COMUNICATO STAMPA LA STANZA DELLA NONNA FUORI VEN. 6 DICEMBRE 2019 IL NUOVO ALBUM “DOVE GLI OCCHI NON POSSONO ARRIVARE” COME SAREBBE UN FILM NEO-REALISTA, SE FOSSE UN DISCO ROCK TITOLO: DOVE GLI OCCHI NON POSSONO ARRIVARE ARTISTA: LA STANZA DELLA NONNA DATA DI USCITA: 6 DICEMBRE 2019 REGISTRAZIONE E MIX: DALEK STUDIO (CLAUDIO LA ROSA) PRODUZIONE ARTISTICA: LA STANZA DELLA NONNA E DAMIANO MICELI PROGETTO GRAFICO: BRUNO DI SARCINA E MATTEO VILARDO MASTERING: ENZO CIMINO Dove gli occhi non possono arrivare è il secondo disco de La Stanza della Nonna: sette brani che ben rappresentano il percorso che il gruppo ha intrapreso dopo la pubblicazione della propria opera prima. La poetica delle canzoni di Dove gli occhi non possono arrivare resta legata ai temi più cari a La Stanza della Nonna. L’intimità dei rapporti umani visti attraverso le denunce sociali (Mendico), le emozioni di una serata tra amici (Mortell In), l’affetto del rapporto padre/figlio (‘O papà) e l’ozio creativo (Dove gli occhi non possono arrivare). Ma c’è anche il legame con l’acqua, metafora che indica il fluire della vita (Anima d’idrogeno) e la ricerca della vera felicità: risiede davvero nell’accumulo di oggetti ed esperienze ( Torri, cattedrali, strade e cimiteri)? E infine, nell’eterna lotta tra il reale e la fantasia La Stanza della Nonna non ha dubbi su cosa scegliere, per scoprirlo basta ascoltare Hai mai visto asini volare? Gli anni che hanno portato alla creazione di Dove gli occhi non possono arrivare sono stati ricchi di stimoli per La Stanza della Nonna e il suono del disco ne risente. Il cambio di formazione (in questi anni i componenti sono passati da sette a quattro) ha permesso al gruppo di esplorare nuovi territori sonori con entusiasmo e ricercatezza. Una scelta che permette a chi ascolta Dove gli occhi non possono arrivare di trovare atmosfere inedite per La Stanza della Nonna. Un lavoro frutto di anni, come abbiamo detto, ma anche di rapporti e collaborazioni nuove: fra tutte quella con Damiano Miceli che ha guidato i “nonni” in questo percorso. Non possiamo però parlare di una semplice produzione ma di un vero e proprio scambio continuo, fatto di intere giornate passate in studio a cercare la nuova strada che La Stanza della Nonna ha voluto intraprendere con decisione e curiosità. Dove gli occhi non possono arrivare è stato prodotto grazie ai fan che hanno partecipato alla campagna di crowdfunding (la seconda che La Stanza della Nonna riesce a portare al goal) ed è stato registrato e missato al Dalek Studio di Messina da Claudio La Rosa. Tracklist:
BIO: La Stanza della Nonna è quella camera che resta chiusa per volere di un genitore, dove non è consentito entrare perché deve restare ordinata nel caso in cui “potrebbero venire gli ospiti”. Una esperienza che ogni bambino cresciuto negli anni ’80 ha vissuto e che ha conferito a queste stanze un fascino irresistibile, proibito: non sai cosa puoi trovarci e immagini un mondo fatto di storie e canzoni. È questo il suono de La Stanza della Nonna, cinque musicisti messinesi che si muovono tra il folk, la psichedelia e l’elettronica in un insieme di cura e toni forti che – proprio come una nonna – ti sorprende, facendoti però sentire accolto. La Stanza della Nonna ha all’attivo un disco omonimo, due campagne crowdfunding arrivate al goal e un brano, Anima d’idrogeno, online dal 12 ottobre 2018. La Stanza della Nonna è: Gianluca Fontanaro: Voce, Basso Claudio D'Iglio: Chitarra elettrica ed acustica, Voce Bruno Di Sarcina: Tastiere, Synth, Percussioni Giuseppe Ruggeri: Basso, Guitalele Antonio Ramires: Batteria, Batteria elettronica Ospiti: Antonino Bellinghieri: Tromba, Flicorno (Nel brano: O papà) Federica Fornaro: Chitarra elettrica (Nel brano: Hai mai visto asini volare?) Simone Karmagally De Benedetto: Synth (Nel brano: Mendico) Fabrizio Marcellino: Chitarra acustica (Nel brano: O papà) Big Mimma: Percussioni (Nel brano: Dove gli occhi non possono arrivare) Claudio La rosa: Cori, Percussioni (Nei brani: O papà e Dove gli occhi non possono arrivare) FACEBOOK INSTAGRAM Info: www.lastanzadellanonna.com Email: stanzadellanonna@gmail.com
