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31/12/2021

Cristina d'Avena è disco d'oro per "Occhi di gatto"

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COMUNICATO STAMPA

Certificazione Oro
per la celebre sigla “Occhi di gatto” di Cristina D’Avena
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A distanza di 36 anni dalla sua prima pubblicazione in vinile, la sigla “Occhi di gatto” di Cristina D’Avena viene certificata disco d’oro dalla FIMI nella sezione singoli online per lo streaming e il download digitale nella settimana n. 52 del 2021.
Un meritato traguardo per un brano ancora amatissimo da milioni di follower, conosciuto e tramandato da intere generazioni di bambini e non.
La canzone è scritta da Alessandra Valeri Manera e composta da Ninni Carucci su etichetta RTI S.p.A.
L’artista bolognese ha commentato in questo modo attraverso i propri social il suo entusiasmo per il riconoscimento ricevuto:


“Ragazziiii! ✨ Mi hanno appena comunicato che il brano "Occhi di gatto" è stato certificato oro!📀 Sono contentissima che questa sigla sia nel cuore di milioni di italiani! Grazie mille a tutti voi, al maestro Ninni Carucci e alla grande Alessandra Valeri Manera... Vi amoooo! 👁️👁️❤️”

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20/12/2021

Intervista a Giacomo Panicucci

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In occasione del suo album di prossima uscita A che punto è la notte abbiamo intervistato il cantautore Giacomo Panicucci che ci ha svelato interessantissimi dettagli  sul suo nuovo lavoro.

di Enrico Esposito
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1) Buongiorno Giacomo e grazie molte per aver accettato quest’intervista. A dicembre uscirà il tuo nuovo album intitolato A che punto è la notte? Da dove viene la scelta di questo titolo che non prende nome da una delle sette tracce in esso contenute?
Buongiorno. Il titolo mi è venuto in mente leggendo il Macbeth, esattamente la scena I dell'atto II, quando Banquo rivolge questa domanda a Fleance nel silenzio inquieto, senza risposte, della notte. Ho poi scoperto che Shakespeare riecheggiava un passo di Isaia e sono andato a recuperare la fonte originaria nella Bibbia. Questi due passi, insieme a una citazione di Hermann Hesse, vengono riportati integralmente nel libretto dell'album. È un titolo che sento essere ben sintonizzato sulla frequenza dei tempi che viviamo.
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2) I brani che costituiscono la tracklist del disco hanno in comune la caratteristica dell’ampiezza, rappresentando delle vere e proprie narrazioni in cui al cantato si alterna a volte il recitato. Ci racconteresti la motivazione di questa scelta e com’è avvenuta la genesi delle liriche?
È un processo spontaneo: in realtà mi sento più uno scrittore che un cantante o un musicista. Vengo dal mondo della scrittura, che rimane la mia prioritaria passione. Mi piace comunque ricordare che la poesia antica, come l’epica, era di fatto una lunga narrazione, cantata o recitata, sempre accompagnata dalla musica. La parola può essere scritta ma vive nel suono.

