di Matelda Giachi ![]()
Genere: Drammatico, Musicale, Biografico
Anno: 2022 Durata: 158 min Regia: Todd Field Cast: Cate Blanchett, Mark Strong, Julian Glover, Nina Hoss, Sydney Lemmon, Noémie Merlant, Allan Corduner, Vincent Riotta, Sam Douglas, Lucie Pohl, Lee R. Sellars Sceneggiatura: Todd Field Fotografia: Florian Hoffmeister Montaggio: Monika Willi Musica: Hildur Guðnadóttir Produzione: EMJAG Productions, Focus Features, Living Films, Standard Film Company Distribuzione: Universal Pictures Paese: USA
Ha un’impostazione biografica il nuovo film di Todd Field, che torna alla regia dopo sedici anni, almeno all’inizio. Racconta le vicende di Lydia Tár, tra le più rinomate compositrici e direttrici d’orchestra. In particolare, è la prima donna a dirigere un’importante orchestra tedesca. La incontriamo all’apice della sua carriera, mentre promuove un libro e prepara un’importante esibizione dal vivo. Perché in questo momento e non, ad esempio, prima? Perché l’apice del successo è anche l’apice del potere ed è proprio questo quello che il film vuole esplorare: il suo impatto su chi lo detiene e sugli altri, la sua mutabilità e la sua forza corruttrice da cui Tár non è immune; è anzi parte di quella macchina perversa di abusi e soprusi che porta avanti chi pensa di essere legittimato dalla propria posizione. Succede però che questo meccanismo si inceppa e il mondo di Tár comincia a franarle intorno, fino a farle perdere tutto: fama, rispetto, affetti.
Presentato in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia e nella rosa dei candidati a Miglior Film alla prossima edizione degli Oscar, il film non è in realtà tra le pellicole più impressionanti dell’ultimo anno. Ha una resa un po’ confusa, idee poco chiare su cosa voglia essere, passa dal genere biografico al thriller, fino a diventare distopico; è sicuramente voluto, affinché lo stile segua la caduta del personaggio, ma molto poco fluido nella resa.
Quello che è il vero valore di Tár è la sua protagonista. Il regista non ha nascosto che il personaggio sia stato scritto specificatamente per Cate Blanchet e si vede: ogni lato del suo immenso talento è messo in risalto e confluisce in una delle sue più magistrali interpretazioni, se mai se ne potesse stillare una classifica. Magnetica nei gesti, nella postura, nell’uso della voce. Lo spettatore la segue ipnotizzato dal suo carisma e non importa se non si sa niente del mondo della musica. Quello che già si sa in sala a Venezia, prima ancora di terminare la visione, prima ancora che il Festival sia giunto alla sua conclusione, è che la Coppa Volpi è già sua, senza bisogno di vedere altro. E la nomination all’Oscar è solo una conseguenza naturale.
Voto: 6
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Febbraio 2023
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