di Enrico Esposito
“Grilli” è il primo album di Lou Mornero pubblicato lo scorso 22 gennaio. A quattro anni di distanza dall’Ep omonimo il cantautore milanese torna con un volume composto da otto canzoni frutto della solida collaborazione con il musicista e produttore Andrea Mottadelli. Un disco attraversato da sfumature diverse dal punto di vista tematico e sonoro. Oggi Lou Mornero è qui con noi per introdurci alla sua opera prima.
1) Buongiorno Lou, ti ringraziamo molto per aver accettato quest’intervista. “Grilli” si presenta come un disco peculiare e di grandi sperimentazioni. Otto tracce eterogenee nei contenuti ma legate dalla predominanza della musica, che giunge a sovrastare le parole e quasi a sostituirsi ad esse. Come sono nati “Grilli” e la sua idea sonora? Buongiorno a voi e grazie per lo spazio dedicato! Scherzosamente si può dire che questi “Grilli” siano me che racconto allo specchio una parte di me...più per necessità che per diletto. E che questi, stufi di stare nella mia testa, siano usciti. Realisticamente si tratta della mia personale esigenza di dare sfogo alla pulsione creativo-musicale che mi anima da sempre e che trova un senso compiuto nel pubblicare questa manciata di canzoni raccolte nel tempo condividendole con chi ha la curiosità di ascoltare artisti del sottobosco, che talvolta possono rivelarsi piacevoli scoperte. Per quanto riguarda l’idea sonora dietro a ogni brano mi sono affidato alla sensibilità di Andrea, di cui parleremo anche successivamente, nel momento in cui sin dalle prime fasi di arrangiamento e produzione aveva accennato al fatto di voler sperimentare e spaziare con i suoni e dare contemporaneità a canzoni che per logica sarebbero risultate più tradizionali. Pertanto sarà lui a dir la sua in merito: ”Non sono d'accordo sul fatto che la musica sovrasti o si sostituisca alle parole. Credo che vada a braccetto con esse, a tratti fondendosi in un tutt'uno forse. Almeno questo era l'obiettivo. La canzone nella sua forma primitiva, con chitarra acustica e voce, è sempre stata al centro di ogni successiva evoluzione sonora. Ogni suggestione che poi ha portato ad ampliare lo spettro sonoro e l'aggiunta di altri strumenti è stata generata da ciò che comunicava il brano con la sua armonia, il suo testo e la sua melodia. L'idea rispetto al precedente lavoro è stata quella di non limitarsi per forza di cose ad un approccio minimale, il che di suo ha sicuramente creato una differenza importante. Di conseguenza si sono aperte le porte della creatività lasciandosi trasportare dagli input ricevuti nell'ascolto e nella convivenza con i brani. Confrontandosi tra di noi abbiamo, penso, cercato di raggiungere un equilibrio, trovare una sorta di "quadra" in ogni canzone. Non credo peraltro questo sia stato mai problematico visto il continuo confronto appunto e l'unità d'intenti. Magari ha necessitato di più tempo, per raggiungere un'idea sonora più ricercata che ha preso forma passo dopo passo nella realizzazione.” 2) Un album sviluppatosi tra Milano e Londra, le città in cui vivete rispettivamente tu e Andrea. Un rapporto creativo e artistico diventato per certi versi “simbiotico”. Quando è iniziata la collaborazione con Andrea Mottadelli e in che modo si è svolta la lavorazione del disco? La collaborazione artistica con Andrea risale al 2015/2016, ossia quando iniziammo a lavorare sugli arrangiamenti del primo EP, anche se la nostra conoscenza risale a molto prima, abbiamo suonato insieme e siamo stati compagni di mille avventure. In virtù di ciò è stato naturale proseguire il percorso iniziato allora per giungere fino a “Grilli” che è quindi contenitore delle sensibilità di entrambi. Come è stato anche per il precedente lavoro, ho registrato le chitarre e le voci per conto mio, seguendo la nervatura iniziale delle canzoni così come girava nella mia testa, ho poi inviato i file ad Andrea che in principio ha reso qualitativamente ascoltabili le mie registrazioni terribilmente casalinghe. Nella fase successiva il timone è passato da Milano a Londra, quindi ad Andrea che ha iniziato a dare sfogo a tutta la sua fantasia, che pare infinita, per tessere mondi sonori che calzassero a pennello sulle canzoni e che andassero oltre il semplice arrangiare, fortemente spinto dall’intento di esplorare e giocare con i suoni. Grazie alla sua costante piena di idee e dedizione totale le canzoni, come dicevo, hanno abbandonato una collocazione logica eludendo i confini dei generi per respirare più liberamente, in questo senso posso riconoscere chiaramente quanto sia cristallino il suo talento che spesso sconfina nel genio.
