COMUNICATO STAMPA
Vincitore del Premio “Sergio Bardotti” per il miglior testo in gara a Sanremo 2020 con la sua “Eden”, Rancore rilascia ora un nuovo simbolico brano che completa un mese di maggio che lo ha visto impegnato nella scrittura di nuova musica e in importanti collaborazioni.
Rancore ha infatti preso parte al collettivo di artisti riuniti sotto il progetto “Lost in the Desert”, per la realizzazione dell’omonimo brano a sostegno dei lavoratori dello spettacolo, rilasciato lo scorso 12 maggio. Inoltre, dal 22 maggio è disponibile “Il mio nemico invisibile”, la nuova versione delbrano “Il mio nemico” di Daniele Silvestri in un featuring speciale realizzato proprio con Rancore. RAZZA ALIENA – IL BRANO “Razza Aliena” è un brano nato in pochissime ore, una creazione spontanea per tentare di raccontare l’alienazione dovuta al periodo che stiamo vivendo, sempre nel modo personalissimo tipico dello stile di Rancore: attraverso rime e giochi di testo, il rapper ci consegna il proprio sguardo verso questa condizione “estranea”, che ci ha totalmente e inaspettatamente colpiti e con cui, da un giorno all’altro, ci siamo ritrovati a convivere. Il brano è stato registrato nell’armadio di casa con l’Sm58. La produzione è nata da un’idea musicale scritta da Rancore con Meiden e Jano, già al lavoro al fianco del rapper nell’album ‘Musica Per Bambini’, e poi conclusa insieme al lavoro di Big Fish e Marco Zangirolami. Rancore racconta la genesi dei suoi progetti di maggio: Ci sono cose di cui è giusto parlare solo quando si ha la necessità di farlo e senza pensare che sia un dovere dire la propria opinione. Non capisco se è a causa della quarantena passata in solitudine o se a causa delle suggestioni che ho costruito dentro di me, ma proprio alla fine di Aprile, il 29 precisamente, ho iniziato a sentire l’esigenza di scrivere alcuni pensieri e li ho scritti molto velocemente così da poterli immortalare sul foglio prima di cambiare idea. Ecco che si sono costruiti 3 capitoli che in un certo senso raccontano la stessa storia e che ho deciso di raccontarvi in questo mese di Maggio. Capitolo I - ‘’Condivisione’’ ‘’Lost in the desert’’ è un brano realizzato grazie alla collaborazione di 12 artisti e musicisti per creare un progetto a scopo benefico diretto verso tutte le maestranze della musica che in questo periodo stanno avendo serie difficoltà causate dal blocco totale di ogni forma di spettacolo. Ringrazio Rodrigo D’Erasmo per avermi coinvolto e per aver lanciato questa sfida importante. Il mio rap interrompe per un attimo un sogno nel quale la canzone ti trasporta e racconta come un flusso di coscienza le sensazioni di questo periodo. Capitolo II - ‘’Viaggio nel Tempo’’ Ho accompagnato Daniele Silvestri nel suo ultimo tour ed è stata un’esperienza fantastica. Oltre ad ‘Argentovivo’ abbiamo portato sul palco molte altre canzoni nate durante le prove mischiando parole e strofe del passato e ri-arrangiate in un modo completamente nuovo. Uno dei capolavori della discografia di Daniele (e della musica italiana) è ‘Il mio nemico’ ed è stato un grande onore poter mettere le mie rime su una canzone così rappresentativa per me. Ho fatto anche io un viaggio nei miei dischi precedenti e mi sono reso conto che alcuni dei miei testi del passato sembravano già scritti per incastrarsi con quel brano. Ho preso due canzoni del mio repertorio, entrambe realizzate con Dj Myke e contenute nei dischi ‘Acustico’ ed ‘Elettrico’ (che vedono anche la collaborazione di Svedonio), ed estrapolando alcune strofe da quei dischi le ho incastrate con il brano di Daniele. Nasce così ‘’Il mio nemico invisibile’’, un viaggio nel tempo delle parole, che però, come si poteva immaginare, sembrano scritte oggi. Capitolo III - ‘Alienazione’ Vi siete mai guardati allo specchio senza riconoscervi? Io si, e ho fatto di tutto per evitare di restarmi vicino. Abbiamo vissuto tutti un periodo sconosciuto alle nostre generazioni, un periodo ‘alieno’ per le nostre menti. Ho fatto di tutto per non avvicinarmi troppo a me stesso ma sono stato costretto a riprendere la penna e il foglio in questo periodo. Nasce così ’Razza aliena’, un brano scritto e prodotto in 48 ore, registrato nel solito armadio con l’Sm58 e portato a termine grazie a tutte le persone con cui ho collaborato. La produzione nasce da un’idea musicale scritta insieme a Meiden e Jano (con i quali realizzai ‘Musica Per Bambini’) e poi conclusa insieme a Big Fish e Marco Zangirolami. Se ‘alieno’ significa anche ‘estraneo’ o ‘appartenente ad altri’, allora è alieno tutto ciò che non conosci. È alieno quello che sta dietro l’angolo prima di girare l’angolo, è aliena una città che non hai visitato, è alieno il tuo futuro, è alieno Dio, alieno è questo periodo che stiamo vivendo perché non lo abbiamo mai vissuto, alieno sei tu per me. Non è un pezzo sociale, non è un messaggio criptato e non è una metafora, ma è un modo molto personale per raccontare tutto questo, ed è l’ultima parte di questo racconto di Maggio. Credo che per scrivere questo pezzo sono diventato più credulone di voi scettici e più scettico di voi creduloni. È un argomento pericoloso? Non lo so, dovremmo chiedere ad esperti.
