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21/5/2021

Mont'Alfonso sotto le stelle 2021 con Fabi, Allevi, Michielin e molti altri

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​Niccolò Fabi

Giovanni Allevi
Francesca Michielin
Quinteto Astor Piazzolla



Ecco i primi nomi di
Mont’Alfonso sotto le stelle 2021
Dal 30/7 al 21/8 tra Alpi Apuane e Appennino Tosco-Emiliano
Musica, teatro, incontri a Castelnuovo di
Garfagnana e Fortezza delle Verrucole (Lucca)
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Eventi di prestigio e artisti di caratura internazionale, tra Alpi Apuane e Appennino Tosco-Emiliano, circondati da antiche fortezze e meravigliosi scenari naturali, nel massimo rispetto delle disposizioni anti-Covid.
Dopo il successo dell'edizione inaugurale 2020, il festival “Mont’Alfonso sotto le stelle” torna con la stessa filosofia e nuovi protagonisti: Niccolò Fabi, Giovanni Allevi, Francesca Michielin e Quinteto Astor Piazzolla sono i primi nomi dell'edizione 2021, dal 30 luglio al 21 agosto nella cinquecentesca Fortezza di Mont’Alfonso a Castelnuovo di Garfagnana (Lucca). E non solo.

Si parte venerdì 16 luglio con una serata anteprima nel segno di Astor Piazzolla e delle sue origini garfagnine: sul palco della Fortezza di Mont’Alfonso sale il Quinteto Astor Piazzolla, formazione nata in seno alla Fondazione Astor Piazzolla - con la direzione di Laura Escalada Piazzolla – che da oltre venti anni gira il mondo proponendo arrangiamenti autografi e gioielli pressoché inediti del massimo esponente del nuevo tango.
Alla serata si accede con invito gratuito: luoghi e modalità per il ritiro degli inviti saranno comunicati a breve sul sito ufficiale www.montalfonsoestate.it, in fase di aggiornamento.

Tra le novità di questa edizione, il coinvolgimento di altre località della Garfagnana: è la maestosa Fortezza delle Verrucole a San Romano in Garfagnana ad ospitare venerdì 30 luglio il concerto di Francesca Michielin che dà il via al festival. Dopo l’ottima esperienza sanremese con Fedez e l’uscita dell’album “FEAT (Fuori dagli spazi)”, Francesca Michielin torna al pubblico con un progetto molto particolare, come nel suo stile.

Martedì 10 agosto sale sul palco della Fortezza di Mont’Alfonso Niccolò Fabi, due ore di musica, parole e immaginario visivo, insieme ai compagni di viaggio Roberto Angelini, Pier Cortese, Alberto Bianco, Daniele “mf coffee” Rossi e Filippo Cornaglia: un’occasione per poter rivivere qualcosa che è mancato profondamente in questo ultimo anno.  

Sempre alla Fortezza di Mont’Alfonso, venerdì 13 agosto, tutto l'estro del compositore, direttore d'orchestra e pianista Giovanni Allevi, in un incontro-spettacolo dal titolo “Parole e musica” che lo vede al fianco dell’attore, conduttore e regista Pino Strabioli.

Confermato anche il concerto all'alba di Ferragosto (domenica 15 agosto), con un grande nome del pianismo italiano.

Info prevendite dal 20 maggio sul sito del festival www.montalfonsoestate.it (attualmente in fase di aggiornamento).


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​​Gli spettacoli di “Mont’Alfonso sotto le stelle 2021” si svolgono nel rispetto delle disposizioni anti-Covid: la prima edizione del festival, nel 2020, ha rappresentato un modello organizzativo per molte, analoghe, manifestazioni in tutta Italia. “Mont’Alfonso sotto le stelle” dispone di una platea modulabile progettata per il distanziamento sociale. Dai parcheggi alle biglietterie, dalle sedute ai punti ristoro: tutte le fasi di ingresso, uscita e accesso ai servizi garantiscono i massimi livelli di sicurezza, grazie anche al supporto di decine di addetti che assistono il pubblico diretti dalla Protezione Civile di Castelnuovo di Garfagnana in collaborazione con le numerose associazioni del territorio.

Niccolò Fabi, Quinteto Astor Piazzolla, Francesca Michielin e Giovanni Allevi sono solo le prime conferme di Mont’Alfonso sotto le stelle 2021: altri grandi nomi si aggiungeranno nei prossimi giorni.
“La prima edizione della manifestazione la scorsa estate è stata un vero successo –  dichiara il presidente della Provincia di Lucca, Luca Menesini – merito sicuramente degli artisti coinvolti, tra cui cito Gabbani, Gazzè, Marcorè, Riondino e Vergassola; ma anche di una perfetta organizzazione e dell’incantevole scenario della Fortezza. Come Provincia abbiamo concesso il patrocinio e la collaborazione ad un festival musicale che valorizza una struttura e uno spazio storico di proprietà della Provincia che sembra fatto apposta per eventi estivi come questo. I nomi annunciati per l’edizione 2021 sono importanti e l’aggiunta della Fortezza delle Verrucole come ulteriore location è un valore aggiunto. La speranza è che, grazie alla campagna vaccinale in pieno svolgimento, si esca dall'emergenza, e si possa tutti ritrovare la socialità e la voglia di partecipare a concerti e spettacoli. Abbiamo vissuto un anno molto difficile, abbiamo bisogno di stare insieme e di sentirci al sicuro".

