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28/7/2016

Di come uno scarto del Boss diventò una perla di Patti Smith

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di Enrico Esposito
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La rinnegò. L'aveva incisa e di fatto destinata a "Darkness on The Edge of Town", l'album che doveva sopportare il non invidiabile onere di succedere al quella botta chiamata "Born to Run". Era il 1978, e il Boss all'ultimo step escluse dal suo quarto disco una lirica impregnata di sudori dopo giornate sfiancanti in fabbrica e di bisogno di sussurrii tra braccia confortevoli al calare del crepuscolo. "Because the night" era formulata quasi in falsetto da Bruce Springsteen ma, seppur inquadrata nell'atmosfera notturna e dunque oscura, non appariscente del concept generale dell'album, appariva spaesata. Darkness on The Edge, posizionato dal gotha Rolling Stone alla posizione non proprio sgradevole 151 tra i 500 capolavori delle sette note di tutti i tempi, non poteva permettersi di "distrarsi" troppo dalle febbrili ispirazioni offerte dagli angoli delle strade così affondate nella mente del Boss dalle prime battute della sua ascesa, dell'incoronazione a capopolo e onesto biografo delle storie di una classe sociale, quella operaia, alla quale apparteneva e doveva più di un pensiero.
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"Badlands", "Streets on fire", "The Promise", alcune delle frecce vigorose lanciate dai Play di una tra le produzioni più cupe ma difficilmente dimenticate dai fans veri. "Because the night" non tradiva radicalmente il tono generale della manifestazione springsteeniana, ma d'altro canto possedeva il difetto decisivo di riservare in modo eccessivamente liberatorio il momento del relax e del'abbandono alle fatiche e ai giochi dell'amore. Bruce la registrò ugualmente e la cantò pure in concerto con l'E - Street Band diverse volte. Soltanto a distanza di Trent'anni, "The Promise" del 2010 l'ha accolto all'interno della sua Playlist e ha rivissuto un'esaltante Nuova Giovinezza grazie alle esaltanti performances come al Madison Square Garden del 29-10-2009, quando in occasione del "25 Anniversario dalla nascita della Rock and Roll Hall of Fame" sul palco Springsteen fu accompagnato da Bono degli U2 e da Patti Smith colei che da quello "scarto" avrebbe tratto una delle perle immortali della sua carriera.
Il caso aveva infatti voluto che all'epoca dell'incisione di "Darkness on The Edge" il suo produttore Jommy Iovine stesse lavorando contemporaneamente alla messa a punto del terzo LP di un'altra artista che stava registrando in una stanza non molto lontana dal Boss. Lei era una certa Patti Smith, aveva lanciato al suo esordio nel 1975 un pesante schiaffo in faccia a pubblico e critica con l'originalità di "Horses" e tre anni dopo si apprestava a pubblicare un altro passaggio fondamentale, denominato "Easter". Pasqua, riflessività, catarsi, ereditate da una maturazione importante, dall'evoluzione caratteriale e culturale di una ragazza che stava diventando donna affermata. "Easter", album di solennità e filosofia dopo le corrosioni e introspezioni dei precedenti. Non fu un mettere da parte, nè averne abbastanza della post-psichedelia, di Jimi Hendrix, degli scheletri nell'armadio di stampo adolescenziale stupendamente raffrescati sul modello dei Rimbaud, Verlaine, di cui la "Sacerdotessa del Rock" portava in scena letture particolari nei locali newyorchesi ai primissimi passi del suo arrivo nella "Grande Mela". "Easter" rappresentava l'approfondimento doveroso con la religione e il misticismo.
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La Patti abile fu nel raschiare leggermente due tipici versi springsteeniani working- class "I work all day out in the hot sun" e "What I got I have earned, What I'm not I have learned", riversando una manciata di metafore di gusto romantico e simbolico che si fusero senza patemi tra le pieghe della ballata d'amore. Non apportò altre sostanziali modifiche alla versione di Bruce, conservando il crescendo del ritornello e la seducente vena di "prosternazione" espressa dal "Take me now baby as I am".
E nonostante dopo anni Patti abbia dichiarato di odiare "quella merda che avevo scritto", ancora oggi "Because the Night" resta una delle canzoni che volentieri fa riascoltare oltrechè una hit di successo clamoroso e storico.
Immagini tratte da:

Immagine 1 da www.antiwarsongs.it
Immagine 2 da www.consequenceofsound.net
Imamgine 3 da www.genius.com


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