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COMUNICATO STAMPA Dopo la pubblicazione del singolo Bandiera, i Lowinsky tornano con un nuovo singolo Seppuku, in uscita il prossimo 23 gennaio per l’etichetta Moquette Records e distribuito da Artist First su tutte le piattaforme digitali.. Seppuku è un pezzo indie/alt rock che si muove su dinamiche piano/forte che ricordano la scrittura nervosa dei Pixies di Doolittle, la strumentazione è essenziale e fragorosa, sono le distorsioni infatti ad evidenziare i momenti più drammatici. “…vorrei solo i vestiti, sono al piano tra gli oggetti smarriti degli ospiti, parlo un poco con tutti, è come essere sempre pronto a morire o ad uccidere” Il testo si insinua tra i pensieri tragici di un aspirante suicida, nei giorni che precedono il gesto estremo. Il flusso di coscienza abbraccia diverse emozioni, dalla rassegnazione, alla rabbia, fino all’ammissione delle proprie colpe in un vortice di confusione e caos. BIO I Lowinsky sono una band indie-rock del sottobosco lombardo dalle forti tinte anni '90 (Lemonheads, Ash, Nada Surf), calata alla perfezione nell'universo musicale odierno, composta da Carlo Pinchetti (chitarra e voce), Davide Tassetti (basso) e Andrea Melesi (batteria). Nascono ufficialmente nel 2016 in un garage a Lecco quando Carlo e Andrea, concluse le rispettive esperienze con Finistère e Sweet&Divine, decidono di provare a concretizzare alcune idee ancora inespresse. Nel 2017 danno alla luce il primo EP intitolato semplicemente “Lowinsky”, pubblicato per l’etichetta lombarda Moquette Records. Negli ultimi due anni la band è impegnata nell’attività live e, in occasione del Record Store Day, pubblica un singolo stampato in sole 50 copie. Il 22 febbraio 2020 uscirà il primo album “Oggetti Smarriti” per Moquette Records. L’intera produzione del disco viene affidata a Giacomo Corpino di Whale Audio, conosciuto da Carlo anni prima all’Edonè di Bergamo, dove lavorava come fonico alla sua serata, The Exhibition Night. Contatti Spotify - Facebook - Instagram Crediti Scritto e arrangiato da Lowinsky Produzione artistica di Giacomo Corpino - Whale Audio Mix e Mastering a cura di Giacomo Corpino - Whale Audio Foto di Emanuela Mereu Artwork di Barney Bodoano Grafica di Linda Gandolfi
COMUNICATO STAMPA
“Nowhere Blues” è il titolo del nuovo album di King of The Opera, il progetto musicale del chitarrista, cantante, songwriter toscano Alberto Mariotti.
Le nuove canzoni che finalmente trovano luce, rompono il lungo silenzio in studio dell’artista, se si pensa che dopo il debutto “Nothing Outstanding” che segnava il passaggio artistico dal progetto Samuel Katarro a quello King of The Opera nel 2012, erano seguiti solo un EP nel 2014 ed un album di cover nel 2016. “Nowhere Blues” riprende il filo del discorso, dove era stato lasciato. Il titolo è un tributo agli amati bluesmen afro-americani del primo dopoguerra, che intitolavano i loro blues col nome della città che li aveva ispirati o dove li avevano scritti. In questo “Nowhere”, però, non si trovano città, ricordi, sentimenti limpidi, ma solo le impronte di un viaggiatore perso sul suolo lunare. In un certo senso “Nowhere Blues” è un album costruito su vuoti incolmabili (“Find Me”), ritmi remoti (“I’m in Love”), spazi stellari (“Nowhere Blues”). Quasi come quei bluesmen fossero proiettati verso una galassia lontana, unici testimoni di un mondo così arido, statico, etereo, che ci costringe ad un viaggio ininterrotto solo per riscoprire il nostro “luogo dei sogni”, un posto che non esiste se non dentro tutti noi, perché noi stessi l’abbiamo creato. King of the Opera torna a circondarsi di una vera e propria band di nuova formazione. Ad affiancare Mariotti ci saranno infatti Andrea Carboni (tastiere, programmazione, voce) e Elia Ciuffini (batteria, percussioni). Le 7 canzoni (o meglio flussi di canzoni) di Nowhere Blues ripropongono il personale songwriting psichedelico di Alberto Mariotti in un formato decisamente più elettronico e quasi totalmente inedito per il musicista toscano. Lo spettro stilistico oscilla infatti dal blues-rock allucinato della title-track al synth-pop decostruito di Monsters in the Heart, fino alla “quasi techno” The Final Scene. Nowhere Blues è stato registrato quasi completamente in casa e quasi tutte le parti sono state suonate da Alberto (eccetto dove indicato nei credits qui sotto). La traccia finale Places vede la collaborazione della band fiorentina /Handlogic, co-arrangiatori del brano.
