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30/11/2018

Musicalbox novembre 2018 // Colle Der Fomento, The Smashing Pumpkins

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di Carlo Cantisani
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Colle Der Fomento – Adversus

Undici anni dopo Anima e ghiaccio, un’attesa che sembrava interminabile ma che è stata ampiamente ripagata. Il rap in salsa funk romano dei Colle Der Fomento sono ritornati nel nuovo Adversus, un disco che nei suoni, nella produzione e nei versi riesce ad evitare l’effetto nostalgia e a rimanere invece ben piantato nel presente, sia sociale che artistico-musicale, degli ultimi anni. Forse mai come in questo disco, Danno, Masito e Dj Baro hanno messo in luce tutto il loro disappunto e quella sana rabbia che ti porta a guardare il mondo con occhi diversi – più maturi e meno disincantati – e a prendere, in ogni caso, posizione. Sembrano lontani i tempi di Odio Pieno, e non potrebbe essere altrimenti essendo passati più di vent’anni: in Adversus si respira un’aria diversa, un’aria pregna anche di sconfitta, morte e declino, che stona con lo sfavillante ambiente del rap italiano e che mette il trio romano, ancora una volta, sotto una luce completamente differente. Una luce che illumina un cammino che in quest’ultimo album è solo e soltanto dei Colle, che se ne frega delle ultime mode come del passato, che parla la sua lingua sapientemente evolutasi nel corso del tempo e che viene condiviso solo con coloro che sono sulla stessa lunghezza d’onda - da qui, quindi, i soli due featuring, con Kaos One e con la struggente tromba di Roy Paci in Polvere, brano dedicato a Primo Brown. Non un calo di stile, non un riempitivo, non un momento sotto tono: i quattordici pezzi in scaletta volano via come proiettili e chiedono di essere ascoltati uno dietro l’altro, quasi come frammenti di un’unica storia. La produzione affidata a Dj Craim, compagno nei Good Old Boys, poi, restituisce un sound estremamente compatto, “suonato”, pulito ma non patinato, che pompa dove c’è da pompare e sa farsi più atmosferico per dialogare con i versi. La maschera mempo in copertina (usata nel Giappone medioevale per spaventare i nemici in battaglia), l’ombra di Sergio Leone e dell’anti-epica dei suoi film, il lupo solitario del video di Storia di una lunga guerra: i Colle Der Fomento ci indicano ancora una volta il campo di battaglia - ovvero noi stessi, la nostra immagine riflessa nello specchio - una guerra necessaria perché ti fa sentire, alla fine, vivo. Io faccio il mio e non lo faccio né per loro nè per l’oro, lo faccio solamente perché sinnò me moro zio.

