Il Modernismo è il movimento artistico-letterario che più di tutti ha conosciuto un’esperienza multiculturale e transnazionale: è il caso dell’Americano Ezra Pound e i suoi Cantos, dell’Irlandese James Joyce e di Ulysses, di Virginia Woolf e della sua ampia produzione saggistica e in prosa e, soprattutto, dell’Anglo-americano Thomas Stearns Eliot, premio Nobel per la letteratura del 1948, autore di capolavori quali la celebre The Waste Land (“La Terra Desolata”, 1922) e Four Quartets (“Quattro Quartetti”, 1936-1939). Nato a St Louis in una famiglia di origine puritana, ciò che lo spinge a tornare in Europa è la riscoperta delle sue origini. Il suo ingresso nel mondo letterario è dovuto al maggior poeta americano, anche lui in Europa, Ezra Pound, il quale si presta nella revisione della Terra Desolata, al quale il poeta di St Louis dedicherà l’opera definendolo il miglior fabbro (espressione tratta dal canto XXVI del Purgatorio dantesco riferita ad Arnaut Daniel, il poeta provenzale). Quali sono le influenze fondamentali nell’opera di Eliot? Innanzitutto l’amato Dante, a cui il poeta dedicherà diversi scritti e si immedesimerà nel poeta toscano nella Terra Desolata: come Dante è l’uomo che si trova da solo di fronte al proprio peccato nella Commedia, allo stesso modo Eliot incarna l’uomo post-bellico di fronte alle macerie e alle rovine del conflitto, privo di sostegni morali e spirituali. In questo contesto di crisi sviluppa la tensione dialettica verso John Donne, il poeta secentesco che dà voce alle sue ansie esistenziali e personali. Nella Waste Land, tuttavia, Eliot non si lascia andare a sfoghi violenti e irrefrenabili come i poeti romantici, ma, come osserva nel suo celebre saggio Tradition and Individual Talent (“Talento e Tradizione Individuale”, 1919) il poeta deve condensare in oggetti (il correlativo oggettivo) e frasi i suoi pensieri e le sue sensazioni, senza sfoghi: l’atmosfera rarefatta e soffocante del poemetto eliotiano ne rappresenta la maggiore espressione (cfr. Sanesi 1961: V-VI, Serpieri 2013). Inoltre è essenziale il rapporto dell’autore con tutto il canone mondiale: il suo Modernismo è difficile per il carattere elitario dei suoi testi, ricchi di allusioni, citazioni e riscritture da altri testi. Come sintetizza Matthews (2015), la Waste Land, massima espressione della prima fase poetica di Eliot, risente dell’influenza dei poemi arturiani medioevali: la ricerca è simboleggiata da una vita migliore, che il poeta, al momento agnostico e lontano dalla vita spirituale non può ancora trovare; è in questa luce che deve essere interpretato il tuono, messaggero di una pioggia ristoratrice che non può simbolicamente ristorare l’anima afflitta dell’Io lirico. Il 1927 rappresenta l’anno cruciale nella vita di Eliot: egli decide di convertirsi alla Chiesa anglicana e si unisce alla chiesa alta, la corrente più tradizionalista della Chiesa inglese (da qui la definizione dell’eloquente descrizione del poeta che si definisce “classicista in letteratura, conservatore in politica e anglo-cattolico in religione”). A questo periodo risale una delle sue poesie più intense, A Song for Simeon (“Canto di Simeone”). Basato sul commiato nella liturgia anglicana, il poeta instaura un paragone tra lui e il Simeone evangelico (cfr. Luca 2:25-35), dove entrambi hanno finalmente trovato pace: Eliot perché ha iniziato il suo percorso di fede, Simeone perché ha visto la speranza d’Israele, cioè Gesù Cristo. BIBLIOGRAFIA Matthews, D (2015) Medievalism, Woodbridge, Boydell & Brewer. Sanesi, R (a cura di) (1961) TS Eliot, Le Poesie, a cura di Roberto Sanesi, Milano Bompiani. Serpieri, A (a cura di) (2013) TS Eliot, La Terra Desolata, a cura di Alessandro Serpieri, Milano, BUR. Immagini tratte da:
- Eliot: Wikipedia, Pubblico dominio - The West Land: Wikipedia, Pubblico dominio - A Song for Simeon: Wikipedia, Pubblico dominio
3 Commenti
FC
30/4/2016 23:24:00
Ma Dante come personaggio della Comedia o Dante autore (e quindi si fa riferimento ad altre opere?). Bel post, molto interessante. Non sapevo della conversione alla Chiesa Anglicana, ignoranza mia.
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Andrea
30/4/2016 23:35:54
Eliot guarda al Dante della Divina Commedia: nella prima parte della Terra Desolata allude agli ignavi (I did not know death had undone so many, non sapevo che la morte ne avessi così tanti disfatti; correggimi perché sono andato a memoria). Grazie, in ogni caso!
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