3) Rispetto all’Ep d’esordio, “Grilli” si arricchisce ulteriormente di sfumature musicali provenienti da mondi diversi tra loro. Dall’ apertura folk tribale affidata alla title-track si passa alla forte impronta elettronica di canzoni come “Due e “Aquario”, per arrivare al soul con “Happy birthday songwriter”. Non mancano influenze dub e rock che riproducono nel complesso un universo senza limiti di immagini e riflessioni. Sei soddisfatto del risultato finale di “Grilli” ed esistono dei modelli provenienti da passato che hanno recitato un ruolo importante nella costruzione di un lavoro così variegato?
Certamente soddisfatto del risultato finale sia per la varietà che citi che per la resa sonora. Considera che non si è passati per un vero e proprio studio di registrazione, fatta eccezione per “Ouverture”, ma abbiamo lavorato presso i nostri home studio e arrivare così vicini a quello che sento essere un buon livello professionale gratifica alquanto entrambi. Venendo alla seconda parte della domanda io credo che un buon disco, pur rispecchiando lo stile di chi lo compone e di chi ci lavora, debba avere la sostanza del viaggio, un viaggio musicale, mutuando attraverso i cosiddetti generi, che spesso, se rimescolati un pò, sono molto meno distanti di quanto non si pensi, ed esplorando paesaggi e stati d’animo diversi. Fortunatamente esistono fin troppi modelli, dal passato e non solo, che hanno concorso a formare, in me come in Andrea, questo tipo di attitudine aperta alla varietà, ma non faccio nomi, chi vuole si armi di curiosità e curiosi per conto proprio. 4) Nelle tue canzoni le parole sembrano provenire dal sottofondo, dal fondo del mare per ricollegarci alla traccia numero 4 “Aquario”. La musica occupa infatti il centro della scena, riempiendola con la sua densità e costruendo emozioni che poi le parole ribadiscono. In quale modalità si sviluppano i testi dei brani? Quanto è importante inoltre l’elemento autobiografico nella tua scrittura e nella condivisione con gli ascoltatori? Non so scrivere d’altro se non di qualcosa che abbia posseduto nelle viscere, emotivamente o fisicamente. L’elemento autobiografico è fondamentale per il mio modo di relazionarmi con i testi; parte tutto da lì, lo si può romanzare un pò ma non si può mentire a se stessi ed è ciò che vorrei fosse percepito. Sono molto legato a certi scrittori che raccontano la vita così com’è, nuda e cruda, senza la ricerca ossessiva di un lessico che elevi i concetti ma, al contrario, di concetti che elevino un lessico più terra a terra e nel mio piccolo procedo così. Ammetto che la stesura dei testi è la parte che più mi richiede tempo e impegno, spesso decantano per settimane prima che si accendano lampadine nuove e ci rimetta mani per aggiungere, magari, una sola frase. Arrivare, quindi, a una conclusione e provare la sensazione che nulla è fuori posto addolcisce molto la pillola della pazienza. 5) All’interno della tracklist ritroviamo anche un featuring con Paolo Saporiti in “Happy birthday songwriter”. Ti andrebbe di raccontarci di questa collaborazione? Volentieri, soprattutto per rendere omaggio ad artisti che, come Paolo, sono liberi e si lasciano trasportare dall’istinto piuttosto che da futili convenienze. Premetto che prima di collaborare al brano conoscevo solo l’artista Paolo Saporiti, come lo conosce chiunque ascolti la sua musica. Molto semplicemente lo contattai su Facebook chiedendogli se sarebbe stato disponibile a cantare una strofa di una canzone e dopo averla ascoltata mi rispose quasi al volo che sì, la canzone gli era piaciuta e avrebbe partecipato. Immagina il senso di appagamento che provai quando con quel suo “sì” mi confermò di avere per le mani qualcosa che poteva piacere. Similmente, quando mi inviò le sue tracce di voce ero un bimbo che aveva ricevuto in dono qualcosa di molto atteso