“Pure in fase di emergenza, la prima edizione di Mont’Alfonso sotto le stelle si è dimostrata un importante volano nella promozione del territorio – commenta Andrea Tagliasacchi, sindaco di Castelnuovo di Garfagnana e presidente dell’Unione dei Comuni Garfagnana – . Quest’anno rilanciamo con un super cartellone, coinvolgendo altri Comuni della Garfagnana, oltre a decine di imprese e associazioni. Il festival è un progetto in espansione su cui stiamo investendo. Una boccata d’ossigeno in chiave economica e un’ottima vetrina per il territorio che, sono certo, darà frutti anche nel lungo termine”.

“Mont’Alfonso sotto le stelle” nasce dalla sinergia tra Regione Toscana, Comune di Castelnuovo di Garfagnana, Unione Comuni Garfagnana, PRG e Amandla Productions, con il patrocinio della Provincia di Lucca e con il sostegno di Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e Fondazione Banca del Monte di Lucca. Main sponsor: Conad Nord Ovest.


PRIMI NOMI Mont’Alfonso sotto le stelle 2021

Ouverture Festival
QUINTETO ASTOR PIAZZOLLA
Venerdì 16 luglio 2021
Fortezza di Mont’Alfonso - Castelnuovo di Garfagnana (Lucca)
Ingresso libero a invito

Inaugurazione
FRANCESCA MICHIELIN
Venerdì 30 luglio 2021
Fortezza delle Verrucole - San Romano in Garfagnana (Lucca)

NICCOLÒ FABI
Martedì 10 agosto 2021
Fortezza di Mont’Alfonso - Castelnuovo di Garfagnana (Lucca)

GIOVANNI ALLEVI Parole e musica
Venerdì 13 agosto 2021
Fortezza di Mont’Alfonso - Castelnuovo di Garfagnana (Lucca)

Info spettacoli
Fortezza di Mont’Alfonso – Castelnuovo di Garfagnana – Lucca
Tel. 055 667566 -  www.montalfonsoestate.it (in fase di aggiornamento)
http://www.turismo.garfagnana.eu
http://www.castelnuovogarfagnana.org

Prevendite
Info prevendite dal 20 maggio sul sito del festival www.montalfonsoestate.it (attualmente in fase di a
ggiornamento).

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14/5/2021

Intervista a Noa

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​di Enrico Esposito
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Il 30 aprile scorso è uscito "Afterallogy", il nuovo album di Noa realizzato in duo con il suo chitarrista Gil Dor. Si tratta di un omaggio a grandi capolavori della musica jazz, anticipato dai singoli "my funny Valentine" e "Oh Lord". Il Termopolio ha avuto il grande onore di realizzare un'intervista con la celebre artista israeliana.
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Qui trovate la versione originale dell'intervista in lingua inglese
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Buongiorno, Noa. Prima di tutto, vorrei ringraziarti per aver accettato il mio invito.

Piacere mio.

1) Sono profondamente onorato di avere la possibilità di parlare con te del tuo attesissimo nuovo LP. Prima di tutto, parliamo del titolo dell’album, “Afterallogy”. Se non sbaglio, questo è un neologismo che avete creato tu e Gil Dor, con cui hai collaborato per il tuo ultimo lavoro. Qual è l’idea dietro questo titolo e da dove viene?

Afterallogy è un nome che consiste di due parti, “After all”, e il suffisso “-ology”. Il suffisso “-ology” viene spesso usato in senso scientifico. I musicisti jazz neri che venivano discriminati usavano questo termine per dare un nome alle loro composizioni (come in ornitologia, antropologia) per darsi quel rispetto e riconoscimento che la società negava loro. Mi piaceva molto quell’idea perché contiene in sé lo spirito della protesta e dell’indipendenza. Abbiamo deciso di omaggiare tutti questi musicisti usando lo stesso suffisso nel nome del nostro album.
“
After all” è semplicemente questo… dopo 30 anni di carriera, dopo aver scritto e registrato centinaia di canzoni e aver tenuto tanti concerti, dopo questo folle anno di Covid, quel che rimane è la sostanza: la nostra amicizia, il nostro amore per la musica, la nostra dedizione all’eccellenza, all’originalità, alla qualità e soprattutto il nostro coraggio e la nostra integrità nel rimanere fedeli a noi stessi e a chi ci segue, come abbiamo sempre fatto; fare solo quello che amiamo, in tutta sincerità, come musicisti umili e devoti, mai guidati dalla paura o dall’avarizia.