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COMUNICATO STAMPA DALL’ISOLAMENTO FORZATO CAUSATO DALLA RECENTE EMERGENZA SANITARIA NASCE IL BRANO “MERLO”. UNA FOTOGRAFIA PERSONALE DI QUESTO INSOLITO MOMENTO STORICO. Il cantautore toscano Effenberg, ad un anno dalla pubblicazione del suo ultimo disco e dopo il fortunato tour con Luca Carboni, torna con un nuovo singolo che racconta un’inedita quotidianità dove il giardino di casa diventa un mare domestico ed il condominio un’onda. “E’ un mondo di formiche, lavatrici, condomini, torte di mele, merli indiani e antenne della televisione che ricordano lische di pesce. E’ stato veramente strano questo periodo, a volte mi sembrava di essere un ergastolano o un hippy che parla con gli uccelli e chiude gli occhi al rumore del vento…." “Merlo” guarda al futuro ma è nata proprio da queste sensazioni e da questo merlo che veniva tutti i giorni a zampettare nel pratino di fronte a casa. Quando lo vedevo mi veniva in mente Piero Ciampi e la sua canzone “Il Merlo”. Evidentemente è un animale che ispira” Matteo Libertini è un cantautore romano, classe ’94, attivo sulla scena con il suo progetto dall’estate del 2018. Dopo la prima pubblicazione, seguita da un periodo di scrittura e attività live viene notato dai produttori romani Gabriele Fossataro e Paolo Mari, in arte Niagara e Polare, con i quali inizia una collaborazione a settembre 2019.
Attualmente è in fase di scrittura l’EP che uscirà nel 2020, di cui “Come quando esce il sole” è il primo estratto. Pubblicato il 22 maggio sotto Visory Records e distribuito da Believe, è il singolo che segna il cambio di sound e stile per Libertini. “Come quando esce il sole” è la fotografia di un’amore che porta luce quando tutto il resto non va, ma che poi si spegne per colpa di uno dei due che, emotivamente vulnerabile, si tira indietro impedendo al rapporto di crescere, finendo a fare i conti con i morsi della nostalgia. 22/5/2020 Esce oggi “Scenescof” di Devendra Banhart, secondo estratto dall'album tributo a Marc BolanRead Now
di Enrico Esposito
Il mese scorso è stato annunciato uno straordinario album tributo a uno dei più grandi artisti britannici di tutti i tempi, Marc Bolan. Esce oggi il secondo estratto dal disco: la bellissima interpretazione di Devendra Banhart di "Scenescof", una canzone del periodo pysch-folk di Bolan, dall'album di debutto del 1968 della sua band Tyrannosaurus Rex. Non sorprende che l'album abbia il titolo più lungo ad avere mai raggiunto il primo posto nelle classifiche del Regno Unito "My People Were Fair And Had Sky In Their Hair…But Now They’re Content To Wear Stars On Their Brows". Questo era Bolan con il compagno di band Steve Peregrin Took nei suoi giorni pre T.Rex, senza l'attitudine "elettrica" che avrebbe poi definito il suono di quella band, un disco suonato con bonghi e gambe incrociate sul pavimento, cantando storie fantastiche. Le somiglianze musicali dei Tyrannosaurus Rex con il mistico stile folk di Devendra Banhart sono impressionanti e i critici spesso le hanno paragonate. Nella sua interpretazione gli echi californiani danno un ampio respiro a "Scenescof", creando un flusso onirico che ne sottolinea la delicatezza. Dice Devendra: "Ero completamente innamorato di Marc Bolan, da John's Children a Dandy in the Underworld e tutto il resto..... Ricordo la sensazione di libertà che ho provato ascoltando "Scenescof" ... 'I don’t need anyone to dictate all my fun smile your smile and then run'..... Quella frase mi ha dato il coraggio di ritagliarmi un po' di fantasia nella mia vita quando ero adolescente..... Ma ora, la canzone sarà indissolubilmente legata al lutto, è stata l'ultima volta che sono stato in studio con il mio caro amico Hal Willner ... non ho nemmeno iniziato ad elaborare il dolore di quella perdita... ci stavamo solo mandando messaggi su Jerry Lewis e ci mandavamo link a video divertenti e canzoni strane e due settimane dopo se n'era andato..... Hal aveva il contegno più fico, il più calmo... il tipo di persona che dopo aver passato dei momenti davvero di merda, ne esce preoccupandosi ancora della vita, del mondo e dell'arte..... Mi mancherà terribilmente........dedicato a due hipster con la testa d'angelo, sono onorato di far parte di questo album tributo....". Marc è stato da sempre citato come una delle maggiori influenze da alcuni dei più grandi nomi della musica da David Bowie a Johnny Marr. L'epoca d'oro di Bolan risale tra la fine degli anni Sessanta ed i Settanta, quando era l'artista più venduto dopo i Beatles, oltre ad essere star del cinema e la scintilla dietro la scena Glam Rock. Morì nel 1977 a soli 29 anni, dopo un incidente d'auto a Barnes, Londra, ma la sua reputazione negli anni è solo cresciuta.
