25/2/2022 Songs in a conversation è il nuovo omaggio a Nick Drake di Roberto Angelini e Rodrigo D'ErasmoRead NowCOMUNICATO STAMPA ESCE OGGI VENERDÌ 25 FEBBRAIO IL NUOVO PROGETTO DI ROBERTO ANGELINI e RODRIGO D’ERASMO SONGS IN A CONVERSATION UN OMAGGIO AL SONGWRITER FOLK-BLUES NICK DRAKE A 50 ANNI DALL’USCITA DI “PINK MOON” PARTE IL 27 FEBBRAIO IL TOUR DI PRESENTAZIONE 27/02/22 Roma - Angelo Mai 02/03/22 Milano - Blue Note 05/03/22 Bologna - Estragon 12/03/22 Trieste - Teatro Miela 17/03/22 Napoli - Auditorium Novecento 18/03/22 Bari - Officina degli Esordi 19/03/22 Taranto - Spazio Porto 26/03/22 Rivoli (TO) - Circolo della musica 02/04/22 San Costanzo (PU) - Teatro della Concordia Esce oggi, venerdì 25 febbraio, SONGS IN A CONVERSATION (FioriRari distributed by Artist First), il nuovo progetto di Roberto Angelini e Rodrigo D’Erasmo, un omaggio a Nick Drake a 50 anni dall’uscita del suo ultimo lavoro discografico Pink Moon, un album epocale, un piccolo, breve, delicato e misterioso capolavoro che sarebbe sbocciato col tempo raccogliendo un numero straordinario di estimatori appassionati e consacrando un artista unico nel suo genere. Roberto Angelini e Rodrigo D’Erasmo saranno presto in tournée omaggiando Nick Drake nei principali club e teatri d’Italia. I live, infatti, partiranno con due anteprime esclusive il 27 febbraio all’Angelo Mai di Roma e il 2 marzo al Blue Note di Milano. Il tour poi proseguirà il 5 marzo all’Estragon di Bologna, il 12 marzo al Teatro Miela di Trieste, il 17 marzo all’Auditorium Novecento di Napoli, il 18 marzo all’Officina degli Esordi di Bari, il 19 marzo allo Spazio Porto di Taranto, il 26 marzo al Circolo della Musica di Rivoli (TO) e per concludere il 2 aprile al Teatro della Concordia di San Costanzo (PU). Il tour è prodotto da Vertigo e i biglietti sono disponibili su http://www.vertigo.co.it/it/rodrigo-derasmo-roberto-angelini e presso tutte le rivendite autorizzate. SONGS IN A CONVERSATION, nasce dal desiderio di testimoniare la grande passione per l’intramontabile Nick Drake, per tramandare e far conoscere ai giovani musicisti la sua eredità artistica e poetica, ricca di fragilità, lirismo e sensibilità, dando un tocco contemporaneo e moderno per restituire la magia e il carattere onirico delle versioni originali. Questo secondo tributo, che arriva dopo Pongmoon – Sognando Nick Drake del 2005, rappresenta una profonda interpretazione e condivisione delle tematiche e dei toni controcorrente di Drake, in cui sono di forte impatto ed emergono le mille sfaccettature dell’animo umano. Il progetto è composto da 11 tracce, suddivise tra un Lato A e un Lato B. Le prime due tracce del Lato A sono state registrate e prodotte da John Wood, fonico e produttore storico di Nick Drake, presso i Vada Recording Studios in UK (a poche miglia dalla casa natale di Drake), mentre le altre tre, sono state registrate in un secondo momento a Roma da Daniele Ilmafio Tortora, sodale di questo progetto. Per ricreare un sound anni ‘70, molto naturale, autentico e dai toni caldi, Roberto Angelini e Rodrigo D’Erasmo hanno coinvolto la band con cui collaborano da sempre, composta da Fabio Rondanini alla batteria, Gabriele Lazzarotti al basso e Andrea Pesce al pianoforte. Il Lato B invece è composto da pezzi suonati e cantati live da Rodrigo e Roberto insieme ad amici, ospiti, fan di Drake. Questi brani sono stati catturati durante le riprese del documentario Songs in a conversation. Le tracce sono delle versioni molto semplici e minimal, dove la voce degli artisti e il sound prodotto dalla chitarra si uniscono in perfetta armonia con i dolci suoni che riecheggiano dalla natura circostante. Rodrigo