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The Smashing Pumpkins – Shiny and Oh So Bright Vol.1 / LP: No Past. No Future. No Sun
Il 2018 sarà ricordato molto probabilmente come l’anno del “ritorno” degli Smashing Pumpkins. Le virgolette sono d’obbligo in quanto, all’indomani dell’annuncio in pompa magna del nuovo album dal chilometrico titolo, addetti ai lavori e fan sembravano essersi dimenticato in un colpo solo che le zucche di Chicago avessero pubblicato tre dischi dopo quel lontano 2000, anno dello scioglimento del gruppo. Ora l’attenzione è tutta rivolta a questa nuova/vecchia formazione che vede, oltre naturalmente al pelatone più famoso del rock, nonché padre padrone della band, Billy Corgan, il chitarrista James Iha, il redivivo Jimmy Chamberlin alla batteria, musicista estremamente versatile e mai troppo osannato, impegnato nell’ultimo decennio in progetti dallo stampo jazzistico, e, infine, Jeff Schroeder alla chitarra. Non pervenuta, invece, la bassista storica del gruppo, D’Arcy, esclusa da questa reunion mutilata a causa di alcuni screzi con Corgan che sarebbe meglio relegare al gossip da internet 2.0. Va da sé che, proprio per la natura di questa nuova/vecchia incarnazione degli Smashing Pumpkins, l’hype per il nuovo album, originariamente concepito come due EP da quattro tracce ciascuno, è stato altissimo, aspettandosi di conseguenza i fasti del passato. Tutto ciò, però, viene in parte disatteso alla prova dei fatti. Shiny and Oh So Bright Vol.1 ha questa peculiarità: è un album che perde troppo tempo a caricarsi per decollare, e quando ciò sta per avvenire, la musica è ormai finita. In ciò non giova probabilmente la scelta di mettere solo otto pezzi, portando quindi di un minutaggio alquanto risicato, e che non fanno altro che accrescere l’aura da EP che questo disco si porta dietro sin dal suo concepimento. Ma soprattutto, ciò che manca e che emerge solo a tratti, sono l’epica e il trasporto emotivo, così unici e peculiari, che hanno caratterizzato gli Smashing Pumpkins e la scrittura di Corgan. Non basta l’andamento di Silvery Sometimes (Ghosts) che richiama in controluce un brano del passato come 1979, o la melodia vocale di Travels, per esempio, per riportare in auge i fasti del passato: ciò che manca è lo stile, la sostanza che forse Corgan pensava di poter riesumare richiamando in campo i vecchi compagni ma che, invece, non produce risultati considerevoli alla grandezza di un gruppo che ha segnato un intero decennio. Bisogna puntare sull’energia di pezzi come Solara o Marchin On’, o la semi-ballata Alienation, per avere qualche guizzo, ma sono solo momenti isolati che passano subito perché, quasi inavvertitamente, l’album è arrivato già alla fine. Nonostante Corgan rimanga un grandissimo songwriter, dotato ancora oggi di gusto e sensibilità, rimane il fatto che questo nuovo album vive più per il nome che si ritrova addosso – “il disco che vede insieme dopo quasi vent’anni la formazione originaria!” – che per la musica in esso contenuta. Un’opera che non aggiunge né toglie nulla a quanto fatto dalle zucche fino ad adesso, e che viene anche oscurata dagli ultimi tre dischi partoriti dalla band, quelli si, dotati di brani che oscillano fra l’ottimo e il buono e dal forte impatto. Magari questa nuova/vecchia formazione ha bisogno di un po’ più di tempo per rodare, d’altronde quel “Vol.1” nel titolo fa intendere che probabilmente ne sentiremo ancora in futuro da Corgan e soci.

​Immagini tratte da: 