2) Tutto l’album “Afterallogy” suona come un omaggio alla storia del jazz. Le 12 tracce sembrano rivisitazioni in crossover. “Oh, Lord”, il secondo singolo tratto dall’album pubblicato il 19 marzo, ne è un chiaro esempio secondo me. La traccia è una poesia ebrea di Leah Goldberg che avete messo in musica jazz. Mi diresti di più su questa traccia?

Non ebrea, ma ebraica. Il Giudaismo è una religione, l’Ebraico è una lingua. “Oh, Lord” è una poesia in lingua ebraica scritta dalla grande poetessa israeliana, Leah Goldberg, che descrive una conversazione con Dio in un locale pieno di fumo. Sentivo che la canzone aveva un groove molto jazz alla base, quindi ho spinto Gil a scrivere musica nello stile di Duke Ellington. Ho anche aggiunto un assolo di tromba per dargli una sterzata di umorismo triste.
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3) In passato, hai eseguito alcune tracce dell’album, prima dell’uscita. Un esempio è “My Masquerade”, che hai eseguito insieme a George Benson. Qual è il tuo rapporto con Benson, e più in generale qual è il ruolo del jazz nel tuo repertorio?

Ho cantato con George Benson una volta al Festival di Montreaux, è stato un incontro breve, un grande onore. Non ho rapporti con lui. La mia versione di “This Masquerade” è molti diversa dalla sua. Incorporo testi originali e musica nella mia versione, creando una nuova storia, un contesto quasi cinematico (e molto femminista) allo standard già noto.
Per quanto riguarda, il ruolo del jazz nella mia vita e nella mia carriera, la risposta sta qui:

"Afterallogy è la prima, a lungo attesa, registrazione jazz di Noa e Gil Dor.
Noa e Gil lavorano insieme da 30 anni. Si conobbero alla Scuola di Jazz e Musica Contemporanea di Rimon a Ramat ha Sharon nel 1989. Gil era il co-fondatore della scuola, direttore accademico, musicista altamente rispettato e istruttore in miriadi di stili, ma specializzato in jazz. Noa era un’aspirante cantautrice di 20 anni, che si era da poco trasferita in Israele dagli Stati Uniti, aveva completato il servizio militare in una Banda Militare ed aera arrivata a Rimon in cerca di istruzione e collaborazioni. Venne subito etichettata come “cantante jazz” a causa della sua grande padronanza dell’inglese, le sue capacità di improvvisazione e la connessione innata con il “Canzoniere Americano”. Essendo nata in Israele da una famiglia yemenita, e cresciuta a New York fino a 17 anni, il jazz fa parte della sua identità, naturale quanto le sue radici yemenite ed ebraiche. Il primo concerto del duo fu a un concerto jazz a Tel Aviv, l’8 febbraio 1990 dove eseguirono melodie comuni con arrangiamenti non canonici, e alcune delle composizioni originali di Noa. Quella prima sera fu un enorme successo che pose le basi per l’incredibile viaggio a venire. Il primo album internazionale venne prodotto da Pat Metheny, uno dei musicisti jazz più rispettati del mondo, ma non comprendeva brani classici, ma si concentrava sul cantautorato di Noa.
Negli anni, Noa e Gil esplorarono molte diverse aree della musica, scrissero ed eseguirono centinaia di canzoni, lavorando con ensembles che spaziavano da un trio acustico a quartetto di basso e tamburo fino all’orchestra sinfonica, esplorando e fondendo stili diversi, suoni e linguaggi, raggiungendo sempre quell’inspiegabile e imprevedibile istante di magia per cui vive ogni musicista. È sempre stato impossibile etichettarli. Afterallogy è un altro passo nel loro affascinante viaggio, dove hanno riversato il linguaggio musicale che hanno sviluppato e di cui hanno fatto esperienza, al servizio di quelle grandi melodie jazz classiche, aggiungendo degli originali. Il nome, oltre a omaggiare i grandi che li hanno ispirati (“Ornithology” di Charlie Parker), è una dichiarazione sulla vita e la musica, resa più urgente dalla crisi pandemica: Alla fine dei conti, dopo 30 anni, dopo una pandemia che ha distrutto, folgorato e denudato il mondo, dopo migliaia di chilometri percorsi e molte migliaia di note suonate e cantate, cosa rimane? Un profondo amore e rispetto per la grande musica e per la grandezza nella musica, un profondo amore per l’umanità che viene portata in vita ed elevata e illuminata in chiunque ne faccia esperienza.
Un profondo apprezzamento per il dono dell’amicizia… per una collaborazione unica, per la forza e la risonanza interiore che li ha tenuti insieme per tutti questi anni. 
E quella curiosità e passione, quella meticolosa ricerca per svelare i più profondi misteri della musica che li guida sempre avanti".


4) Gil Dor è un altro nome molto importante quando si parla della tua carriera musicale. Hai avuto con lui un rapporto stretto per 30 anni, una sorta di simbiosi presente anche in “Afterallogy”, dove il suono della chitarra di Gil si combina perfettamente con la tua voce fantastica. Come descriveresti la collaborazione con Gil, iniziata negli anni ’90?