“L’idea che mi ha portato a scrivere le canzoni di Nowhere Blues nasce da una mia piccola curiosità: cosa succederebbe oggi, dopo 10 anni, se provassi a comporre qualcosa di simile alle prime cose di Samuel Katarro? Cosa succederebbe se tentassi di imitare la scrittura e le atmosfere del mio primo disco Beach Party? Cosa accadrebbe nella mia testa se tornassi anche solo per un attimo a far vista a quei luoghi?
Quei luoghi non esistono più, nemmeno dentro di me. Si sono trasformati e hanno perso la loro forma originaria, hanno assunto confini indistinti e impalpabili come se qualcuno o qualcosa li avesse definitivamente cancellati dalle mappe geografiche. Il nuovo approdo è un mondo senza nome, un non luogo, un “nowhere” appunto, tutto da esplorare e definire. Così ho indossato la tuta da astronauta e sono partito per vedere cosa c’era. Era arrivato il momento di iniziare a raccontare le cose da una prospettiva completamente diversa e per me ancora sconosciuta. Sebbene avessi scritto la maggioranza dei pezzi qualche anno prima, ho colto l’occasione per slegarli da una concezione chitarrocentrica e spingerli al di là della forma canzone classica, utilizzando nuove soluzioni negli arrangiamenti e nelle strutture direttamente in fase di registrazione. Per questo ho evitato di lavorare in uno studio, preferendo una dimensione casalinga (nello specifico la cameretta di un mio amico ribattezzata La Villa Strangiato in omaggio ai suoi beniamini Rush) che mi permettesse di sperimentare e sbagliare tutte le volte che avessi avuto bisogno di farlo. I 5 mesi che ho impiegato per portare a termine Nowhere Blues li ho trascorsi giocando con la musica a 360 gradi, cercando di convertire in risorse tutti i limiti e gli imprevisti che una registrazione “fatta in casa” comporta. L’uso di sequencer, campioni e tutto ciò di elettronico che c’è dentro questi 7 pezzi è la diretta conseguenza del contesto in cui ho scelto di lavorare, in cui ho dovuto rinunciare alla batteria acustica e altre mille cose di cui sono stato costretto a fare a meno. Per fortuna. Credo che questo abbia dato un’identità e un’organicità precisa alle canzoni, ogni brano ha un suo elemento di ripetitività che lo caratterizza ma che allo stesso tempo lo accomuna agli altri, il riff di chitarra in Monsters in the Heart, il campione vocale in I’m in Love, il tema di synth in Nowhere Blues e così via. Il testo di Places, che vede la collaborazione degli ⁄Handlogic, è quello che meglio incarna lo spirito dell’intero lavoro e quel senso di meraviglioso disorientamento, non solo musicale, che è la principale fonte di ispirazione di Nowhere Blues My place is the one I can’t hold on to, wherever I am“ Alberto Mariotti – King of the Opera Credits Alberto Mariotti: voce, cori, chitarra elettrica, chitarra acustica, banjo, tastiere, sintetizzatori, midi sequencer, samples Alessio Gorgeri: basso elettrico midi sequencer, samples Elia Ciuffini: Midi drum sequencer su “Monsters in the Heart”, “I’m in Love”, “Never Seen an Angel” e “The Final Scene”, risate su “Never Seen an Angel” Fabrizio Marchetti: Fender Rhodes e Hammond B-3 Organ su “Never Seen an Angel” Stefano Orzes: Congas su “The Final Scene” ⁄handlogic: arrangiamento e produzione su “Places” Registrato da Alessio Gorgeri a La Villa Strangiato Tutte le tracce vocali registrate da Alessio Pangos al Sonic Studio Chitarre elettriche su “Monsters in the Heart” e “Find Me” registrate da Alessandro Sportelli (Ale Sportelli Recording Studio) Fender Rhodes e B-3 Hammond Organ su “Never Seen an Angel” registrato a SPM da Fabrizio Marchetti Congas su “The Final Scene” registrate al Vacuum Studio da Bruno Germano Post-produzione, mix and mastering: PATCHANY Studio (Firenze) Prodotto da Alberto Mariotti e Alessio Gorgeri Discografia Samuel Katarro Beach Party (2008, Angle Records) The Halfduck Mystery (2010, Angle Records/La Famosa Etichetta Trovarobato) Live at The Place (2011, A Buzz Supreme) King