3) Un aspetto che colpisce subito durante l’ascolto di A che punto è la notte? consiste nella varietà dei temi che affronti nei tuoi testi. Tu ti soffermi su argomenti diversi che centrano la loro attenzione sui comportamenti umani descrivendoli attraverso numerosi immagini che si richiamano al mondo circostante. Che cosa ci dici al riguardo?
La musica e la poesia sono di fatto magie che trasportano l’ascoltatore in un altrove più o meno lontano dal suo io cosciente, smuovendo in lui luci, ombre, suggestioni, reminiscenze. Si tratta di un processo onirico molto vicino ai sogni, all’ipnosi, alla trance. Riguardo alla scelta di scrivere spesso per immagini e per descrizioni, posso dire che considero l’essere umano non scisso dalla realtà né dalla natura, ma parte integrante di esse: per questo, un determinato paesaggio, una determinata situazione, possono riflettere l’anima dell’autore o la situazione mentale di un personaggio e arrivare a farsi simboli. Questo è il principio dell’allegoria, degli haiku e dell’antica poesia cinese.
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4) Anche dal punto di vista sonoro l’album mostra una versatilità di generi che spaziano dalla musica d’autore, al pop e al rock, affidandosi a numerosi strumenti e anche a voci diverse. Ci daresti una descrizione dell’impianto musicale della tua raccolta?
Ho sempre cercato di esprimere nel suono lo ‘’stato sottile’’ di un testo, cercando di sintonizzare le parole con l’espressività musicale più appropriata. Come nel teatro e nella pittura, anche nell’arte della canzone bisogna trovare le luci giuste, le scenografie adatte. In origine il disco era stato progettato per essere un lavoro del Vento dell’Altrove, il gruppo con cui ho inciso nel 2018 Canzoni Orfiche, la raccolta di poesie di Dino Campana musicate. Nelle canzoni Danza di Primavera, Stanze e Corridoi, La ballata dell’Oceano, Inno al Sole, suono insieme al Vento dell’Altrove: con il polistrumentista cantautore Gabriele Cavallini, la bassista Elisa Pistolesi e il batterista e percussionista Mario Manetti. Ho comunque radunato anche altri musicisti che potessero al meglio esprimere tutto lo spirito dei testi di A che punto è la notte?. E ognuno di loro ha impresso nel disco la propria creatività e il proprio talento: tutti si sono disinteressatamente messi al servizio dell’arte, mossi soltanto dalla passione per la musica. E non è pura retorica dirlo oggi, quando tutto tende a essere monetizzato, a essere schiacciato da una banalizzazione progressiva che insegue soltanto il miraggio di un istantaneo, per quanto effimero, successo individuale. Luca Gambirasio ha registrato in Irlanda la sua parte di chitarra e ha creato un’atmosfera celtica ne La ballata dell’Oceano; Gianni Gori alla pedal steel guitar ha colorato Danza di Primavera con le suggestioni della musica country; il chitarrista Paolo Batistini, con cui ho una grande sintonia musicale, ha arrangiato la struttura di Quando una notte fuggirai; il jazzista Alessandro Riccucci si è inserito ‘’mercurialmente’’ in Stanze e Corridoi e in Inno al Sole, canzone in cui il suo sax soprano suona come uno shanai e in cui la sublime voce di Sabina Manetti canta in lingua etrusca. Il virtuoso clarinetto del maestro Nedo Carli sorregge tutta l’impalcatura del brano finale Nuvole, suite musicale di oltre 15 minuti scritta su un mio testo dal maestro Alessandro Lucherini, compositore e pianista. C’è molta libertà e c’è rispetto delle idee altrui, io do soltanto indicazioni; agisco come può fare un regista, ma le interpretazioni e le improvvisazioni sono lasciate ai musicisti. Un ringraziamento particolare va a Emiliano Pasquinucci che oltre a suonare la fisarmonica in Danza di Primavera e ne La ballata dell’Oceano ha lavorato in studio, spesso in situazioni molto complicate, sugli arrangiamenti insieme a me e sul missaggio e sul mastering del disco.

5) Alla base del disco ci sono delle ispirazioni che hanno avuto un influsso significativo e alle quali in qualche modo ti richiami?
‘’Lo Spirito soffia dove vuole, ne puoi udire la voce, ma non sai né da dove viene né dove va”. Le ispirazioni ci sono sempre e arrivano nei modi più disparati e imprevedibili, spesso per caso: può essere una frase letta in un libro a colpirti, o una scena vista per strada o un ricordo che riaffiora alla coscienza. Gli influssi più durevoli e importanti credo comunque provengano sempre dalla grande tradizione letteraria e dalla musica di tutte le epoche. La canzone per me è uno zibaldone che raccoglie e mescola esperienze artistiche e memorie che sono al di là del tempo.

