di Enrico Esposito Il 6 novembre “Rosso Moscardi” è ufficialmente arrivato. Tutte le piattaforme digitali hanno accolto l’Ep di debutto del suo omonimo inventore. Basta sostituire, o meglio integrare un nome proprio, Francesco, in seno a quest’etichetta, suggerita durante una cena in riferimento però a un ipotetico progetto enologico. “Rosso Moscardi” infatti suonerebbe parecchio bene come il nome di un nuovo vino, di derivazione marchigiana, invecchiato dal 1994 in poi senza maturare. Se andate sul profilo facebook ufficiale del Moscardi, rosso di capelli e di passione musicale, troverete questa descrizione curiosa e originale nella sua efficacia per la carriera solista intrapresa da questo giovane artista. Lo abbiamo raggiunto al telefono poco più di due giorni fa, desiderosi di porgli diverse domande sulla sua carriera e soprattutto sull’uscita di questo suo primo lavoro discografico, sviluppato in sei tracce che sono nate anni addietro sull’ispirazione del momento, e sono state lavorate a più riprese, perfezionate in parallelo con la formazione accademica e l’esperienza umana. Originario di Cagli (Pesaro – Urbino), Francesco Moscardi è cresciuto a pane e musica: dal papà musicista per passione ha ricevuto in dote l’insegnamento dei grandi cantautori italiani, ma è stata l’influenza della mamma la sua eredità più grande. James Taylor, Tracy Chapman, Cat Stevens lo hanno segnato nell’animo. Oltre ad ascoltarla, la musica aveva cominciato a praticarla assiduamente fin da piccolissima: la batteria è stato il primo amore, seguito dalla chitarra approcciata da autodidatta ai tempi del liceo. Da una parte lo studio intenso, proseguito perfezionandosi con il vibrafonista e percussionista Marco Pacassoni, per poi diplomarsi in “Batteria e Percussioni” al Roma Contemporary Music Collegl. Dall’altra la voglia di sperimentare da solo, di raggiungere obiettivi con le proprie forze: una costante nella visione dell’esperienza tra le sette note da parte del rosso cantautore. Accanto agli studi strumentali, nel corso degli anni, Francesco affina in modo deciso la sua veste da compositore: nel 2017 vince una borsa di studio per il CET di Mogol, frequentando così il corso di Composizione con il M° Giuseppe Barbera. Due anni concede il bis aggiudicandosi una borsa di studio per frequentare il corso per Autori di Giuseppe Anastasi, presso lo stesso istituto di eccellenza, e si laurea al triennio di “Composizione Pop/Rock” presso il Conservatorio di Pescara (adesso ne sta completando il biennio). Già Pescara, la città che si trasforma nel trampolino per la nascita del percorso “Moscardi”. Qui tra una lezione e l’altra Francesco Moscardi incontra Pierfrancesco Speziale ed Umberto Matera, insieme ai quali compie un passo dovuto dopo avere ricevuto diversi feedback positivi da esperti del settore sulle sue capacità cantautorali. Nasce così l’etichetta isugo Records, all’interno della quale Pierfrancesco si occupa prevalentemente della dimensione sonora, Umberto delle relazioni esterne e dell’ufficio stampa, e Francesco dell’oggetto basilare: la scrittura delle canzoni. Da questa unità di intenti efficace perché nata dalla colleghi e soprattutti amici veri, Moscardi recupera i brani posti nel cassetto anni prima e li comincia ad osservare da un’altra prospettiva. Interviene tuttavia un altro episodio fondamentale nella messa a punto di “Rosso Moscardi”. Durante un ritorno a casa, la madre gli mette tra le mani un vecchio album di fotografie: i ricordi, già immortalati nelle frasi dei testi scritti, riaffiorano ancora di più e lo convincono ad abbandonare le ultime remore. Moscardi traspone se stesso anche sulla copertina dell’Ep, e così nei videoclip, come “Prezioso”. Vengono pubblicati i primi tre singoli (“Gli eroi”, “Fidati di me”, “Happiness”), che anticipano l’uscita della sua prima raccolta. Eccolo “Rosso Moscardi”, fusione tra laboriosità e sentimentalismo, un viaggio lungo sei tracce nel corso delle quali si inseguono sensazioni semplici ma oneste: la riflessione, l’accettazione della fine di una storia d’amore e della malinconia (“Fidati di me”), l’ingenuo ma nutriente piacere del ricordo e del fascino provocato dalle fortune concesse dalla vita (“Happiness”). L’impianto sonoro dei brani si articola e prende forma dai contenuti dei pensieri di Moscardi. La chiave acustica della sua chitarra in solo cattura le parentesi cupe e fredde, mentre il calore e l’ariosità della gioia di vivere si diffondono grazie alla comparsa della band al suo fianco. Pierfrancesco dirige le operazioni, cimentandosi negli arrangiamenti, in una varietà di strumenti e persino nei cori, Edoardo Castellano si occupa della chitarra elettrica, Roberto Pace imbraccia il basso, alla batteria si siede Giammarco Spaccasassi.