of the Opera Nothing Outstanding (2012, La Famosa Etichetta Trovarobato) Driftwood EP (2014, A Buzz Supreme) Pangos Sessions (2016, A Buzz Supreme) Contacts: kingoftheoperamusic@gmail.com Facebook: https://www.facebook.com/kingoftheopera Soundcloud: https://soundcloud.com/kingoftheopera Twitter: https://twitter.com/koto_music Il Cinema Teatro Nuovo Pisa, ubicato in Piazza della Stazione 16, ospiterà Sabato prossimo numerosissimi musicisti e cantanti, dando vita a una vera e propria festa con suoni della nostra terra. Sabato 18 Gennaio dalle ore 19.00, sul palco del Cinema Teatro Nuovo di Pisa si esibiranno più di 70 musicisti provenienti da tutta Italia. Oltre 25 gruppi appartenenti alla scena folk e world toscana e nazionale coinvolgeranno il pubblico con canti in dialetto, musiche popolari e spettacoli per oltre cinque ore. Tra i nomi di maggior rilievo saranno presenti: Giulio d’Agnello: cantante, polistrumentista, compositore e paroliere della provincia di Lucca; Annamaria Civico: cantante, docente, musicoterapeuta e attrice calabrese; Francesco Salvadore docente, attore, cantante e percussionista siculo, vincitore del premio Parodi nel 2013; Maria Piscopo cantante campana, attrice ed esperta in tradizioni popolari e le De’ Soda Sisters: esponenti del canto di rivolta toscano. Maratona Popolare è un’occasione per valorizzare la musica popolare italiana, proponendola anche rivisitata dagli artisti che riescono a catturare lo spettatore, accompagnandolo in un viaggio festoso dal profondo sud Italia fino al centro-nord. Giulio D''Agnello e le De' Soda Sisters ➢ Biglietti: 5 € ➢ Info & Prenotazioni: Tel: +39 392 3233535 Email: teatronuovopisa@gmail.com Facebook: https://www.facebook.com/teatronuovopisa/ COMUNICATO STAMPA "REPLAY” è il nuovo singolo di MONTONE, disponibile da oggi in radio e su tutte le piattaforme digitali. Il brano combina la tradizione cantautorale e italiana con ingredienti internazionali, alternando un travolgente riff di chitarra a campionamenti hip hop East Coast. Al centro, la potente linea melodica del ritornello. Link a “Replay” su Spotify: https://open.spotify.com/track/7fgLpAY0P9Ui2ozDN1Q1wQ?si=eX1b5WP1RAyefjXb4x9jbg Si fa strada un nuovo sound che, pur mantenendo la sensibilità dei lavori precedenti,riesce a guardare con disinvoltura al panorama d'oltreoceano, accogliendone elementi ritmici e sfumature graffianti. “REPLAY” parla di un incontro. È una canzone sulle sensazioni che, dopo una o più notti insieme, ci rimango appiccicate addosso quando veniamo ringhiottiti dalla frenesia della città. Esce a un anno di distanza da “Slalom” (Mistress/Goodfellas/Sony ATV), il disco d'esordio. MONTONE PARLA DI REPLAY È un flusso di immagini che scorre in loop nella mente, dopo l'incontro con una persona speciale. Forse ci sarà un seguito, forse no. Dentro restano comunque un sacco di piccoli frammenti, sensazioni, istantanee, che ci portiamo dietro e a cui cerchiamo continuamente di dare significato. Crediti Del Singolo: Radio Date: 17.01.2020 Autore, Compositore: Ferdinando Montone Produzione Artistica: Ferdinando Montone, Sante Rutigliano Etichetta: Mistress Records Distribuzione: Goodfellas Edizioni: Sony Atv BIOGRAFIA Montone inizia a scrivere canzoni all'età di quattro anni, nella vasca da bagno della sua casa in Calabria. A cinque inizia a suonare la chitarra e, da quel momento, fonda e scioglie decine di band. Ad un certo punto si ferma, riflette e scrive un disco in italiano, il suo primo da solista, e lo chiama “SLALOM”: occorre stare sempre attenti a quel che ci si presenta davanti per poterlo evitare o andarci incontro e abbracciarlo. Nel 2017 vince il concorso della rivista Classic Rock per esibirsi al MEI di Faenza con il brano “PORTAMI AL MARE”, e nel 2018 partecipa ai festival ROMA BRUCIA e TUTTO MOLTO BELLO a Bologna. Il suo primo singolo “DA QUANDO SEI PARTITA” viene promosso con una innovativa strategia su Tinder, attirando l’attenzione