6) Per quanto concerne la dimensione live, hai già dato al tuo pubblico un assaggio de A che punto è la notte? Sono già programmate delle date prossime in cui presenterai il tuo nuovo lavoro dal vivo?
Bisogna constatare che è quasi impossibile in questo periodo pianificare concerti per le ragioni che tutti sappiamo; inoltre la situazione per le etichette indipendenti che vivono lontane dai canali commerciali mainstream è piuttosto drammatica. C’è un appiattimento generale dei gusti del pubblico e si va nella direzione di un conformismo superficialissimo, totalizzante e totalitario. Viviamo tempi bui, ma confido nel risveglio di quella parte di pubblico che ha sempre fatto ricerca, che non si è mai arreso alle imposizioni di mode commerciali: una parte di pubblico non condizionabile, interessato ai valori dell’arte; un pubblico attento e sensibile alla bellezza, un pubblico che esiste ancora e che sempre esisterà.

Immagini gentilmente fornite dal cantautore

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10/12/2021

"This Good Man" è il singolo inedito di Joe Bastianich & La Terza Classe che annunciano anche il tour italiano

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COMUNICATO STAMPA
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“You cant keep this good man down / I was lost but know I’ve found

When you pay for your sins the Lord makes Amens / This Good Man is coming back around”

Disponibile su tutte le piattaforme digitali “This Good Man”, il singolo inedito di Joe Bastianich & La Terza Classe.
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​Si tratta di un brano che ha il sapore degli ampi spazi aperti, con un uso sapiente di armonie vocali e strumenti a corda acustici, come nella tradizione Country e Bluegrass.

L’unione di un artista nato e cresciuto negli Stati Uniti, dove questa musica è sorta e si è sviluppata grazie alle immigrazioni europee di Irlanda, Scozia e Inghilterra, e una band napoletana di puro folk come La Terza Classe, rende il sound di “This Good Man” molto moderno.
Joe Bastianich è perfetto nella fusione armonica con le altre voci della band e i suoni caratterizzanti di banjo, contrabbasso e spazzole, nonché di armonica e chitarre acustiche, tutti strumenti fondamentali nell’espressione di questo genere musicale. Il risultato è una cavalcata sostenuta e incalzante.

Ad accompagnare l’uscita, anche il videoclip ufficiale su Youtube, registrato live in studio: 
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Il pezzo è stato scritto e arrangiato in concomitanza con la recente pandemia; L’ispirazione delle parole scritte da Joe Bastianich viene da avventure e storie autobiografiche, legate ad avvenimenti accaduti nel corso della sua lunga carriera.
Il senso di tutta la canzone è che non si può cambiare quello che è stato detto o fatto, che errori e difficoltà sono le insidie che possono portare a perdersi “sulla strada della fama” (There was a time I played the game / I Lost myself on the road to fame) e che c’è un prezzo da pagare, ma che ritrovarsi porta a una crescita umana e una consapevolezza che fanno della vita un posto migliore. E che, alla fine, i conti dicono che “quando paghi i tuoi debiti il Signore dice Amen” (When you pay for your sins the Lord makes Amens), puoi sentirti sempre e comunque un “Brav’uomo” (This Good Man appunto).

JOE BASTIANICH & LA TERZA CLASSE
saranno in tour in tutta italia dal prossimo 18 dicembre.

Queste le prime date:

Sabato 18 dicembre 2021 – Livorno – The Cage Club
Domenica 19 Dicembre 2021 – Collegno (TO), Lavanderia a Vapore
Lunedì 20 Dicembre 2021 – Cuneo, Teatro Toselli
Mercoledì 22 Dicembre 2021 – Pordenone, Capitol
Lunedì 27 Dicembre 2021 – Milano, Arci Bellezza
Martedì 28 dicembre 2021 – Alghero – Teatro Civico
Domenica 2 gennaio 2022 – Napoli – Teatro Bolivar
Mercoledì 5 gennaio 2022 – Chiari (BS) – Auditorium Scuola Toscanini
Giovedì 6 gennaio 2022 – Lugagnano di Sona (VR) – Ex Club Il Giardino
Venerdì 7 Gennaio 2022 – Roma, Stazione Birra

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10/12/2021

"Malegria" -  Intervista a Ganoona

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In occasione dell'uscita del suo nuovo album intitolato "Malegria", il Termopolio ha avuto il piacere di intervistare il cantante e rapper italo-messicano Gabriel Renteria Linda, in arte Ganoona.

di Enrico Esposito
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​1) Buongiorno Gabriel e grazie molte per aver accettato la nostra intervista. Il 19 novembre scorso per Noize Hill Records è uscito il tuo nuovo album intitolato “Malegria”. Com’è nata la scelta del titolo? Se non sbaglio è figlia di lockdowns e quarantene...