Siamo buoni amici, abbiamo molti interessi comuni e gusti musicali simili, una grande curiosità, abbiamo molto di cui parlare e a cui pensare, abbiamo una comunicazione simbiotica, quasi telepatica quando ci esibiamo insieme… ci completiamo.
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5) Hai scelto “My Valentine” come primo singolo dell’album. Questa traccia è uscita due giorni prima di San Valentino e sembra una vera pietra miliare nella storia della musica. Ho letto da qualche parte che questa è una delle tue tracce preferite di tutti i tempi perché ti dà diverse emozioni ogni volta che la suoni. Potresti dirci di più su questa traccia?

Amo questa canzone perché parla dell’amore incondizionato, accoglie l’umanità e l’imperfezione piuttosto che adulare una perfezione irraggiungibile. Una delle malattie del nostro tempo è l’impulso che in tanti hanno di cambiare e distorcere se stessi in modo da rientrare in un modello falso di perfezione che viene introiettato nella nostra coscienza dai social media e dalla pubblicità. Questa è la ricetta per l’infelicità. In questa canzone, si rivela l’opposto: “don’t change a hair for me, not if you care for me, stay, little valentine, stay! Each day is valentine’s day”… questi versi mi fanno piangere. Canto questa canzone con tutto il cuore.


6) La musica dal vivo, purtroppo, ha sofferto e sta ancora soffrendo un’interruzione infinita a causa del Covid, in Italia e nel resto del mondo. Spettacoli in streaming, videoclip ed esibizioni live svolgono un ruolo importante oggi perché sono l’unico modo per il pubblico di tenersi in contatto con i loro artisti preferiti, sebbene in modo diverso. Come ti senti in questo preciso momento e cosa diresti ai tuoi fan impazienti di rivederti dal vivo?

È stato un periodo estremo e non è ancora finito. Ma come sappiamo tutti, ogni sfida è un’opportunità.
Gil e io abbiamo cercato di sfruttare al meglio questo anno, abbiamo fatto molte dirette live, alcune per raccogliere fondi per gli ospedali, sanitari e altre istituzioni, altre semplicemente per restare vicino ai fan e condividere musica. Abbiamo prodotto “Afterallogy” nel nostro studio che è a casa mia. È stato un piacere, a dire il vero, rimanere a casa. Mi sono goduta la pausa e la pace, il tempo con la mia famiglia, nella natura (sono fortunata a vivere proprio davanti al mare…). E ora voglio trovare un equilibrio migliore per la mia vita. immagino che tutti abbiamo questa sfida, personalmente e globalmente. Cosa ci rimarrà del Covid?
Mi auguro più umanità, umiltà, solidarietà, cura dell’altro e del pianeta. Più serenità, più tempo con chi amiamo, più apprezzamento per quel che abbiamo. Non vedo l’ora di andare in tour questa estate in Italia. Sarà meraviglioso incontrarvi tutti di nuovo.
​


​Un grande ringraziamento per la traduzione ad Andrea Lenti e Lorenzo Vanni
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Immagini gentilmente fornite dall'Ufficio Stampa (Elisabetta Castiglioni)

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14/5/2021

Interview with Noa

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by Enrico Esposito
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Last April, "Afterallogy", Noa's new album, was released in cooperation with her guitarist Gil Dor. This album pays homage to great masterpieces of jazz music and is preceded by "My funny Valentine" and "Oh, Lord". Il Termopolio had the great Honor to make an interview with the famous israeli artist.

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Good morning Noa. First of all, I would like thank you for accepting my invitation.

Noa: my pleasure.
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1) I am deeply honoured to have the chance to talk to you about your highly anticipated, new LP. First of all, let’s talk about the title of the album, “Afterallogy”. If I’m not mistaken, this is a neologism that you and Gil Dor created, whom you cooperated with on your latest piece of work. What’s the idea behind this title and where did it come from?

Afterallogy is a name that consists of two parts, “After all”, and the suffix “ology”. The suffix “ology” is used often in scientific terms. Black jazz musicians that suffered form discrimination used that term in naming their pieces,( like in Ornithology, Anthropology) to give themselves the respect and recognition that society denied them. I like this idea very much as it has in it the spirit of protest and independence, We decided to pay homage to the struggle of these, and all, musicinas, by using the same suffix in our album name.
“After all”, is simply that....after 30 years of career, after writing an recording hundreds of songs and doing so many concerts, after this crazy Corona year, what survives is the essence: our friendship, our love for music , our dedication to excellence , originality and quality, and above all, our courage and integrity, to stay true to ourselves and our followers, as we always have, do only what we love, to be honest, humble and dedicated musicians, never driven by fear or greed.