D’Erasmo, tra i più celebri violinisti, polistrumentisti, compositori, arrangiatori e produttori della scena musicale, in passato aveva già lavorato con Roberto Angelini su Drake in alcuni progetti, tra cui Pongmoon – Sognando Nick Drake, il primo tributo al grande cantautore che restituisce ai suoi capolavori quella dimensione live ed intima che certamente desiderava, e un documentario per la regia di Giorgio Testi per Sky Arte, presentato anche alla Festa del cinema di Roma, dal titolo Songs in a conversation, da cui il disco prende nome. In questa occasione, Roberto Angelini e Rodrigo D’Erasmo hanno raccontato la musica del cantautore inglese attraverso un viaggio collettivo, introspettivo e avvincente nella natura tanto celebrata e amata da Drake, arricchito dai contributi di alcuni artisti italiani, tra cui Andrea Appino, Manuel Agnelli, Niccolò Fabi, Piers Faccini e Any Other, oltre che dall’incontro in studio di registrazione con John Wood, il sound engineer e producer che ha registrato tutti gli album di Nick Drake. Grazie a questa esperienza emozionante con John Wood, uomo d’altri tempi e adorabile gentleman inglese che vive ad Aberdeen lavorando e registrando ancora come nei mitici 70’s, Roberto Angelini e Rodrigo D’Erasmo hanno avuto l’onore di toccare con mano e conoscere il passato di Wood, ricco di straordinari aneddoti e di profonda ammirazione e gratitudine nei confronti del mostro sacro Nick Drake. In correlazione al nuovo progetto discografico, Roberto Angelini ha unito passione ed arte e ha realizzato due opere in plastilina, divenute per l’occasione rispettivamente la cover e la quarta del disco, così come era già stato realizzato nel primo album dedicato a Nick Drake Pongmoon – Sognando Nick Drake nel 2005. Questa la tracklist completa del progetto: Side A Pink Moon (Rec and prod by John Wood) Know (Rec and prod by John Wood) Hazey Jane Northern Sky Harvest breed Side B Introduction One of this things first feat. Piers Faccini From the morning feat. Adele Nigro Parasite feat. Andrea Appino Place to be feat. Manuel Agnelli Saturday sun feat. Niccolò Fabi RODRIGO D’ERASMO è violinista, polistrumentista, compositore, arrangiatore e produttore di formazione classica. Dal 2001 ad oggi ha registrato decine di album in tutto il mondo collaborando in studio e live con numerose band e artisti tra cui Mark Lanegan, Muse, Damon Albarn, Rokia Traoré e molti altri. Dal 2008 è membro degli Afterhours, con i quali ha vinto il premio della critica al Festival di Sanremo 2009 e il premio Tenco nel 2012. Nel 2011 è stato premiato dal M.E.I come miglior musicista dell’anno in assoluto. È stato producer ad X Factor nelle edizioni 10,11, 13 e 14 nel team di Manuel Agnelli. A partire dal 2014 ha diretto l’orchestra di Sanremo per vari artisti tra cui Diodato, con il quale nel 2020 ha vinto il Festival con il brano “Fai Rumore”. Nel 2021 è stato direttore d’orchestra e arrangiatore di 4 artisti in gara. Ha composto colonne sonore per il cinema e per la TV tra cui il cortometraggio “Chiusi Fuori” con Colin Firth e Stefano Accorsi presentato alla biennale del cinema di Venezia nel 2021. Rodrigo D’Erasmo ha anche composto numerose colonne sonore di documentari tra cui: “C’era 2 volte Rodari”, “Fantastic Mr. Fellini” per Sky Arte e l’ultima produzione internazionale di Sky hub, “Art Raiders”. ROBERTO ANGELINI esordisce come cantautore nel 2001 con l’album “Il Signor Domani” e nello stesso anno partecipa a Sanremo Giovani con l’omonimo brano, vincendo il Premio della Critica. Nel 2003 pubblica l’album “Angelini” che contiene le hit “GattoMatto” e “La Gioia del Risveglio”, e poco dopo fonda una sua