rapburger.com
Smashingpumpkins.com

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26/11/2018

Pisa Gospel Festival, IX edizione

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di Giovanna Leonetti
Mercoledì 21 novembre si è svolto al Teatro Verdi il Pisa Gospel Festival, il più importante evento di musica Gospel di Pisa e provincia, giunto alla sua IX edizione.
L’evento offre al pubblico un excursus storico e artistico che spazia dalle più profonde radici della tradizione Spiritual afroamericana al Gospel contemporaneo. Ogni anno il ricavato della serata viene devoluto a un ente benefico e quest’anno è stata scelta La Casa della Donna, un’associazione femminista e di promozione sociale in lotta contro le violenze di genere in ogni sua forma, devota alla valorizzazione e alla trasmissione della cultura e della storia delle donne. Gli organizzatori dell’evento sono i Voices of Heaven, coro gospel pisano in attività da più di dieci anni che, insieme al soprano americano Lynn Campbell e ai musicisti Ivan Battaglia, Lorenzo Gherarducci, Samuele Salerno e Nicolò Angeli, hanno intrattenuto il pubblico per quasi due ore, regalandoci un entusiasmante e coinvolgente concerto di musica Gospel e Spiritual.
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La serata si è aperta con l’entrata dalla platea del coro sulle note di We Will Understanding Better By and By, gospel energico che ha scaldato il pubblico fin dalle prime note, ed è andata avanti con pezzi Spirituals profondi e suggestivi, come The Word Was God, Plenty Good Room e I’m gonna Sing Till The Spirit Mooving In My Heart.
Performances emozionanti che trasmettono tutta la passione di questo coro, formato da ragazzi di diverse età, i quali, grazie alla direzione artistica del maestro Sandro Macelloni, riescono a raggiungere diverse realtà sociali attraverso la musica.
Durante la seconda parte della serata, cantando a cappella Amazing Grace, ha fatto il suo ingresso l’ospite di questa edizione: Lynn Campbell, una delle voci soul più acclamate del momento, molto apprezzata dal pubblico europeo, sudamericano e statunitense. La cantante è tornata a esibirsi proprio nel teatro in cui ha debuttato venti anni fa. Dopo alcuni brani da solista, accompagnata al piano dal M° Macelloni, si sono uniti alla voce della Campbell i Voices of Heaven, regalandoci altre esibizioni emozionanti. Degna di nota la performance di Order My Steps.
La serata ha avuto un grande successo e ha registrato il tutto esaurito, con più di 800 spettatori paganti, per un incasso di oltre 13,000 € i cui provenienti andranno a finanziare il progetto della Casa della Donna per l’apertura di nuovi sportelli di ascolto nei comuni di Vicopisano, S. Giuliano Terme, Vecchiano e Cascina, con l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione di questi comuni alle problematiche della violenza contro le donne.
I Voices of Heaven, che fin dal loro fondazione hanno abbracciato la beneficenza e l’impegno nel sociale, ringraziano il pubblico per aver risposto con tanto entusiasmo e danno appuntamento per la X edizione del Pisa Gospel Festival nel 2019.
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Immagini tratte da:
Foto di Kinzica Bini
Video dell’autore
 
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Gospel night in San Paolo a Ripa d’Arno

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22/11/2018

Benvenuti nel vostro viaggio

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di Enrico Esposito
"Benvenuti nel vostro viaggio" canta e suona il trio. Un trio fiorentino purosangue, artistico ma anche sensistico, che guida il gremitissimo Teatro Puccini in uno spettacolo tridimensionale tra musica, visualità e umanità. In un mercoledì autunnale risparmiato dal freddo, i fratelli Marco e Saverio Lanza, in arte Pastis e la loro musa Irene Grandi, danno vita a un'altra tappa del percorso che li vede tracciare lungo i chilometri dell'Italia un cammino esclusivo denominato "Lungoviaggio". 
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I due alfieri ai lati del palcoscenico. Sulla destra Saverio con la sua chitarra elettrica, le tastiere e la voce penetrante. Di fronte a lui il fratello Marco, con la sua macchina fotografica, il computer e gli strumenti che permetteranno di trasportare gli spettatori direttamente in scena, di renderli soggetti stessi dello spettacolo. Come? Invitandoli a chiudere gli occhi e farsi scattare una semplice foto, che sullo schermo - fondale si trasformerà in un mosaico di volti destinati a diventare tutti parte stretta del viaggio. E poi un divano al centro, e davanti l'asta del microfono. La rockettara arriva lì. La splendida cinquantenne che sembra sempre una ragazzina, Irene, il contrappunto vocale alle effusioni sonore dei Lanza in un mix acceso di energie. Si parte. Nel "Lungoviaggio" non è necessario seguire un copione prestabilito. Non è detto che si debba cominciare assolutamente con il primo brano, quello che vede spuntare Vasco Rossi dentro lo scherma e salutare la partenza con un accomodante "Benvenuti, bentornati, ben arrivati". Non si seguono rigide tappe, perché diverse sono le direzioni che si possono esplorare, altrettante le storie e le interpretazioni. 
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Viaggi multiformi, lungo coordinate lontanissime e non per forza geografiche. Che raccontano espressioni profonde dell'animo umano che avanzano lungo l'arco della metafisica e trascendentalità. Prende vita così uno straordinario duetto con Tiziano Terzani, che "rivive" esponendo la sua tesi dell' "armonia degli opposti", in cui la terra e il cielo, il bene e il male sono necessari, si abbracciano, come gli uomini. "Tutto è uno, e io sono te", canta Irene, mentre i Pastis aumentano le frequenze e la platea viene trascinata da un'adrenalina mista a riflessione acuta. Dalla vita sulla Terra alle imprese nello spazio di Samantha Cristoforetti, l'astronauta orgoglio nazionale che fluttua nella sua navicella al di sopra di Oceania e Nord America. Viaggio nello spazio e nel tempo con un salto al passato emozionante al celeberrimo discorso di Martin Luther King, depositario di un messaggio eccelso oltre i secoli, ritorno ad uno stato infantile con la lettura di un brano da parte di un bambino, "coccolato" dalla voce di Saverio. Il Lungoviaggio affonda nella dimensione corporea nella canzone che raccoglie gli insegnamenti di una coreografa londinese e si conclude con una versione crescente di "Prima di partire per un lungo viaggio", vecchio successo di Irene. In realtà non è questa l'ultima tappa del concerto. Sullo schermo al centro del palcoscenico il gran finale è affidato ai genitori degli artisti, i coniugi Lanza e Grandi, nell'omaggio sentito al dono unico della famiglia, dei nostri genitori che ci hanno consentito per primi di affrontare il viaggio più importante, quello della vita.