e desiderato. L’ascolto del risultato finale, elegantemente confezionato da Andrea, fomentò ulteriormente queste sensazioni così chiesi subito a Paolo se gli avrebbe fatto piacere partecipare alle riprese del video e, in assenza d’indugio, ricevetti un altro sì. Che potevo chiedere di più? 6) Lou Mornero e la distanza forzata dal pubblico negli ultimi tempi. In che modo hai affrontato e stai affrontando questa situazione e ti stai interfacciando con i tuoi fans? Con questa ultima domanda noi ti salutiamo e ti ringraziamo molto di essere stato qui con noi. Questo progetto musicale ha vissuto esclusivamente tra le mura casalinghe se non per essere pubblicato e condiviso nel mondo virtuale, ma non è ancora capitato di portarlo su un palcoscenico, pertanto non soffro alcuna distanza di questo genere. Viceversa, da spettatore e fan della musica dal vivo è veramente terribile! Negli ultimi anni i concerti sono il motivo più felice che mi spinge a uscire di casa e questa astinenza forzata che dura da più di un anno, e pare il doppio, è per me la peggior conseguenza dell’attuale situazione. Si sa che abbiamo davanti altri mesi nei quali è richiesta ulteriore attenzione e pazienza, c’è poco da fare se non mettersi il cuore in pace. Io però qualche biglietto per concerti autunnali l’ho già preso e...non aggiungo altro! Grazie a voi per le domande, è stato un piacere, e buona musica.
Immagini gentilmente fornite dall'Ufficio stampa Fleisch Agency (Foto 2 e 3 credits Giovanni Verdicchio)
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COMUNICATO STAMPA Sibode DJ, al secolo Simone Marzocchi, annuncia il suo terzo album da solista, il primo per l’etichetta romagnola Brutture Moderne. S’intitola “NON LO SO” e uscirà il 7 maggio. Oltre che dal videoclip “Meno male (che meno bene)”, già pubblicato, il nuovo lavoro sarà anticipato dal video del secondo singolo “Suko”, in uscita nelle prossime settimane. Rispetto ai lavori precedenti, “NON LO SO” è più strettamente legato alla dimensione dal vivo: chiunque abbia assistito a un live di Sibode DJ sa che non si tratta di un semplice concerto, ma di una celebrazione della corporeità, un rito pagano, un ironico baccanale dall’altissima carica erotica. “Questo mio nuovo disco è un tentativo in 12 gridi-carezze-funkydance-psichosexive-incertezze-pop. Nasce dopo numerosi live in giro per l'Italia ma siccome inscatolare un live è impossibile, forse sfuggire è il suo intento. Così queste 12 canzoni vogliono sfuggire da ogni certezza, perché di certo c'è solo il fatto che tutto è anche il contrario. Roba forte, roba da ballare, roba da cantare e gridare, roba da stare lì piccoli piccoli, roba che ti fa respirare un po' più profondo come quando mandi giù un pianto che non esce ma che c'è, roba scema, roba che fa ridere, roba che ci fai quello che vuoi, roba sexy, roba giusta.” (Sibode Dj) L’unico modo per inquadrare la nuova opera di Sibode DJ è chiamarla musica sessuale, di “freakantoniana” memoria, in cui ogni cosa è il suo contrario, e l’ironia un’arma contro le assurde amarezze della vita. “NON LO SO” è dedicato alla memoria di Mirko Bertuccioli, l’indimenticabile cantante dei Camillas. “Mi hai fatto male, hai fatto bene / nessun dolore nessun dolore” SIBODE DJ Sibode Dj vive da 38 anni dentro al corpo di Simone Marzocchi. La loro non è una convivenza pacifica. Sibode odia Simone: non sopporta il suo modo serio di fare le cose serie; il suo fare il figo facendo l'attore, il compositore e il musicista con l'orchestra Corelli ed il Teatro delle Albe di Ravenna. Sibode Dj vuole il controllo del corpo estremamente sexy che condivide, Sibode vuole fare a modo suo! Prima di tutto: basta con gli altri! SDj canta e suona da solo, con tastiera, chitarra, tromba e loop station. SDj registra da solo in casa le sue canzoni, perché ha un estremo bisogno di