Nell'anno in cui Marc sarà inserito nella Rock n Roll Hall Of Fame e a 50 anni dal primo singolo e album dei T.Rex, illustri fan si sono riuniti per rendergli omaggio e per sostenere il suo posto tra i grandi della musica. Per "AngelHeaded Hipster", grandi star tra cui Elton John, U2, Joan Jett, Nick Cave, Peaches e Marc Almond hanno reinterpretato e rivisitato alcuni dei suoi più grandi brani tra cui Jeepster, Bang A Gong (Get It On) e Ride A White Swan. Marc Bolan è stato molte cose - un trovatore del folk pop, il metal guru del Glam Rock, una pop star che splendeva come poche altre, un brillante chitarrista, il 20th Century Boy, una icona di stile e un poeta. Per qualcuno, la sua immagine abbagliante ha messo in ombra la sua eredità musicale, ma con "AngelHeaded Hipster", oggi viene giustamente celebrato nel tempo come scrittore e compositore. L'album è stato realizzato sotto la direzione di Hal Willner, un veterano con la fama di saper creare l'alchimia con i diversi artisti con cui ha collaborato, che purtroppo ci ha lasciato il 7 aprile colpito da COVID-19, una scomparsa che ha generato dietro di sé una serie infinita di affettuosi omaggi da parte di tutti coloro che hanno lavorato con lui e lo hanno conosciuto. È stato il produttore degli sketch musicali del Saturday Night Live per diversi decenni e ha prodotto album per artisti come Marianne Faithfull, Lou Reed, Bill Frisell, Lucinda Williams, Allen Ginsberg, William S. Burroughs, tra gli altri.
Ha anche prodotto celebri album tributo a grandi compositori, riunendo talenti diversi che hanno dato vita ad incredibili interpretazioni della musica di Nino Rota, Thelonious Monk, Kurt Weill, Charles Mingus. Prima della sua morte, ha spiegato il motivo ha inserito Bolan in questo gruppo:
“Mi sono immerso in questo artista ascoltando tutto, parlando con gli esperti e i fan di Bolan, facendo ricerche su recensioni e interviste. Ho scoperto che di Bolan non si parla quasi mai come "compositore". Si è detto di lui come fosse un grande rocker, di quanto fosse innovativo, di come David Bowie prendesse la sua essenza e Bolan fosse nella sua ombra... Ma io l'ho messo nello stesso pantheon degli altri compositori che ho esplorato in precedenza. Così, il concetto dell'album è diventato quello di mostrare il Bolan come compositore, con il nostro tipico cast di artisti provenienti da mondi diversi che raramente si vedono nello stesso posto.” E i risultati sono sbalorditivi. Cosmic Dancer di Nick Cave è uscita in concomitanza con l'annuncio del progetto. Cave che esplora il cuore di una canzone che racconta la nascita creativa di Bolan, mentre si interroga sul suo essere mortale, un artista che parla a un altro attraverso le generazioni. Cave dice di Hal: “È impossibile esagerare l'effetto devastante che la scomparsa di Hal avrà sul collettivo di persone che gli giravano intorno, artisti esoterici pronti a partecipare ai suoi schemi vagabondi e strampalati, che sono sempre stati una combinazione di genio, meraviglia e quasi caos.” Dice Rachel Fox, supervising producer di AngelHeaded Hipster e collaboratrice di lunga data di Willner: "Hal ha avuto una visione unica della musica di Marc Bolan e lavorare a AngelHeaded Hipster gli ha dato grande gioia. Parlando a nome di coloro che gli sono più vicini, posso dire che ci si spezzerà per sempre il cuore di fronte alla perdita prematura del nostro amato amico e insostituibile motore creativo. Hal, che si è riferito ad AngelHeaded Hipster come al suo 'White Album', era ansioso che tutti ascoltassero queste belle canzoni e cominciassero a pensare di nuovo a Bolan e ai T. Rex. Questo album è una testimonianza dello spirito di Hal".
