TOUR DI PRESENTAZIONE (calendario in aggiornamento) 28/07 Assisi (PG) - Kronomakia 29/07 Vieste (FG) - Festambiente - The Cat with the Hat 26/08 Civitella - Canzoniere Illustrato con Emilia Zamuner 30/08 Ischia (NA) - Auditorium Leonardo Carriero - Lacco Ameno - Stefano Bollani Napoli Trip 31/08 Città di Castello (PG) - Stefano Bollani Napoli Trip 07/10 Ibiza - Stefano Bollani Napoli Trip DANIELE SEPE in tour per presentare “THE CAT WITH THE HAT”, il nuovo disco. Lo straordinario musicista e compositore napoletano in tour in Italia e in Europa con diversi progetti e formazioni, porterà sul palco anche i brani del suo disco numero ventotto appena pubblicato. Il nuovo album è un omaggio al sassofonista Gato Barbieri, realizzato con brani che non fanno parte del repertorio dell’artista argentino ma, per dirla con le parole di Sepe “Nello scegliere cosa suonare non ho avuto dubbi: inutile ripercorrere brani suoi, giusto un paio, dopo tutto se uno vuole sentirli sente le sue versioni. Ma ho voluto scegliere una serie di brani, molti tradizionali, che ho sempre cercato di immaginare come li avesse suonati lui”. Nel disco, come d’uso, decine di musicisti, provenienti dai quattro angoli della Terra. Ospiti dell’album sono il batterista statunitense HAMID DRAKE, già collaboratore di artisti come Herbie Hancock, Archie Shepp, Bill Laswell, Don Cherry, lo straordinario talento di STEFANO BOLLANI e di ROBERTO GATTO, DANIELE SANSONE (voce dei Foja), la cantante LAVINIA MANCUSI. IL DISCO "Questo album nasce per caso. In realtà con Hamid abbiamo pronto un bellissimo concerto in combutta con Dean Bowman, tutto dedicato a Zappa. E quella era l’intenzione, fare l’album su Zappa. Ma all’ultimo momento ho pensato che di omaggi a Zappa ce ne stanno a bizzeffe, e di gente più brava di me. Invece di Gato non si è ricordato nessuno. E tra l’altro io sono scarsissimo nel territorio dell’hard bop resuscitato degli ultimi anni, troppo tempo a suonare tammurriate, rebetikos e chacarere. Ma una cosa la so fa, dai tempi della Zeus: il nipote di Barbieri. Io so nipote di barbiere…. E quindi ho proposto ad Hamid di cambiare bersaglio. Lui, che bazzica il mondo del free, ha accettato subito. Poi in sala ha fatto conoscenza con Robertino Bastos, il brasiliano che militava in Brigada Internazionale, ed è nato l’ammore. Per l’occasione ho rimesso in pista un pò di musicisti argentini e brasileri che stavano in Brigada Internazionale, Roman, Arlen, Lagoa, e un po di amici che hanno avuto a che fa con Gato: Bollani e Gatto. Nello scegliere cosa suonare non ho avuto dubbi: inutile ripercorrere brani suoi, giusto un paio, dopo tutto se uno vuole sentirli sente le sue versioni. Ma ho voluto scegliere una serie di brani, molti tradizionali, che ho sempre cercato di immaginare come li avesse suonati lui." Daniele Sepe Daniele Sepe “The cat with the hat” Track list: 1. La partida (V. Jara) 2. Song for Che (C. Haden) 3. Love theme from Spartacus (A. North) 4. Montilla (D. Sepe var. trad.) 5. Canzone appassionata (E. A. Mario) 6. Los ejes de mi carreta (A. Yupanqui) 7. Io non canterò alla luna (A.Yupanqui) 8. Nunca mas (G. Barbieri) 9. Donne d’Irlanda Mná na h-Éirean (D. Sepe var. trad.) 10. Naranjo en flor (V.Exposito) 11. Odio l’inverno (D.Sepe)
