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9/2/2018

Al tempo del trap e dei talent c'è per fortuna ancora spazio per la poesia

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di Enrico Esposito
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​​Max Gazzè è uno degli interpreti più eclettici della canzone italiana da più di vent'anni. Al Festival di Sanremo fa la sua prima comparsa nel 1999 tra le "Nuove proposte" con "Una musica può fare", che diventerà una delle sue hit principali, come "Il timido ubriaco" del 2000 con cui ottiene un eccezionale quarto posto in classifica e un grande apprezzamento da parte di pubblico e critica ​per il suo stile personalissimo. A Sanremo Gazzè torna nel 2008 con "Il solito sesso", nel 2013 quando presenta al pubblico la canzone "Sotto casa" e nel 2018, infine, portando in scena un'antica narrazione legata alle sabbie e alle acque di Vieste, località del Gargano dall'incantevole bellezza. "La Leggenda di Cristalda e Pizzomunno" è un tuffo nell'incanto e nel tempo, la riproposizione di una tragedia d'amore in un contorno musicale di altra epoca, a capo del quale Max Gazzè veste i panni del più classico dei cantastorie. 
​Apre un pianoforte, lo affiancano gli archi, la fiaba si solleva sulle corde di un'arpa e la marcia scandita dalle percussioni e dai fiati. L'aura leggendaria insomma si impossessa dello spettatore in modo naturale. Non c'è un'antifona, non si sente la necessità di dover attendere prima di calarsi profondamente in un viaggio dalle tinte omeriche e dagli insegnamenti universali. Pizzomunno era un pescatore alto e forte, di bell'aspetto, che amava ed era ricambiato con sincera passione da Cristalda, una fanciulla di rara bellezza e dai capelli lunghi color dell'oro. Gli innamorati vivevano in un villaggio lungo le spiagge dell'odierna Vieste e ogni giorno il bel Pizzomunno, durante le sue battute di pesca, si imbatteva nei canti ammalianti delle sirene del mare che, rapite dal suo sguardo, erano arrivate a promettergli persino l'immortalità pur di conquistarlo. Ma il tenace pescatore non aveva mai ceduto alle loro avances, non aveva mai rinunciato alla sua Cristalda seppur costantemente le sirene rendessero pericoloso il suo ritorno dal mare scatenando onde aggressive e pericolose. Ma una notte, mentre i due innamorati si erano ritirati su un isolotto di fronte alla costa, Cristalda fu strappata al suo amato dalla furia cieca delle sirene che la rapirono per sempre incatenandola negli abissi della corrente. E si narra che Pizzomunno, dopo averla cercata invano, avesse invocato la fine della vita pur di ricongiungersi a lei, e fosse stato ritrovato il giorno dopo pietrificato, sotto le sembianze di un bianco scoglio alto venticinque centimetri che da allora veglia sulla spiaggia di Vieste e ha preso il suo nome. Ma se in vita il loro sentimento esclusivo non era destinato alla felicità, il mito riserva ai due amanti per l'eternità dell'incontro che ogni cento anni è a loro permesso, allorquando Cristalda riemerge dai fondali marini per riunirsi al fedele Pizzomunno.
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Lo scoglio di Pizzomunno sul litorale di Vieste (FG)

Nella sua interpretazione dal vivo sul palco dell'Ariston sanremese, così come nella versione in studio del brano, Max Gazzè riesce a fermare il tempo esattamente come accade ogni cento anni per Cristalda e Pizzomunno. Cadono i millenni trascorsi, gli uomini e le donne si spogliano delle loro singolarità per ascoltare una poesia altisonante e apprezzare la morale di una vicenda infelice per color che non sono in grado di perseverare le proprie battaglie di fronte a ostacoli tremendi. Gazzè dà l'impressione di recitare più che di cantare, tesse le trame della leggenda con un andamento dolce e pacato anche all'esplosione della tragedia e nello scontro con la morte. A turno si cala negli animi di Cristalda e di Pizzomunno, entra nei loro pensieri massimi e parla con le loro voci. Si fa interprete di un'armonica lirica in versi ispirati al co-autore Francesco De Benedittis da un incontro fondamentale avvenuto durante una vacanze tra i tesori di Vieste. L'incontro con le ragazze dell'associazione Aruska, e del loro amore incessante per il Gargano e la sua storia che le ha portate a porsi al servizio di questa terra decantandola tra i turisti e gli abitanti di Vieste.

 Immagini tratte da:
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-Immagine 1: https://itunes.apple.com/it/album/la-leggenda-di-cristalda-e-pizzomunno-single/1342331805

- Immagine 2: http://www.vieste-gargano.com/vieste1.htm

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