etichetta indipendente FioriRari, pubblicando due dischi a suo nome, “La Vista Concessa” nel 2009 e “Phineas Gage” nel 2012. Firma come co-produttore l’album di Niccolò Fabi “Tradizione e Tradimento” nel 2019, partecipando anche al lungo tour di presentazione del disco, come membro stabile della band. Come autore scrive il brano “Calore” che lancia, con la vittoria di “Amici” nel 2010, la carriera di Emma Marrone. Nel 2021 esce, per l’etichetta FioriRari, il suo quinto album intitolato “Il cancello nel bosco” e nel 2022 sarà in programmazione su RaiPlay la nuova serie “Il Santone”, di cui Roberto Angelini ha composto tutte le musiche originali.
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di Enrico Esposito In occasione dell'uscita del loro nuovo album "Con Permesso" (Blackcandy produzioni / Believe) pubblicato lo scorso 21 gennaio Il Termopolio ha avuto il piacere di intervistare il duo toscano Cecco e Cipo. 1) Buongiorno ragazzi e grazie mille per aver accettato questa intervista. Il vostro nuovo album “Con Permesso” è nato nel corso degli ultimi due anni di restrizioni e chiusure, ma anche di tanti stimoli. Ci potete raccontare quando avete cominciato a lavorarci precisamente e spiegarci la scelta di questo titolo, che non trova un suo “omonimo” tra i brani che contiene? Buongiorno e grazie a voi per averci contattato. Quest'album ha origini molto lontane, si parla addirittura di un paio di anni fa. Date le premesse, è normale che abbia attraversato tutta l'era Covid e le sue restrizioni. Tra quarantene, lockdown, coprifuoco e mascherine, però, la creatività non ne ha risentito, anzi, abbiamo visto l'opportunità per sederci e lavorare con maggiore intensità a tutti quanti i pezzi. Per quanto riguarda il titolo, invece, abbiamo scelto "Con permesso" perché rappresenta esattamente il duplice significato che vogliamo dare all'album: da una parte l'invito ad entrare nel nostro mondo (in copertina c'è un cielo con una porta socchiusa attraverso la quale si intravedono un sacco di immagini che fanno parte di noi, del nostro mondo). Dall'altro, con voluta arroganza, l'esortazione a lasciarci passare, perché stiamo arrivando più carichi che mai! 2) “Con Permesso” si compone di dieci brani inondati di amore, espresso in tante sfaccettature diverse. Si va dal sentimento profondo e decantazione per un’amante (“Ancora un’altra volta”,“Ossigeno” ad es.), a quello per il proprio mestiere di musicisti (“Che fine ho fatto”), fino all’ambiente (“Il comportamento degli esseri umani”). Un amore “incontrastato” come voi lo avete definito, e che si trasmette in modo immediato e sincero all’ascolto. Potremmo dunque parlare di un concept album? Non so se era esattamente la nostra intenzione, ma meglio così. Le cose spontanee crediamo siano quelle migliori. Parlare d'amore ci viene spontaneo. E l'amore, essendo una cosa che nessuno ha veramente mai capito, può assumere qualsiasi forma. 3) Siete mai stati sull’isola di Baffin? Da dove arriva l’ispirazione per il brano sui due Eschimesi e in generale ci sono episodi della vostra vita dai quali è partita la scrittura di alcuni testi? Non siamo mai stati sull'Isola di Baffin, non ancora. In effetti, ora che ce lo fate notare, potrebbe diventare una meta obbligata dei nostri prossimi viaggi, vi faremo sapere. L'ispirazione per questo brano arriva dal non avere nessuna ispirazione. Si capisce bene nell'esordio: "Posso parlare del niente, con la chitarra posso andare dove non c'è niente e costruire tutto quello che mi pare". Da lì in poi è tutta costruzione. Se ci sono episodi della nostra vita celati in alcune parti del testo? mmm.. abbiamo davvero il doppio mento. Con dentro l'orgoglio. 