canzoni, canzoni pop e dance e psichedeliche e ossessive, canzoni che ti si piantano lì dove le hai sempre sentite ma che non le hai mai sentite ma che sai che ci sono. Perché Sibode Dj vuole stare con te e vuole stare da solo e vuole stare non lo so, perché le cose serie non lo sono e le cazzate sono cose serie. Alcuni hanno definito la musica di Sibode Dj musica sessuale, ed effettivamente gli alcuni non hanno sbagliato del tutto, le canzoni di SDj sono sexy (come lui) e sono piene d'amore. Sibode Dj, nel suo odio verso tanti, cerca con le sue canzoni di diventare un culturista del cuore. E ce la farà. di Enrico Esposito Domenica 21 Marzo è uscito in radio e in digital download, “ANCORA IN PIEDI” (Carioca Records/Artist First) il nuovo singolo dell' artista siciliana JULIE. "Overthinking": pensare continuamente, intensamente e senza sosta, senza però mai arrivare a una conclusione. È una situazione che Julie ci descrive in "Ancora in piedi", brano pop dal ritmo coinvolgente, attraverso il racconto di una sua tipica notte insonne, in modo diretto e senza troppi giri di parole. Più pensa, più aumenta la sua confusione, più si generano dubbi e insicurezze che creano un contrasto di dolore tra chi è e chi vorrebbe essere, tra la vita che ha e quella che sogna di avere, proiettando la sua felicità nel futuro. Nonostante ciò cerca un appiglio nel presente, un'ancora di salvezza, forse una persona, che le dia la forza di non crollare malgrado il suo tormento interiore. Il brano è stato prodotto, arrangiato e mixato da Leo Curiale al Masterplay Studio in Sicilia e masterizzato da Gianni Bini agli HOG Studios di Viareggio. La distribuzione digitale è affidata a Carioca Records / Artist First. Note biografiche: Lei si chiama Giulia Scroppo, ed è nata il 21 Marzo 2000. Cresciuta a Campofranco (CL), piccolo centro dei Monti Sicani dove ha da piccolissima dimostrato la sua indole artistica prendendo lezioni di danza, cantando e recitando in vari Musical della compagnia teatrale locale. Dall’età di 8 anni studia canto moderno e partecipa a diversi stage e masterclass, esibendosi in diverse manifestazioni e programmi televisivi locali. Appena maggiorenne Giulia scopre il pianoforte e si ritrova a comporre le sue prime canzoni che vengono incise e curate presso il Master Play Studio seguito dalla direzione artistica di Leo Curiale che ne cura gli arrangiamenti. A Luglio 2020 firma per Carioca Records con cui a Settembre ha pubblicato i primi due singoli, SCIE CHIMICHE e APPESI A UN FILO che hanno superato i sessantamila stream su Spotify. JULIE nelle sue canzoni è semplice ma mai banale. Leggera come un bacio che lascia il segno. Senza filtri e diretta. Allegra e spensierata. canta di sé e dei suoi sogni con leggiadria ed emozione. Un’artista di cui sentirete molto parlare. Fb: https://www.facebook.com/julie.xofficial/ IG: https://www.instagram.com/julie.xofficial/ YT: https://www.youtube.com/channel/UCgnM009R59aNg6gpsIVrVzw
Onstage sostiene i lavoratori dello spettacolo con l’emozionante video WE ARE - ONSTAGE AWARDS 2021, firmato da Pepsy Romanoff
In occasione dell’avvicinarsi di quella che sarebbe dovuta essere la decima edizione degli Onstage Awards, Onstage, punto di riferimento per la musica dal vivo, settore fortemente penalizzato dall’attuale emergenza sanitaria, si schiera nuovamente al fianco dei lavoratori dello spettacolo per sensibilizzare l’opinione pubblica in merito alla loro grave condizione. Così facendo Onstage - sostenuto nella causa dal partner Würth MODYF Italia, brand specialista nel settore dell’abbigliamento e delle scarpe da lavoro - si unisce al coro delle associazioni che negli ultimi mesi hanno portato avanti iniziative a sostegno di questa categoria. Da Bauli in Piazza a #Chiamatenoi, da Scena Unita a La Musica che Gira, Onstage è vicino e solidale a chi ha