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18/2/2022

Con Permesso - Intervista a Cecco e Cipo

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​di Enrico Esposito

In occasione dell'uscita del loro nuovo album "Con Permesso" (Blackcandy produzioni / Believe) pubblicato lo scorso 21 gennaio Il Termopolio ha avuto il piacere di intervistare il duo toscano Cecco e Cipo.
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​1) Buongiorno ragazzi e grazie mille per aver accettato questa intervista. Il vostro nuovo album “Con Permesso” è nato nel corso degli ultimi due anni di restrizioni e chiusure, ma anche di tanti stimoli. Ci potete raccontare quando avete cominciato a lavorarci precisamente e spiegarci la scelta di questo titolo, che non trova un suo “omonimo” tra i brani che contiene?


Buongiorno e grazie a voi per averci contattato. Quest'album ha origini molto lontane, si parla addirittura di un paio di anni fa. Date le premesse, è normale che abbia attraversato tutta l'era Covid e le sue restrizioni. Tra quarantene, lockdown, coprifuoco e mascherine, però, la creatività non ne ha risentito, anzi, abbiamo visto l'opportunità per sederci e lavorare con maggiore intensità a tutti quanti i pezzi.
Per quanto riguarda il titolo, invece, abbiamo scelto "Con permesso" perché rappresenta esattamente il duplice significato che vogliamo dare all'album: da una parte l'invito ad entrare nel nostro mondo (in copertina c'è un cielo con una porta socchiusa attraverso la quale si intravedono un sacco di immagini che fanno parte di noi, del nostro mondo). Dall'altro, con voluta arroganza, l'esortazione a lasciarci passare, perché stiamo arrivando più carichi che mai!



2) “Con Permesso” si compone di dieci brani inondati di amore, espresso in tante sfaccettature diverse. Si va dal sentimento profondo e decantazione per un’amante (“Ancora un’altra volta”,“Ossigeno” ad es.), a quello per il proprio mestiere di musicisti (“Che fine ho fatto”), fino all’ambiente (“Il comportamento degli esseri umani”). Un amore “incontrastato” come voi lo avete definito, e che si trasmette in modo immediato e sincero all’ascolto. Potremmo dunque parlare di un concept album?

Non so se era esattamente la nostra intenzione, ma meglio così. Le cose spontanee crediamo siano quelle migliori. Parlare d'amore ci viene spontaneo. E l'amore, essendo una cosa che nessuno ha veramente mai capito, può assumere qualsiasi forma.
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3) Siete mai stati sull’isola di Baffin? Da dove arriva l’ispirazione per il brano sui due Eschimesi e in generale ci sono episodi della vostra vita dai quali è partita la scrittura di alcuni testi?

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Non siamo mai stati sull'Isola di Baffin, non ancora. In effetti, ora che ce lo fate notare, potrebbe diventare una meta obbligata dei nostri prossimi viaggi, vi faremo sapere. L'ispirazione per questo brano arriva dal non avere nessuna ispirazione. Si capisce bene nell'esordio: "Posso parlare del niente, con la chitarra posso andare dove non c'è niente e costruire tutto quello che mi pare". Da lì in poi è tutta costruzione. Se ci sono episodi della nostra vita celati in alcune parti del testo? mmm.. abbiamo davvero il doppio mento. Con dentro l'orgoglio.


4) Mi ha colpito molto una vostra dichiarazione relativa al disco in cui dite al pubblico di “prendervi sul serio” nella scoperta del vostro mondo spesso definito “assurdo”. Devo dire che ascoltando l’intera tracklist senza dubbio mi sono ritrovato immerso in una serie di situazioni sognanti, assurde perché costruiscono una realtà giocosa che mi ha distratto da quella quotidiana comunicandomi pensieri e sensazioni semplici e familiari, tutt’altro che assurde. Secondo voi qual è la chiave che l’ascoltatore deve porsi approcciandosi a “Con Permesso”?

Il nostro mondo è assurdo, c'è poco da dire. Ma assurda è anche la realtà, talvolta, per tutti, ed è inutile negare anche questo. La tua chiave di ascolto è molto in linea con quello che ci eravamo proposti: cerchiamo di far evadere per una mezz'oretta l'ascoltatore dal suo mondo e di trasportarlo interamente nel nostro, dove ci sono situazioni e sensazioni diverse. Chi si riconosce in queste sta con noi e ci supporta, chi non le conosce può avere uno spunto di riflessione e a chi non piace non ci ascolta.
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5) Dal punto di vista interpretativo e musicale “Con Permesso” mette in mostra una varietà di ritmi e strumentazioni, alternando ballate e danze sfrenate, e accompagnando al cantato pop e leggero parti dialogate e anche rappate. Come si è sviluppata la messa a punto di questo colorato “carrozzone”?

Come in tutti i nostri lavori precedenti, anche "Con Permesso" è ricco di stili differenti tra le varie composizioni. Questo è conseguenza in primis dei nostri metodi di scrittura; Cecco scrive in un modo, Cipo in un altro. Così è stato e così sarà sempre. In secondo luogo ci sono le varie influenze e gli umori del periodo: ci si può sentire più felici e allora facciamo pezzi shuffle tipo "Ossigeno", se abbiamo qualcosa da dire ci buttiamo sul rap, vedi "Che fine ho fatto", se abbiamo voglia di giocare e ballare facciamo i folli con "Crudo e Zabaione" e così via. Infine, "Con Permesso" in particolare, è stato lavorato non a 4 mani, bensì a 10. Quelle mia, di Cipo, di Federico Gaspari, il nostro chitarrista e di Samuele Cangi e di Tommaso Giuliani, i nostri direttori artistici.
Il loro apporto creativo è stato fondamentale, hanno stravolto in positivo le bozze originali, valorizzando ogni singolo pezzo attraverso nuovi accordi, inserendo strumenti impensabili, modificando strutture di cui eravamo fermamente convinti ed avendo ragione.



6) Sappiamo che il Covid vi ha reso molto incazzati perché vi sta costringendo a stare lontano dai palchi, il regno in cui abitano I Cecco e Cipo più autentici. Ci sono già in ballo alcuni appuntamenti per la presentazione de “Con Permesso”? E se dovreste rivolgere un piccolo slogan ai fan in vista dei show quale usereste?

Siamo molto incazzati, anche un po' tristi, ma più che altro incazzati. È un'incazzatura buona però, e vedrete che quando torneremo sul palco ci sfogheremo bene bene insieme a voi. Non è una minaccia, anzi, è un invito a farlo insieme, che tanto sappiamo che anche voi lo siete.
Ad ora non ci sono appuntamenti segnati in calendario, il tour è in fase di costruzione; si avranno notizie più avanti, speriamo comunque di cominciare a primavera inoltrata e di farci un grande estivo.
Un piccolo slogan per i fan in vista del prossimo tour? "Venite a vedere Cecco e Cipo suonare". è sempre stato molto efficace.
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​Immagini gentilmente fornite dall'Ufficio Stampa Big Time

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