L’opening del disco, “Coincidenze" accoglie subito l’ascoltatore nel centro della festa pop-rock, cingendolo di affetto e leggerezza salutari. Per Moscardi la semplicità è al giorno d'oggi una virtù da tenere stretta, e seppur attraverso un distacco narrativo che pone tra le sue rime, la canzone diventa per lui uno strumento naturale mediante il quale esorcizzare ansie personali. "Rosso Moscardi" sta ottenendo promettenti riscontri numerici e attestati significativi di stima per il suo artefice, portandolo, nonostante la bizzarra attualità, ad aprire davanti a sè e agli altri porte allettanti.
Immagini gentilmente fornite da Annalisa Senatore (Ufficio stampa)
0 Commenti
COMUNICATO STAMPA ANNUNCIATI I 10 ARTISTI AMMESSI ALLA FINALE del PREMIO MUSICA CONTRO LE MAFIE – 11^ edizione Erica Mou, Gabriella Martinelli e Dario Brunori primi 3 “Giudici on Streaming”. Dopo 22 giorni di votazioni la direzione artistica di Mvsm annuncia i Dieci nomi ammessi alla finale del'11^ edizione del Premio nazionale Musica contro le mafie. Le Finali “Live from Everywhere” si svolgeranno nella terza settimana dicembre 2020 e sarà possibile vivere l'esperienza in streaming collegandosi sulla pagina Facebook musicacontrolemafieofficial e ad una rete di numerosi partner e sostenitori. Il Premio Musica contro le mafie 11^ edizione giunge alle Fasi Live che quest’anno saranno realizzate tra virtuale e reale, nella modalità che sta sempre più diventando cifra stilistica dell’organizzazione. 709 i brani candidati per questa edizione straordinaria, 312 artisti quelli ammessi al voto di tre giurie (Giuria Responsabile, Giuria Social e Giuria Studentesca) che hanno selezionato i 10 Finalisti. Il lungo percorso si avvicina sempre più verso l’importante momento conclusivo della premiazione che si terrà a “Casa Sanremo” durante la settantunesima edizione del festival della Canzone Italiana. “Si preannuncia una finale diversa da quelle che siamo abituati a vivere da 10 anni a questa parte, circondati da migliaia di studenti provenienti da ogni parte d’Italia” - dice il Presidente Gennaro de Rosa - “Ne conserviamo dentro l’energia da sempre e ci servirà per trasformare l’emergenza in opportunità di maggiore diffusione. Siamo i protagonisti di un cambiamento epocale, ne siamo stati tutti, per un po’, di mesi attori impreparati. Oggi abbiamo invece il dovere di essere consapevoli e soprattutto capaci di interpretare la nostra parte. Sarà una edizione davvero straordinaria ed indimenticabile”. I primi due "Giudici On Streaming” annunciati sono Gabriella Martinelli e Dario Brunori che insieme ad una "Giuria Social" ed una novità assoluta rappresentata dalla "Giuria Generation Z”, decreteranno il vincitore del concorso che ha come obiettivo la valorizzazione della musica che diffonde Buone Idee e Buone Prassi. La "Giuria Generation Z" impegnata a dare un'ulteriore punto di vista critico che nasce da giovanissime musiciste che hanno già un importante percorso artistico. La "Giuria Generation Z", impegnata a dare un'ulteriore punto di vista critico che nasce da giovanissime musiciste che hanno già un importante percorso artistico, è composta da: Giovanna Camastra (Semifinalista Sanremo Young), Noemi Bruno (Premio Critica Mia Martini, Finalista Musicultura), Bianca Provenzano (Finalista All Together Now, Next Generation 2019), Giulia Aloia (Premio Gianni Ravera, dal 2019 lavora in USA con Royal Caribbean come Broadway Performer e Lead Vocalist). Questi i Finalisti e i titoli dei brani della 11^ Edizione del Premio Musica contro le mafie: Davide Ambrogio con "A San Michele" [Roma] Cobram con "Rivoluzione" [Torino] Emanuele Conte con "Ridono" [Povegliano (TV)] Lucio Leoni con "Francesca" [Roma] Joseph Foll con "Sbadiglio" [Mondragone (CE)] Daniele De Gregori con "Prima gli Italiani" [Roma] Donix con "Siriana" [Napoli] Marte con "Fiesta" [Genova] De Almeida con "Rosalia" [Palermo] Alessandra Chiarello con "My Gun is my voice" [Rende (CS)] I finalisti si contendono i seguenti premi: > 10.000 euro per l'organizzazione di un tour. Premio che viene dal bando premi e concorsi di Nuovo Imaie grazie alla legge (93/92) e ancora: - 2 Concerti Retribuiti in Europa: Lille (Francia) - Bruxelles (Belgio) grazie alla partnership con Smart. - Esibizione sul palco dell'Uno Maggio Libero e Pensante di Taranto 2021. - Esibizione presso "Casa Sanremo” 2021. - Esibizione sul palco della giornata nazionale della legalità di Palermo 2021 con brano ri-arrangiato ed eseguito dalla banda della Polizia di Stato. - Tour all’interno dei Festival del Circuito Keepon Experience. (https://www.musicacontrolemafie.it/11edizione/i-premi/) Tanti gli altri Premi Speciali che verranno assegnati dalla giuria: la possibilità di partecipare direttamente alle fasi finali live del contest 1MNEXT, iniziativa ufficiale che da diritto ad un slot per il palco del Concerto del Primo Maggio di Roma 2021. Inoltre la Menzione Speciale del Club Tenco, il Premio Officine Buone che darà la possibilità di fare un tour in una serie di Strutture Ospedaliere ed essere ospiti della Finale