lavorato per sedersi a un tavolo con le istituzioni, a chi ha protestato pacificamente, a chi ha cercato in modo costruttivo di fare proposte per amplificare tutte quelle voci rimaste inascoltate. Purtroppo poco o quasi nulla è stato fatto e, ad oggi, più di 500.000 persone sono ancora senza lavoro e in attesa di provvedimenti concreti. La passione per la musica dal vivo di fan e artisti e l’importanza di tutte le professionalità di cui si compongono le maestranze dello spettacolo sono al centro del video, che viene pubblicato oggi, 18 marzo, sui social di Onstage e che è stato realizzato dalla casa di produzione Except fondata da Maurizio Vassallo e Pepsy Romanoff, uno dei registi più affermati in ambito musicale (sua la prestigiosa firma di alcuni lavori di Vasco Rossi, Pino Daniele, Ezio Bosso e Sfera Ebbasta). In questa breve clip dal forte impatto emozionale, artisti come Tiziano Ferro, Giuliano Sangiorgi, Levante, Francesca Michelin, Francesco Gabbani, Lorenzo Fragola e gli Eugenio in Via Di Gioia pongono l’attenzione sul lavoro di tutte quelle persone che, dietro le quinte, contribuiscono in modo fondamentale e determinante all’ideazione, alla progettazione e alla realizzazione di ogni concerto. Un ricordo che è anche un messaggio di speranza affinché club, promoter, agenzie di booking, light designer, sound engineer, tour manager, backliner, service, stage manager e tutte le altre professionalità di questo settore possano presto tornare ai loro palchi. Il video riunisce i contributi ricevuti da fan, artisti e lavoratori dello spettacolo dopo il lancio di una call to action dedicata sui profili social di Onstage, amplificata dalle associazioni che hanno scelto di supportare quest’attività, vale a dire Bauli in piazza, La musica che gira, Scena Unita, This is la crew, Squadra Live Touring Pass, #Chiamatenoi e Music Innovation Hub. L’iniziativa è stata ideata da Musa, agenzia di music branding ed editore di Onstage.
ONSTAGE è la community di appassionati di musica dal vivo che da 13 anni racconta le emozioni che si vivono sopra e sotto il palco, premiando i migliori tour e concerti dei più grandi artisti del panorama musicale italiano e internazionale. Dal 2021, gli Onstage Awards sono i premi della musica live, prestigiosi riconoscimenti ai protagonisti dei concerti e festival organizzati ogni anno nel nostro Paese. MUSA Boutique creativa nel mondo della musica e dell’intrattenimento che si pone come interlocutore indipendente e qualificato per brand e talent nell’ideazione e realizzazione di contenuti creativi e progetti di comunicazione unici e innovativi. Per maggiori informazioni www.musagency.it.
Con questo articolo il Termopolio inizia a dedicare spazio sulle sue colonne ai premi musicali che in Italia premiano i giovani interpreti della musica d'autore. Nel nostro primo articolo parliamo del Premio Bianca d'Aponte - Città di Aversa".
di Enrico Esposito
Il 2021 celebrerà la diciassettesima edizione del "Premio Bianca d'Aponte - Città di Aversa" . Il Premio Bianca d'Aponte è una rassegna molto importante della musica italiana per la sua esclusività. E' infatti rivolta "solo" a cantautrici perché è stato istituito nel 2004 in memoria di una splendida voce femminile precocemente strappata alla vita. Bianca d'Aponte infatti era un talento già ben noto all'interno del panorama della musica d'autore. A soli ventidue anni purtroppo fu costretta ad arrendersi ad un aneurisma, poco dopo aver firmato un contratto discografico con la Bmg. La prematura scomparsa di Bianca commosse il movimento artistico italiano e grazie allo straordinario impegno dei suoi genitori sono nati prima un'associazione e poi il riconoscimento che ogni anno viene assegnato nella città natale di Aversa. Il titolo del concorso prende nome dall'ultima canzone scritta da Bianca d'Aponte: "Sono un'isola".