2) The whole album “Afterallogy” sounds like an homage to the history of jazz. The 12 tracks look like revisitations in crossover. “Oh, Lord”, the second single off the album published on 19/03, is a clear example of this in my opinion. The track is a Jewish poem from Leah Goldberg that you put in jazz music. Would you tell me a bit more about this track?

Not Jewish, Hebrew. Judaism is a religion, Hebrew is a language.
Oh, Lord is a poem in the Hebrew language written by the great Israeli poetess, Leah Goldberg, which describes a conversation with God in a smoke-filled café. I felt the song had a very jazzy feel to it in its essence, so I urged Gil to write music “Duke Ellington” style. I also added a vocal trumpet solo, giving it a nice twist of sad humor.
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3) In the past, you performed some of the tracks of the album, before it would come out. An example is “My Masquerade”, that you performed together with George Benson. What’s your relationship with Benson, and generally speaking what’s the role of jazz music in your repertoire?
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I sang with George Benson in the Montreaux jazz festival once, it was a brief encounter, a great honor. I do not have a relationship with him. My version of “this masquerade” is very different from his. I incorporate original lyrics and music into my rendition, creating a new story, a new, almost cinematic (and very feminist) context to the well known standard. 
As for the role of jazz in my life and career, the answer can be found here:

"Afterallogy is Noa and Gil Dor’s first, and long awaited Jazz recording.
Noa and Gil have been working together for 30 years. They met in the Rimon School of Jazz and Contemporary music in Ramat Ha Sharon in 1989. Gil was the co-founder of the school, the academic director and a highly respected musician and educator fluent in myriad styles but specializing in jazz . Noa was an aspiring 20 year old singer and songwriter, who had recently moved to Israel form the US, completed her military service in a Military Band, and come to Rimon in search of education and collaboration. She was immediately labeled a ”jazz singer” due to her proficiency in English, her natural improvisational abilities and her inbred connection to “The American Songbook”. Having been born in Israel to a Yemenite family, and raised in NY until age 17, Jazz is part of her identity, as natural as her Yemenite and Hebrew roots.
The duo’s first concert was in a jazz festival in Tel Aviv, Feb 8th, 1990, where they performed standard tunes with unorthodox arrangements, and some of Noa’s original compositions. That first night was an enormous success that set the stage for the incredible journey to come.
Their first international album was produced by Pat Metheny, one of the most highly respected jazz musicians in the world, but did not include standard tunes, rather focusing on Noa’s songwriting.
Over the years, Noa and Gil explored many different regions of music, wrote and performed hundreds of songs, worked with ensembles ranging from acoustic trio to bass and drum quartet to symphony orchestra, explored and fused different styles, sounds and languages, always reaching for that unexplainable, unpredictable moment of magic every musician lives for. It has always been impossible to categorize them.
Afterallogy is another step in their fascinating journey, where they have put the musical language they have developed and they cast experience, at the service of these great, classic jazz tunes, and added a few originals as well.
The name, beyond paying homage to the greats that inspired them (..Charlie Parkers “Ornithology”), is a statement about life and music, exacerbated by the Covid 19 crisis:
After all is said and done, after 30 years, after a pandemic which shattered, jolted and stripped the world bare, after thousands of kilometers travelled and many more thousands of notes played and sung, what remains?
A deep love and respect for great music and the greatness in music, a deep love for the humanity that is brought to life by it and elevated and illuminated in whoever experiences it.
A deep appreciation for the gift of friendship…for a unique partnership, for the power and resonance that brought and kept them together all these years.

And that curiosity and passion, that meticulous quest to unveil the deepest mysteries of music that drives them always onwards".

4) Gil Dor is another very important name when talking about your music carrier. You’ve had a close relationship for 30 years, a sort of symbiosis that is present also in “Afterallogy”, where the sound of Gil’s guitar combines perfectly with your amazing voice. How would you describe your collaboration with Gil, which started back in the 90’s?

We are good friends, we share a great common interest and taste in music, a great curiosity , we always have a lot to talk and think about, we have a symbiotic, almost telepathic communication when we perform together..we complete each other.
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5) You chose “My Funny Valentine” as first single off the album. This track was released two days before St Valentine and it sounds like a real milestone of the history of music. I read somewhere that this is one of your favourite tracks of all times, as it gives you different vibes and emotions anytime you play it. Would you please tell us a bit more about this track?

I love this song because it is about unconditional love, it embraces humanity and imperfection rather than adulating an unattainable perfection. One of the illnesses of our time is the urge so many people have to change and distort themselves in order to fit into a plastic , fake model of perfection that is pumped into our consciousness by social media and advertising. This is a prescription for misery. In this song, the opposite is revealed: “don’t change a hair for me, not if you care for me, stay , little valentine, stay! Each day is valentine’s day”..these lines make me cry. i sing this song with all of my heart.

6) Live music, unfortunately, has suffered and is still suffering an everlasting stop due to Covid, in Italy as well as all over the world. Shows in streaming, videoclips and live performances play an important role today, as they are the only way for people to keep the connection with their favourite artists, although in a different way. How do you feel in this specific moment in time, and what would you tell your fans who are impatient to see you live again?