​Immagini tratte da:
Account Facebook ufficiale di Irene Grandi

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9/11/2018

Il Lungoviaggio di Pastis e Irene Grandi

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di Enrico Esposito
“LUNGOVIAGGIO”

IL VISUAL ALBUM DI PASTIS E IRENE GRANDI

Insieme a VASCO ROSSI, SAMANTHA CRISTOFORETTI
TIZIANO TERZANI, CRISTINA DONÀ

(Qui Base Luna – distribuzione Believe Digital)
(DVD+CD / Digital File)
data di uscita: 21 settembre 2018
Il progetto “LUNGOVIAGGIO” nasce dall’incontro del duo PASTIS dei fratelli Marco e Saverio Lanza, attivi da lungo tempo nell’ambito della videoarte, con IRENE GRANDI che con questo primo lavoro inaugura i festeggiamenti per i suoi 25 anni di carriera.

“Lungoviaggio”, che sarà, appunto, portato in tour, da novembre, con uno spettacolo atipico, una sorta di fotoconcerto, una simbiosi inedita tra chitarre, pianoforte, macchina fotografica e canto, è uscito lo scorso 21 settembre per Qui Base Luna / distr. Believe Digital.
Oltre ai concerti, è previsto anche uno showcase, in programma il prossimo 16 novembre alla Libreria Giunti al Punto di Carreggi a Firenze. In occasione dell’evento, il ricavato delle copie vendute sarà devoluto all’Ospedale Pediatrico Meyer con il quale gli artisti collaborano da tempo.

Il Visual Album è l’innovativo formato artistico che Marco, Saverio e Irene hanno materializzato per questo felice connubio tra videoarte e canzone, proponendo nella sua track list dodici video-opere musicali di cui firmano assieme testi, musiche e immagini.
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​Dodici videocanzoni (da non confondersi con i classici videoclip) che nascono da attimi della realtà quotidiana, dalla cronaca, dalla storia o da un’occasione. I numerosissimi ospiti, ritratti mentre esprimono una musicalità interiore inconsapevole, diventano interpreti, alla stregua di Irene e dei Pastis, di quest’opera ​musicale dalla doppia lettura, che si può vedere ma anche soltanto ascoltare.
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Come lo stesso titolo testimonia, “Il Viaggio” è il concept del visual album. Un tema da sempre molto caro ad Irene, che ben simboleggia i suoi venticinque anni in musica, presente in molti suoi album (basti pensare al famoso singolo “Prima di partire per un lungo viaggio”). Altrettanto per i Pastis, perché da sempre costitutivo della loro poetica che apre una finestra sul mondo ricca di stupore, emozione e senso dell'umorismo, che denota un'autentica simpatia per l'umanità e la leggerezza di chi sa scrutare per pura curiosità.