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Martedì sera al Torrione di Santa Brigida i NU Guinea hanno acceso l'Empoli Jazz Summer Festival con una performance sanguigna e agguerrita. di Enrico Esposito Mozzafiato. In una serata di mezza estate all'interno della suggestiva cornice del Torrione di Santa Brigida l'Empoli Jazz Summer Festival, in collaborazione con MusicPool e LattexPlus alla sua decima edizione ha sfornato un altro concerto che ha chiamato all'attenzione una ricca cornice di pubblico. I protagonisti del concerto sono stati i NU Guinea, duo partenopeo composto da Lucio Aquilina e Massimo Di Lena, che dopo essersi trasferiti a Berlino nel 2014 hanno dato vita a un progetto musicale in continua evoluzione e crescita. L'album "Nuova Napoli" uscito lo scorso anno ha rappresentato un nuovo importante tassello del mosaico creativo dei NU Guinea, un omaggio sentito al capoluogo campano, ai fasti musicali degli anni '70 e '80. Dunque le grandi produzioni di Pino Daniele, Tony Esposito, Tullio De Piscopo, Napoli Centrale, ma anche il funk di artisti meno noti come gli O.R.O., Giancarlo D'Auria, Donn'Anna, nei cui confronti i NU Guinea hanno già manifestato la il loro "debito" curando insieme ai DNApoli e Famiglia Discocristiana la raccolta "Napoli segreta". Composto da sette tracce, "Nuova Napoli" nel suo stesso titolo è una citazione ripresa dal film del 1982 "No grazie, il caffè mi rende nervoso" di Lodovico Gasparini e interpretato da Lello Arena e Massimo Troisi, all'interno del quale un misterioso assassino dal nome indicativo di "Funiculì Funiculà" cercava di sabotare "Nuova Napoli", un festival che dava spazio per l'appunto ai protagonisti della nuova ondata musicale napoletana del periodo. "Nuova Napoli" martedì si è materializzato dal vivo anche in Toscana. All'Empoli Jazz Festival per la precisione, presso il giardino del Torrione di Santa Brigida, i NU Guinea hanno presentato dal vivo il loro album nella formazione allargata della "Nuova Napoli Live Band" della quale fanno parte gli strumentisti Marcello Giannini (chitarra), Pietro Santangelo (sax), Andrea De Fazio (batteria), Paolo Petrella (basso), Paolo Bianconcini(percussioni) e la cantante Fabiana Martone. Con Di Lena al synth e Aquilina alle tastiere, la band ha letteralmente scatenato gli spettatori impossessandosi del palco sin dalle prime note. La commistione tra passato e presente, tra vintage e contemporaneo, tra funk, jazz e folk caratteristica di quella che è stata riconosciuta come una delle più interessanti realtà italiane a livello internazionale, ti investe senza darti la possibilità di opporti e abbozzare una sorta di reazione. Le basi del sintetizzatore e delle tastiere battono sulle spalle delle percussioni mentre la chitarra e il basso allestiscono la base prediletta al timbro sinuoso di Fabiana Martone e alle sortite offensive del sax di Pietro Santangelo dando vita a ritmi trascinanti e profondi allo stesso tempo. "Nuova Napoli" è cantato in dialetto napoletano e scelta più azzeccata non poteva essere fatta per esaltare il mood che scaturisce dall'impianto orchestrale della band, per valorizzare le radici folk e blues derivanti dal passato e il deciso timbro world music, funk e sperimentale di stampo odierno. Il pubblico dell'Empoli Jazz Festival non ha difficoltà a essere contagiato dall'energia e dalla gioia di condivisione che i musicisti sprizzano sotto la direzione dei "Maestri" Di Lena e Aquilina. Brillano i brani "Je vulesse", estratto dalla poesia “Je vulesse truvà pace” scritta da Eduardo De Filippo, "A voce 'e Napule", autentico inno che sembra arrivare dai vicoli della città e "Parev' ajere", amarcord di simboli e immagini legate all'infanzia dei musicisti. La "Nuova Napoli Live Band" procede nel suo show senza esclusione di colpi, una performance in cui la parola d'ordine è abbandonarsi a un momento collettivo elevato dai virtuosismi regalato da ogni singolo elemento di un complesso destinato a rendere l'estate italiana più calda del solito.