Nazionale di Special Stage 2021. Inoltre verrà assegnata una borsa di produzione o studio grazie ad Acep e Unemia. Altra novità assoluta di questa edizione il premio “Once Upon a Star” con la collaborazione di TIMMUSIC, che da quest’anno sarà dedicato ai grandi artisti del passato e riservato ai 10 finalisti. In occasione del 40° annniversario della sua morte Musica contro le mafie ha deciso di celebrare uno dei più grandi artisti del secolo scorso: John Lennon. Musicista, attivista, voce sempre fuori dal coro e sognatore di un mondo più giusto, assassinato all’ingresso del Dakota Building l’8 dicembre del 1980. I 10 finalisti saranno chiamati, oltre ad eseguire il loro brano, a interpretare una cover del repertorio di John Lennon che sarà assegnata dall’organizzazione e dovrà essere eseguita dal vivo. Sarà TIMMUSIC a scegliere il vincitore ! #Mvsm11 gode delle partnership di Casa Sanremo, Uno maggio Taranto, Club Tenco, Primo Maggio Roma, Officine Buone, KeepOn Live, Michele Affidato, Smart, Avviso Pubblico, Legambiente, Unione degli Studenti, Polizia di Stato, RaiNEws24, TimMusic, PoliziaModerna, FeeLLove E con il Supporto di: NUOVO IMAIE, AFI, ACEP, UNEMIA, OmniaEnergia, Edizioni Emmekappa. Associazione Musica contro le mafie on line web site: https://www.musicacontrolemafie.it/ Facebook: https://www.facebook.com/musicacontrolemafieofficial/ Instagram: https://www.instagram.com/musicacontrolemafie/ COMUNICATO STAMPA Old Walls è il titolo del nuovo video di Montanile, ambientato nella rocca medioevale di “Castel Roncolo”, situato su uno spuntone di roccia a picco sul torrente Talvera, a pochi passi dal centro di Bolzano in Alto Adige. Il musicista e compositore Bolzanino decide di realizzare il videoclip in questa location, poiché attratto dalla particolarità del ciclo di affreschi al suo interno più grande e meglio conservato del Medioevo. La colonna sonora, registrata prima delle riprese video, è composta da vari suoni di chitarra acustica ed elettrica; tastiere; violini e rumori di porte che si aprono. Questo per raccontare al meglio l’atmosfera che si vive dentro e fuori le sale del castello il quale sembra scaturire direttamente da una favola. Il protagonista del video è lo stesso Montanile che entra nel castello, prende la sua chitarra ed inizia a suonare, immerso nelle varie sale tra gli splendidi affreschi che narrano scene di vita cortese, episodi di caccia, tornei cavallereschi e momenti di vita quotidiana. Il videoclip è stato realizzato dal videomaker Carmelo Costa il quale, grazie alla sua professionalità, è riuscito a rendere l’atmosfera suggestiva in un gioco di luci e di ombre, mentre le riprese dall’alto sono state affidate ad Andrea Grandi di Drone Adventure. Per le riprese del videoclip si ringrazia la Fondazione Castelli di Bolzano e Castel Roncolo, che ha messo a disposizione il castello. di Enrico Esposito A Filippo D’Erasmo diverte rimanere sospeso a mezza aria. In bilico tra realtà e invenzione, tra cronaca e romanticismo. Un “vizio” che porta dentro di sé da tanto tempo, una tendenza alla ricerca contemporanea dell’impianto strumentale e del lavoro compositivo già cara quando in un passato non troppo lontano il giovane cantautore piemontese ha suonato tra le fila di diverse bands (Indiepercui, Nubi, La Scimmia Nuda). Al termine del 2018, Riccardo Filippo (questo il suo nome “al secolo”) ha deciso di compiere una scelta, per le ragioni dette, del tutto naturale, intraprendendo un percorso solista che due anni dopo scorre nel pieno delle sue forze. Il biglietto da visita per la sua second life artistica si lega da un lato alla sua carta d’identità, trasformando il suo cognome in nome, e dall’altro al gusto evocativo (D’Erasmo richiama evidentemente Erasmo da Rotterdam) e formazione personale (omaggio a Rodrigo D’Erasmo, il grande violinista). La fusione di intenti pertanto si ritrova già qui, seppur nascosta, espressa tuttavia in maniera netta sul terreno più importante, ossia le canzoni che Filippo D’Erasmo ha rilasciato a partire dal dicembre del 2018 con il singolo di debutto “Monica sulla Spiaggia di Follonica”, e il successivo “Anna”, pubblicato nel settembre 2019. Due racconti molto vicini tra loro, in cui piacevoli ricordi autobiografici giocano a trasformarsi nella fantasia: in entrambi i casi D’Erasmo dà l’impressione di ritornare sui “luoghi del delitto” imbracciando la chitarra, per ricostruire un deja vu rilassato, acustico, scivolando in un crescendo di strumenti che sfiorano l’elettronica. Due donne sono la figura fondamentale alla quale si dirigono le sue considerazioni, la “partner in crime” che diventerà un elemento chiave tra una storia e l’altra contenute nelle canzoni. Un punto di riferimento positivo, un’ancora di salvezza pensando a “Norimberga”, altra traccia in uscita nel dicembre del 2019, stavolta segnando un passaggio rapido sin dal primo ritornello dal cantautorato al pop elettronico, e il desiderio maggiore di compiere un viaggio astratto, in un luogo mai realmente vissuto. Il 15 aprile del 2020, Filippo D’Erasmo, raccoglie i primi