Gli highlight dell'album si susseguono velocemente ogni qualvolta che ogni artista esplora il suo Marc preferito, sia i suoi album incendiari da pop star come 'Electric Warrior' e 'The Slider', sia il repertorio con Steve Peregrin Took coi Tyrannosaurus Rex (la formazione che ha collegato il suo periodo folk acustico al risveglio elettrico dei T.Rex), o i sui suoi dischi successivi, arrivando persino a I Love To Boogie, la hit tratta dall'ultimo album del 1976 'Dandy In The Underworld'. C'è la rielaborazione elettronica di Peaches di Solid Gold, Easy Action (registrata a Berlino), che in qualche modo mantiene ancora lo spirito rockabilly dell'originale. A New Orleans, gli U2 celebrano il loro idolo adolescenziale con una fedele Bang A Gong (Get It On), accompagnati al pianoforte da Elton John, quasi 50 anni dopo aver raggiunto Marc a Top Of The Pops nel 1971 e col contributo di Trombone Shorty. Main Man di Father John Misty è un'impennata emotiva, un'interpretazione tenera e lussureggiante del brano stralunato e autoreferenziale dall'album 'The Slider'. E Kesha esorcizza i demoni su una appassionata e cupa Children Of The Revolution. Willner ha lavorato su AngelHeaded Hipster per diversi anni, con session attraverso i continenti, da New York, Los Angeles e New Orleans a Londra, Parigi e Berlino. L'album presenta ospiti speciali come Donald Fagen, Mike Garson, Bill Frisell, Wayne Kramer, Van Dyke Parks e Marc Ribot, con arrangiamenti di Thomas Bartlett, Steven Bernstein, Eli Brueggemann, J.G. Thirlwell e Steve Weisberg. Ogni brano rivela un Marc diverso e offre un omaggio unico al musicista, scrittore, poeta e compositore poliedrico.
Il progetto è stato ideato e realizzato da Bill Curbishley e Ethan Silverman. Kate Hyman ha avuto il merito creativo di chiedere ad Hal di produrlo.
" AngelHeaded Hipster" compare in un verso della poesia "Howl" di Allen Ginsberg "angelheaded hipsters burning for the ancient heavenly connection to the starry dynamo in the machinery of night....". Descrive l'imminente rivoluzione del rock n roll sulla scia di Elvis Presley, un'essenza che Marc ha abbracciato e condiviso. Marc Bolan è morto troppo giovane, ma la sua musica continua a vivere, il suo posto nella Rock n Roll Hall Of Fame è certo e 'AngelHeaded Hipster' dimostra che la sua straordinaria eredità vive attraverso i musicisti che lo hanno seguito. AngelHeaded Hipster: The Songs Of Marc Bolan and T.Rex Tracklist:
Immagini tratte da Pagina Facebook ufficiale dei T.Rex COMUNICATO STAMPA Esce oggi il nuovo brano dei Grand Vague Hotel, band comasca, che dopo il successo dell’ep “princÆpit” pubblicato nel 2018, tornano a distanza di due anni con il singolo Immagina, il quale anticipa l’uscita del disco prevista in autunno 2020. Il brano parla di mancanza, una mancanza nata in seguito a una perdita e funge da preghiera che prende forma di riflessione chiedendo, a tale “entità” mancante di correre in aiuto per affievolire il dolore e consigliare come fare tesoro, appunto, del dolore stesso. Ne consegue, ricevute in parte le certezze richieste, il raggiungimento di una sensazione sublime, paurosa e meravigliosa, intima ma universale, comunque confortante. La dolce e malinconica melodia che apre il brano si scontra con l'impeto strumentale che segue, proprio a sottolineare il contrasto della sensazione sopra descritta, l'andamento viene spezzato da uno special centrale, ben più acido e dirompente, quasi risolutivo, in preparazione al finale che richiamerà l'introduzione pur definendo attraverso le parole una “lieta arrendevolezza”. “…Nel salutarti auspico una vita eterna, qualsiasi forma Mi auguro nel patire odierno di trovare la voglia Di dissetare, come abbiamo fatto nel buon tempo con noi Io lo farò, vivendo diagonale, se anche Tu lo vuoi”. Il nuovo singolo della band è accompagnato da un romanticissimo video girato da Lory Muratti presso il Museo Barca Lariana e prodotto da The House of Love. L'esplorazione e l'analisi di temi profondi del nostro sentire è la fascinazione principale che muove Lory Muratti come regista ed è il cardine attorno al quale prende forma il videoclip di Immagina da lui realizzato per i Grand Vague Hotel. Prodotto dal laboratorio creativo the house of love e girato presso il Museo della Barca Lariana, questo mini-flm musicale dalle note fortemente dark ed esistenzialiste, apre le porte di un viaggio interiore scandito dalla lotta che i protagonisti ingaggiano con loro stessi nel tentativo di ristabilire un contatto con chi non è più presente. BIO