Immagini tratte da foto dell'autore Porgiamo sentiti ringraziamenti all'Ufficio stampa e staff di Empoli Jazz per la disponibilità e la gentilezza.
di Enrico Esposito
Istituite nel 1984, le Targhe Tenco rappresentano uno dei più prestigiosi riconoscimenti alle produzioni discografiche nel territorio nazionale. Anche quest'anno gli ambiti previsti sono stati assegnati da una nutrita schiera di più di 200 giornalisti e critici musicali delle maggiori testate nazionali nominati dal Club Tenco, l'istituzione culturale composta da artisti e operatori culturali nata a Sanremo nel 1972 per sostenere la musica d'autore su iniziativa di Amilcare Rambaldi. Il 1 luglio scorso sono stati annunciati i vincitori delle sei diverse categorie: - MIGLIOR DISCO IN ASSOLUTO - "Ballate per uomini e bestie" di Vinicio Capossela (etichetta La Cùpa / Warner Music Italy) - MIGLIOR CANZONE - "ArgentoVivo" di Daniele Silvestri feat. Rancore e Manuel Agnelli (Sony Music) - OPERA PRIMA - "La vita veramente" di Fulminacci (Maciste Dischi) - MIGLIOR ALBUM IN DIALETTO - "Lo chiamavano Vient ' 'e terra" di Enzo Gragnaniello (etichetta Arealive / Warner Music Italy) - INTERPRETE DI CANZONI NON PROPRIE - Alessio Lega con l'album " Nella corte dell'Arbat. Le canzoni di Bulat Oludzava" (Squilibri editore) - ALBUM COLLETTIVO A PROGETTO - "Viaggio in Italia. Cantando le nostre radici" di Adoriza I vincitori delle Targhe sono stati selezionati all'interno di una rosa di cinque pretendenti, e verranno premiati durante la 43esima edizione della Rassegna della Canzone d'Autore, organizzata dal Club Tenco il prossimo 17, 18 e 19 ottobre 2019 presso il Teatro Ariston di Sanremo. Ha colpito ancora. E non poco. Stiamo parlando di Vinicio Capossela, il cantautore nato a Hannover che si è aggiudicato la sua quinta Targa Tenco con l'ultimo album "Ballate per uomini e bestie". Il suo disco d'esordio, "All'una e trentacinque circa", nel 1991 venne infatti nominato come "Miglior Opera Prima", mentre "Canzoni a manovella" nel 2001, "Ovunque proteggi" nel 2006, e "Marinai, profeti e balene" del 2011 trionfarono nella categoria del miglior album dell'anno. Un ulteriore attestato di merito dunque per il cantautore, giunto all'undicesima produzione in studio. "Ballate per uomini e bestie", lavoro multiforme e di profonda analisi del presente mediante la magia di un medioevo fantastico, ha superato la concorrenza di Francesco Di Giacomo ("La parte mancante"); Patrizia Laquidara ("C'è qui qualcosa che ti riguarda"); Nada ("È un momento difficile, tesoro"); Pacifico ("Bastasse il Cielo"). "Argentovivo" è un brano intenso scritto da Daniele Silvestri in collaborazione con Manuel Agnelli. Il cantante romano l'ha presentato allo scorso Festival di Sanremo accompagnato alla voce dallo stesso Agnelli e dal rapper Rancore, che all'interno della canzone riporta in prima persona i pensieri del protagonista, un ragazzo di 16 anni costretto da altri a vivere in disparte dal mondo. Daniele Silvestri invece svolge il ruolo di narratore di questa vicenda dura e spinosa, che ha destato un ottimo successo di critica aggiudicandosi il Premio della Critica "Mia Martini", il Premio della Sala Stampa "Lucio Dalla" e il Premio "Sergio Bardotti" per il miglior testo. Per quanto concerne invece gli altri candidati alla Targa Tenco, in lizza erano presenti anche Ernesto Bassignano ("Il mestiere di vivere"), Motta ("Dov’è l’Italia"), Nada ("È un momento difficile, tesoro") e Gianmaria Testa ("Povero tempo nostro"). Filippo Utinacci in arte "Fulminacci" è il vincitore della Targa Opera Prima con il suo disco di debutto "La vita veramente". All'interno della stessa categoria facevano parte