semi piantati e inaugurano altri filoni narrativi, dà vita al suo primo Ep, “Canzoni part – time”, che lui definisce “una sorta di tavolozza”, alludendo alle differenti tonalità che fuoriescono da un intreccio di tematiche che si intersecano tra retro, intimità e sociale. Questo Ep non insegue un concept unico, è scevro da un piano nevrotico frutto dell’urgenza di lanciare un prodotto sul mercato: al contrario rappresenta la serena decisione di permettere al pubblico di valutare l’assortito repertorio dell’artista emergente. “Canzoni part – time” aggiunge alle tre canzoni già note “Milano, Ilaria e La Nebbia”, una ballata che riprende il filo delle precedenti spingendo l’acceleratore su un mood puntato sulla rabbia invece delle malinconia, e “Zion Shaver”, che porta l’attenzione su un piano aggiuntivo. Qui il cantautore indossa gli abiti di un diarista per condividere una scoperta molto importante fatta anni fa grazie ad un articolo di giornale. Zion Shaver è il primo wrestler sin dalla nascita completamente privo di arti inferiori, che dopo essere stato sballottato da piccolo da una famiglia all’altra, ha trovato in Kimberly Hawkins, impiegata dei servizi sociali di Colombus, e Gil Donahue, allenatore della squadra di lotta della Washington High School di Massillon, (cittadina a 80 km a sud di Cleveland), due persone che si sono veramente occupate per prime di lui, aiutandolo a raggiungere il traguardo straordinario di poter competere con i normodotati. Sulla sua pagina, D’Erasmo si riflette nella mente dell’atleta dedicandogli una poesia moderna, in cui la cornice del suono va di pari passo con l’affermazione. Il testo nasce e viene seguito in seguito dalla chitarra e dal piano che ricamano il vestito migliore. Anche da questa prospettiva si segnala la libertà di spaziare caratteristica del metodo di lavoro dell’artista piemontese. “Cerchio di fuoco” chiude virtualmente, per il momento, la sua produzione. Un singolo nuovo di zecca pubblicato appena un mese fa, ispirato dal background affascinante quanto pericoloso nascosto dietro “Ring Of Fire”, celebre riferimento che Johnny Cash riservò alla sua storia d’amore infedele con June Carter. Filippo D’Erasmo la ascolta e guarda il film che la ripropone (“Walk the line”), avverte il bisogno emotivo di descrivere alla luce un amore proibito, che per l’entità delle sue dinamiche si allarga giocoforza a una dimensione universale. “Cerchio di fuoco” è un altro tassello che si inserisce. Immagini tratte da: Immagine 1 da pagina facebook ufficiale di Filippo d'Erasmo Immagine 2 da amazon.com di Enrico Esposito
Quando ci si appresta a conoscere la figura di Marc Bolan, si vive una sorta di iniziazione. La sua vita spezzata poche settimane prima di compiere trent’anni (16 settembre 1977) da un incidente stradale a Barnes, quartiere sud-occidentale di Londra (sua città natale), abbraccia come un ventaglio seducente le innumerevoli esperienze umane, artistiche e spirituali vissute da un artista amato follemente da fans diversissimi tra loro (hippies, teenagers, rockers), e colleghi (David Bowie, Elton John, John Peele, Pete Townshend solo per citarne alcuni) che hanno riconosciuto all’unanimità la grandezza della sua stella.
Il suo vero nome era Mark Feld, modificato in Marc Bolan agli inizi della sua carriera di cantante, chitarrista e in modo particolare di compositore sia di brani musicali celeberrimi pubblicati da solista, nel duo Tyrannosaurus Rex (prima con Steve “Peregrine Took” Turner e poi con Mickey Finn) ristrettosi nel nome, T.Rex, ma ampliatosi nella formazione definitiva di band di quattro elementi. Sia di poesie, nate dalla sua immaginazione forgiata sull’idolatria nei confronti dei romanzi di Tolkien e sull’attrazione per l’esoterismo. “Angel Headed Hipster”, colossale tribute-album uscito lo scorso 14 settembre, dopo essere stato anticipato d’estate dai singoli “Cosmic dancer” di Nick Cave e “Scenescof” di Devendra Banhart, è stato rifinito con cura dal suo artefice Hal Wilner (produttore dalla carriera eccellente, portato via anzi tempo dal Covid-19 il 7 aprile) con il preciso intento di riconoscere l’inesauribile vena creativa che albergava all’interno della mente del “piccolo folletto che ha aperto la porta”, come lo battezzò il Duca Bianco. Dalla prima adolescenza Bolan si era donato completamente alla musica, dopo una breve parentesi tra cinema e moda, uno dei suoi chiodi fissi perenni. Il suo carattere arrembante e sopra gli schemi lo spinse tra vette da urlo e fiaschi totali ad assumere tante forme consecutive, a volte simultanee, in sala di registrazione e sul palco: dagli esordi acustici e folk-psichedelici targati Tyrannosaurus Rex che lo resero in Inghilterra un idolo degli hipsters alla svolta elettrica dei T-Rex fino a quell’apparizione in pajet e glitter che segnò l’apertura dell’epoca glam-rock. Il precoce ammiratore del dandy inglese per antonomasia Beau Brummel conviveva con l’icona di stile e il menestrello, la celebrità pop, il metal guru e il chitarrista ricercato da moltissimi per le sue doti strumentali.