4) Mi ha colpito molto una vostra dichiarazione relativa al disco in cui dite al pubblico di “prendervi sul serio” nella scoperta del vostro mondo spesso definito “assurdo”. Devo dire che ascoltando l’intera tracklist senza dubbio mi sono ritrovato immerso in una serie di situazioni sognanti, assurde perché costruiscono una realtà giocosa che mi ha distratto da quella quotidiana comunicandomi pensieri e sensazioni semplici e familiari, tutt’altro che assurde. Secondo voi qual è la chiave che l’ascoltatore deve porsi approcciandosi a “Con Permesso”? Il nostro mondo è assurdo, c'è poco da dire. Ma assurda è anche la realtà, talvolta, per tutti, ed è inutile negare anche questo. La tua chiave di ascolto è molto in linea con quello che ci eravamo proposti: cerchiamo di far evadere per una mezz'oretta l'ascoltatore dal suo mondo e di trasportarlo interamente nel nostro, dove ci sono situazioni e sensazioni diverse. Chi si riconosce in queste sta con noi e ci supporta, chi non le conosce può avere uno spunto di riflessione e a chi non piace non ci ascolta. 5) Dal punto di vista interpretativo e musicale “Con Permesso” mette in mostra una varietà di ritmi e strumentazioni, alternando ballate e danze sfrenate, e accompagnando al cantato pop e leggero parti dialogate e anche rappate. Come si è sviluppata la messa a punto di questo colorato “carrozzone”? Come in tutti i nostri lavori precedenti, anche "Con Permesso" è ricco di stili differenti tra le varie composizioni. Questo è conseguenza in primis dei nostri metodi di scrittura; Cecco scrive in un modo, Cipo in un altro. Così è stato e così sarà sempre. In secondo luogo ci sono le varie influenze e gli umori del periodo: ci si può sentire più felici e allora facciamo pezzi shuffle tipo "Ossigeno", se abbiamo qualcosa da dire ci buttiamo sul rap, vedi "Che fine ho fatto", se abbiamo voglia di giocare e ballare facciamo i folli con "Crudo e Zabaione" e così via. Infine, "Con Permesso" in particolare, è stato lavorato non a 4 mani, bensì a 10. Quelle mia, di Cipo, di Federico Gaspari, il nostro chitarrista e di Samuele Cangi e di Tommaso Giuliani, i nostri direttori artistici. Il loro apporto creativo è stato fondamentale, hanno stravolto in positivo le bozze originali, valorizzando ogni singolo pezzo attraverso nuovi accordi, inserendo strumenti impensabili, modificando strutture di cui eravamo fermamente convinti ed avendo ragione. 6) Sappiamo che il Covid vi ha reso molto incazzati perché vi sta costringendo a stare lontano dai palchi, il regno in cui abitano I Cecco e Cipo più autentici. Ci sono già in ballo alcuni appuntamenti per la presentazione de “Con Permesso”? E se dovreste rivolgere un piccolo slogan ai fan in vista dei show quale usereste? Siamo molto incazzati, anche un po' tristi, ma più che altro incazzati. È un'incazzatura buona però, e vedrete che quando torneremo sul palco ci sfogheremo bene bene insieme a voi. Non è una minaccia, anzi, è un invito a farlo insieme, che tanto sappiamo che anche voi lo siete. Ad ora non ci sono appuntamenti segnati in calendario, il tour è in fase di costruzione; si avranno notizie più avanti, speriamo comunque di cominciare a primavera inoltrata e di farci un grande estivo. Un piccolo slogan per i fan in vista del prossimo tour? "Venite a vedere Cecco e Cipo suonare". è sempre stato molto efficace. Immagini gentilmente fornite dall'Ufficio Stampa Big Time di Enrico Esposito
In occasione dell'uscita del suo nuovo singolo "Come le rockstar" (Isola degli Artisti) abbiamo avuto il piacere di intervistare la cantautrice Giulia Molino che ci ha raccontato la nascita di questo brano e molto altro.