It was a very challenging period and its not over yet. But as we all know, every challenge is an opportunity.
Gil and I tried to make the best of this year, we did many live broadcasts, some to raise money for hospitals, medical workers and other institutions, some to simply share music and stay close to my fans. We made Afterallogy, intimately, in our studio which is in my home. It was a pleasure, actually, to stay home. I enjoyed the break and the quiet, the time with my family, in nature (I am lucky to live just in front of the sea..). And now, I want to find a better balance for my life. I suppose we all have that challenge, personally and globally. What will we take from Corona?

I wish it will be more humanity, humility, solidarity, care for each other and for the planet. More quiet, more time with those we love, more appreciation for what we have.
I am looking forward to touring this summer in Italy. It will be wonderful to meet all of you again.
​

​​We thank Andrea Lenti and Lorenzo Vanni for translating this interview

Pictures kindly provided by Press Office (Elisabetta Castiglioni)

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10/5/2021

Premio Andrea Parodi: il 14 e 15 maggio le finali del prestigioso riconoscimento di world music

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di Enrico Esposito

Più forte delle difficoltà. Sabato 15 maggio e domenica 16 maggio al Teatro Si' e Boi di Selargius (Cagliari) si svolgeranno le finali della 13a edizione del Premio Andrea Parodi, l'unico contest europeo dedicato alla world music. Il concorso nasce nel 2008 ad opera della Fondazione Andrea Parodi che fu istituita per promuovere l'opera eccezionale di un'artista strappato alla vita troppo presto. Nel corso della sua carriera nei Tazenda e in seguito lungo il suo percorso solista, Andrea Parodi ha saputo incantare il pubblico italiano e mondiale grazie alle sue speciali qualità vocali e compositive. Il sardo è il linguaggio di espressione prediletto da lui scelto attraverso il quale " ha permesso una rinnovata consapevolezza della ricchezza del patrimonio culturale della Sardegna", come è possibile leggere sul sito ufficiale della Fondazione. Un'importantissima eredità lasciata dall'artista alla sua terra e alla musica popolare in toto, e per questo motivo il Premio che lo celebra si presenta rivolto alla valorizzazione di opere e ritmi provenienti da tutto il mondo.
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Come vi avevamo già raccontato per il Bianca d'Aponte di Aversa, la pandemia da Coronavirus ha naturalmente avuto effetti decisivi anche sull'organizzazione del Premio Parodi. La rassegna ha infatti visto l'annullamento delle finali dell'edizione del 2020 tradizionalmente previste in autunno. Le serate saranno recuperate nel prossimo fine settimana con orario d'inizio alle ore 18:00. La manifestazione verrà trasmessa in streaming sulle pagine Facebook della Fondazione Andrea Parodi, di EjaTv e di SardegnaEventi24, sabato 15 anche su quelle di Rai Radio1 e Rai Radio Tutta Italiana, media-partner dell’evento. La direzione artistica dell'evento è presieduta dalla celebre cantautrice sarda Elena Ledda che ha selezionato oltre dieci artisti per l'assegnazione dei riconoscimenti di "vincitore assoluto" e del "premio della critica". Il vincitore assoluto sarà scelto da una Giuria tecnica (composta da addetti ai lavori, autori, musicisti, poeti, scrittori e cantautori) mentre una Giuria critica (formata da giornalisti e critici musicali) conferirà il premio della critica. Una giuria internazionale collegata da remoto assegnerà inoltre uno speciale riconoscimento. 
Per il vincitore assoluto sono previsti diversi bonus, fra cui una serie di concerti e di partecipazioni alle prossime edizioni di alcuni festival partner del Parodi, dall'“European Jazz Expo” in Sardegna a Folkest in Friuli, fino allo stesso Premio Parodi. Oltre a questo, avrà diritto a una borsa di studio di 2.500 euro. Al vincitore del premio della critica andrà invece la realizzazione professionale del videoclip del brano in concorso, a spese della Fondazione Andrea Parodi. Inoltre, uno tra i finalisti verrà invitato ad esibirsi durante la prossima edizione di un altro festival partner, Mare e Miniere.

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I finalisti dell'edizione sono: Alessio Arena (Campania/Catalogna); Ars Nova Napoli (Campania); Eleonora Bordonaro (Sicilia); Elena D`Ascenzo (Abruzzo); Kalascima (Salento); Maria Mazzotta (Salento); Danilo Ruggero (Sicilia); Stefania Secci Rosa (Sardegna/Portogallo); Still Life (Catalogna).  Tali artisti si esibiranno al Teatro Si' e Boi nel corso delle serate del 15 e del 16, ad eccezione degli  Abramo Laye Senè & Gaalgui World Music Band che non potranno presenziare di persona.  Presentatori delle serata saranno Ottavio Nieddu e Gianmaurizio Foderaro. L'ospite della prima serata si è Pierpaolo Vacca, organettista dallo stile molto personale, che mescola le radici sarde con l’elettronica e la contemporaneità. Nella stessa serata verrà proiettato il videoclip, prodotto della Fondazione Parodi, del brano “Rahil” di Fanfara Station, band vincitrice del Premio nel 2019.  Nel frattempo il bando di partecipazione alla 14a edizione resterà aperto fino al 31 maggio con iscrizione gratuita. Le domande di iscrizione dovranno essere inviate tramite il format presente su www.fondazioneandreaparodi.it (per informazioni: fondazione.andreaparodi@gmail.com ). Le finali si disputeranno a Cagliari dal 14 al 16 ottobre.