di testate quali Noisey/Vice e La Stampa e finendo sulla playlist editoriale di Spotify Scuola Indie. Nel 2019 esce “SLALOM” (Mistress/Goodfellas/Sony Atv), il suo primo disco, con a produzione artistica di Sante Rutigliano (già produttore di “Spazio” di Leo Pari) e la collaborazione alla batteria di Cesare Petulicchio (Bud Spencer Blues Explosion, Motta). Comunicato stampa Il 19 gennaio 2020 saranno trascorsi 40 anni da quando Piero Ciampi salutò il mondo per andare a sedersi a un tavolo apparecchiato fra le stelle. Si tratta di un’occasione importante e, proprio per tale ragione, questa edizione speciale del Premio a lui dedicato ha scelto di chiamarsi “Piero Ciampi ieri, oggi e domani”. Dopo un lungo oblio Ciampi è diventato una delle figure-chiave non solo della musica ma anche della cultura italiana contemporanea, dunque lo vogliamo ricordare per ciò che ha significato e continuerà a significare. In occasione di questo quarantennale della scomparsa, domenica 19 gennaio, alle 10.30 al Cimitero della Misericordia di Livorno verrà reso omaggio alla tomba di Piero Ciampi. Seguirà, alle 11,30, un’iniziativa in via Roma presso la casa natale di Piero e di Amedeo Modigliani, poste una di fronte all’altra. Il concerto al Teatro Goldoni di Livorno (19 gennaio 2020, ore 20.45) sarà un modo per rendere omaggio a Piero Ciampi e, al tempo stesso, ripercorrere le vicende del nostro premio. Lo faremo con i La Crus, vincitori della prima edizione, grazie anche ad una memorabile cover de “Il vino”, e con Omar Pedrini, anch’egli un pioniere nella rivisitazione del repertorio ciampiano. Il concerto del 19 gennaio sarà anche l’occasione per rievocare un momento davvero speciale per il Premio Ciampi: il concerto di Fabrizio de André nel 1997 (in cui, fra le altre cose, Fabrizio parlò di Piero in modo straordinariamente efficace). Quella sera sul palco con il padre c’era anche Cristiano de André. Cristiano, che sta conoscendo un momento davvero felice della propria carriera, salirà sul palco del Teatro Goldoni per un’esibizione in chiave acustica. Per l’occasione riceverà il Premio Speciale della Giuria. A proiettare il repertorio di Piero Ciampi nel futuro artistico (ma anche sociale) del nostro paese provvederà l’Orchestra Multietnica di Arezzo. Insieme all’ensemble diretto da Enrico Fink ci saranno Andrea Scanzi, una delle firme più acute del giornalismo italiano, e Paolo Benvegnù, autore di grande sensibilità che, sempre nel 1997, vinse il premio Ciampi insieme agli Scisma. La poliedricità di Piero come autore verrà messa in evidenza dagli arrangiamenti in chiave jazz dei suoi pezzi ad opera del Trio di Livorno, guidato dal pianista Andrea Pellegrini. Con loro Tommaso Novi (già nei Gatti Mézzi) e Francesco “Maestro Pellegrini” degli Zen Circus. Sul palco del Teatro Goldoni avremo poi i Letti Sfatti, altri vincitori del Premio Ciampi, appassionati rivisitatori in chiave rock del repertorio di Piero, e lo scrittore livornese Aldo Galeazzi, ciampiano da sempre. La partecipazione di Cristiano De André a quest’edizione del Premio ci ha spinti ad aprire una finestra su una città che ha dato i natali a tanti maestri della canzone d’autore italiana. Si tratta di Genova, che inaugurerà la nostra manifestazione il 16 gennaio presso Viadelcampo29rosso – La casa dei cantautori genovesi con la manifestazione “Piero Ciampi e Genova - un'affinità inevitabile”. Parteciperanno Gianfranco Reverberi, collaboratore artistico e grande amico di Ciampi, e Flavia Ferretti, una delle nostre vincitrici. Il Premio Ciampi ha sempre rivolto grande attenzione al mondo dell’editoria, fondamentale veicolo per la diffusione di idee, conoscenza, informazioni. A Livorno, alle 17.30 del 19 gennaio, nella Sala Mascagni del Teatro Goldoni, verranno presentati cinque volumi di pubblicazione recente. Il tema che li accomuna è l’irriducibilità alle convenzioni. “Pinelli – una storia” di Paolo Pasi è una scelta doverosa, essendo da