1) Partiamo dall'uscita del tuo ultimo singolo "Come le rockstar" uscito lo scorso 21 gennaio. Tu hai scritto il testo di questa canzone e alla musica sei stata accompagnata da Manuel Finotti. Un brano in cui si parla della fine di un amore tossico e della possibilità di superare il peso di questa relazione. Come è nata "Come le rockstar" e in quali circostanze, magari particolari, lo hai realizzato?
Il brano è nato poco meno di un anno fa. Mi trovavo a casa mia, abitavo da sola e avevo bisogno di parlare di quest'argomento nonostante si trattasse di una storia antecedente a quel periodo. Alle volte ritornano infatti nello stomaco certe sensazioni. Ho deciso semplicemente di cominciare a scrivere. Ho acceso il Mac, ho abbozzato una melodia per le strofe, mancava solo quella per il ritornello. Ho chiamato Manuel (Finotti ndr) dicendogli: "Devo correre in studio! Dobbiamo finalizzare una bomba!!". Quindi è nata così nel giro di 48-72 ore. 2) Secondo la mia opinione, ascoltando anche i tuoi brani precedenti, possiamo considerare "Come le rockstar" un pezzo rock anche se tu canti davvero tante cose come se fosse un rap. Che cosa ne pensi? Si, e mi fa piacere tu l'abbia notato. "Come le rockstar" vuole essere proprio una fusione tra i due generi, tra l'urban e il pop. Perché mi sono reso conto in questi anni di ricerca artistica che avevo bisogno di qualcosa in cui riconoscermi. "Come le rockstar" segna l'inizio di una serie di altri brani che poi faranno parte del prossimo album in cui mi riconosco. 3) Nel corso del 2021 hai pubblicato più di un brano in napoletano che mettono in mostra un'impronta urban dominante. Mi racconti quando sono nati e se già in passato ne hai fatti altri? Inediti no. Ho sempre amato la canzone classica napoletana, l'ho anche cantata all'interno del programma. Lì ho capito che probabilmente che noi abbiamo una grandissima ricchezza qui cioè il dialetto napoletano che no è solo un dialetto ma una vera e propria lingua. Ho provato come un vero e proprio esperimento musicale a fonderlo nel mio percorso, nei miei pezzi. Diciamo che non mi precludo la possibilità che possa accadere ancora nel nuovo progetto. 4) Hai avuto l'opportunità durante l'ultima opportunità di fate dei concerti in cui far ascoltare i tuoi ultimi pezzi? Si ho avuto la possibilità di fare dei live in cui ho portato quasi l'intero primo album e i singoli usciti successivamente. Devo dire che hanno avuto un ottimo riscontro perché finché vedi le persone sotto il palco che cantano insieme a te a squarciagola vuol dire che i pezzi e i messaggi sono arrivati. 5) Tu adesso vivi a Scafati. È stata una tua scelta quella di rimanere a casa oppure hai avuto un periodo in cui ti sei trasferita? Dico queste cose in base a come si è sviluppata la tua carriera. Uscita dal programma io avevo una forte necessità di indipendenza e solitudine. Avevo bisogno di metabolizzare il percorso e capire determinate cose riguardo me stessa semplicemente. Prima la persona poi l'artista. Quindi ho deciso di trasferirmi a Roma e ho vissuto lì da sola circa un anno. Dopodiché sono tornata perché effettivamente mi mancava molto la mia terra. Io provo un forte attaccamento verso la mia regione. Però è stata un'esperienza molto positiva quella di vivere da sola, mi è molto servita. Quindi è solo questa la motivazione del mio trasferimento. 