l Premio Andrea Parodi è realizzato dall'omonima Fondazione grazie a Regione autonoma della Sardegna (fondatore), Fondazione di Sardegna, NUOVOIMAIE, con il patrocinio gratuito del Comune di Selargius (CA).

Partner della manifestazione sono: European Jazz Expo, Folkest, Premio Bianca d'Aponte, Premio Loano per la Musica Tradizionale Italiana, Mare e Miniere, Ethnos Festival, Mo'l'estate Spirit Festival, Mare aperto, Associazione Culturale S’Ardmusic, Fondazione Barùmini – Sistema cultura, Labimus (Laboratorio Interdisciplinare sulla musica dell’Università degli studi di Cagliari, Dipartimento di Lettere, Lingue e Beni culturali), SIAE - Società Italiana degli Autori ed Editori; Federazione degli Autori, U.N.A. (Unione nazionale autori), Consorzio Cagliari Centro Storico, Boxofficesardegna, Peugeot Mario Seruis Automobili.

Media partner della manifestazione sono Rai Radio 1, Rai Radio Tutta Italiana, Rai Sardegna, Radio Popolare, Unica Radio, Sardegna 1 TV, Ejatv, Sardegnaeventi24.it, Il giornale della musica, Blogfoolk, Folk Bulletin, Mundofonías (Spagna), Petr Dorůžka (Rep. Ceca), Concertzender Nederland (Olanda).

Per maggiori informazioni:
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www.fondazioneandreaparodi.it
info@premioandreaparodi.it
fondazione.andreaparodi@gmail.com

Immagini tratte dal sito ufficiale del Premio Parodi

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7/5/2021

"Sotto le stelle medicee”, cartellone con 21 concerti di classica e jazz nelle ville medicee

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​COMUNICATO STAMPA

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Sarà la musica di Mozart ad aprire idealmente l’estate delle ville medicee della Toscana. 

L’Orchestra della Toscana, diretta da Daniel Cohen, pescherà nel repertorio del genio musicale di Salisburgo per aprire il programma di “Sotto le stelle medicee”, la rassegna voluta dalla Regione Toscana per valorizzare alcuni dei suoi più straordinari gioielli architettonici. 
La villa medicea di Artimino venerdì 4 giugno, e quella di Poggio a Caiano il 5 giugno, apriranno un percorso che si svilupperà sino a settembre, coinvolgendo altre 8 ville medicee, per un totale di 21 serate che spazieranno dalla musica classica e indipendente al jazz. 

“Le Ville medicee - evidenzia il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani - sono state per secoli luoghi d’elezione per la vita artistica, culturale, spirituale e scientifica. L’obiettivo di questa rassegna è di confermare, attraverso la musica, quel ruolo e allo stesso tempo di valorizzare questi luoghi bellissimi, nei quali l’architettura e la natura si incontrano magicamente”.

Disseminate nel paesaggio toscano, le ville medicee costituirono un riferimento per le residenze principesche in Italia e in Europa e anche oggi rappresentano un esempio unico di interconnessione  tra architettura, giardino e territorio circostante 

Sono ben 10 le ville coinvolte in questa iniziativa:  la Villa medicea “La Ferdinanda” di Artimino, la Villa medicea di Poggio a Caiano, la Villa medicea “La Magia” di Quarrata, la Villa medicea di Cerreto Guidi, la Villa medicea di Castello, la Villa medicea della Petraia, il Palazzo mediceo di Seravezza, il Giardino mediceo di Pratolino, la Villa medicea di Poggio Imperiale, la Villa medicea di Careggi.

“Sotto le stelle medicee” mette insieme un calendario di concerti di musica classica dell’Orchestra Regionale Toscana e di musica jazz e indipendente a cura dell’Associazione Music Pool. 

Per quanto riguarda il repertorio classico, tra giugno e luglio saranno tre le produzioni con l'Orchestra al completo e sei gli appuntamenti con i Gruppi da camera. 