La scaletta del visual album si avvale di prestigiosissime collaborazioni di personaggi unici del loro settore, per ciascuno dei quali il viaggio ha in vario modo contraddistinto la loro carriera: ci riferiamo a video-opere quali “Benvenuti nel vostro viaggio” dove interviene in modo singolare ed inimitabile Vasco Rossi; ma anche “I would like to take you on a journey” che vede la presenza dell’astronauta Samantha Cristoforetti dell’ ESA (European Space Agency); così come per “Tutto è uno” videocanzone in cui appare postumo lo scrittore Tiziano Terzani la cui stessa vita coincide col viaggio; per finire con “I viaggi per mare” opera cantata con Cristina Donà, un’autrice che mai ha ripercorso la stessa rotta nel suo viaggiare in musica.
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GENESI DEL PROGETTO “LUNGOVIAGGIO”
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Irene Grandi che da sempre ama sperimentare nuove dimensioni musicali, incontra i Pastis in occasione della pubblicazione dell’album che Irene realizza assieme a Stefano Bollani nell’ottobre 2012.
 
Già dall’anno successivo inizia a collaborare con loro per la realizzazione del proprio disco solista “Un vento senza nome”, pubblicato nel 2015 e mentre i lavori sono in corso Irene intuisce che, oltre alla musica, può avviarsi un incontro con i Pastis anche sul terreno, a loro proprio, della videoarte.
 
In questo ambito i Pastis - il cui nome deriva dalla lingua occitana e significa “miscela” - da anni si esprimono con brevi opere la cui singolarità risiede proprio nelle diverse discipline che i due fratelli interpretano, rispettivamente fotografia e musica, due mestieri diversi che i Pastis fondono in un unico intermediale linguaggio di videoarte musicale.
 
Il 2016 è l’anno in cui Marco, Saverio e Irene danno forma alle loro opere e via via ne costruiscono la rappresentazione. Infatti nel 2017 Lungoviaggio si offre per la prima volta al pubblico in forma di spettacolo: video-musica-fotografia-voce di Irene concorrono qui ad una messa in scena visionaria mediante simbiosi tra chitarre, pianoforte, macchina fotografica e canto, mentre le opere in proiezione simultanea interagiscono con l’esibizione alla stregua di un ulteriore musicista sul palco. Perfino gli spettatori diventano parte attiva della performance grazie ad una coinvolgente improvvisazione fotografico-musicale che li vede protagonisti inconsapevoli.
 
Il successo delle rappresentazioni e il riscontro del pubblico, che riconosce il carattere originale ed inusitato della proposta, fanno nascere così negli artisti il desiderio di pubblicare le varie opere fissandole permanentemente: è in virtù di questo intento che si materializza oggi il Visual Album, un innovativo formato artistico e una veste ideale per lavori caratterizzati da un così stretto connubio tra immagini e musica. Essenziale sottolineare che il visual album non contiene le registrazioni dello spettacolo, né trattasi di un’elementare raccolta di videoclip. Le canzoni infatti non nascono prima per poi essere vestite d’immagini (come per i consueti videoclip musicali) né vengono realizzate riprese che poi necessiteranno di sonorizzazione (quanto avviene normalmente per un film o un documentario); al contrario, ogni videocanzone implica un’unione nativa ed originaria di immagini e musica, due pilastri che concorrono all’opera con la stessa importanza strutturale ed estetica.
 