Il bando di concorso per edizione 2021 del Premio Bianca d'Aponte sarà disponibile fino al 30 aprile prossimo, sebbene non si siano ancora potute disputare le finali dello scorso anno a causa delle normative legate all'emergenza sanitaria. L'appuntamento si sarebbe dovuto tenere al Teatro Cimarosa di Aversa nell'autunno scorso, ma è stato rimandato di mese in mese e potrebbe essere svolto questa estate. Nella speranza di ricevere presto una conferma della data ufficiale, si conoscono già i nomi delle cantautrici in lizza per la vittoria finale: BamBi da Napoli, Simona Boo da Termoli (Campobasso), Ebbanesis da Napoli, Lamante da Piovene Rocchette (Vicenza), La Zero da Piano di Sorrento (Napoli), Lucrezia da Bologna, Miglio da Brescia, Elena Romano da Firenze, Sara Romano da Monreale (Palermo), Veronica da Aversa (Caserta), Chiara White da Firenze.
Le finali della 17esima edizione sono previste per il 22 e 23 ottobre, ma anche queste date dovranno essere convalidate in virtù dell'andamento della pandemia. Attesa dunque per conoscere il programma delle esibizioni che vedranno la presenza di due nuove madrine d'eccezione, ruolo ricoperta da una artista di grande popolarità. Per la 16a edizione era stata scelta Arisa, che era stata preceduta da: Rachele Bastreghi dei Baustelle, Rossana Casale, Ginevra di Marco, Cristina Donà, Irene Grandi, Elena Ledda, Petra Magoni, Andrea Mirò, Simona Molinari, Nada, Mariella Nava, Brunella Selo, Tosca, Paola Turci, Fausta Vetere. La direzione artistica del Premio Bianca d'Aponte è affidata al musicista Ferruccio Spinetti che ha raccolti da alcuni l'eredità lasciata da Fausto Mesolella, chitarrista indimenticato che conobbe personalmente la stella luminosa di Bianca. Le finaliste del Premio 2021 saranno come sempre selezionate da un nutrito e prestigioso Comitato di garanzia, composto da cantanti, autori e compositori nonché da operatori del settore e giornalisti e critici musicali. Alla vincitrice del premio assoluto sarà attribuita una borsa di studio di € 1.000, a quella del Premio della critica “Fausto Mesolella” una di € 800. Riconoscimenti della giuria andranno anche alla migliore interprete, al miglior testo ed alla migliore musica. Sono poi previsti molti altri premi assegnati da singoli membri della giuria o da enti e associazioni vicine al d’Aponte. Nelle passate edizioni il premio assoluto è andato a Veronica Marchi e Germana Grano (ex aequo, 2005), Chiara Morucci (2006), Mama’s Gan (2007), Erica Boschiero (2008), Momo (2009), Laura Campisi (2010), Claudia Angelucci (2011), Charlotte Ferradini (2012), Federica Abbate (2013), Elisa Rossi (2014), Irene Ghiotto (2015), Sighanda (2016), Federica Morrone (2017), Francesca Incudine (2018), Cristiana Verardo (2019). ll premio della critica, dal 2017 ribattezzato "Premio Fausto Mesolella" in omaggio allo storico direttore artistico della manifestazione, è stato invece attribuito a Marilena Anzini (2005), Ivana Cecoli (2006), Giorgia Del Mese (2007), Silvia Caracristi (2008), Momo e Giorgia Del Mese (ex aequo, 2009), Paola Rossato (2010), Rebi Rivale (2011), Cassandra Raffaele e Paola Rossato (ex aequo, 2012), Rebi Rivale (2013), Elsa Martin (2014), Helena Hellwig (2015), Agnese Valle (2016), Fede ‘N’ Marlen (2017), Francesca Incudine e Irene Scarpato (2018), Lamine (2019). L'Associazione Musicale ONLUS Bianca d'Aponte è nata dall'amore per Bianca, cantautrice di grande talento prematuramente scomparsa e che aveva il pregio e la capacità di saper raccontare, attraverso i versi delle sue canzoni e la sua musica che lei stessa interpretava con un'intensità e una voce uniche, il disagio, le speranze, i sogni e i sentimenti visti da una donna. L'Associazione svolge attività di divulgazione della cultura musicale promuovendo attività concertistiche che spaziano dalla musica d'autore, a quella sperimentale, al jazz. Ad oggi, nell'apprezzato Auditorium – anche sede dell'Associazione - si sono tenuti oltre 400 concerti. Divenuta ormai un riferimento, l'Associazione Musicale Bianca d'Aponte collabora attivamente alla realizzazione di progetti musicali anche con altre associazioni e con istituzioni locali. Resta, comunque, l’organizzazione del Premio l’attività più significativa. Contatti: Sito web ufficiale Pagina Facebook Pagina Youtube Immagini tratte da: - Sito ufficiale - Pagina facebook
COMUNICATO STAMPA
Guido Maria Grillo, pronipote del “principe” Totò, avanguardia della canzone napoletana, tra Murolo, Tenco e Jeff Buckley.