I giardini e gli esterni delle Ville rivivranno del classicismo musicale ai tempi di Mendelssohn, Beethoven e Mozart.  Ma accanto al repertorio classico Settecentesco ci saranno anche due momenti dedicati ad altri due “classici”: al grande maestro Ennio Morricone e all'italo-argentino Astor Piazzolla, nell'anno del centenario della sua nascita. 
Otto sono gli eventi di musica indipendente e jazz nel cartellone di “Sotto le stelle medicee”, una novità di questa estate 2021, con un programma che spazia tra i vari protagonisti e generi musicali curato da Music Pool. Primo appuntamento con il nuovo trio di Nico Gori con la partecipazione di Flavio Boltro’, due fisarmonicisti e pianisti del calibro di Simone Zanchini e Antonello Salis si presentano con il loro duo “liberi”, il cantante degli Avion Travel Peppe Servillo insieme a Javier Girotto e Natalio Mangalavite si cimenterà con “l’anno che verrà” spaziando intorno alle musiche di Lucio Dalla, un percorso al tramonto con tre protagonisti come Dimitri Spinosa, Anais Drago e Barbara Casini animerà i Giardini della Villa di Castello, mentre due figure note della canzone d’autore e del pop più raffinato come Mauro Ermanno Giovanardi e John De Leo saranno presenti con le loro formazioni acustiche. E’ un omaggio al genio di Billie Holiday il tema scelto dalla vocalist di jazz Ada Montellanico mente è affidato ad una delle figure più emergenti della musica indipendente, Serena Altavilla, l’episodio finale di questo percorso intorno ai temi della musica attuale.  

Dopo una pausa in agosto, il programma di “Sotto le stelle medicee” riprenderà a settembre con quattro concerti da camera organizzati dall’Ort: uno si svolgerà presso la villa medicea di Poggio imperiale, gli altri tre daranno la possibilità di  accedere alla Villa medicea di Careggi, proprietà della Regione Toscana e coinvolta negli ultimi anni in un complesso cantiere di restauro.
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Info su questa pagina:
https://www.regione.toscana.it/web/guest/-/sotto-le-stelle-medicee

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7/5/2021

Mi chiamo Esther e ho le idee molte chiare

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di Enrico Esposito
Vi avevamo già parlato di Esther poco tempo all'uscita del suo terzo singolo "Diadora". Con questo brano la giovanissima artista pugliese ha alzato il sipario sui suoi progetti estivi che vedranno infatti la pubblicazione di altre due tracce. Maria Sterpeta Barile è nata nel 2001 ma ha un'ampia formazione musicale alle spalle e una personalità decisa che traspare nettamente dalla sua musica, come ci ha raccontato lei stessa nel corso di un'intervista telefonica. 
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Si è fatta strada da sola Esther grazie alla sicurezza delle proprie idee e alla passione per le sette note che l'ha portata a frequentare il liceo Musicale e Coreutico A. Casardi di Barletta, studiando pianoforte e perfezionandosi nel canto.  Lo studio della musica pop discende proprio da tali esperienze e incontra all'interno dei suoi brani l'altra componente fondamentale della trap, genere da sempre ascoltato e prediletto. Cantante pop-trap si definisce Esther e ascoltando i suoi primi due singoli "Arcobaleno" e "Bonsai" si capisce subito perchè. "Arcobaleno" è una canzone tipicamente trap, un'introduzione molto importante che l'artista fa di sè stessa al pubblico. Guardando il videoclip del brano, Esther disegna a tinte evidenti il suo mondo ricco di sfumature (come un arcobaleno) e nutrito da "idee stravaganti" e un carattere forte e ambizioso. "Bonsai" da il titolo invece a una canzone pop che parla della fine di una storia d'amore: cambiano dunque il tema e l'atmosfera del testo, e a farla da padrone è il confronto tra Esther e un'altra persona. Per chiudere il cerchio "Diadora" invece si riaggancia ad Arcobaleno sia per il genere trap che per il messaggio contenuto nel brano: Esther si apre alla descrizione di alcuni momenti complicati che ha vissuto. La cantante ripercorre periodi difficili durante i quali ha dovuto sopportare la mancanza di fiducia e di integrazione con molti coetanei. Nonostante ciò, è andata avanti dritta per la sua strada senza abbattersi e prendendosi la sua rivincita che celebra in "Diadora" rivolgendo un consiglio agli ascoltatori: "non smettete mai di credere in quello che fate".
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Tutti i brani di Esther prendono avvio dalla base sonora sulla quale viene aggiunto successivamente il testo, al quale l'artista lavora insieme al team della case discografiche sotto la produzione di Sam Lover, tra la Puglia e Milano. Esther è inoltre supportata dalla Stardust House, factory che raccoglie i migliori influencer e TikToker nazionali, perché fu proprio sulla piattaforma social che iniziò a esternare le sue doti canore ed artistiche. Grazie alle sue sole forze e creatività la cantante riuscì a conquistare milioni di visualizzazioni e migliaia di follower che hanno superato al momento quota 95.000.  Nei video postati sul suo account Esther ricollega le sue canzoni a situazioni quotidiane, duetta con altri artisti e soprattutto interagisce con i fans.  Presto sarà possibile ascoltare i suoi nuovi singoli, e nel frattempo vi proponiamo il suo ultimo videoclip!
immagini gentilmente fornite dall'Ufficio stampa Big Time

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