 
TRACKLIST VIDEO-OPERE
 
1. Benvenuti Nel Vostro Viaggio (Feat. Vasco Rossi)
2. Sono Ali (Intro)       
3. Tutto È Uno (Feat. Tiziano Terzani)
4. I Viaggi Per Mare (Feat. Cristina Donà)
5. Cincuenta Centavos
6. Somewhere I Read  « Martin Luther King »
7. Roba Bella
8. Sono Ali (In Un Luogo Remoto)
9. You Have To Travel (Feat. Hagit Yakira)
10. Sono Ali (okok)
11. Aararo Aariraro
12. I Would Like To Take You On A Journey (Feat. Samantha Cristoforetti)
13. Il Mare Molto Più In Là
14. Sono Ali (Una Donna)
15. Prima Di Partire Per Un Lungo Viaggio

​“LUNGOVIAGGIO TOUR”


21/11 - Firenze - Teatro Puccini
25/11 - Sant'Agata Bolognese (BO) - Teatro Bibiena
30/11 - Riccione - Spazio Tondelli 
04/12 - Taranto - Teatro Orfeo – NUOVA DATA
05/12 - Crotone - Teatro Apollo – NUOVA DATA
07/12 - Chiusi (SI) - Teatro Mascagni
08/12 - Foligno (Pg) - Auditorium San Domenico
15/12 - Roma - Auditorium Parco della Musica - Teatro Studio
  Immagini fornite gentilmente da Ufficio Stampa Big Time

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9/11/2018

TOOMUSIC! – Il nuovo modo di connettersi alla musica

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Nasce Toomusic! la piattaforma che ha lo scopo di connettere le diverse entità musicali (musicisti, autori, produttori, fonici, ecc.) tra di loro e con chi vuole creare progetti musicali, con la possibilità di lavorare solo con veri professionisti del settore. Toomusic! nasce dall’idea di dar vita a una sinergia che potesse riportare unicità e peculiarità, attenzione e valore alla musica. «Siamo partiti da alcuni grandi professionisti della musica che hanno abbracciato la filosofia del progetto; esperti che conosciamo personalmente da lunga data, in modo da avere con loro un rapporto diretto e di facile gestione – spiega l’ideatore -.
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Non una limitazione quindi ma un inizio e una garanzia per l’utente che si rivolge a Toomusic!». Nel team Paolo Baglioni (percussionista e batterista), Massimo Barbieri (fonico e produttore), Tommy Bianchi (fonico mastering), Tiziano Borghi (produttore e tastierista), Giacomo Castellano (chitarrista, produttore e videomaker), Finaz (chitarrista, produttore e cofondatore della Bandabardò), Saverio Lanza (autore e produttore), Fabrizio Morganti (batterista), Simone Papi (tastierista e produttore), Giuseppe Scarpato (chitarrista, autore, compositore e producer da 15 anni al fianco di Edoardo Bennato), Fabrizio Simoncioni (fonico e produttore), Lorenzo Tommasini (fonico).

Come funziona Toomusic? Collegandosi al sito www.toomusic.it, dove è possibile consultare la scheda di ciascun professionista ed i servizi offerti, si può accedere all’area personale ed iniziare a creare il proprio progetto in poche semplici mosse.

L’utente può: - creare il proprio progetto, comunicando cosa vuole realizzare (brano, album, videoclip,ecc.),- scegliere il proprio Team, selezionando uno o più professionisti, - decidere il budget, definendo quanto può spendere. Toomusic! valuterà le richieste e in base a valutazioni tecniche e professionali, confermerà le scelte o proporrà soluzioni alternative studiate ad hoc. Chiunque si rivolga a Toomusic! che sia un giovane artista o una casa discografica, ha la garanzia di lavorare solo su standard altamente qualitativi, scegliere i professionisti con cui lavorare, anche in modalità online, quindi a distanza, con la garanzia di essere seguito e consigliato per tutto l’iter della produzione, a costi competitivi e senza complicazioni organizzative.
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Toomusic!
www.toomusic.it
toomusic@toomusic.it
cell. 3515960977
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2/11/2018