Tutte queste sfaccettature travolsero Bolan, sprofondandolo nel tunnel delle dipendenze, e collocarono in secondo piano la sua esigenza di raccontare. Al riguardo Hal Wilner dichiarò: “Mi sono immerso in questo artista ascoltando tutto, parlando con gli esperti e i fan di Bolan, facendo ricerche su recensioni e interviste. Ho scoperto che di Bolan non si parla quasi mai come "compositore". Si è detto di lui come fosse un grande rocker, di quanto fosse innovativo, di come David Bowie prendesse la sua essenza e Bolan fosse nella sua ombra... Ma io l'ho messo nello stesso pantheon degli altri compositori che ho esplorato in precedenza. Così, il concetto dell'album è diventato quello di mostrare il Bolan come compositore, con il nostro tipico cast di artisti provenienti da mondi diversi che raramente si vedono nello stesso posto.” Per conoscere sinceramente il mondo sommerso di Marc Bolan, il produttore ci si è calato fino ai talloni, risalendo in superficie depositario di un’eredità ricostruibile soltanto grazie all’apporto confidenziale di altri curiosi e devoti ammiratori come lui. Ai già citati Cave e Bahnahrt si aggiungono amici di lunga data come Elton John che suona il piano nella versione fedele di “Bang A Gong (Get It On) “ reinterpretata dagli U2, e protagonisti delle più interessanti songwriters attuali. Ne sono un esempio Father John Misty che rielabora “Main man”, brano tratto dall’album dei T- Rex ”Slider” del 1972, in una versione toccante molto lontana dall’esuberanza originale, e Kesha che inaugura l’intero volume esibendosi in una rivisitazione accesa ma cupa allo stesso tempo della leggendaria “Children of the Revolution”. L’elettronica di Peaches in “Solid Gold, Easy Action” è un capitolo ulteriore di un doppio album che ospita al suo interno un caleidoscopio di voci e sperimentazioni, che abbracciano l’intera parabola bolaniana, dal brano “Hippy Gumbo” del 1966 (rivisto da Beth Orton) passando attraverso numerose canzoni tratte dal capolavoro di “Electric Warrior” (1971), e a "I Love To Boogie", hit dell'ultimo album del 1976 "Dandy In The Underworld".
A sancire la completezza dell'opera realizzata è il suo titolo "AngelHeaded Hipster - The Songs of Marc Bolan & T.Rex", un viaggio al quale il compianto Wilner ha lavorato per anni attraverso sessione tra un continente e l'altro alla ricerca di un sui "White Album". "AngelHeaded Hipster" è un'espressione racchiusa all'interno di uno dei leggendari versi che vanno a componere "Urlo" di Allen Gisnberg, il poemetto considerato il manifesto della Beat generation, un testo che anticipò nettamente i tempi per la sua descrizione affilata dei degradi dell'America post- Seconda Guerra Mondiale gettando un occhio attento alle rivoluzioni sociali nascenti, come quella degli "hipsters dal capo d'angelo ardenti per l'antico contatto celeste con la dinamo stellata nel macchinario dellanotte" ("angelheaded hipsters burning for the ancient heavenly connection to the starry dynamo in the machinery of night "). Gli hipsters ell'epoca erano i giovani seguaci di culture alternative rispetto alle dinamiche grette condannate da Gisberg. Marc Bolan ne era la quintessenza, per la sua venerazione ad alcuni dei primi simboli del cambiamento come un certo Elvis Presley. Oggi a distanza di ben quarantatrè anni alla sua scomparsa, l'album tributo forgiato da Hal Wilner diffonde una propaggine luminosa alla sua stella, che dal 7 novembre 2020 sarà per sempre inclusa nella Rock & Roll Hall Fame insieme ai suoi T.Rex.
