di Enrico Esposito
Ascoltare le canzoni della giovane band trevigiana Frammenti significa catturare tanti momenti diversi. Della vita, della giornata, delle persone. Il nome completo del quartetto composto da Alex Michielin (voce, basso), Mauro Serafin (voce, percussioni), Francesco Da Ros (sintetizzatori e sequenze), e Antonio Cettolin (chitarra, voce) infatti è “Frammenti di Specchio”, teso a rappresentare il valore assolutamente fondamentale ricoperto dal rapporto con la realtà all’interno della composizione dei loro testi. Nato nel 2016, il progetto che registra la pubblicazione dell’album di debutto “Istantanee” nel 2018, numerose collaborazioni e l’uscita di importanti singoli nel 2020 fino all’ultimissimo “Rumore”, si segnala per una costante poliedricità sonora, frutto delle differenti anime convivono al suo interno. Dall’alternative rock e al punk, all’hip hop e al cantautorato, sono molteplici le “tradizioni” che i quattro componenti della band hanno trasferito all’interno dei “FRAMMENTI”, riuscendo nell’impresa non facile di farle convivere in maniera efficace e naturale non solo da un punto di vista strumentale. Le voci stesse dei musicisti (escludendo Francesco) si alternano e si mescolano tra un brano e l’altro, tra una strofa e la successiva, dando modo all’ascoltatore di familiarizzare in fretta con loro e stabilire un legame di condivisione e sintonia. Linguaggi diversi su moderne basi elettroniche e dance in grado di coinvolgere l’orecchio e la mente in scioltezza a stretto contatto con le atmosfere narrate e descritte. I Frammenti non si pongono limiti nella loro scrittura, affondando la penna sul sottosuolo accidentato dell’amore, disseminato di radici marce e splendidi germogli, e confessando le paure e fragilità che accompagnano scelte e pensieri. Non manca lo spazio dedicato alla dolce malinconia che si sente alla fine dell’estate, e allo stesso tempo il desiderio di esprimere un proprio messaggio sulla realtà disgraziata dell’ultimo semestre. Così infine legittimamente arriva il bisogno di fotografare senza filtri anche le esperienze meno piacevoli che ognuno ha la sfortuna di incontrare in prima persona nel corso di una semplice serata.
Un ulteriore tratto distintivo che emerge all’interno della produzione della band consiste nel ricorso costante a un linguaggio metaforico, nascosto che stimola maggiormente l’immaginazione e l’ascolto stesso, come dimostrano ad esempio i titoli evocativi dei brani. In attesa di presentare una nuova raccolta, i Frammenti si sono resi protagonisti di numerose iniziative che hanno accompagnato la pubblicazione di singoli inediti ponendo come principale obiettivo il coinvolgimento diretto dei propri fans. I videoclips di “Mi dicono cambia” e “Rumore” sono stati confezionati dai fans, che hanno inviato alla band le proprie testimonianze di lock-down da una parte e dall’altra piacevoli e divertenti racconti d’estate. Come mi ha raccontato Antonio Cettolin nel corso dell’intervista che la band ci ha concesso, “noi scriviamo con i fans”.
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Aprile 2023
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