Nu Guinea live al Cinema Lumiere

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Il duo Nu Guinea, formatosi a Napoli e ora di stanza a Berlino, crea delle sonorità influenzate dall’idea di un luogo esotico, forse immaginario, frutto di una costante ricerca musicale nel passato. Il loro percorso può essere definito come un’indagine storica sulla musica da “dancefloor” nel suo senso più puro. La chiave è la contaminazione fra generi musicali nata dall’incontro fra differenti culture e popolazioni.
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Il progetto nasce dall’idea di jam sessions, fusioni fra sintetizzatori elettronici e strumenti tradizionali, caratterizzato da un suono che non mira alla perfezione, ma alla “genuinità” e che può essere inteso come una forma in costante mutamento.

Il primo Ep pubblicato su Early Sounds Recordings nel 2014 è seguito dal disco “World Ep” su Tartelet Records. Nel 2016 esce The Tony Allen Experiments, con la collaborazione di Tony Allen, capostipite dell’Afrobeat e batterista storico del leggendario Fela Kuti. A seguire i Nu Guinea fondano la propria piattaforma discografica: NG records. La prima uscita è un 45 giri dal titolo Amore, cover di un brano italiano della fine degli anni ’70.

Il 2018 segna invece un ritorno alle origini. Nuova Napoli, questo il titolo dell’ultimo LP, rappresenta un focus speciale sulla città natale del duo. Guardano la città da lontano ricostruendo la sua energia dal loro studio di Berlino, calibrando i synth sul meridiano del Vesuvio, il vulcano che da sempre protegge e minaccia Napoli. In questo disco i Nu Guinea si lasciano ispirare dalla musica Disco, Jazz-Funk e Fusion Napoletana, unendo tali influenze al caratteristico suono che li contraddistingue.
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Obiettivo:
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L’Associazione culturale WOM non riesce proprio a stare ferma un secondo, infatti, a pochi mesi di distanza da WØM FEST, festival musicale svoltosi a fine maggio nel centro storico di Lucca che quest’anno ha proposto artisti del calibro di Donatella Rettore, Colapesce, Selton, Francesco De Leo e molti altri, registrando un’affluenza di più di mille persone tra ragazzi lucchesi e non, mira ad allargare il suo raggio di azione proponendo una stagione invernale di concerti di musica dal vivo.

La nuova sfida di WOM consiste nell’esportare la propria direzione artistica all’interno di un rinomato live club del centro storico di Pisa, il Cinema Lumière. L’esigenza nasce dalla mancanza, a Lucca, di spazi adeguati per proporre spettacoli di una certa caratura artistica nel periodo invernale e dalla volontà di consolidare la fan base diversificando la propria formula di eventi.
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Si ritiene che proporre spettacoli di qualità con una frequenza che abbracci tutto l’anno, anche il periodo invernale appunto, possa apportare dei miglioramenti in termini di affluenza e brand identity per il festival WØM FEST di maggio che, ad oggi, rimane la punta di diamante del progetto.​

Strumenti:
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Dall’intesa artistica tra WØM FEST e Cinema Lumière, in collaborazione con l’etichetta pisana Aloch Dischi, nasce un sodalizio inedito che darà vita ad una stagione di concerti presso il live club pisano. La rassegna musicale avrà una cadenza mensile (un venerdì al mese) partendo da Novembre 2018 fino ad Aprile 2019.