poco trascorso il cinquantenario della strage di Piazza Fontana e della morte di Giuseppe Pinelli. Il Fabrizio De André vicino agli ideali anarchici è il protagonista di “Che non ci sono poteri buoni” di Paolo Finzi, mentre Alessio Lega racconta la storia di un grande cantautore politico (e Premio Ciampi alla carriera) in “La nave dei folli – Vita e canti di Ivan Della Mea”. Non può mancare, ovviamente, una dedica a Ciampi – irriducibile fra gli irriducibili - contenuta nel libro “Il Lanciatore di donne e altri racconti ” di Jennà Romano dei Letti Sfatti. Infine Fausto Pellegrini ci parlerà del suo “Incanto – Viaggio nella canzone d’autrice”. Piero Ciampi amò nella sua vita diverse forme d’arte. Per questo, così come nelle edizioni precedenti del Premio, accanto alla musica avremo arti visive, poesia, fumetti, performance teatrali. Sabato 18 gennaio a Villa Mimbelli (Sala degli Specchi), a partire dalle ore 16, sarà protagonista il Premio Ciampi L’altrarte. I vincitori di questa ventesima edizione sono Anna Scalfi Eghenter e Aldo Piromalli, quest’ultimo raccontato dalla voce di Giulia Girardello. A chiudere l’evento una performance musicale di Marco Lenzi. Domenica 19 gennaio, alle 16.30, nella Sala Mascagni del Teatro Goldoni avrà luogo la premiazione dei vincitori del Premio Valigie Rosse dedicato alla poesia. Come da tradizione ci sarà un vincitore italiano e uno straniero. Per il 2020 il riconoscimento andrà rispettivamente a Giulia Rusconi e al turco Haydar Ergülen. Oltre agli appuntamenti per così dire ufficiali il Premio Ciampi proporrà anche altri eventi. Il 17 gennaio (ore 18.30) nello Studio di Architettura 70 m2 andrà in scena "….e bastava un'inutile carezza a capovolgere il mondo" - racconto anarchico e poetico di Piero Ciampi. Il lavoro ideato da Arianna Scommegna e Massimo Luconi vedrà in scena Arianna Scommegna accompagnata alla fisarmonica da Giulia Bertasi. Nel corso della serata verrà presentato il progetto artistico “Tinta Unita”. Sempre il 17 gennaio, alle 21.30, Mercemarcia ospiterà la mostra fotografica di Daniele Stefanini “Sporca estate - scatti dal porto delle illusioni”. Nella stessa occasione i musicisti Nico Sambo e Antonio Bardi presenteranno “Nel porto delle illusioni - Omaggio a Piero Ciampi”. Quella di Genova non sarà l’unica trasferta del premio Ciampi. Il 18 gennaio allo Studio Gennai di Pisa (ore 21) seconda edizione del Piero Ciampi a fumetti con autori di grande talento quali Dr. Pira, Francesco Guarnaccia, Giovanni Timpano, La Tram, Micol & Mirco, Silvia Rocchi e Taddei & Angelini impegnati a immaginare un Piero Ciampi a fumetti. Il Premio Ciampi città di Livorno è organizzato dall’Associazione Premio Ciampi, con il contributo di: Comune di Livorno, Regione Toscana, Fondazione Livorno, Fondazione Teatro Goldoni ed Arci Livorno ed in collaborazione con: Viadelcampo29rosso, Edizione Valigie Rosse, Cooperativa Sociale Brikke Brakke, Carico Massimo, Mercemarcia, Studio di Architettura 70m2, Studio Gennai. COMUNICATO STAMPA ANNA BELLE FUORI IL SINGOLO DI DEBUTTO IL 6 DICEMBRE PER ROMOLO DISCHI ECCO L'INIZIO DI UN NUOVO PROGETTO, PER TUTTI GLI INGUARIBILI (E ULTIMI) ROMANTICI “ST. VALENTINE” SCOPRI IL BRANO SU SPOTIFY Scrivere una canzone a San Valentino e chiedere “Colpiscimi, colpiscimi! Fammi innamorare!” ... un po’ come scrivere una lettera a Babbo Natale. Ma tutti dovremmo restare un po’ bambini: perché l’amore è una cosa seria ma richiede ironia. TITOLO: ST. VALENTINE ARTISTA: ANNA BELLE DATA DI USCITA: 6 DICEMBRE 2019 ETICHETTA: ROMOLO DISCHI