Immagini tratte da: - Immagine 1 da Pagina Facebook ufficiale dei T.Rex - Immagine 2 gentilmente fornita dall'ufficio stampa A Buzz Supreme di Enrico Esposito Il venerdì 13 che cade in questo mese non porta brutte notizie ma al contrario. Escono infatti nella giornata di ieri singoli e album molto interessanti da parte di artisti della scena italiana. THE ZEN CIRCUS - "L'ULTIMA CASA ACCOGLIENTE" A soli due anni dal grande successo de "Il fuoco in una stanza", gli Zen Circus tornano con un nuovo disco inedito, intitolato "L'ultima casa accogliente" (Polydor/Universal), disponibile da oggi in formato Cd e LP. La versione in vinile è inoltre acquistabile in una speciale edizione colorata a tiratura limitata con card autografata in esclusiva per Amazon. Unicamente tramite l’acquisto del CD dal sito di Mondadori Store, https://www.mondadoristore.it/zen-circus-evento/, sarà possibile accedere ad evento esclusivo online e partecipare ad un meet and greet virtuale con la band. Anticipato dal singolo "Appesi alla luna", l'undicesimo album della band pisana è molto atteso dal pubblico e dagli addetti ai lavori. FLO - "31SALVITUTTI" "31salvitutti" è il titolo del quarto album della cantautrice napoletana Floriana Cangiano, in arte Flo, in uscita oggi. Il Termopolio aveva avuto modo di intervistare l'apprezzata interprete, vincitrice di numerosi premi nel corso della sua carriera (Premio Musicultura 2014 e 2015, Premio Andrea Parodi 2014), due anni fa, poco prima della pubblicazione del precedente capitolo, "La Mentirosa". Con "31salvitutti", prodotto dal francese Sebastien Martel con il contributo di Mibact e SIAE ell'ambito del progetto #PerChicrea, Flo presenta una tracklist di undici brani che raccontano temi molto diversi tra loro appoggiandosi anche alla varietà di lingue tipico del suo stile. Sulla pagina facebook ufficiale è possibile leggere la spiegazione della genesi dei brani svelata da Flo. GIORGIENESS - "SUCCESSO" "Successo" è invece il terzo singolo, dopo "Maledetta" e "Hollywoo", con con cui Giorgieness (nome d'arte di Giorgia D'Eraclea), anticipa l'uscita del suo nuovo album prevista per febbraio 2021. Fuori oggi per l'etichetta Sound To Be, il brano si inserisce nel percorso di maturazione che ha portato l'artista lombarda ad avvicinarsi a sonorità pop d'autore. "Successo" descrive dall'interno il mondo musicale attuale ma allo stesso tempo esplora dinamiche che si possono facilmente attribuire a tutti gli altri contesti della vita sociale. Immagini tratte da: Immagine 1 fornita da Ufficio Stampa Big Time Immagine 2 dall'account facebook ufficiale di Flo Immagine 3 fornita da Ufficio Stampa Giorgieness (Federica Di Gaetano) di Enrico Esposito
Ascoltare le canzoni della giovane band trevigiana Frammenti significa catturare tanti momenti diversi. Della vita, della giornata, delle persone. Il nome completo del quartetto composto da Alex Michielin (voce, basso), Mauro Serafin (voce, percussioni), Francesco Da Ros (sintetizzatori e sequenze), e Antonio Cettolin (chitarra, voce) infatti è “Frammenti di Specchio”, teso a rappresentare il valore assolutamente fondamentale ricoperto dal rapporto con la realtà all’interno della composizione dei loro testi. Nato nel 2016, il progetto che registra la pubblicazione dell’album di debutto “Istantanee” nel 2018, numerose collaborazioni e l’uscita di importanti singoli nel 2020 fino all’ultimissimo “Rumore”, si segnala per una costante poliedricità sonora, frutto delle differenti anime convivono al suo interno. Dall’alternative rock e al punk, all’hip hop e al cantautorato, sono molteplici le “tradizioni” che i quattro componenti della band hanno trasferito all’interno dei “FRAMMENTI”, riuscendo nell’impresa non facile di farle convivere in maniera efficace e naturale non solo da un punto di vista strumentale. Le voci stesse dei musicisti (escludendo Francesco) si alternano e si mescolano tra un brano e l’altro, tra una strofa e la successiva, dando modo all’ascoltatore di familiarizzare in fretta con loro e stabilire un legame di condivisione e sintonia. Linguaggi diversi su moderne basi elettroniche e dance in grado di coinvolgere l’orecchio e la mente in scioltezza a stretto contatto con le atmosfere narrate e descritte. I Frammenti non si pongono limiti nella loro scrittura, affondando la penna sul sottosuolo accidentato dell’amore, disseminato di radici marce e splendidi germogli, e confessando le paure e fragilità che accompagnano scelte e pensieri. Non manca lo spazio dedicato alla dolce malinconia che si sente alla fine dell’estate, e allo stesso tempo il desiderio di esprimere un proprio messaggio sulla realtà disgraziata dell’ultimo semestre. Così infine legittimamente arriva il bisogno di fotografare senza filtri anche le esperienze meno piacevoli che ognuno ha la sfortuna di incontrare in prima persona nel corso di una semplice serata.
