“Ma noi non volevamo farlo” ho insistito.
“A volte non c’è bisogno di voler ferire qualcuno per fargli del male, Jack. Capito?” Non sempre ce lo ricordiamo noi adulti, figurarsi dei bambini. Ma proprio come insegna Veronica a Jack, così R.J. Palacio (pseudonimo di Raquel Jaramillo) cerca di ricordarlo a tutti noi con Wonder, suo romanzo d’esordio, edito in Italia da Giunti Editore. Un romanzo che probabilmente troverete nella sezione ragazzi ma che, sia per la sua scrittura sia per la storia e i valori a cui questa rimanda, è una lettura che consiglierei anche agli adulti. Il romanzo è strutturato in otto parti con l’alternarsi dei punti di vista di vari personaggi. Il protagonista è August, Auggie, un bambino di dieci anni. August è nato con una patologia che colpisce la fisionomia facciale e che di conseguenza causa anche problemi collegati allo sviluppo degli organi di senso facciali, in particolar modo le orecchie e quindi l’udito. L’autrice, in un’intervista al Telegraph, ha dichiarato di aver tratto spunto per il libro da una sua esperienza personale. Durante una giornata al parco in compagnia dei suoi due figli, la Jaramillo vede una bambina affetta da una malattia che poi scoprirà essere la sindrome di Treacher-Collins; il panico la coglie, soprattutto per la possibile reazione della figlia piccola di 3 anni, così richiama i bambini e si allontana di corsa: «Alle mie spalle ho sentito la madre della ragazzina che, con voce molto calma, diceva: “Forse è ora di tornare a casa”. Mi sono sentita un verme e non sono riuscita a dimenticare questa esperienza.» Da quell’episodio e da quella emozione di vergogna l’autrice ha imparato qualcosa: il rispetto per l’altro, che non significa come erroneamente si pensa, davanti a situazioni come queste, una forma di iperprotezione o un atteggiamento di favoritismo e agevolazione, ma semplicemente la capacità di guardare il prossimo sempre con lo stesso sguardo, al di là del suo aspetto esteriore o interiore.
Ed è questo che il protagonista di Wonder desidera più di ogni altra cosa: “Se trovassi una lampada magica e potessi esprimere un desiderio, vorrei avere una faccia così normale da passare inosservato”. Non stupisce che da piccolo Auggie adorasse il casco da astronauta che gli aveva regalato Miranda, l’amica di sua sorella Via: con quel casco poteva essere chiunque, ma anche semplicemente un bambino normale. Poi improvvisamente il casco sparisce e così, nello stesso modo, i suoi genitori capiscono che non possono continuare a proteggerlo per sempre.
Dopo aver studiato sempre a casa con la madre, August si trova ad andare per la prima volta a scuola, in prima media. Da qui prende veramente avvio il romanzo, perché per Auggie la scuola significa molte cose: non solo confrontarsi con grandi e bambini che lo giudicano per il suo aspetto, ma anche scoprire che cos’è “una classe” e vivere una routine totalmente nuova, fatta di professori, compiti, progetti scolastici e molto altro. Senza dubbio una volta a scuola Auggie si troverà faccia a faccia con il pregiudizio e il bullismo, ma scoprirà e imparerà anche a riconoscere l’amicizia, quella vera. Wonder, questo inno alla gentilezza, è diventato da poco anche un film con Julia Roberts, Owen Wilson e un bravissimo Jacob Tremblay nei panni di Auggie. Foto tratte da: https://www.giuntialpunto.it/product/8809058348/libri-wonder-r-j-palacio I disegni inseriti in questo articolo sono stati espressamente realizzati da Elisa Grilli, per visionare altre sue opere visitate: https://elisagrillidc.wixsite.com/drawing2dream oppure https://www.facebook.com/elisagrillidicortona/ Potrebbe interessarti anche:
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Febbraio 2023
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