I Grand Vague Hotel nascono nell'inverno 2014/2015 a Menaggio, sulla sponda occidentale del Lago di Como, dall'incontro di Daniel Palano e Michele Canzani. Quest'ultimo propone a Daniel di formare una band per dare vita ad alcune sue idee da tempo formulate solo con voce e pianoforte. Michele (batteria) contatta Massimiliano Patriarca (chitarra) ed Erica Faifer (basso) per collaborare al progetto, i due accettano e il 18 Gennaio 2015 ha luogo il primo incontro per stabilire ciò che sarà delle idee a disposizione. I GVH lavorano in sala prove fino all'Agosto 2016 quando Erica decide di separarsi dalla band per dedicarsi definitivamente ad un'altra sua grande passione, la fotografia. I tre, dopo qualche settimana di lieve depressione, incontrano Azzurra Granzella e le propongono di entrare nel gruppo. Nell'Ottobre 2016 hanno luogo le prime prove. Azzurra si dimostra da subito entusiasta e con l'inizio del 2017 il materiale è di nuovo pronto. Nel mese di Marzo, in preparazione alle esibizioni dal vivo, la band accoglie un quinto componente, Marco Pollini, noto musicista della zona, incrementando la struttura di alcuni brani con sassofono, tromba e flauto traverso. Il 14 Aprile sarà la data d'esordio dei Grand Vague Hotel. Nel periodo a cavallo tra l'estate 2017 e la primavera 2018 la formazione subisce diversi cambiamenti. Azzurra viene sostituita al basso da Andrea Bosisio, il quale si prende cura anche delle linee di fiati con il suo sassofono, mentre alla chitarra Nicolò Bordoli prende il posto di Massimiliano, dando nuova forma all'intenzione sonora della band. Nell'inverno 2017/2018, nonostante i cambi di line-up, il quartetto entra in studio per la registrazione del primo EP “princÆpit”, affidato in tutta la sua lavorazione a Julio Speziali. Il progetto vede la luce il 15 Aprile 2018. L'ultimo anno rappresenta per i Grand Vague Hotel il raggiungimento di una vera solidità artistica maturata attraverso molte ore di lavoro in sala prove, concorsi e concerti live, preludio della prossima uscita di un disco singolo con videoclip a Maggio ed il primo Full Lenght Album ufficiale previsto in Autunno. Sabato sera alle 21:00 Antonio Diodato “accenderà” l’Europa. di Pierfrancesco Campagnolo Giovedì 14 maggio si è tenuta, in diretta streaming, la conferenza stampa per l’Eurovision song contest 2020. Quella di quest’anno sarà una versione alternativa della famosa esibizione che ha visto gareggiare tutti i migliori artisti provenienti da diversi paesi dell’Unione Europea. A causa dei noti eventi che ormai si susseguono da oltre cinque mesi, l’organizzazione del contest nella persona di Jon Ole Sand, ha deciso di annullare la classica esibizione canora per dare vita ad un format diverso, più adatto alle attuali esigenze. ![]() “Europe shine a light, accendiamo la musica” sarà la grande manifestazione che sostituirà lo storico contest live europeo che si ripeteva ininterrottamente da 64 anni. Il programma, realizzato dalla tv olandese, in collaborazione con altre 47 emittenti, vedrà esibirsi per l’Italia Antonio Diodato. Il cantautore di origini pugliesi, dopo aver trionfato a Sanremo con il brano “Fai Rumore”, e dopo aver vinto pochi giorni fa il David di Donatello per la Miglior Colonna Sonora Originale nel film di Ferzan Ozpetek “Che Vita Meravigliosa” (unico artista nella storia della musica italiana ad aver conseguito entrambi questi riconoscimenti), si dice onorato ed eccitato all’idea di poter prendere parte a questa grande manifestazione, che nasce con lo scopo di unire i paesi dell’UE, oggi più che mai accomunati solo da questa grave crisi sanitaria ma mai come ora , distanti e poco solidali. La manifestazione si muoverà, come esplicato da Claudio Fasulo (vicedirettore RAI), attraverso quattro momenti principali: l’esibizione dei 41 artisti in gara; un’esibizione corale di tutti i cantanti sulle note di “Love Shine a Light” brano di Katrina and The Waves, che vinse l’Eurovison del ’97; degli inspire moments riferiti agli scorsi contest e infine delle esibizioni di ospiti che in passato hanno partecipato al grande festival. Il tutto attraverso dei videoclip realizzati dai vari artisti e magistralmente montati insieme dagli organizzatori dell’evento. Per