Un ulteriore tratto distintivo che emerge all’interno della produzione della band consiste nel ricorso costante a un linguaggio metaforico, nascosto che stimola maggiormente l’immaginazione e l’ascolto stesso, come dimostrano ad esempio i titoli evocativi dei brani. In attesa di presentare una nuova raccolta, i Frammenti si sono resi protagonisti di numerose iniziative che hanno accompagnato la pubblicazione di singoli inediti ponendo come principale obiettivo il coinvolgimento diretto dei propri fans. I videoclips di “Mi dicono cambia” e “Rumore” sono stati confezionati dai fans, che hanno inviato alla band le proprie testimonianze di lock-down da una parte e dall’altra piacevoli e divertenti racconti d’estate. Come mi ha raccontato Antonio Cettolin nel corso dell’intervista che la band ci ha concesso, “noi scriviamo con i fans”.
COMUNICATO STAMPA Nuovo format, tutto online, non è un talent! Dal 9/11 sul web il più longevo concorso musicale per emergenti organizzato da Controradio e Controradio Club in collaborazione con Regione Toscana, Comune di Firenze e SIAE 600 iscritti, 30 band in gara da tutta Italia, 5 selezioni + finalissima In palio tante opportunità per produrre il proprio progetto artistico con i premi Rock Contest, Ernesto De Pascale e Fondo Sociale Europeo/Giovanisì ROCK CONTEST 2020 32/a edizione Computer Age Edition Sono 30, vengono da tutta Italia e sono pronti a darsi battaglia nel primo, vero, concorso musicale online per musicisti under 35: occasione unica per uscire dalla sala prove e farsi conoscere, un format lontano dalle logiche dei talent show, ma soprattutto uno spaccato della scena musicale esordiente italiana vista, letteralmente, nelle loro case. Organizzato da Controradio e Controradio Club in collaborazione con Comune di Firenze, Regione Toscana – Fondo Sociale Europeo/Giovanisì, SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori, il Rock Contest fa di necessità virtù e dopo 31 anni confeziona un’edizione completamente rinnovata e online, la Computer Age Edition. Cambia il mezzo ma non la voglia di suonare: alla chiamata hanno risposto in 600 da tutta Italia, 30 gli artisti/band ammessi alla fase finale che si sfideranno in cinque appuntamenti dal 9 novembre, ogni lunedì, fino al 7 dicembre. La finalissima si svolgerà il 21 dicembre, ad arricchire il palinsesto ci saranno anche puntate extra, tra cui un best of. Appuntamento alle ore 21, in “prime time”, attraverso la multipiattaforma EDO Eventi Digitali Online di Controradio, nata con l’intento di produrre e diffondere eventi attraverso canali digitali: le note del Rock Contest scorreranno sulle pagine Facebook del Rock Contest, di Controradio, di Rockit e di Giovanisì - Regione Toscana. E ancora, sui siti rockcontest.it e controradio.it, sul canale Youtube Controradio crossmedia, sui profili InstagramTV Rock Contest e Controradio. Alla Computer Age Edition del Rock Contest parteciperanno: Aida (da Firenze), Allen (Vicenza), Anders (Firenze), Atlas Palace (Barletta), Bob and the Apple (Parigi, Londra e Berlino), Caterina (Bologna), Damico (Sicilia), Djstivo (Ferrara), Elise Duchemin (Firenze), Filtermat (Toscana), Gionata (Lucca, Milano), Gaube (Grosseto), Hurricane (Milano, Londra), Jester Society (Brescia), Labissodeigiorniavenire (Roma), Malva (Firenze), Mömi (Perugia), Nuvola (Roma), Quiet Pig (Prato), PNG - Personaggi Non Giocanti (Firenze), Prophectical (Firenze), Rooms By The Sea (Firenze), Rugo (Lucca), Souvlaki (Brescia), Stramare (Torino), The Mushrooms (Napoli), Tuesday's Cokroaches (Lucca), Underlou (Bologna), Washita (Firenze), Wicked Expectation (Torino). La Computer Age Edition del Rock Contest è nata nei mesi del lockdown, con tutti gli spazi per suonare chiusi. Ai trenta selezionati è stato chiesto di produrre il video di una loro esecuzione live attraverso le moderne tecnologie digitali, un’occasione sfruttata dai giovani musicisti anche per esercitare la loro creatività in modalità multimediale con risultati spesso sorprendenti. “In questa fase così incerta e difficile - sottolinea il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani - è importante trasmettere ai giovani la consapevolezza che non sono soli ad affrontare il delicato percorso di costruzione di un progetto di vita professionale e personale e che le politiche pubbliche saranno al loro fianco per consentire di guardare al futuro con rinnovata fiducia”. “Anche in questo anno funestato dalla pandemia – dichiara l’assessore alla Cultura del Comune di Firenze Tommaso Sacchi – il Rock Contest non si ferma e, in forma digitale, continua a promuovere e a sostenere la musica indipendente e la creatività dei giovani che vogliono avvicinarsi alla musica dal vivo e alla produzione musicale. Il Comune è ancora una volta e se possibile ancora più convintamente al fianco di questa manifestazione che, con oltre 600 band iscritte e 30 artisti ammessi alle fasi finali, è tra le gare musicali per esordienti più importanti d’Italia e anche tra le più longeve”. Le proposte musicali si modellano molto sulla caratteristiche del formato: ci sarà dunque molta elettronica