delle nomination anche Sasà Calabrese ("Conserve"); Alessandro Centolanza e Gli Splendidi ("Il giorno, poi la notte"); Marta De Lluvia (Grano); Giulia Mei ("Diventeremo adulti"); Sale ("L’innocenza dentro me"). "La vita veramente" è un album composto da nove tracce che vedono il giovanissimo songwriter romano (classe 1997) raccontare vicende autobiografiche tra amori, viaggi e caffè. I singoli "Borghese in borghese" e "La vita veramente" hanno raggiunto un grande successo per l'artista che ha fatto capolino sulla scena musicale nostrana "solo" a partire da quest'anno. Adesso Fulminacci si trova impegnato nel tour estivo che lo porterà in giro per la penisola. Enzo Gragnaniello si è aggiudicato la Targa del Miglior Album in Dialetto superando la concorrenza di Francesco Di Bella ("‘O diavolo"); Elsa Martin e Stefano Battaglia ("Sfueâi"); Setak ("Blusanza"); Raffaello Simeoni ("Orfeo incastastorie"); Sollo&Gnut ("L’orso ‘nnammurato"). "Lo chiamavano Vient ' 'e terra" è il 19esimo album in studio dell'artista napoletano che arriva a trentasei anni dal suo primo in assoluto. La Targa Tenco appena assegnatagli è la quarta nell'ambito della sua lunga carriera, dopo le vittorie di "Giacomino" (1986), "Fujente" (1991), e "Oltre gli alberi" (1999) sempre nella categoria "Dialetto". Reduce dai riconoscimenti per la colonna sonora del film “Veleno”, diretto da Diego Olivares, Gragnaniello è impegnato nel Tour di presentazione della sua ultima opera folk, interamente cantata in napoletano e contraddistinta da un sound misto che tocca anche il jazz, il blues, la world music, il reggae.
La categoria "Interprete di canzoni non proprie" ha visto invece la vittoria di Alessio Lega con l'album " Nella corte dell'Arbat. Le canzoni di Bulat Oludzava", Gli altri finalisti della categoria erano Roberto Michelangelo Giordi ("Il sogno di Partenope"); Ester Formosa & Elva Lutza ("Cancionero"); Olden ("A60"); Silvio Trotta ("Confessioni di un musicante. Silvio Trotta canta Branduardi").
Lega, scrittore e militante anarchico oltre che cantautore, ha portato per la prima volta in musica in italiano le canzoni del celebre poeta russo di origini georgiane Bulat Oludzava, cantore raffinato pluripremiato per la sua attività culturale. Nelle sue composizioni essenziali Oludzava ha narrato numerosissime storie tratte dal folklore armeno e georgiano e dal quartiere moscovita di Arbat. Alessio Lega ne ha raccolte venti nella tracklist del suo lavoro, presentato insieme al volume "Bulat Oludzava - Vita e destino di un poeta con la chitarra" scritto da Giulia De Florio in anteprima nazionale proprio sul palco del Premio Tenco 2018. Gli Adoriza sono un collettivo di diciassette artisti provenienti da tutta Italia che ha esordito nel maggio del 2017 e deriva il suo nome dalle parole greche ἄδω che vuol dire "cantare, risuonare, celebrare, cantando", e ρίζα, "radice, origini". Gli Adoriza hanno ricevuto la Targa Tenco per il disco "Viaggio in Italia. Cantando le nostre radici", un omaggio autentico a tutte le regioni italiani che è stato portato dal vivo nella forma di concerto - spettacolo a cura di Tiziana Tosca Donati, Felice Liperi e Paolo Coletta, per la regia di Massimo Venturiello e la direzione musicale di Piero Fabrizi. Insieme agli Adoriza gli altri progetti finalisti per la Targa Tenco in questa categoria erano: "Capo Verde Terra d’Amore Vo"l.8"; "Change your step. 100 artisti. Le parole del cambiamento"; Faber Nostrum"; "Oniric Chopin ProsiMeloMetro N. 1". Immagini tratte da: - Immagine 1 da www.mescalina.it - Immagine 2 da www.musicfirst.it - Immagine 3 da www.alessiolega.it |
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