaldi presenterà il suo nuovo romanzo all’interno della manifestazione “MoDIAP design industria artigianato Pisa - le eccellenze del territorio pisano” il 28 ottobre. L’incontro agli Arsenali Repubblicani di Pisa, organizzato dalla Libreria Fogola, presenta al pubblico quello che è effettivamente diventato un’eccellenza pisana e toscana grazie al fortunato percorso dello scrittore e chimico che dal 2007 a oggi passa per undici romanzi, altrettanti racconti e saggi, sempre un piede nel giallo e uno nella scienza.
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Immagini tratte da: www.pisabookfestival.com

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