In occasione dell'uscita del suo nuovo album "Nel mio stomaco", pubblicato lo scorso 11 gennaio, abbiamo avuto il piacere e la fortuna di realizzare un'intervista alla talentuosa cantautrice pisana Giulia Pratelli.
di Enrico Esposito
1) Buongiorno Giulia, ti ringrazio molto per avermi concesso questa intervista. Martedì 11 gennaio è uscito il tuo terzo album “Nel mio stomaco”. Questo titolo si ritrova anche in uno degli undici brani della tracklist. Mi racconteresti quando hai scelto di denominare l’intera raccolta così e con quali significati? Ciao, grazie a te per avermi ospitata! L'ho scelto subito, dopo aver scritto il brano, perché l'ho avvertito come un piccolo manifesto che poteva racchiudere tutto quello che avevo da dire, anche con gli altri brani. Nello stomaco abbiamo un groviglio fatto di eccitazione, paura, rabbia, serenità... è il centro emotivo del nostro corpo, meno considerato rispetto al cuore ma a mio avviso più vero, più concreto. 2) Il disco vede una nuova collaborazione artistica con Zibba come nel precedente volume “Tutto bene”. Com’è avvenuta la messa a punto di questo lavoro, partendo dalla prima idea di realizzazione? Zibba ha seguito la produzione artistica anche stavolta, aiutandomi a realizzare gli arrangiamenti e a trovare il suono del disco. La messa a punto vera e propria, però, è avvenuta in studio, lavorando insieme ai musicisti e facendoli suonare, seguendo anche le loro idee e sfruttando il loro prezioso contributo. Mi fa piacere menzionarli sempre: Toto Giornelli (basso e contrabbasso), Edoardo Petretti (piano e tastiere), Filippo Schininà (batteria) e Luca Guidi (chitarre). 3) Le canzoni che compongono “Nel mio stomaco” navigano tematiche diverse, affiancando all’amore e alle sue dinamiche riflessioni legate ad altri tipi di relazioni umane (amicizia, famiglia). Il tuo punto di vista si fonde con coordinate comuni, oggettive che vanno a coinvolgere persone, momenti (“Luglio”) ma anche luoghi isolati o trafficati (“Niente”, “Roma, Milano”). Potresti descrivermi come sono nate le tracce e se contengono dei risvolti particolarmente legati a tue esperienze personali? Ogni traccia ha una sua storia e in qualche modo passa sempre da me e dal mio modo di guardare: a volte sono cose che ho vissuto direttamente, altre volte le idee provengono da racconti o cose viste... sono però sempre raccontate in modo soggettivo, passando attraverso il mio sguardo e il mio linguaggio. 4) La traccia numero 3 “Qualcuno che ti vuole bene”, pubblicata nei mesi scorsi come singolo, ti vede duettare con Bianco. Ti va di parlarmi di questa collaborazione? Molto volentieri! E' una collaborazione di cui sono felicissima: stimo tanto Bianco e seguo da anni il suo percorso. Dopo aver scritto il brano ho immaginato che sarebbe stato bello cantarlo con lui e per mia fortuna Alberto ha accettato e ha scelto di scrivere le sue strofe. E' stato davvero bello ascoltare il brano finito, con la sua voce e le sue parole. 5) In chiusura all’album è presente il brano “Non ti preoccupare” già ben noto al pubblico perché vincitore del premio “Miglior testo” al Premio Bianca D’Aponte 2018. C’è un motivo ben preciso dietro la scelta di inserire la canzone in questa parte dell’album? Sì, il brano racconta un ritorno verso casa. "Vado piano, non ti preoccupare" è ciò che rispondo sempre a chi mi chiede di guidare con prudenza, è una manifestazione di affetto semplice ma forte. 6) L’ultima domanda riguarda la dimensione live. Sono in programma a breve concerti in cui presenterai “Nel mio stomaco” al pubblico? Abbiamo in programma intanto alcune presentazioni ma aspettiamo ad annunciarle per capire come si evolve la situazione... spero di poter organizzare un tour tra la primavera e l'estate, ho davvero voglia di portare in giro questi brani e tornare a suonare dal vivo.
0 Commenti
|
Details
Archivi
Marzo 2023
|