BIO: Anna Belle. Coltiva una grande passione per la musica sin dall’infanzia ascoltando i suoi miti: Joan Baez, Eva Cassidy, i Beatles, Suzanne Vega, Stan Getz, Lucio Battisti. È forte fin da subito il desiderio di suonare le canzoni dei suoi artisti preferiti. All’età di 7 anni riceve in regalo la prima chitarra che suo nonno costruisce su misura per lei e all’età di 9 riceve finalmente tra le braccia la prima vera chitarra acustica. Inizia così il suo viaggio: un nomadismo musicale che spazia dal country al pop passando per il rock e la bossanova. Erratico in apparenza, contaminato e sempre libero, il mosaico musicale inizia a comporsi lentamente: Anna Belle comincia a scrivere le prime canzoni nell’età dell’adolescenza e le custodisce gelosamente. All’età di 20 anni la cantautrice lascia l’Italia: passando per la Spagna approda a Londra dove inizia a dedicarsi alla produzione di eventi culturali e di moda. Si aggiunge una nota di varietà alla creatività dell’artista: la fotografia, la moda e l’arte diventano un modo per realizzare fantasie, per giocare con l’immaginazione. Londra le offre uno scenario in fermento e culturalmente vivace: jam session e workshop con artisti provenienti da diverse parti del mondo. Anna Belle continua a scrivere: nel suo monolocale, nelle camere d’hotel, nelle metro, durante i viaggi in treno e in aereo. Il viaggio continua tra Parigi, Milano e NYc e gli incontri in questo triangolo saranno determinati per la cantautrice. Primo fa questi quello con l’artista Luz Maria Jaramillo (Marni): la designer e pittrice di origine colombiana è la prima ad ascoltare le canzoni di Anna Belle e a darle il primo vero incoraggiamento, a seguire poi l’incontro cruciale con Francesco Sacco (Cult of Magic), eclettico compositore e musicista, al quale affida la produzione dei brani: ne esce Blue Belle. Al suo esordio da cantautrice l’artista racconta in un EP vagamente noir e dal sapore orchestrale i suoi ultimi anni blue con brani pop dal retrogusto vintage immersi in un’atmosfera sospesa. St. Valentine è il primo singolo che ne anticipa l’uscita: la copertina e il video sono ispirati dalla cantautrice stessa che ne affida l’art direction a Federica Brambilla. COMUNICATO STAMPA BEFORE BACON BURNS UN NUOVO SINGOLO per la band di Monza dopo Ipnosi Regressiva, un nuovo capitolo in vista del nuovo album (per tutti i fan di Fast Animals And Slow Kids, Ministri, Giorgieness...) “COERENZA” IL NUOVO SINGOLO IN USCITA IL 20.12 SCOPRI IL BRANO SU SPOTIFY ARTISTA: BEFORE BACON BURNS TITOLO: COERENZA DATA DI USCITA: 20 DICEMBRE BIOGRAFIA: Siamo nati il 10 ottobre 2012 a Monza, imparando a conoscerci e a convivere con idee e suoni dello stesso colore di fondo ma con sfumature diverse. Il nostro primo Ep, "BAN", registrato al Frequenze Studio di Monza e contenente 4 tracce inedite in inglese, è stato pubblicato a fine 2013 e ben recensito su Rockit.it. Suonando ovunque ce ne fosse data occasione, dall'inizio del 2016 abbiamo cominciato a lavorare alla stesura del nostro primo album in italiano, " La Musica Elettronica è il Futuro", pubblicato il 4 novembre 2016 per Discipline, etichetta indipendente di Garbo & Luca Urbani. L'album è stato interamente finanziato grazie a una campagna di crowdfuding su Musicraiser.com. In tale occasione Luca Urbani (Soerba, Garbo, Fluon) ha selezionato 4 brani da riarrangiare in chiave elettronica, contenuti nell'EP "La Musica Rock è il Futuro" (2016). "La Musica Elettronica è il Futuro" ci ha permesso di girare per i palchi della Lombardia e fare tanta esperienza live, suonando in locali storici come il Rock 'n Roll, il Legend Club di Milano ed in contesti importanti per la musica indipendente come Linoleum e Pending Lips Festival. Nel 2017, dopo essere stati selezionati tra oltre 600 band, abbiamo raggiunto le fasi finali del Brianza Rock Festival, vincendo la possibilità di suonare sul palco BRF agli I-Days di Monza nella stessa giornata in cui si sono esibiti artisti come Radiohead e James Blake. Grazie a questo disco abbiamo avuto la possibilità di suonare in apertura ad artisti come Giorgio Ciccarelli (Afterhours), Heymoonshaker e Diego Esposito. Tra il 2018 e il 2019 abbiamo pensato di rallentare con le esibizioni live per concentrarci maggiormente sulla stesura del nostro secondo disco, Difetti, terminata nel Maggio 2019 con la produzione