6) Per quanto riguarda invece alcune influenze che hai avuto dal punto di vista musicale. soprattutto in riferimento all'urban e al rap. Tutto lascia pensare che tu abbia diversi tipi di ispirazioni sia dall'Italia che fuori... Io ho sempre ascoltato musica rap, ho incominciato ad appassionarmi alla musica, ascoltandola h24 con le cuffiette, proprio con il rap. Ho cominciato con Salmo, Gemitaiz, Madman e quella wave lì. In genere io apprezzo tutta la musica urban, soprattutto quella della nostra regione. Ti parlo di Luché, Coco, Speranza. Davvero non saprei dire la matrice e l'ispirazione: capita che alcuni giorni mi sveglio e metto interi Ep indie o Allevi, Einaudi. Troppo vasta è la scelta della musica che ascolto per ritrovare un'influenza. A me piace la musica bella, non ho assolutamente pregiudizi su niente. 7) Immagino tu sia al lavoro adesso su nuovi pezzi e un nuovo progetto. In questo momento di cosa ti stai occupando? Attualmente oltre al nuovo album mi sto dedicando a un programma web con Daniele Cabras (non posso ancora dire quale) . Poi mi sto dedicando alla scrittura non solo di canzoni perché ho bisogno di parlare di un tema per cui molte persone mi hanno conosciuto fin dagli esordi ad Amici. Penso sia giusto continuare a parlarne se può aiutare in qualche modo le persone, voglio continuare a farlo e se ne ho possibilità lo farò. Ho vissuto l'anoressia per un po' di anni della mia adolescenza. Anche all'interno del primo album c'è un pezzo che si chiama "Nietzsche" in cui parlo del disturbo e di tutto ciò che ha causato nella vita che ho vissuto. Da quel momento le persone hanno cominciato ad affezionarsi a questo tema (se ne parla sempre troppo poco secondo me). Molte persone mi hanno contattato e condiviso la loro esperienza. Secondo me è giusto continuare su questa squadra e in qualche modo è giusto parlare della mia esperienza se può aiutare in qualche modo anche perché non è un tabù. 8) Ci sono in programma nuovi concerti da parte tua? In progetto ci sono sperando non escano nuove restrizioni sono sicuramente in progetto nuovi live. Immagini gentilmente fornite dall'Ufficio Stampa Red&Blue COMUNICATO STAMPA Martedì 5 luglio 2022 – Ore 21,30 Rocca Medievale - Castiglione del Lago (PG) Biglietto: 30,00 € + d.p. Prevendite aperte da venerdì 4 febbraio ore 11 su ticketmaster.it e diyticket.it A distanza di tre anni The Tallest Man on Earth torna in concerto in Italia ospite del Lars Rock Fest. Il cantautore folk salirà sul palco della Rocca Medievale di Castiglione del Lago (PG), il 5 luglio prossimo alle 21.30 per il ”warm up” della nona edizione del festival. I biglietti al prezzo di 30,00 € + d.p. saranno in vendita dalle 11 di venerdì 4 febbraio sui canali ticketmaster.it e diyticket.it . L’apertura delle porte è prevista per le 20. Acclamato dalla critica e dal pubblico per la sua carismatica presenza scenica l’artista svedese Kristian Matsson, in arte The Tallest Man on Earth, porta in dote il suo ultimo album “I Love You. It’s A Fever Dream”. Il disco, pubblicato nel 2019 da Rivers/Birds Records, è il quinto lavoro in studio nel solco della tradizione del folk-rock all’americana. Paragonato spesso a Bob Dylan e Woody Guthrie per la sua abilità nel comporre i brani, combinata ad uno stile vocale che intreccia musica e poesia, il cantautore svedese ci presenta la sua ultima