l’Italia, oltre a Diodato, ci saranno Mahmood, Ermal Meta e Fabrizio Moro, Francesca Michelin, Francesco Gabbani, Il Volo e Al Bano a rappresentare una musica dal forte carattere nazional popolare. ![]() Per quanto riguarda il core della manifestazione, l’esibizione virtuale degli artisti che avrebbero dovuto gareggiare per conquistare il titolo di miglior cantante europeo, si svolgerà attraverso tre momenti principali: una clip contenente una breve presentazione del cantante (circa 20 sec.), un breve saluto dell’artista (circa 20 sec.) e infine l’esibizione vera e propria (30 sec.). Il video dell’esibizione di Diodato è stato realizzato all’interno dell’Arena di Verona, vero e proprio tempio della musica italiana e internazionale, che si presenta vuota, avvolta da un’aria spettrale ma illuminata dalle luci del tricolore, nella quale echeggia la potente e poetica voce del cantante tarantino. Questa location, secondo quanto detto da Claudio Fasulo, rappresenta bene l’impronta che la Rai ha voluto imprimere all’esibizione: coniugare immagini e contenuto in un connubio sinestetico e pregnante di quella che è la musica di Diodato. ![]() Il live show, che sarà guidato per la tv italiana da Flavio Insinna e Federico Russo, prenderà avvio alle ore 20:35 di sabato 16 maggio con una breve anteprima della durata di 25 minuti circa, che lascerà poi spazio allo show internazionale trasmesso da 47 emittenti in 45 paesi diversi. Durante lo spettacolo ci saranno tre “inserti” italiani ad arricchire la kermesse che dovrebbe vedere la sua conclusione intorno alle ore 23:40. Inoltre, la tv olandese ha deciso di dedicare a Diodato un breve talk show che non può non farci riflettere su quanto questo grandissimo artista abbia fatto breccia nel cuore di un intero continente attraverso la sua musica, la sua poesia e la grandissima umiltà e generosità artistica. Non ci resta che aspettare smaniosi l’inizio dello show, che sarà trasmesso in diretta su Rai 1 e in contemporanea su Tele San Marino, Rai Play e Radio 2. Nonostante la gara sia stata soppressa, in cuor nostro il vincitore è e sarebbe stato solo uno, perché grazie al suo “fare rumore” ha reso, in questi giorni cosi complicati e tristi, “questa vita davvero meravigliosa”. Grazie Antonio Immagini tratte da:
Immagine 1: https://www.eurofestivalnews.com/2020/04/16/eurovision-europe-shine-a-light-46-canali-trasmetteranno-lo-show/ Immagine 2: https://www.lettoquotidiano.it/diodato-vincitore-sanremo-2020-biografia/43805/ Immagine 3: https://twitter.com/tvsorrisi/status/716987378041233409/photo/1
COMUNICATO STAMPA
Data di uscita: 20 ottobre 2017
Label: La Dura Madre Dischi/Master Music Records/Believe PIRAMIDI Prima prova da solista per Luciano Panama, voce e leader degli Entourage Enter In Ou Age, che dopo anni di silenzio torna sulle scene a suo nome e produce otto tracce di sano rock in italiano diretto, sanguigno e senza fronzoli. Otto “canzoni astronave”. Otto canzoni d’amore, destino e morte. Otto canzoni che arrivano dirette dal cuore. “Piramidi” esce il 20 ottobre 2017 per La Dura Madre Dischi - Master Music Records. Scritto, suonato, registrato e prodotto interamente da Luciano Panama nel suo studio in Sicilia, il disco è frutto di una lavoro durato circa due anni. Un album sincero in cui anche il suono e il missaggio sono stati trattati il minimo sufficiente, per dare spazio alla registrazione in presa diretta, all’autenticità, alla libertà, al “momento”. Batteria, basso, voce, chitarre, synth, organi, piano, percussioni, elettronica, effetti e suoni vari… tutto opera dell’artista messinese, fatta eccezione per le partecipazioni di due ottimi musicisti: Giovanni Alibrandi al violino in “L’osservatore”, “Come aria” e “Messina guerra e amore” e Matteo Frisenna alla tromba in “Hey My (all’improvviso)”.
Un disco libero, diretto e sincero. Non vincolato da scelte di genere o da stilemi da seguire, ma ben più incentrato sui contenuti da veicolare e sulla genuinità nel farlo. La base di partenza è ovviamente l’universo rock (italiano ma anche anglosassone) soprattutto di matrice nineties, ma da lì si parte poi spaziare verso lidi blues, funk, indie, pop o propri della canzone d’autore italiana. Anche dal punto di vista del suono il tutto è stato gestito da Panama in maniera personale e senza trucchi, quasi tutto frutto della registrazione in presa diretta… insomma buona la prima!