Buongiorno e grazie a voi. In realtà in quarantena è nato solo il titolo del brano. Poi il disco è stato scritto prima e subito dopo il primo lockdown. Cioè i momenti in cui si poteva vivere ed ero stimolato nella scrittura. la malegria è quella felicità, anche euforia, tinta di malinconia. Tutti l’abbiamo provata. Quando ti stai divertendo, o hai ottenuto un successo personale, ma non hai di fianco la persona che vorresti, o un amico lontano. Una cosa del genere.


2) Il disco si compone di dieci tracce che tirano le somme di due anni di pubblicazioni dal momento che il brano di apertura “Cent’anni” uscì come singolo nel 2019. Ci racconteresti come è avvenuta la messa a punto di “Malegria” sia nella scrittura dei testi, alla quale tu partecipi, che nella composizione delle musiche?

I testi sono tutti completamente di mio pugno. Anche gli arrangiamenti dei brani. Poi per le produzioni e add production mi sono avvalso dell’aiuto dei produttori della mia etichetta e anche di altri, come Neezyboy, già produttore di Ernia, Izi, Highsnob e altri. I testi però sono forse l’aspetto a cui tengo di più, quindi sono tutti di mio pugno. Il disco nasce dall’esigenza di raccontarmi in maniera più approfondita e sfaccettata, di quanto potessi fare con un singolo. Sono stati anni intensi, dove ho vissuto molte esperienze, e avevo la necessità di raccontarle, in primis a me stesso.

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3) L’elemento della commistione rappresenta una cifra ricorrente all’interno della tracklist sia per quanto riguarda i generi (l’hip hop si unisce alla black e alla latin music) che l’utilizzo delle lingue, dal momento che oltre all’italiano ti sentiamo spesso pronunciare termini e frasi in spagnolo (“Pompelmo”, “Hermano” e “Cucurucucù”, canzone molto significativa in cui c’è anche una citazione di malegria). Ti andrebbe di parlarci della tua ricerca sonora e dell’impatto che il bilinguismo (ricordiamo che sei di papà messicano e mamma italiana) ha nella tua vita come nella carriera?

Ho cercato di lavorare in maniera naturale, facendo musica che piacesse in primis a me. Le frasi in spagnolo mi sono venute così, non è stata un’operazione di appropriazione culturale come spesso purtroppo si vede fare, soprattutto con la lingua spagnola e la cultura latina. Le sonorità come le parole sono personali. Chi mi conosce sa che io parlo così, e che i miei ascolti sono molto vari: dalla bachata a Lucio Dalla, quindi per forza di cose faccio una musica meticcia, che mi assomiglia.


4) L’amore si presenta come una componente significativa all’interno dell’album. Nella maggior parte dei casi emergono la malinconia e rimpianti per storie svanite, come in “Cent’anni”, in cui canti di una preghiera che diventa requiem e della coda di veleno che si porta dietro una relazione, e “Berlino” esprime i rimorsi di una partenza affrettata. “Deserto” invece è una metafora della distanza tra due amanti, mentre “Ponpelmo” e “Miele” invitano a tenere lontani le negatività, descrivendo la parte libera e fantasiosa dei sogni che si possono insieme costruire e realizzare. In quali circostanze vedono la luce queste canzoni e presentano anche elementi autobiografici?