fatica, un intimo album acustico che richiama gli albori musicali degli inizi. Quando gli è stato chiesto di raccontare il suo ultimo lavoro, Matsson ha risposto: "Ecco cosa posso dirti: ovviamente ci sono alcune canzoni d'amore e poi ci sono altre canzoni. Durante la realizzazione dell'album ho pensato molto alle lenti attraverso le quali guardiamo le nostre vite e, per qualche ragione, queste ingrandiscono i nostri peggiori lati mentre quelli migliori possono passare inosservati. Così mi sono reso conto che alcuni dei momenti più potenti e stimolanti della mia vita sono stati i più impercettibili, e che molto spesso ciò che merita la mia attenzione è cercare di ottenerla”. Il concerto di The Tallest Man on Earth, organizzato dal Gec con il sostegno del Comune di Castiglion del Lago, è un'anteprima del Lars Rock Fest che si terrà dall'8 al 10 luglio a Chiusi (Si). L'evento si inserisce nel solco dello Zal Fest, iniziativa nata nel 2020 grazie alla collaborazione tra le amministrazioni comunali del confine tosco-umbro. Zal è una parola di origine etrusca che significa “due” riferendosi alla sinergia creatasi tra i due Comuni, quello di Chiusi e quello di Castiglion del Lago, per rilanciare performance dal vivo durante gli ultimi anni di pandemia. Ospiti dello Zal Fest sono stati Niccolò Fabi, Guido Catalano, Micah P. Hinson, Stuart Braithwaite dei Mogwai ed Elio Germano con Teho Teardo. www.facebook.com/LarsRockFest/ Rocca Medievale di Castiglione del Lago (PG)
Foto di Emiliano Migliorucci per ZAL FEST 19/07/2020 C’è una presenza imponente che si erge sulle sponde del Trasimeno e lo domina da secoli ed è la Rocca medievale di Castiglione del Lago. Voluta da Federico II di Svevia nel XII secolo per dislocare le proprie truppe, raggiunge la completezza che conosciamo nella seconda metà del 1500, quando viene riconosciuta in tutta Europa e diviene uno dei Castelli più imponenti e più difficili da attaccare dell’epoca. Dal 1860 la Rocca è sotto la giurisdizione del Comune di Castiglione del lago. Il panorama di cui si gode dalla Rocca è mozzafiato, un mix speciale tra la bellezza della natura umbra, i colori e riflessi delle acque del Lago Trasimeno e sentori di Toscana, con lo sguardo che arriva alla Val di Chiana e alla vicina Cortona. La Rocca si staglia fin da lontano con la sua cinta muraria merlata “alla guelfa”, le quattro torri di fortificazione collocate nei quattro angoli principali e l’imponente mastio triangolare, con un’altezza di oltre 30 metri. Guarda il volo sulla Rocca QUI La magia della Rocca però si racchiude nella sua anima versatile e moderna. E’ infatti conosciuta e apprezzata dagli amanti della musica per essere stata teatro di numerosi ed importanti concerti organizzati durante il festival Trasimeno Blues, di recente per aver ospitato alcune date dello Zal Fest e per essere luogo, in estate, di una storica rassegna cinematografica all’aperto. Trovandosi in pieno centro storico e densa di una atmosfera unica, la Rocca Medievale è infatti luogo ideale e suggestivo per eventi, concerti, rassegne e mostre. Guarda la clip video dello ZAL FEST 2020 QUI Guarda le gallery dello ZAL FEST 2021 Teho Teardo e Elio Germano – Stuart Braithwaite (Mogwai) – Micah P. Hinson |
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Aprile 2023
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