di Agnese Macchi “La fine è il mio inizio” è il titolo dell’ultimo libro di Tiziano Terzani, giornalista, autore e viaggiatore, nato negli anni '30 a Firenze. Giunto agli ultimi mesi di vita dopo sette lunghi anni di lotta contro la malattia, stremato dai molteplici tentativi di cura falliti, aveva deciso di accettare e affrontare quel male, guardarlo in faccia. Ritiratosi a Orsigna, un piccolo paesino immerso nella natura dell’Appennino tosco emiliano, Tiziano propose al figlio Fosco di registrare per un’ora al giorno i loro dialoghi a patto che il figlio poi li raccogliesse accuratamente e fedelmente trascritti in un libro. L’intento di Terzani è quello di prepararsi con serenità a congedare quel corpo vecchio, “che fa acqua da tutte le parti”, felicemente consapevole di tutte le persone che è stato durante la sua vita ma pronto a lasciarla, a sentirsi libero oltre ogni confine. Il libro è stato pubblicato a cura di Fosco Terzani nel 2006, due anni dopo la morte del padre, e ha avuto un vasto successo in quanto gli occhi di quest’uomo hanno visto estremamente da vicino gli eventi storici più importanti della seconda metà del '900. Nella sua piccola casetta di montagna in stile tibetano, ornata dai più variopinti oggetti di cultura orientale accumulati nel tempo, Terzani talora sorseggia del tè mentre ripercorre insieme al figlio quella mistica avventura che fu la sua vita: viene rievocata un'infanzia passata in povertà nel fiorentino, gli studi alla Normale di Pisa, l'incontro con Angela, quella ricciolina dall'aria insolita che diventerà sua moglie, l’America, la Cina e l’Oriente, i giornali, la speranza riposta nei popoli, in alcuni sistemi politici, confutata sempre di persona. La visione del primo cadavere in guerra, il dover riportare sui giornali con parole fredde e di distacco, azioni che non davano modo di essere descritte ne metabolizzate, poi l’abituarsi a contare i cadaveri e a riportarne il numero, la ricerca senza fine di un sistema giusto, di un'educazione degna per i figli Fosco e Saskia. Una storia di grande coraggio, di guerre affrontate, armi puntate sul naso e un sorriso come risposta, così consigliava di fare Terzani di fronte a una canna di fucile. Una storia di viaggi, culture, popoli e magie, una storia di movimento, azione, Tiziano guardò in faccia chi di potere e lo mandò a quel paese. Essere sé stesso lo portò a compiere questo viaggio senza meta, quel suo sentirsi “un evaso”, quel suo non aver mai avuto sogni ma quel sentire il desiderio costante di fare, di poter cambiare qualcosa lo fecero essere il grande Tiziano Terzani. “La fine è il mio inizio” è un libro che invita a sentirsi liberi, a vivere spontaneamente la vita così come i nostri istinti innati ci indicano di farlo, è un invito a non avere paura di osare, ad apprezzare aspetti della vita che si trovano nascosti in profondità. Questo libro è la testimonianza di vita di un uomo che ha raggiunto la sua massima saggezza, che nelle sue vesti in lino leggero, con il viso illuminato dal candore della lunga barba e capelli, sorride con gli occhi e col cuore ai suoi ultimi passi di vita. È la storia di un uomo che ha vissuto la guerra, il sangue, l’ingiustizia e il pericolo e che ora si rifugia tra i suoi alberi, le sue bandierine tibetane e una scodella di riso bianco. “Allora questa è la fine, ma è anche l’inizio di una storia che è la mia vita e di cui mi piacerebbe ancora parlare con te per vedere insieme se, tutto sommato, c’è un senso”: sono le parole in apertura di questo viaggio meraviglioso, di cui Terzani generosamente ci ha voluto tutti partecipi, e noi lo ricordiamo così.
Immagine tratta da: - Ibs
3 Commenti
Luigi Vampa
21/11/2020 17:21:30
Per la stessa ragione del viaggio: viaggiare.
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Febbraio 2023
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