Come dicevo, presentano esclusivamente elementi autobiografici. Non ti nego che a volte penso al mio disco e mi dico: “senza tutte queste storie andate male, e bene… Non avrei avuto di che parlare.” Io amo molto, amo spesso e con irruenza. Quindi altrettanto spesso mi faccio male, e forse per questo ho l’esigenza di raccontarlo. Una curiosità su Cent’anni: in realtà il brano parla di un amicizia che si conclude con un tradimento.
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​5) Ci sono due tracce che si differenziano dalle altre a mio avviso per le tematiche trattate e anche dal punto di vista sonoro. La prima è “Tappo’”, brano n.9 della tracklist, che disegna in crescendo una schietta fotografia del tuo mestiere di artista. Tu parli di un filo su cui si rimane sospesi, dove alcuni vanno avanti scendendo a compromessi. La seconda è invece la conclusiva “Hermano”, lettera indirizzata ad un fratello per l’appunto non genetico ma di vita, insieme al quale ti volti a ripercorrere il passato, bello e brutto che sia. Ci potresti svelare qualcosa in più su queste due canzoni?

Sono un po’ i poli opposti del disco. Da un lato Tappo’ è il momento più ironico, dove traspare la mia volontà anche di non prendermi troppo sul serio. Dall’altro Hermano è il brano più sperimentale, con una coda strumentale, dove parlo del mio passato di adolescente un po’ “randagio” nella milano dei primi anni 2000.
In Tappo’ mi levo anche qualche sassolino dalla scarpa, rivendico, sempre con ironia, il fatto in non aver mai agito per interesse, o leccato i piedi a qualcuno per entrare in un determinato ambiente. Non sono mai sceso a compromessi e volevo urlarlo, anzi, rapparlo al mondo.
Hermano per me è un pezzo anche doloroso, e in realtà la prima strofa è una lettera a un amico che oggi vive lontano, mentre la seconda è dedicata ad un'altra amica fraterna, che invece vive vicino a me ma si è “persa” nelle sue difficoltà.


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Un sentito ringraziamento a Clarissa d'Avena, ufficio stampa dell'artista

Contatti social di Ganoona:
Profilo Facebook - https://www.facebook.com/Ganoona
Account Instagram -  https://www.instagram.com/ganoona__/?hl=it

Immagini tratte dal profilo facebook ufficiale di Ganoona

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6/12/2021

The Cure al Mandela di Firenze il 1 novembre 2022

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COMUNICATO STAMPA

Barley Arts
presenta

THE CURE
2022 EUROPEAN TOUR
44 SHOW / 22 PAESI
 
NUOVO ALBUM DA 67’ – NUOVO SHOW DA 135’
SPECIAL GUEST: THE TWILIGHT SAD
WWW.THECURE.COM
LUNEDÌ 31 OTTOBRE – CASALECCHIO DI RENO (BO), UNIPOL ARENA
MARTEDÌ 1° NOVEMBRE – FIRENZE, MANDELA FORUM
GIOVEDÌ 3 NOVEMBRE – PADOVA, KIOENE ARENA
VENERDÌ 4 NOVEMBRE – ASSAGO (MI), MEDIOLANUM FORUM
BIGLIETTI IN VENDITA SU TICKETONE, VIVATICKET E TICKETMASTER DAL 10 DICEMBRE
CON UNA SPECIALE PRESALE PER I POSSESSORI DI VOUCHER
DALLE 9 DI GIOVEDÌ 9 DICEMBRE
Foto
ph. Andy Vella

Esattamente sei anni dopo l’ultimo tour nelle arene europee ed italiane, The Cure saliranno sui palchi di quattro dei più grandi e prestigiosi palazzetti italiani con un nuovo spettacolo e un album di prossima pubblicazione.
Nel 2021 The Cure sono Robert Smith (voce e chitarra), Simon Gallup (basso), Jason Cooper (batteria), Roger O’Donnell (tastiere), Reeves Gabrels (chitarra).

Ad aprire i concerti, The Twilight Sad.

