di Enrico Esposito "Benvenuti nel vostro viaggio" canta e suona il trio. Un trio fiorentino purosangue, artistico ma anche sensistico, che guida il gremitissimo Teatro Puccini in uno spettacolo tridimensionale tra musica, visualità e umanità. In un mercoledì autunnale risparmiato dal freddo, i fratelli Marco e Saverio Lanza, in arte Pastis e la loro musa Irene Grandi, danno vita a un'altra tappa del percorso che li vede tracciare lungo i chilometri dell'Italia un cammino esclusivo denominato "Lungoviaggio". I due alfieri ai lati del palcoscenico. Sulla destra Saverio con la sua chitarra elettrica, le tastiere e la voce penetrante. Di fronte a lui il fratello Marco, con la sua macchina fotografica, il computer e gli strumenti che permetteranno di trasportare gli spettatori direttamente in scena, di renderli soggetti stessi dello spettacolo. Come? Invitandoli a chiudere gli occhi e farsi scattare una semplice foto, che sullo schermo - fondale si trasformerà in un mosaico di volti destinati a diventare tutti parte stretta del viaggio. E poi un divano al centro, e davanti l'asta del microfono. La rockettara arriva lì. La splendida cinquantenne che sembra sempre una ragazzina, Irene, il contrappunto vocale alle effusioni sonore dei Lanza in un mix acceso di energie. Si parte. Nel "Lungoviaggio" non è necessario seguire un copione prestabilito. Non è detto che si debba cominciare assolutamente con il primo brano, quello che vede spuntare Vasco Rossi dentro lo scherma e salutare la partenza con un accomodante "Benvenuti, bentornati, ben arrivati". Non si seguono rigide tappe, perché diverse sono le direzioni che si possono esplorare, altrettante le storie e le interpretazioni. Viaggi multiformi, lungo coordinate lontanissime e non per forza geografiche. Che raccontano espressioni profonde dell'animo umano che avanzano lungo l'arco della metafisica e trascendentalità. Prende vita così uno straordinario duetto con Tiziano Terzani, che "rivive" esponendo la sua tesi dell' "armonia degli opposti", in cui la terra e il cielo, il bene e il male sono necessari, si abbracciano, come gli uomini. "Tutto è uno, e io sono te", canta Irene, mentre i Pastis aumentano le frequenze e la platea viene trascinata da un'adrenalina mista a riflessione acuta. Dalla vita sulla Terra alle imprese nello spazio di Samantha Cristoforetti, l'astronauta orgoglio nazionale che fluttua nella sua navicella al di sopra di Oceania e Nord America. Viaggio nello spazio e nel tempo con un salto al passato emozionante al celeberrimo discorso di Martin Luther King, depositario di un messaggio eccelso oltre i secoli, ritorno ad uno stato infantile con la lettura di un brano da parte di un bambino, "coccolato" dalla voce di Saverio. Il Lungoviaggio affonda nella dimensione corporea nella canzone che raccoglie gli insegnamenti di una coreografa londinese e si conclude con una versione crescente di "Prima di partire per un lungo viaggio", vecchio successo di Irene. In realtà non è questa l'ultima tappa del concerto. Sullo schermo al centro del palcoscenico il gran finale è affidato ai genitori degli artisti, i coniugi Lanza e Grandi, nell'omaggio sentito al dono unico della famiglia, dei nostri genitori che ci hanno consentito per primi di affrontare il viaggio più importante, quello della vita. Immagini tratte da: Account Facebook ufficiale di Irene Grandi
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Marzo 2023
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