e prodotti ibridi elettroacustici, ma anche R’n’B contemporaneo o indie pop, e non mancheranno episodi di selvaggio rock’n’roll o di shoegaze anni ’90, il tutto in un formato inedito e stimolante. Alle sei band in gara, ogni appuntamento online affiancherà nomi noti del rock e del pop d’autore: esclusivi “live in studio” di Erriquez e Finaz della Bandabardò, Ginevra di Marco e Francesco Magnelli, Emma Nolde (scoperta del Rock Contest 2019 con un disco appena uscito per Woodworm Label accolto come una delle più entusiasmanti e particolari nuove voci della musica italiana), Elia Rinaldi in arte Nervi (anche lui scoperto nell’’ultima edizione del Rock Contest poi ospite del concertone del Primo Maggio e Premio Buscaglione) infine Andrea Mastropietro, in arte L’Albero, con un disco di cantautorato soft rock psichedelico di matrice anni ‘70 di imminente uscita per Audioglobe/Santeria. Top secret il super-ospite della finale in programma il 21 dicembre! A stilare la classifica di ogni serata saranno una giuria di addetti ai lavori e il pubblico, che potrà votare online sulla pagina www.rockcontest.it fino alle ore 22 del mercoledì successivo alla pubblicazione. Accederà alla finale il primo gruppo di ogni selezione più un gruppo “ripescato” tra tutti i migliori secondi classificati, a questi sarà dedicata una puntata ad hoc. I premi in palio - in denaro o in servizi - rappresentano importanti strumenti di crescita e promozione per i gruppi da investire in produzioni musicali. Il concorso sostiene i vincitori delle selezioni live con un supporto produttivo in denaro (Primo Premio 2.000 euro), al secondo classificato andranno 5 giornate di studio di registrazione presso il prestigioso Sam Recording Studio. E ancora, nell’ambito della campagna di informazione sugli interventi del FSE (Fondo Sociale Europeo) e sulle altre opportunità di Giovanisì, il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani, è stata istituita la sezione speciale denominata Premio Fondo Sociale Europeo/Giovanisì, che assegnerà 3.000 euro in servizi all’artista o band partecipante che ha prodotto il brano, cantato in italiano, che meglio esprime la condizione giovanile. Si conferma anche lo speciale Premio Ernesto de Pascale per la migliore canzone in italiano, dedicato alla memoria del conduttore radiofonico (RAI Stereonotte), giornalista, musicista e storico presidente di giuria del Rock Contest, prematuramente scomparso. Il premio previsto è la registrazione in studio del brano vincitore presso il Sam Recording Studio. Dice Marco Imponente, direttore generale di Controradio: “Lo scorso maggio, subito dopo il lockdown, avevamo dubbi sulla fattibilità dell’edizione 2020. Per realizzare il Rock Contest 2020 abbiamo quindi pensato di sperimentare la versione online. Un nuovo modo di concorrere, un nuovo modo di fruire la musica, una nuova possibilità di far vedere i gruppi emergenti a centinaia di migliaia di giovani in tutta Italia, attraverso uno dei media da loro più usati: i social. Sta per partire la Computer Age Edition del Rock Contest, la prima online. Se la sperimentazione sarà positiva, non sarà l’ultima, dal prossimo anno la affiancheremo, a quella in presenza”. Aggiunge Giuseppe Barone, direttore artistico Rock Contest: “Le limitazioni dovute alle misure contro il coronavirus hanno fortemente limitato l’attività dei musicisti professionisti, ma hanno letteralmente bloccato la possibilità degli esordienti, quelli di cui i media ancora non si occupano, di avere un pubblico e di farsi ascoltare suonando nei piccoli club, ora chiusi. Un immenso patrimonio di creatività ed espressione rischiava dunque di restare congelato senza prospettive nell'immediato. La nostra scommessa dunque è stata quella di offrire una nuova possibilità puntando sulle capacità evolute delle nuove generazioni di approcciarsi ai mezzi audiovisivi e, a nostro avviso, avevamo ragione. Va da sé che la modalità ha influenzato il tipo di materiale pervenuto, in gran parte attento alle contaminazioni tra pop, rock, sperimentazione e musica elettronica”. Tutte le informazioni, il regolamento completo e le band in gara sono online su www.rockcontest.it. L’immagine che accompagna l’edizione del 2020 del concorso è realizzata ancora una volta da Alessandro Baronciani, uno dei fumettisti ed illustratori italiani più apprezzati, che ha firmato il manifesto del Premio Strega 2019, già autore di copertine di artisti come Lucio Dalla, Baustelle, Tre Allegri Ragazzi Morti, Sick Tamburo, Perturbazione, e illustratore del libro per ragazzi Nello spazio con Samantha, scritto dall’astronauta Samantha Cristoforetti. Collabora stabilmente con il quotidiano La Repubblica e Robinson. Il Rock Contest 2020 – Computer Age Edition è organizzato da Controradio e Controradio Club in collaborazione con Comune di Firenze, Regione Toscana – Fondo Sociale Europeo/Giovanisì, SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori. Sponsor tecnici Audioglobe, Sam Recording Studio, partner Woodworm Label, Locusta Booking, GRS General Recording Studio, media-partner Rockit. |
Details
Archivi
Aprile 2023
|