TRACKLIST 1. Le ossa 2. Man 3. L’osservatore 4. Ti solleverò 5. Come aria 6. Gente del presente 7. Hey My (all’improvviso) 8. Messina guerra e amore CREDITS Scritto suonato registrato e prodotto da Luciano Panama presso LAKE Studio lago Piccolo Messina Luciano Panama: voce, chitarra, pianoforte, batteria, basso, percussioni, effetti, synth, organi, noise, Hanno partecipato: Giovanni Alibrandi violino traccia 3, 5 e 8 Matteo Frisenna tromba traccia 7 Pubblicato da La Dura Madre Dischi, 2017
CONTATTI Facebook https://www.facebook.com/LucioPanama Youtube https://www.youtube.com/c/LucianoPanama Instagram https://www.instagram.com/lucianopanama/ Spotify https://spoti.fi/2MbOboC Sitoweb https://panamalucianolp.wixsite.com/panama COMUNICATO STAMPA LA QUARTA EDIZIONE DI WØM FEST LASCIA IL PARCO DI VILLA BOTTINI PER TRASFERIRSI... ONLINE! WØM FEST - home edition Dal 15 maggio 2020 6 artisti x 6 video pillole A partire da venerdì 15 maggio, ogni 2-3 giorni, WØM FEST pubblicherà sui propri canali social una serie di video pillole che vedranno la partecipazione di sei artisti provenienti da mondi artistici diversi. Sei video diversificati tra live da casa, against the clock, tutorial e altro, comporranno il palinsesto della quarta edizione dell’evento organizzato dalla Associazione WOM. Le settimane di reclusione forzata, dovute all’avvento del Coronavirus, hanno convinto gli organizzatori a non rimanere con le mani in mano, rinviando semplicemente il tutto all’anno prossimo ma, di cogliere l’occasione per continuare a valorizzare quello spirito di talent scouting che da sempre caratterizza l’anima di WØM FEST. Gli artisti coinvolti, infatti, saranno per lo più giovani promesse di quella scena musicale italiana che spazia dal cantautorato, al r'n'b fino all'elettronica. Inoltre ci saranno dei contenuti speciali come reading e tutorial realizzati da cari amici del festival. La forza distruttiva del virus che ha sconvolto radicalmente le nostre vite non ha certo risparmiato il mondo dello spettacolo che, anzi, è stato uno tra i settori più colpiti e che conta più danni a livello economico. Gli spettacoli cancellati o rinviati sono migliaia e, per molti di questi, la trasposizione sulla rete rappresenta l’unica via percorribile per dimostrare vicinanza alla propria community. Inoltre WØM FEST - home edition insieme agli amici del Consiglio FRATRES Provinciale del territorio di Lucca e Piana vuole cogliere l’opportunità di sensibilizzare sul tema della donazione di sangue che, nel periodo di crisi sanitaria attuale, si rivela essere ancora più importante. La volontaria di FRATRES, Elena Amato, sarà la protagonista di una video intervista nella quale spiegherà l’importanza di garantire la continuità del servizio trasfusionale e i protocolli messi in atto per donare in sicurezza. Il visual della locandina di WØM FEST home edition è stata curata, come sempre, dalla frizzante mano di Marco Sandreschi. PROGRAMMA: 15.05 - live da casa - SGRO’ 18.05 - racconto - NOVI 20.05 - against the clock - PUSH 22.05 - live da casa - ETHAN 25.05 - fare musica da casa - ANDREA CIACCHINI 27.05 - live da casa - EDOARDO FLORIO DI GRAZIA PARTNER: Comune di Lucca Consiglio FRATRES provinciale del territorio di Lucca Veryprint MEDIA PARTNER: Radioeco Orme Radio Riserva Indie Caroline Records Marte_ad CONTATTI: web: https://www.womfest.it fb: www.facebook.com/wommovement insta: www.instagram.com/wom_fest
BIOGRAFIA
Les_Idealisti sono una band Indie rock e nascono da un progetto di Antonio Granatiero, voce, chitarra e compositore della band. Il progetto prende forma nel 2011 a Roma, con il nome Gli Idealisti e una prima formazione molto orientata alle sonorità folk pugliesi e ai riferimenti del rock anni’90. Nel 2018 la band cambia faccia e line-up con l’arrivo del nuovo bassista, Fabio Caltagirone e del nuovo batterista, Antonio Castigliego e decide di sperimentare maggiormente gli ambiti della musica elettronica e del rock indipendente. A questo cambiamento segue anche la modifica del nome della band e nel 2018 diventano Les_Idealisti; forzatura e critica moderna al mondo dell’Indie italiano. Les_Idealisti nella loro musica conservano i tratti dell’indie music e del nuovo pop italiano, lasciando mantenendo la componente cantautoriale. Tra gli eventi a cui ha partecipato la band, i World Ducati Day presso il Circuito di Misano davanti a tutti i fan della Ducati. A Giugno 2019 viene lanciato il primo singolo dal titolo “Aspetterò qui”, una , una ballad pop con un ritornello ricorrente –“finché l’amore tornerà”-, un brano fiducioso verso il futuro e intriso dello spirito e del sound della band stessa.