Ha appena pubblicato due singoli, A chi tene ‘o core, uscito lo scorso 20 gennaio, e Tramonto, il 19 febbraio, ottimamente accolti da stampa ed addetti ai lavori.
Parentela con Antonio De Curtis, il “principe” Totò, canzone napoletana contemporanea, echi del Mediterraneo, tracce di elettronica e di musica araba, incontri tra culture e tradizioni: questo, in sintesi, è Guido Maria Grillo, giovane cantautore apolide.
Immerso nell’arte fin da piccolo (nella casa materna, della famiglia De Curtis, zeppa di quadri dello zio pittore, echeggiavano arie d’Opera intonate dal nonno, tenore e violinista, e da un altro zio, grande esperto di Giacomo Puccini), Guido Maria Grillo è cresciuto ascoltando Tenco, Jeff Buckley, la grande canzone napoletana, Fabrizio De Andrè (a cui ha dedicato la sua tesi di laurea in Filosofia). Da sua madre, pronipote del “principe” Totò e docente di Storia dell’arte, ha ereditato vocalità e passione per l'arte figurativa.
La sua musica è sintesi del mondo da cui proviene ed è intrisa di malinconia, romanticismo, tradizione, emotività e, contestualmente, offre una nuova prospettiva sulla contemporaneità. Suoni ed armonie classiche dialogano con elettronica e sonorità moderne, l'incontro tra contemporaneità e tradizione culmina nell'intreccio di italiano e dialetto napoletano, che si contaminano naturalmente, condividendo un suono, un timbro, una simbologia. L'utilizzo del dialetto ed il richiamo ad armonie e sfumature melodiche tipiche della canzone partenopea classica raccontano la sua radice musicale, ne celebrano la bellezza e, contestualmente, la traghettano nella contemporaneità del suo personale mondo musicale. Cenni biografici Nato a Salerno, si è laureato in Filosofia con una tesi dal titolo “Lotta politica e sentimento religioso ne La buona novella di Fabrizio De Andrè”. È musicista, cantautore, autore per il teatro e scrittore; dal 2009 ad oggi, ha pubblicato tre album, un EP e un singolo (Startup/Warner Music). Ha collaborato con Levante, Musica Nuda, Cristiano Godano, Paolo Benvegnù ed aperto concerti di Rufus Wainwright, Anna Calvi, Avion Travel, Marlene Kuntz, Musica Nuda, Paolo Jannacci, Niccolò Fabi, Levante ed altri. Nel 2011 è stato ospite al Premio Tenco per la presentazione della compilation “Come fiori in mare”. Nel 2016, in duetto con Levante, ha realizzato un clip live di "Salsedine", sua canzone contenuta nel terzo album (https://youtu.be/rMBnJCRmUnY). E’ vincitore del Premio Bruno Lauzi 2017. E’ autore per il teatro e attore. Nel 2008 ha debuttato, al Parma Poesia Festival, “ME-DEA della sua grazia”, spettacolo di teatro contemporaneo interamente scritto da Guido Maria Grillo, in scena con l’attrice Francesca De Angelis. Nel 2015 ha debuttato, al Piccolo Auditorium di Cagliari, “La Maledizione dei puri – Se Pasolini e De Andre”, spettacolo di e con Francesca Falchi e Guido Maria Grillo, prodotto da Origamundi Teatro/L’eccezione. Nel 2017 ha pubblicato il suo primo libro, “Questa nostra guerra”, edito da Les Flaneurs Edizioni.
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