di Eva Dei Marco Balzano, vincitore del Premio Campiello nel 2015 con L’ultimo arrivato (Sellerio), è tornato in libreria questo febbraio con un nuovo romanzo edito da Einaudi, Resto qui. Finalista al Premio Strega 2018, si è classificato al secondo posto, anche se la potenza narrativa che l’autore riesce a condensare in meno di 180 pagine è indubbia. Sulla copertina svetta il campanile sommerso del lago di Resia; è proprio qui che l’autore ambienta la sua storia, quando Curon, il paese che oggi giace sommerso nel lago, era in realtà abitato e animato dai suoi cittadini. Le vicissitudini di una famiglia di questo angolo di Italia, il Sudtirolo, ci vengono raccontate dalla voce di Trina, protagonista femminile della storia, che per tutto il testo si rivolge alla figlia, Marica; una figlia lontana, quasi invocata, di cui non conosciamo i particolari dell’allontanamento, non subito almeno. A lei che non c’è, che non ha potuto vedere con i suoi occhi cosa è successo, si rivolge Trina e lo fa tornando indietro nel tempo, a quando era una giovane maestra di Curon. “No, non meriti di conoscere quei giorni di buio. Non meriti di sapere quanto abbiamo gridato il tuo nome. Quante volte ci siamo illusi di essere sulla strada giusta. È una storia che non ha ragione di riaccadere nelle parole. Ti racconterò invece della vita di noi, del nostro essere sopravvissuti. Ti dirò di quello che è successo qui a Curon. Nel paese che non c’è più.” Già da questi primi racconti salta agli occhi quello che è uno dei temi portanti del romanzo di Balzano, da molti semplicisticamente catalogato come un romanzo sull’occupazione fascista del Sudtirolo. Resto qui in realtà è un romanzo sulle radici, sull’appartenenza e l’amore per la propria terra d’origine. Sì perché Trina, come tutti gli abitanti di Curon, abita in questa valle che si insinua tra le Alpi, tra Italia e Svizzera. Persone che amano la loro terra, terra italiana in cui parlano la lingua dello “straniero”, il tedesco. E come tali vengono trattati, soprattutto dopo l’occupazione, tanto che prima di assumere come maestre giovani ragazze diplomate si preferisce semianalfabeti provenienti dalle regioni più lontane. La storia di Trina e della sua famiglia è la storia di persone italiane, che però non si sentono tali, uomini e donne che vogliono proteggere la loro comunità, la loro identità dagli attacchi che la storia porta avanti su più fronti. Il periodo della guerra è sicuramente duro e doloroso, soprattutto nel momento in cui il marito di Trina, Erich, decide di disertare e condanna entrambi alla fuga sulle montagne. C’è però un fantasma che incombe più minaccioso e più insistente di tutti su Curon, viene annunciato nel 1911 per la prima volta ed è la diga che gli imprenditori della Montecatini intendono costruire espropriando Resia e Curon, in modo da sfruttare la corrente del fiume per produrre energia. Il fronte compatto che gli abitanti della valle formano fin da subito davanti al progetto scoraggia e rallenta la costruzione; in seguito la guerra sembra mettere un punto definitivo alla questione. Alla fine di quest’ultima, però, le ultime speranze di Trina e degli abitanti di Curon vengono portate via dall’acqua che sommerge il loro paese. Balzano intreccia storia privata e storia civile, lo fa con capitoli brevi, periodi essenziali e frasi scarne, ma il risultato è dal forte impatto emotivo. Una volta che tutto è perduto solo le parole possono salvare quello che resta, proprio come dice all’inizio Trina. Raccontare è doveroso e quando lo sguardo si perde sopra quel lago: “guardo le canoe che fendono l’acqua, le barche che sfiorano il campanile, i bagnanti che si stendono a prendere il sole. Li osservo e mi sforzo di comprendere. Nessuno può capire cosa c’è sotto le cose. Non c’è tempo per fermarsi a dolersi di quello che è stato quando non c’eravamo. Andare avanti come diceva Ma’, è l’unica direzione concessa. Altrimenti Dio ci avrebbe messo gli occhi di lato. Come i pesci.” Immagini tratte da: https://www.lafeltrinelli.it/libri/marco-balzano/resto-qui/9788806237417 I disegni inseriti in questo articolo sono stati espressamente realizzati da Elisa Grilli, per visionare altre sue opere visitate: https://elisagrillidc.wixsite.com/drawing2dream oppure https://www.facebook.com/elisagrillidicortona/ Potrebbe interessarti anche:
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Febbraio 2023
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