Il 10 Aprile 2020 viene lanciato tutto il nuovo album “#NOISE” un progetto orientato sulle sonorità rock anni’90 con forti influenze indie contemporanee e cantautorali. Insieme al disco viene lanciato anche il secondo singolo “Come l’aria che respiro” un pezzo introspettivo e carico di atmosfera accompagnato dal video ufficiale:
di Enrico Esposito
Raccogliendo un pò di informazioni per la scrittura di questo articolo, ho notato che all'interno della visione del mondo e dell'arte di Novamerica si posizionano dei punti di riferimento fondamentali. Il pianoforte, la tradizione musicale italiana, i tanti significati del tran-tran giornaliero, la volontà di continuare a dare fiducia alla nostra penisola. Dopo l'apprezzato debutto discografico del 2016 che mise in mostra l'efficacia e attenzione ai dettagli di un progetto con base elettronica e l'esperienza maturata dietro alla console, significative novità si sono manifestate all'interno della storia di Novamerica.
Bisogna prima di tutto dire che Novamerica si rovescia all’interno di due cosmi, non necessariamente contrapposti. Il primo misura i chilometri di una landa inesplorata, che si distingue per una sua bandiera dalle tonalità sgargianti in cui un sole rosso dal cielo azzurro fa capolino su onde o rilievi zigzaganti tra linee bianche e gialle. Circondati da due curve rosse dominanti. Mondo tappezzato da superfici desertiche, inondato da una luce eterea. Appare come una sorta di gigantesco rifugio all’interno del quale non si presentano doveri da compiere perchè non esistono cose concrete. Ma riposo assoluto, tempo illimitato per fermarsi a riflettere e raccogliere le idee. Un macrocosmo di moods, appositamente inventato per svestire gli abiti sudati e le divise sporche dopo giornate e giornate di lavoro, e sedersi a raccogliere dei pensieri (e delle emozioni) conservati da sempre oppure messi in stand by dopo la fine della pausa caffè del mattino tra le 10:30 e le 10:45. C’è un uomo che corre brandendo la bandiera dalle tonalità campeggianti. Figlio, creatore, esecutore medesimo di Novamerica perchè Novamerica in principio si chiama Carlo, vive in Italia, e ha trent’anni. Si alza per andare a lavorare in ufficio dove si trattiene fino a sera, ma non rinuncia al (poco) tempo libero che gli rimane le sere e nei fine settimana. Ama giocare a calcio e passeggiare nella Mirano che non ha mai lasciato nel bene e nel male della vita di provincia, predilige la musica italiana dei grandissimi autori (Lucio Battisti, Vasco Rossi) ma anche il rock straniero fatto da mostri sacri (Jimi Hendrix, Led Zeppelin). E dall’età di undici anni non smette di ricordarsi, dopo abbuffate di take – away e migliaia di emails, di quel pianoforte anni ‘30 custodito in casa, perchè diventa sotto le mani il grimaldello per scardinare la serratura del microcosmo Novamerica. La routine quotidiana di certo non può svanire ma per lo meno può trasformarsi in momenti brevi in una piacevole realtà parallela, raggiungibile con aerei mentali. Allora per questa ragione Novamerica giunge ad identificarsi come una meta condivisa, perchè abitata da oggetti, sfoghi, considerazioni esplorati tra il concreto e l’immaginato. Detto ciò, sembra facilmente intuibile capire perché nella playlist dell’artista veneziano gli ultimi due brani pubblicati portano il titolo di “Una canzone per l’estate” e “Jurij Gagarin”. Due mondi diametralmente opposti, nell’apparenza inconciliabili, proprio tali. La prima rappresenta il tentativo per eccellenza di un anti – tomentone estivo nato dalle tentazioni del reggaeton e successivamente finito per combaciare con un’onesta dichiarazione della speranza di poterci “fare soldi con la musica”. La seconda invece si costruisce nella testa di Novamerica dopo una sgambata fuori porta e la descrizione di un sogno altrui, e vagheggia su di un viaggio compiuto al di là dell’atmosfera “alzando un piede” che in realtà esplode in una separazione difficile da ricucire. La terza ci sarà rivelata l’8 maggio, alle sette e mezzo della sera. https://www.facebook.com/events/231888128126244/
Immagini gentilmente fornite dall'Ufficio Stampa Conzapress
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Marzo 2023
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