Una trama classica nasconde una densità di situazioni inaspettata
Un breve romanzo davvero sorprendente quello di Claudia Piñeiro, sceneggiatrice e scrittrice argentina. Tua (Tuya) è la sua prima opera, datata 2005 ed edita in Italia da Feltrinelli. Un breve romanzo, ma molto denso nei contenuti; e proprio questo ne fa la sua genialità. La trama iniziale è molto semplice e se vogliamo anche un po’ abusata: una famiglia borghese di Buenos Aires, Inés, la moglie, scopre che Ernesto, suo marito, la tradisce. Tra di loro una figlia, Laura, che tutti chiamano Lali, nel pieno dei problemi della giovinezza. Qualcosa di già sentito ovviamente, ma è invece sorprendente come la Piñeiro riesce a sviluppare questo intreccio. In poco più di cento pagine, estremizzando completamente uno dei personaggi principali, l’autrice dipinge tutto uno scenario di situazioni e reazioni, forse eccessive all’interno di un’unica storia, ma che in realtà restituiscono un quadro completo di dinamiche familiari e relazionali abbastanza tipiche. Spesso definito e classificato come un giallo, un noir, in realtà questo libro possiede ben poco di questo genere: il giallo serve solo come scusa, diversivo. Un omicidio effettivamente si verifica nelle prime pagine, ma è soprattutto funzionale a presentare i personaggi e la loro psicologia. Una sorta di delirio sembra muovere ogni personaggio presente, in un susseguirsi di esempi totalmente negativi, dove le uniche figure che sembrano salvarsi sono Lali e Guillermo, uno sconosciuto che quest’ultima incontra alla stazione degli autobus. Inés ed Ernesto portano invece avanti una sorta di partita a scacchi, in cui ognuno studia le mosse dell’altro. Ma nel finale ci saranno dei vincitori? Praticamente impossibile entrare in empatia con entrambi i genitori. Inés, i cui tratti sono i più estremizzati, sembra quasi impassibile a ogni emozione o reazione istintiva, si muove invece come un’efficiente (almeno dal suo punto di vista) macchina da guerra, pronta a tutto pur di tenere in piedi il suo castello di carte, costruito faticosamente e con l’inganno fin dall’inizio. Ernesto, forse un po’ più emotivo sembra ingannarci all’inizio, per poi rivelarsi nella sua natura altrettanto bassa. E se questo non bastasse a rendere il quadro abbastanza agghiacciante, abbiamo anche il totale fallimento della figura genitoriale, portato avanti per ben due generazioni: il primo modello negativo è rappresentato dalla madre di Inés, il secondo dalla stessa Inés, ma anche da Ernesto che seppur ostentando grandi preoccupazioni per Lali, è talmente preso da se stesso da non rendersi assolutamente conto di quello che succede alla figlia. Una tragedia e drammaticità che sicuramente strizzano l’occhio alle origini latino americane della scrittrice, una scrittura semplice e diretta, un’alternarsi di voci e punti di vista (prevale sicuramente quella di Inés, ma sono inseriti anche dei referti della polizia, telefonate, dialoghi) rendono Tua un romanzo di piacevole lettura. Potrebbe interessarti anche: http://www.iltermopolio.com/letteratura-e-teatro/le-nostre-anime-di-notte http://www.iltermopolio.com/tutti-gli-articoli-letteratura-e-teatro.html http://www.iltermopolio.com/letteratura-e-teatro/le-intermittenze-della-morte-la-parabola-sulla-vita-e-sulla-morte-di-jose-saramago Foto tratte da: http://www.lafeltrinelli.it/libri/claudia-pineiro/tua/9788807018411 https://mrspeabodyinvestigates.wordpress.com/2016/08/17/women-in-translation-month-claudia-pineiros-a-crack-in-the-wall-argentina/
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Maggio 2023
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