Per agevolare e premiare chi nei mesi scorsi ha richiesto un voucher per uno spettacolo che ha subito variazioni e non l’ha ancora utilizzato per intero, a partire dalle 9 di giovedì 9 dicembre, e fino alla mezzanotte, i possessori di voucher emessi per show Barley Arts potranno accedere in anteprima ai biglietti nominali per i quattro concerti sui circuiti ufficiali autorizzati Ticketone, Vivaticket e Ticketmaster, fino ad esaurimento posti destinati a questa iniziativa.
È fondamentale verificare quale dei tre circuiti di vendita ha emesso il voucher, perché questo sarà utilizzabile esclusivamente sul medesimo circuito. Ogni codice univoco che identifica il voucher consentirà l’acquisto di un solo biglietto per uno dei quattro concerti: se il costo del biglietto è superiore all’importo del voucher, l’acquirente dovrà saldare la differenza con uno dei metodi di pagamento disponibili.
Se invece il voucher ha un importo superiore al costo del biglietto, l’acquirente potrà utilizzare il credito residuo per acquistare biglietti di altri spettacoli Barley Arts sul medesimo canale di biglietteria.

Le vendite generali apriranno a tutti sugli stessi canali alle 9 di venerdì 10 dicembre, per un numero massimo di quattro biglietti per tappa per ogni account; chi ha acquistato un biglietto per uno degli spettacoli durante la presale riservata ai voucher potrà acquistarne altri tre per lo stesso e quattro ciascuno per gli altri. Naturalmente sarà possibile continuare a utilizzare i voucher durante la vendita generale.
Le regole di accesso e controllo ai concerti rispetteranno le normative in vigore al momento dello svolgimento degli stessi, incluse quelle specifiche inerenti la limitazione della diffusione di Covid-19.

thecure.com
thetwilightsad.com


THE CURE
Cure Tour Euro 22
Special Guest: The Twilight Sad

Lunedì 31 Ottobre 2022
Casalecchio di Reno (BO), Unipol Arena – via Gino Cervi, 2
Inizio concerti h. 19:00
 
Biglietti
Parterre posto unico in piedi: € 55,00 + prev.
Tribuna Est / Ovest parterre: € 75,00 + prev.
1° Anello Est / Ovest Best Seats: € 75,00 + prev.
1° Anello Est / Ovest: € 65,00 + prev.
Gradinata Frontale: € 65,00 + prev.
2° Anello Est / Ovest: € 55,00 + prev.

Martedì 1° Novembre 2022
Firenze, Mandela Forum – piazza Enrico Berlinguer
Inizio concerti h. 19:00

Biglietti
Parterre posto unico in piedi: € 55,00 + prev.
1° Settore: € 75,00 + prev.
2° Settore: € 65,00 + prev.
3° Settore: € 55,00 + prev.
4° Settore: € 45,00 + prev.

Giovedì 3 Novembre 2022
Padova, Kioene Arena – via San Marco, 53
Inizio concerti h. 19:00

Biglietti
Parterre posto unico in piedi: € 55,00 + prev.
Tribuna Gold: € 75,00 + prev.
Tribuna Numerata: € 65,00 + prev.
 
Venerdì 4 Novembre 2022
Assago (MI), Mediolanum Forum – via Giuseppe di Vittorio, 6
Inizio concerti h. 19:00

Biglietti
Parterre posto unico in piedi: € 55,00 + prev.
Parterre Tribuna A: € 85,00 + prev.
Tribuna Parterre: € 75,00 + prev.
1° Anello: € 65,00 + prev.
2° Anello: € 55,00 + prev.

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3/12/2021

"Pure si fosse" è il singolo di Francesco Forni che anticipa il nuovo album interamente in napoletano

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COMUNICATO STAMPA
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Da lunedì 29 novembre è disponibile ‘Pure si Fosse’, il brano di Francesco Forni che anticipa il nuovo album di inediti, Una sceneggiata, in uscita nella primavera 2022.​
Foto

Pure si fosse, una tammorriata rock contemporanea dove convivono strumenti e suoni del passato della tradizione musicale napoletana come le tammorre, i tamburelli, il liuto, le castagnette, insieme a suoni di chitarra e basso immersi nel fuzz.
Una particolare storia d’amore cantata da chi cerca di ritornare, cerca di smentire le bugie che ha detto anche se da per scontato che non verrà creduto, per cui le riscatta con altrettante verità, altrettanto pesanti.