​Per approfondimenti:
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https://www.womfest.it/
https://www.lumierepisa.com/

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1/11/2018

Il Duo Gazzana incanta Pisa

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di Enrico Esposito
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Martedì 30 Ottobre il Teatro Verdi di Pisa ha ospitato il secondo appuntamento della Stagione 2018-2019 de "I concerti della Normale", con l'esibizione del Duo Gazzana. Le sorelle Natascia (violino) e Raffaella Gazzana (pianoforte) hanno dato vita sul palcoscenico dell'antico teatro a una performance accesa e profonda, in grado di catturare l'attenzione del pubblico per oltre un'ora e mezza, e mettendo in mostra ancora una volta nel corso della loro fulgida carriera un talento e un'esecuzione di altissimo livello. Se prima dell'esibizione, l'attesa e l'attenzione erano tante per un sodalizio che ha portato la propria musica all'interno di locations prestigiose di tutto il mondo, al termine del concerto, il sentimento che ha cominciato a proliferare tra le platee e la galleria ha preso il nome di impressione.
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Seppure nel loro portamento trasmettano serenità e fiducia, una volta a contatto con i loro strumenti, le sorelle diventano "terribili", "indemoniate", perché capaci di spaziare largamente non solo nel repertorio, ma anche nel passaggio subitaneo da un tono all'altro. Da Poulenc a Grieg, reinterpretando en passant Dallapiccola e Pärt, il Duo si produce in un programma incentrato su compositori novecenteschi che hanno attraversato e incantato il secolo con le loro sonate. La scaletta si compone in questo modo:

- Sonata per violino e pianoforte di Francis Poulenc
- Tartiniana seconda di Luigi Dallapiccola
- Spiegel im Spiegel di Arvo Pärt
- Sonata n.3 per violino e pianoforte in do minore op.45 di Edvard Grieg

Un viaggio continentale che parte dalla Parigi inghiottita dalle tragedie della Seconda Guerra Mondiale, con l'avvincente omaggio di Poulenc alla memoria del poeta spagnolo Federico Garcia Lorca. Un' apertura dal forte impatto emotivo, dalla quale il Duo prende le mosse per avvincere il pubblico in maniera incalzante. Dai primi accordi al piano dettati da Raffaella e agguantati pochi secondi dopo dalle corde di Natascia, non c'è più spazio per le parole, né tantomeno per i sussurri, le considerazioni personali. I ritmi trascinanti del Duo si impossessano dello spettatore, prendendolo per mano all'inseguimento di tonalità diverse, di momenti di esaltazione improvvisa a successive discese tra vortici di silenzio. Così accade durante la Tartiniana seconda, composizione del 1955-1956, che Luigi Dallapiccola ultimò per orchestra da camera, un "Divertimento" dai movimenti alterni, che si segnala ancora una volta per la sua poliedricità. Il Duo lo interpreta in una veste pungente e senza indugi, srotolando un tappeto sonoro intriso di impulsi e scambi verbali, oculari. 

La seconda parte del concerto prosegue sul medesimo filone emozionale, spingendosi ancora più in alto e raggiungendo uno stato di sublimazione all'esecuzione di "Spiegel im Spiegel" del maestro estone Arvo Pärt. Una perla datata 1978, concepita poco prima della partenza di Pärt dal suo Paese natio. Fondato sul topic dello "specchio infinito", il motivo si dipana in una dolcezza intima che le sorelle Gazzana distribuiscono prima tra le mani, poi sugli occhi e infine nella mente sgombra degli astanti grazie alla sintonia di spirito per la quale in molti le considerano gemelle. A differenza delle altre composizioni, alle quali aggiungiamo la Sonata n.3 del norvegese Grieg risalente al 1887, in "Spiegel im Spiegel" violino e pianoforte non assumono un portamento teatrale, da dialogo fitto, ma comunque solidamente coordinato, simbiotico. Il virtuosismo e l'eclettismo si schiudono in una quietezza lunga ma mai snervante né fastidiosa, grazie al calcolo magistrale degli incontri tra le voci degli strumenti. L'aria diventa sospesa, la concentrazione si trasforma gradualmente in abbandono allo spettacolo eretto dal Duo Gazzana.

Immagini tratte da www.duogazzana.com

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