28/10/2017 Revisione del politeismo egiziano – il fascino delle antiche culture in Moustafa GadallaRead Now
Le epoche antiche hanno sempre esercitato un grande fascino sull’uomo moderno. In esse ritroviamo parte della nostra identità e comprendiamo come siamo diventati quel che siamo oggi. L’evoluzione seguita dall’Occidente ci ha portato a essere estremamente razionali ed è cresciuto lo scetticismo verso certe manifestazioni culturali che in alcuni casi potrebbero essere accusate di superstizione, senza porsi ulteriori dubbi al riguardo, perché, agli occhi di chi vive oggi, tutto quel che abbia in sé qualcosa che ricorda la spiritualità deve essere denigrato, come se non ci riguardasse, come se l’Occidente non avesse appreso niente da quel passato. In particolare, a partire dal Novecento, si è cominciato a nutrire una forma di scetticismo (quando non di odio esplicito) verso tutto quel che non sia strettamente razionale, e viene così relegato nell’etichetta limitante di “pseudo-scienza”, argomento contro cui tutti sembrano essere in grado di parlare pur non avendo mai incontrato il tema in passato.
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Questa introduzione è necessaria per presentare il saggio di Moustafa Gadalla intitolato Iside. La Divinità Femminile e pubblicato da una casa editrice indipendente. L’autore è direttore della Tehuti Research Foundation, organizzazione no-profit con sede negli Stati Uniti, che si occupa, attraverso scavi archeologici, di riportare la cultura dell’Antico Egitto alla sua forma più pura
Gadalla ha all’attivo ventidue libri, se escludiamo quello appena pubblicato, che affrontano la cultura dell’Antico Egitto ponendosi come obiettivo quello di sfatare il luogo comune secondo cui la religione egiziana delle origini era politeista, sostenendo che questa interpretazione è dovuta a un’eccessiva semplificazione di un termine molto più complesso, ossia neteru che in Occidente è stato tradotto erroneamente come “dei”. Quel che sostiene Gadalla nella sua opera è che quando in contesto egiziano si parla di neteru, non ci si riferisce a divinità, ma a principi ordinatori del cosmo che fanno capo a un’unica divinità vera e propria. La rappresentazione grafica sotto forma di geroglifici li presenta sotto sembianze antropomorfe e questo ha giustificato in parte l’idea che queste fossero delle divinità vere e proprie. In realtà, il problema è molto più ampio e lo dimostra pienamente in questo suo nuovo libro.
La figura di Iside, al centro del nuovo saggio pubblicato pochi mesi fa, dà un’idea ben precisa della complessità del tema. Iside non è semplicemente una dea, ma il vero principio materno all’origine della vita. Il saggio si sposta tra tesi scientifiche, storia della religione, filologia e filosofia con estrema naturalezza; aiuta in questo anche lo stile molto fluido dell’autore che è in grado di condensare informazioni potenzialmente complesse in poche frasi senza per questo disperdere informazioni preziose alla comprensione del testo.
Se volessimo fare un parallelismo, potremmo dire che in gran parte la visione cosmologica descritta da Gadalla e situata intorno al 4000-3000 a.C. trova eco nel pensiero di Platone e in parte di Aristotele. Anche questa però sarebbe un’occidentalizzazione: la cosa migliore da fare è cercare di leggere il saggio nella giusta ottica e dimenticare quel che già si può sapere, come persone interessate alla cultura, sulla filosofia antica, solo di tenerla in mente per alcuni passaggi di cui si capisce completamente la portata solo con una precedente conoscenza della filosofia. Se dovessimo trovare un difetto al saggio, per il resto ineccepibile, è che alcuni passaggi, per l’interesse che suscitano nel lettore per i suoi risvolti filosofici, meriterebbero maggiore spazio. Ma il risultato complessivo è estremamente affascinante e ci permette di guardare alla cultura antica con uno sguardo nuovo. Alcune parti di questo libro, in particolare quelle che tracciano un parallelismo tra scienza e cosmologia, verrebbero fatte rientrare, da parte dei sostenitori di quel razionalismo scettico di cui si parlava in apertura, nell’ambito della cosiddetta “New Age”. È però una delle parti più affascinanti e merita la giusta considerazione anche perché è un libro che aiuta veramente ad ampliare i propri orizzonti. Si deve solo avere la pazienza di leggere e farsi portare per mano in un percorso mai affrontato prima. Immagini tratte da: https://egypt-tehuti.org/product/iside-la-divinita-femminile/ https://www.lettodanoi.it/iside-la-divinita-femminile-moustafa-gadalla/ http://storia-controstoria.org/antiche-culture/iside-hathor-seshet/
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