Un incontro tra De Simone e Velvet Underground dove un ritmo diviso in tre movimenti più
cinque, scandisce le parole di un appello scritto a distanza alla donna amata.
Strofe intime si alternano a ritornelli che sembrano avere il suono di un’esortazione corale, a parti strumentali in cui si può apprezzare la potenza e il graffio psichedelico del fuzz che avvolge i riff di chitarre e bassi.

CREDITI
Musica, testi e arrangiamenti - Francesco Forni
Francesco Forni: voce, cori, chitarre acustiche, chitarre elettriche, basso, percussioni, editing, programming
Michele Signore: Liuto
Salvio Vassallo: Batteria, tammorra
Mix e Master audio: Salvio Vassallo
Prodotto da Francesco Forni e Salvio Vassallo @ Blue Venom, RTF
Pubblicato da Bruno Savino per SoundFly S.r.l.
Edizioni musicali: SoundFly S.r.l.
Un ringraziamento a Dario Sansone, coach e revisore di “lingua napoletana”.
L’immagine di copertina è di Peppe Cerillo.
Fotografie di Simone Cecchetti.


CREDITI VIDEO
Regia: Pierfrancesco Marinelli
Post produzione: Obiettivo Immagine s.r.l. Roma
(C)&(P) 2021 SoundFly S.r.l.​
Foto

BIO FRANCESCO FORNI
Alle spalle una carriera longeva e ricca di produzioni che spaziano dalla composizione di colonne sonore per teatro, per cinema ad una copiosa discografia in cui figura in diversi ruoli: chitarrista, compositore, produttore, cantautore.
In uscita nella primavera 2022 con l’album: UNA SCENEGGIATA (SoundFly), primo disco interamente scritto e cantato in napoletano.
Fra i suoi ultimi lavori discografici quello dal respiro più internazionale è il progetto in duo con Ilaria Graziano con all’attivo tre dischi molto amati da critica e pubblico distribuiti e portati dal vivo in tutta Europa e dal 2017 anche in Canada e Stati Uniti: "from Bedlam to Lenane", "Come 2 me", “Twinkle twinkle”.
Di recente:
Musiche e canzoni per lo spettacolo “Spacciatore” di Pierpaolo Sepe e Andrej Longo.
L’uscita del disco 2Q20 di David Zulli di cui si occupa di produzione e arrangiamenti.
Riceve il premio per la migliore interpretazione di un brano di Andrea Parodi (Inghirios) al Premio Parodi 2021.
In teatro gli ultimi spettacoli andati in scena con musiche e canzoni originali:
“Don Chisciotte” di F. Niccolini con Alessio Boni, e Serra Yilmaz in tour fino al lockdown di marzo 2020.
“L’estate perduta” ancora con Alessio Boni al Teatro Festival di Napoli su testi di Pavese riadattati da Roberto Aldorasi.
“L’Odore”, regia di Krzysztof Zanussi in produzione 2021.
Ancora in tournee prima del lockdown anche “Giochi di prestigio” di A. Christie regia P. Sepe.
Al cinema esce una settimana prima della chiusura delle sale cinematografiche di ottobre 2020 “Dio salvi la regina” dove firma la colonna sonora.
Al festival di Locarno 2021 debutta “Yaya e Lennie - The Walking Liberty” di A. Rak in sala a novembre 2021.
Negli ultimi anni partecipa alle colonne sonore di "Gatta Cenerentola" e "L'arte della felicità" di A. Rak, "Un fidanzato per mia moglie" di D. Marengo, "Maldamore" di A. Longoni, "Arance e Martello" di D. Bianchi, "Le conseguenze dell'amore" di P. Sorrentino.
Scrive le musiche del corto premiatissimo “Mala menti” di Francesco Di Leva e del recente “Amor Fati” di Luca Immesi.

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