Una cantina sul fondo della notte, una piccola stanza con le pareti illuminate da mille affreschi e dai colori di fantasia. Un luogo oscuro, dimenticato dal mondo, umile dimora di Johnny Freak, un giovane amante delle musica - sa suonare alla perfezione il clarinetto - e dell'arte. Un ragazzo normale, uno dei tanti bohemien a colorare le strade di Monmatre, se non fosse che è sordomuto dalla nascita e affetto da una malattia congenita che lo divora giorno dopo giorno. Questa la genesi di una delle storie più tristi e commoventi della Bolelli Editore, nata dalla triste vicenda di Charlie Witacker, bambino inglese dodicenne affetto da una grave grave forma di anemia. La sua malattia poteva essere curata solo con un trapianto e, in mancanza di donatore, la famiglia chiese l'autorizzazione di far nascere un fratellino ad hoc sfruttando la tecnica della diagnosi pre-impianto degli embrioni. Il rifiuto per questioni etiche alla Human Fertilisation and Embrionology Authority portò la famiglia negli Stati Uniti, precisamente a Chigago dove, grazie alla fecondazione assistita, la coppia produsse nove embrioni da cui nacque il piccolo Jaime. Chi era Johnny Freak? E perché la scelta di un cognome dispregiativo adottato a cavallo tra l'800 e il '900 per tutte le persone deformi che si esibivano nei carrozzoni circensi? I Freak Show. Sicuramente la Bolelli Editore, in linea con le storie di Dylan Dog, ha voluto creare un sostrato che mettesse in risalto la diversità del protagonista, adottando la storia degli Witacker per creare un finale macabro e inquietante. Lo stesso film diretto da Tom Browning, considerato uno dei più grandi cult movie di sempre, nonché un grande classico del genere macabro, potrebbe essere una fonte a cui si è ispirata la Bolelli Editore per lo sviluppo della storia. Sfuggito ad un incendio appiccato dal fratello Douglas, Johnny viene ritrovato da Dylan in un capannone in disuso. All'eroe di Craven Road basta uno sguardo, un gesto – quella mano che vorrebbe accarezzarlo e che provoca un fremito di paura nel povero ragazzo – per capire che la sua storia è fatta di dolore, soprusi e infamie. Oltre alle gravi lesioni – probabili bastonate dice il responso medico – , Johnny è senza un rene, un polmone - che gli sono stati asportati perfettamente sani – e con entrambe le gambe amputate. Dopo le cure prestate al Saint James Hospital, sembra iniziare una nuova vita per Jonny: la consacrazione come musicista – applaudito nella clinica – , il talento per il disegno, fino a quella sciagurata e istintiva reazione inconscia che lo porta a distruggere la stanza. Il risalto dato dai media alla vicenda «sordomuto, privo di gambe e di numerosi organi interni distrugge una sala del Saint James hospital » ha conseguenze devastanti sul seguito della storia: Douglas scopre la clinica in cui era curato Johnny e, travestito da chirurgo, prova ad ucciderlo con un siero letale. Solo l'intervento di Dylan, entrato casualmente nella sala reparto, evita la catastrofe. Nessun trauma per Johnny, solo la paura, leggibile nei suoi occhi, del tentato omicidio. Ha forse riconosciuto qualcuno? Questo è quello che intuisce Dylan Dog e che getta una nuova ondata di mistero sul caso. Quello che poteva sembrare il lieto fine della storia, con la famiglia di Johnny che rintraccia il proprio figlio a seguito dello scandalo giornalistico, è l'inizio dell'inferno per Freak. La prigionia in una cantina, la solitudine, l'assenza di cure, l'obbligo di magiare rifiuti non è niente di fronte all'amara verità: Johnny Freak non è altro che una cavia, un esperimento umano usato dalla famiglia Arhkam per salvare il figlio prediletto Dougal, affetto da una grave malattia degenerativa. Il quinto senso e mezzo dice che nella storia qualcosa non quadra: chi era quel pazzo criminale che era tanto interessato a uccidere Jonny con il siero letale? E perché la famiglia di Jonny si è fatta viva solo dopo il risalto mediatico? Come faceva Jonny a sapere dell'esistenza del fratello? E se fu rapito all'età di due anni, come potevi Freak ricordarsi di Dougal? Si erano forse visti durante gli anni della prigionia? E se cosi fosse, come era stato possibile? E se sono stati gli Archam a relegare per quindici anni Jonny in una cantina, chi gli ha amputato le gambe, asportato un polmone e un rene? Queste le domande a cui Dylan deve dare risposta dopo il ritrovamento a casa Archam di un disegno apparentemente privo di significato, con raffigurato il volto di Dougal. Nel frattempo Johnny, usato come cavia dalla famiglia e imprigionato in un seminterrato, scopre l'amara verità. Recuperato l'udito, Johnny scopre che Dougal è intenzionato a ucciderlo, a sbarazzarsi di lui una volta per tutte, a rimuovere ogni traccia del corpo del fratellino menomato per evitare sospetti da parte di Dylan. E proprio nel momento in cui sembra essere giunta la fine per il protagonista, Johnny si libera e riesce a fuggire. Nel frattempo Scotland Yard, grazie all'aiuto di Dylan, si reca sul luogo del crimine con un mandato di arresto. Costretti a confessare, gli Archam iniziano a narrare la triste Johnny, figlio della signora incriminata e di un altro uomo - che non si era più fatto vedere dopo che lei era rimasta in cinta. Un aborto sarebbe stato pericoloso: troppo tardi, infatti, si era accorta della gravidanza. Ecco allora Johnny, un figlio non voluto da nessuno, frutto dell'odio. Un figlio sano, se non fosse che era sordomuto. È la nascita di Dougal, il figlio prediletto affetto da una particolare malattia degenerativa, a portare gli Archam alla decisione di usare le gambe, il rene e il polmone di Johnny per salvare la vita del fratello. Nonostante il miglioramento delle condizioni e l'arresto della malattia degenerativa, Johnny restò chiuso in cantina quindici anni come riserva di organi del fratellastro. È proprio questa nuova crisi a portare Dougal, stufo di trapianti, geloso del fratello, a tentare fino alla fine di sbarazzasi di Johnny. Seguendo le orme di Dylan – che nel frattempo aveva ritrovato Johnny dopo la fuga - Dougal minaccia di uccidere l'eroe di Craven Road se non si toglie dalla traiettoria ideale per uccidere il piccolo Freak. Il colpo sarebbe destinato a Dylan, se non fosse che Johnny si frappone tra lui e l'amico restando in fin di vita. Al piccolo Freak, come estremo gesto di riconciliazione è di affetto con il mondo che lo aveva rifiutato – non resta che donare il cuore al fratello, anche lui in fin di vita. Johnny Freak, pertanto, è una condanna di tutti gli stereotipi degli anni '80 (del brutto, del diverso, del marginale). In un mondo dove paradossalmente questi pregiudizi sono rovesciati, i veri mostri della società non sono i freaks - spesso più umani, sensibili, e colti dei benpensanti -, ma gli uomini comuni che, nella profondità del loro animo, svelano il proprio aspetto moralmente mostruoso. Bibliografia:
Johnny Freak Il cuore di Johnny Il cimitero dei Freaks Immagini tratte da: www.comicsblog.it coolinterestingstuff.com www.slumberland.it
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Febbraio 2023
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