artistica di Andrea Ravasio, in uscita a breve sotto l'etichetta indipendente del produttore, Neve. Il 15 novembre 2019 esce Ipnosi Regressiva, il primo singolo tratto da un nuovo album in uscita questa primavera. I Before Bacon Burns sono: Eleonora, Andrea, Davide e Stefano. di Marianna Carotenuto Dopo il grande successo della tournée Orientale tra Cina e Giappone, Giovanni Allevi torna a calcare i palchi d’Italia. In occasione dell’uscita del suo nuovo album HOPE, disponibile nei negozi e digital store, il Maestro dal 1 Dicembre, è in tour con “HOPE Christmas Tour”, durante il quale il suo inconfondibile pianoforte si unisce a una grandiosa formazione composta dall’Orchestra Sinfonica Italiana. Tra le sue tante tappe, il 17 Dicembre, il compositore marchigiano ha portato la magia del Natale sul palco del Teatro Augusteo, deliziando i presenti con le più famose melodie del Natale, in una originale rilettura per pianoforte, coro e orchestra sinfonica. Accolto con interminabili applausi, Allevi ha confessato di essere super emozionato: proprio a Napoli ci fu il suo primo concerto, quando all’epoca si esibì per un pubblico di sole 5 persone, ma fu talmente forte il loro supporto che capì che “ la musica non è una questione di numeri, ma è una questione di emozioni vissute da persone che sono uniche ed irripetibili, a loro modo infinite.” Il concerto si è aperto con 2 brani per solo pianoforte, alla cui conclusione, Allevi ha presentato l’Orchestra Sinfonica Italiana con profonda ammirazione, sottolineando come avesse scelto ad uno ad uno i musicisti: “ riconoscendo nei loro occhi segni di squilibrio interiore”. Così alla melodia del pianoforte, si è aggiunta la perfetta armonia dell’Orchestra Sinfonica; nonché, in alcuni brani, come l'Ave Maria, la delicata voce del soprano Silvia Pantani. Il concerto è stato scandito da aneddoti, pensieri e spiegazioni che Allevi si accingeva a regalare alla platea, prima di ogni brano, con il suo fare timido ed impacciato; a volte quasi chiedendogli il permesso, preoccupato di annoiarlo. Al contrario, i fan sono stati ben contenti di ascoltare le storie che c’erano dietro le sue composizioni, come un filo conduttore tra ricordi e musica. Un esempio è Santa Lucia, brano che il compositore spiega di aver proposto come preghiera alla Santa, in seguito ad un intervento d'urgenza per un improvviso distacco della retina, mentre si trovava in Giappone per il Japan Tour 2017. Non sono mancate spiegazioni tecniche; Allevi ha illustrato al pubblico, con esempi concreti al pianoforte, la differenza tra la scala pentatonica, ovvero la scala cinese composta da 5 note e la nostra scala musicale. Il Maestro spiega di aver utilizzato per la Ninna Nanna i suoni della scala cinese, poiché priva dei cosiddetti suoni dell'inquietudine, con il fine ultimo di creare un componimento dolce ed armonioso. Così, tra un brano e l'altro, il compositore ha permesso a tutti di assaporare un po’ della sua vita, raccontando anche della volta in cui, trovandosi in Giappone, aveva in programma una mostra d'arte. Suo malgrado, una forte febbre lo aveva costretto a letto; fu in quella stanza d'albergo, in preda alle allucinazioni,che nacque un suo nuovo componimento. Avvicinandosi alla fine del concerto, la scaletta ha previsto componimenti natalizi che hanno pervaso il Teatro Augusteo di magia e viva partecipazione, soprattutto in occasione dell'ultimo brano, per la cui esecuzione i musicisti hanno abbandonato il loro rigore e le loro postazioni e si sono letteralmente scatenati, mettendo in scena qualcosa mai visto prima. Giovanni Allevi é un compositore dalla bravura eccezionale, un Maestro che si fa promotore della modernità della musica classica e la rende accessibile a tutti. Non possiamo far altro che adorarlo. Per info, date e biglietti visita il sito www.giovanniallevi.com Immagini tratte da: https://giovanniallevi.com/ |
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