di Enrico Esposito
Il progetto solista di Giovanni Marinelli, in arte Marinelli, è recentissimo. Gennaio e marzo del 2020 hanno visto la pubblicazione dei suoi due primi singoli “Collezione” e “T-shirt”, seguiti ad ottobre dall’ultimo brano inedito “James Dean”, che hanno anticipato l’uscita di “Blu”, album di debutto del cantautore in uscita oggi venerdì 18 dicembre. Oggi Marinelli è qui con noi per raccontarci di questo esordio discografico.
1 – Ciao Giovanni, grazie molte per aver accettato la nostra intervista! Oggi sarà finalmente disponibile
in digitale “Blu”, la tua opera prima, una raccolta di dieci brani che segnano un passaggio importante all’interno della tua nuova carriera solista. Quanto sei emozionato in questo momento?
2 - “Blu” è il tuo primo album pubblicato in collaborazione con l’etichetta Manita dischi. Come hai dichiarato tu stesso, le canzoni che hai composto in musica e versi accompagnandoti alla chitarra e al piano riflettono ampiamente un percorso costituito da esperienze personali. Dal brano di apertura omonimo “Blu” alla chiusura di “Sale”, vengono passati in rassegna diversi aspetti della vita comuni: la nostalgia di un amore passato espressa attraverso il ricordo di precisi elementi, il desiderio di rinnovamento, la speranza. Ma soprattutto tu spargi tra una traccia e l’altra indizi relativi ad alcuni cambiamenti che ti hanno coinvolto direttamente in prima persona. Ci racconti come è nato “Blu” e quali sono le motivazioni che ti hanno portato a condividere pezzi del tuo mondo e passaggi della tua storia all’interno dell’album?
3 – La musica che accompagna i tuoi testi è immediata e diretta. Un pop cristallino, che alcune volte parte o si mantiene in sordina per adattarsi alle atmosfere profonde di una ballata. Altre volte invece scorre rapido come una corrente di pensieri o di onde per ritornare a una presenza centrale in tutto il volume: il mare protagonista anche della copertina di “Blu”. Il mare che si presenta come un rifugio temprante lontano dalla città, e affiora attraverso sue componenti, ad esempio il sale, in forma metaforica, avvolto da significati intimi. Che cosa rappresenta per Marinelli il mare? Ha ispirato e ospitato la scrittura di alcune tracce?
4 – Il primo singolo che hai scelto per presentarti al pubblico è “Collezione”. Un brano molto
interessante perché ricco di riferimenti alle passioni e ai tratti caratteriali delle persone: nel ritornello diventa un vero e proprio invito alla scoperta di sé. Possiamo parlare di un biglietto da visita preciso da parte di Giovanni Marinelli, oppure di un escamotage artistico di Marinelli?
5 – L’amore nelle sue sfumature incalcolabili domina la scena all’interno delle tue canzoni. Richiama in continuazione la tua attenzione, spesso rimane ancorato a determinati oggetti (“T-shirt”), celebri figure del cinema (“James Dean”), e anche a intere città, come Bologna, che da il titolo alla seconda traccia. Come hai cercato di affrontare il tema dell’amore? E ti andrebbe di rivelarci qualche aneddoto sulla nascita della traccia “Bologna”?
6 – Il 2020 è stato un anno a dir poco bizzarro che ha avuto conseguenze molto importanti anche sul mondo della musica, in particolare sulla possibilità di esibirsi dal vivo. Come ha affrontato e sta affrontando questa situazione Marinelli, che ha tra l’altro lanciato il suo progetto ad inizio anno? Ha avuto l’opportunità di presentare i suoi brani e la sua musica in concerto?
7 – L’ultima domanda che ti facciamo, ringraziando molto per essere stato qui con noi, è piuttosto un
invito: quale messaggio intendi rivolgere ai lettori del Termopolio a proposito dell’uscita del tuo primo album e in prospettiva dell’anno nuovo?
Immagini gentilmente fornite dall'Ufficio Stampa
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Marzo 2023
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